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Animali da Guerra

Animali da Guerra
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Consegna prevista Febbraio 2024

“Animali da guerra” è una raccolta che racconta storie di sopravvivenza, di scontro, incontro e prevaricazione; dai deserti dell’Outback australiano al grembo materno, dai gelidi mari del nord Europa a innominate frontiere naturali o umane vengono qui narrate alcune delle difficoltà contro cui si cozza anche solo esistendo. La prima storia vede lupi e contadini schierati gli uni contro gli altri nonostante un inverno particolarmente gelido sia il vero nemico di entrambi; un nemico comune per uomini e animali è anche la siccità di “The Pest” che spingerà gli emù a migrare verso la costa australiana; la natura matrigna vince anche in “Palingtrekken” storia in cui, un marinaio incapace di rispettare il mare, si scontra con un destino peggiore della morte; in “La cosa più semplice del mondo” si passa da un contesto naturale ad un contesto sociale, un tritacarne urbano che spinge giovani vite in cerca di uno scopo all’autodistruzione. Si rassereni il lettore però, non tutto è perduto.

Perché ho scritto questo libro?

Credo che alcune storie germoglino spontanee come i denti di leone in un prato, altre vanno scolpite cesellando la dura roccia bianca del foglio che si ha davanti, altre ancora rimangono lì aspettando pazienti di essere scoperte, amate da qualcuno, raccontate. Questa piccola raccolta racchiude un po’ di tutto, momenti di rabbia; ritrovamenti quasi archeologici… e le vicende narrate in “The Pest” erano semplicemente troppo divertenti per non essere scritte.

ANTEPRIMA NON EDITATA

E’ una terra nera, arsa dal gelo, spaccata, ferita, serrata sui semi e sui germogli come le mani di un morto, una terra scura, scintillante di ghiaccio che solo secolari radici di alberi spogli, protesi verso il cielo quasi volessero graffiare con i loro rami scheletrici quel sole sempre coperto, riescono a schiantare, una terra sferzata da gelidi venti in inverno che diventa una malsana palude brulicante d’insetti durante l’estate, ma è anche la loro terra.-Terra di frontiera

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In quell’apocalisse da venerdì pomeriggio si ergeva Angus, furioso, tempestando la nuca del biondo, oramai esanime, con il suo pugno ciccione e, solo quando si accorse che il suo grembiule era sporco di sangue, scaraventò fuori l’avversario, ai piedi di due forestieri che, accaldati, erano appena scesi da un camioncino. “Posto tranquillo” commentò quello di destra[…]- The Pest

I giorni sul divano erano diventati mesi, forse ero abbastanza intelligente da avere una dignità, ma non così tanto da fare “La scoperta”, il santo Graal del ventunesimo secolo, la trovata che ti potrebbe rendere un novello Bill Gates o Steve Jobs e, sicuramente, non così poco da vendermi come scimmia ballerina per una manciata di arachidi a forma di pollice.- La cosa più semplice del mondo

Ilse scese in strada legando attorno al volto un fazzoletto trapunto di fiori e, sul biondo paglierino dei suoi capelli, fu subito primavera.-Palingtrekken

[…]paura e indecisione, non più impedite dalla sua presenza, si fondono, diventano un unico gigantesco serpente dalle zanne verdi di veleno. Panico! Che con il suo rosso sguardo di fuoco fa impazzire la gente, Panico! Che con la sua lingua forcuta sibila tremende parole alla mente e al cuore.- Chi è Ulisse?

2023-05-25

Aggiornamento

Il mare inghiottì tre dei suoi uomini in un battito di ciglia, senza che lui potesse accarezzarli con una bestemmia per spronarli l’ultima volta. Un lampo fece ghignare il cielo e una smorfia attraversò il suo volto mentre, sferzato dalla pioggia e dalla grandine, afferrava la ruota del timone. Il legno ringhiò e i suoi denti cigolarono ma, la nave più veloce mai costruita, continuò la sua precipitosa corsa verso il maelstorm che si era schiuso dinnanzi a lei come una bocca d’inferno. Il capitano ululò blasfemo mentre le nocche gli diventavano bianche, i polpastrelli rossi e i tendini dei suoi avambracci robusti si sfilacciavano come sartie in un uragano. Altre quattro anime furono strappate dal ponte dai cavalloni e, schiumante, l’uomo di mare si rivolse alle onde, ritto statuario come una polena “In te sono nato e in te morirò ma non mi piegherò alla tua frusta! Lanciami addosso tutto quello che hai, sputami addosso tutto il disprezzo che puoi scatenare! Io di qua non me ne vado maledetto! Non mi pieghi!”. Un fulmine accese l’albero maestro come un faro nella notte e, i pochi membri dell’equipaggio ancora sulla tolda abbandonarono i loro mestieri, inginocchiandosi per pregare. “In piedi cani! A Me! A me dico o il tormento delle fiamme di Satana non sarà nulla rispetto a quello che vi farò io all’inferno! La vostra anima appartiene a Dio, il vostro cuore alla lurida prostituta di un qualche bordello di terz’ordine, ma il vostro corpo, la vostra forza appartengono a ME!” ruggì il pazzo capitano, vomitando addosso ai marinai violenti improperi e poi, schiumante, senza lasciare il timone, rivolse al cielo due occhi di fuoco, febbrili “a che pro, a che pro mettere nel mio animo l’avventura e il mare aperto per farmi finire così!? Neppure tu puoi prendere la mia vita, non te lo permetto, non te lo permetto!”. Un onda più alta delle altre, nera come il fondo di un paiolo coprì le nuvole e, in quell’oscurità, l’uomo a capo della nave più veloce del mondo vide il suo riflesso. Pallido, rosso, feroce, un volto senza occhi gli sorrise con un ghigno ferino e predatore; il capitano tese la mano per allontanare quella visione e l’apparizione parve quasi squarciare con artigli pallidi e insanguinati il velo d’acqua che la separava dal mondo degli uomini. “Vai al diavolo!” urlò il marinaio e, scaricò la pistola che era riuscito a recuperare dal cinturone con una mano mentre, l’altra, ancora reggeva il timone. L’onda precipitò sul flyut, sghignazzando. Palingtrekken (anteprima non editata).

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Elia Russo
Giacomo Gilli è Trevigiano, classe 1996,laureato all' Accademia di Belle arti a Venezia. Attualmente la sua ricerca si è concentrata sulla trasposizione pittorico-visiva degli “atteggiamenti corporei e situazionali”, anche intimi,
scomponendo fotografie per rielaborarle e ricomporle dando così importanza a determinati particolari per evidenziare un messaggio sociale.
Elia Russo, Trevigiano, classe 1996. Appassionato di mitologia ama definirsi “racconta storie”. Attualmente frequenta la laurea magistrale “Lettere e filologia” presso l’università Ca’ Foscari (Ve). In passato è stato lo scrittore più
giovane premiato alla seconda edizione del concorso “Talenti per il futuro” organizzato dal liceo Canova di
Treviso, traguardo che ha poi ripetuto alla terza edizione del 2013. E’ stato finalista al premio Chiara Giovani del 2018 e, nello stesso anno, del concorso "Historica edizioni".
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