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Acerboli e il Trovatore Errante

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Laghi e cascate sotterranee, labirinti e caverne misteriose: la Città Sommersa finalmente rivede la luce e si lascia esplorare dagli Eletti e dal Guardiano di Acerboli, svelando gli antichi segreti custoditi per centinaia di anni. Ma mentre lo Spirito della Magia prepara il suo ritorno nel mondo, altre forze oscure stanno riacquistando potere: Xander Bahals, divenuto uno degli Stregoni di Vyserhad, è già pronto ad attaccare. Durante i combattimenti, l’arrivo ad Acerboli di un giovane scudiero di Vallalta porterà altro scompiglio, aprendo la strada a nuove prospettive e a lunghi viaggi dai risvolti inaspettati.

PARTE PRIMA

L’AUTUNNO DI ACERBOLI

OLTRE LA PORTA

Come una bocca rimasta serrata sotto la superficie del mare, la Porta della Città Sommersa parve prendere un respiro vorace. Una folata di vento si alzò e cessò rapida come era venuta.

«Siete davvero voi, allora!» Il Guardiano sentì dissolversi la titubanza che lo aveva accompagnato per mesi e il suo volto si aprì in un sorriso entusiasta.

«Guardate!» Miriam, non meno incantata del loro mentore, indicò due alberi sopra la Porta che stavano crescendo sotto i loro occhi, inspessendo tronchi e rami.

Venature d’oro e d’argento salivano lungo la corteccia fino a far risplendere le foglie sulle chiome.

«Nascosta agli occhi di ogni vivente, chi ne comprende la via?
Beato chi mi ascolta vegliando ogni giorno alle mie Porte.»

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Anna lesse, quasi senza pensarci, quello che stava scritto sulle due ante della Porta socchiusa.

Marco la guardò pensando che stesse declamando qualche Leggenda a lui sconosciuta; vide, invece, gli occhi dell’amica concentrati sui segni che tanto li avevano fatti patire durante tutta l’estate. Si sorprese di comprenderli senza fatica: il mistero era stato svelato.

«Li leggete anche voi?»
Guardò gli altri con trepidazione e tutti annuirono soddisfatti. «Dopo tutti questi mesi!»
Effe era più radioso degli altri. Per settimane aveva temuto di non poter far davvero parte della cerchia degli Eletti.

Ora, tutti e quindici, di fronte a quella che sembrava una missione compiuta, si sentirono uniti come fossero una cosa sola.

«Cosa dovrebbe significare?» chiese Luzzo con la sua solita sfrontatezza.

«È la sapienza, alcune Leggende la descrivono così. Ciò che possiamo intendere dello Spirito della Magia. Siamo alle sue porte. Entrare nella Città significa iniziare una ricerca, intraprendere un cammino di conoscenza.»

Ogni tanto il loro Guardiano, Geremsaia, proclamava cose ostentando più sicurezza di quanto non ne avesse, ma agli Eletti sembrava sempre convincente.

«Conoscenza di cosa?» bisbigliò Lonzo all’orecchio di Luzzo.

L’amico alzò le spalle, gonfiando le guance in un’espressione smarrita.

«Tenete gli occhi aperti.» Geremsaia spinse le ante che ruotarono senza peso sui cardini. «Una lanterna» intimò allungando un braccio dietro la schiena.

Bastò poca luce per fargli trattenere il fiato. Si sbilanciò all’indietro spaventato, facendo segno ai ragazzi di allontanarsi.

«Indietro, indietro! Rischiamo di far franare tutto. È un precipizio!»

Riaffacciandosi con maggior cautela, gli parve di vedere dei gradini diversi metri più in basso.

«Ci sono dei buchi nella parete sinistra» disse Lene. «Credo si potrebbero usare per scendere, ma è un po’ pericoloso.»

«Tu come lo sai?» Il Guardiano le lanciò uno sguardo fra l’incredulo e lo scocciato.

«Orik ci ha nascosto gli anelli. Era di certo il posto più sicuro.» Lene lo disse con un’ingenuità per lei insolita, ma avvertendo l’imbarazzo degli altri si rese conto per la prima volta di quanto potesse sembrare un’assurdità.

«Come?» chiese Geremsaia sbigottito.

«Ce ne siamo accorti per caso. Ero appoggiata alla Porta e Orik si è trovato dall’altra parte. Abbiamo temuto che precipitasse ma la Porta ci univa e divideva allo stesso tempo. Poi ha visto quegli appoggi e abbiamo lasciato lì gli anelli per un po’.»

«Incredibile.»

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Ugo Moncada
È un prete della diocesi di Rimini, dove è nato e cresciuto. Appassionato di fantasy fin da ragazzino, ha fatto del genere letterario uno strumento di crescita al servizio della catechesi. Si è baccalaureato presso la facoltà Teologica dell’Emilia Romagna a Bologna con una tesi sull’escatologia nella letteratura fantastica di C. S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia. Da alcune esperienze personali nelle parrocchie in cui è stato in servizio e dal particolare contatto con il mondo degli adolescenti nascono i romanzi di “Acerboli”.
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