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Ars Fallendi – L’arte dell’inganno

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Quando il detective Noel Sullivan si imbatte in una copia di Ars Scribendi, il piacere della lettura si trasforma presto nel richiamo del mistero: un manuale di scrittura, un diario segreto e una giovane donna scomparsa in circostanze sospette trent’anni prima. Sembra infatti che chiunque legga il libro finisca nella tela del suo autore: Leon Gautier, mitomane e ossessivo, che non perdona chi osa mettere al secondo posto l’esercizio della scrittura. Ma Sullivan e Gautier hanno in comune più di quanto credono: entrambi devono portare a termine la propria opera, a ogni costo.

Prologo

Ripensandoci ora, ero partito da casa in maniera piuttosto sprovveduta. Il lavoro non era ancora confermato, c’era solo un’ipotesi di colloquio; avevo già contattato un Airbnb per le prime notti, convinto che poi avrei trovato un grazioso appartamento nel cuore della città.

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Mi ero ritrovato disoccupato nella gelida Londra invernale, in una stanza umida di un appartamento freddo su un letto dalle molle sgangherate, a riflettere sulle mie recenti decisioni.

Fare carriera come ingegnere nella capitale inglese, migliorare le mie capacità linguistiche e tornare in Italia con un bagaglio professionale da capogiro. Questo era il sogno. Avrei preso in mano la mia vita e le avrei dato la direzione che desideravo, ma con dodici gradi in casa, coperto fino al naso con la sciarpa, l’unica cosa che avevo tra le mani erano i guanti. I miei obiettivi parevano più distanti che mai.

Fu sotto lo sguardo di Sylvia che conobbi Noel Sullivan, una sera di settembre del 2015.

Fu sempre lì che, tre anni dopo, il detective Sullivan chiese il mio aiuto per risolvere un caso di omicidio plurimo. Iniziai così a scrivere il racconto dietro le indagini, quello che state per leggere.

Questa è la storia di due uomini, entrambi cacciatori, entrambi prede.

Parte I

TRACCE

1

23 marzo 2018. Enfield

Noel Sullivan osservava la pioggia oltre la finestra del soggiorno.

Era seduto su una panca di legno lunga appena un metro e larga una trentina di centimetri che copriva il radiatore sotto la vetrata.

Il suo piccolo appartamento a Enfield era pieno di dettagli di quel tipo, pensati per ottimizzare gli spazi e ridurre gli ingombri. Quello che normalmente era un appoggio per piante diventava quindi un ottimo punto di vista sul giardino dei vicini durante i giorni piovosi.

L’attenzione di Noel passò dai giocattoli dei bambini abbandonati nel cortile sottostante alla pioggia che correva libera lungo il vetro della finestra, che in un primo momento gli ricordò la sua infanzia: da piccolo si divertiva a selezionare accuratamente due o più gocce d’acqua e a metterle in competizione. La prima che raggiungeva la fine della superficie, aveva vinto.

Fece un lieve sorriso, storto e contrariato, pensando che in realtà quella gara fosse una corsa verso la loro inesorabile sorte. Una volta raggiunta la fine del vetro, ogni goccia spariva, dimenticata, e si rimescolava ai flutti che cadevano dal cielo senza lasciare traccia del suo passaggio.

La pioggia non faceva riaffiorare in lui solo questo ricordo. Ce n’erano anche altri, più recenti e più faticosi da digerire.

Il più recente era indubbiamente la morte del padre, avvenuta pochi mesi prima: Theodore Sullivan era scomparso all’età di sessantotto anni.

Nonostante avesse sempre preferito un altro tipo di carriera per il figlio maggiore, desiderava vederne le capacità e il talento applicati nell’investigazione, sua passione sin da ragazzino. I risultati non si erano fatti attendere per molto.

Noel aveva ottenuto l’abilitazione alla professione nel 2010, all’età di trentadue anni. La sua fama come collaboratore della polizia di Londra era già alle stelle, e non aveva fatto molta fatica a mettersi in proprio, aprendo lo studio Sullivan Investigative Service.

Da quel momento, la sua vita era stata una giostra fatta di casi apparentemente irrisolvibili, misteri e interviste con giornali e tabloid. Il suo nome veniva rimbalzato su tutte le emittenti e presto il suo conto in banca era passato da poche migliaia di sterline a cifre a cinque zeri. Era anche riuscito a comprare un ampio loft nel cuore della capitale inglese, trasformato poi in ufficio.

I successi lavorativi, tuttavia, non alleggerivano il peso di cui Noel si era fatto carico: il rimpianto di non essere riuscito a salvare il padre lo ossessionava. Il detective era convinto che il peggioramento della malattia fosse legato a un caso che stava seguendo, e questo era stato un motivo più che sufficiente per fare ritorno a Enfield con l’intento di abbandonare la carriera lavorativa.

Aveva raccolto la maggior parte dei suoi indumenti – rigorosamente di tonalità variabili dal blu scuro al nero, escluse le camicie bianche – qualche ricordo e le decine di libri che nel corso degli anni aveva accumulato. Una volta caricato tutto sull’auto era partito, deciso a non tornare.

Quell’esilio spontaneo aveva un precedente. Il primo tentativo di allontanarsi dal micromondo londinese era avvenuto nel 2013, ed era stato un successo parziale.

La seconda volta, Enfield lo aveva riaccolto nella sua quiete suburbana, lontana dal traffico della capitale e dal costante tumulto del turismo. Il luogo ideale per realizzare il desiderio di Noel di chiudere un capitolo della propria vita.

Relazioni personali, rapporti lavorativi: qualunque filo che lo tenesse ancorato al passato doveva essere reciso con quel tentativo di isolamento. Fortunatamente non aveva problemi economici, quindi poteva concedersi una lunga, lunghissima vacanza.

Le sue giornate erano tranquille, prive di scossoni emotivi, e i soli casi che lo coinvolgevano si risolvevano in poche ore. Si trattava spesso di persone apparentemente scomparse, piccoli furti nei pochi negozi della città e indagini brevi di varia natura. Nulla che impiegasse troppo del suo quoziente intellettivo.

Quella mattina, il detective aveva deciso di dedicarsi alla lettura.

Da quando si era trasferito a Enfield aveva scoperto una nuova passione per i libri più rari e con il minor numero possibile di copie vendute. Neppure in quel contesto la sua curiosità era facilmente appagata da grandi classici e romanzi best-seller.

La sua collezione non era molto popolata, ma negli ultimi anni aveva speso qualche migliaio di sterline in volumi preziosi.

In quella grigia mattina di fine inverno, Noel stava concludendo un testo unico nel suo genere. Si trattava di un manuale di scrittura, in lingua inglese ma di un autore francese, che elencava in maniera meticolosa tutti i requisiti necessari per diventare maestro di quell’arte.

Nella prima metà del testo venivano riportati infiniti riferimenti alla letteratura antecedente al 1989, anno di stampa del volume. Erano così mirati, spesso sconosciuti, e ben caratterizzati che Noel si era sentito quasi costretto ad andare a cercarli. Google gli era stato d’aiuto, ma in certi casi si era dovuto recare in libreria per chiedere il parere di qualcuno ancora più esperto.

Nella seconda metà del volume, l’intento dell’autore era quello di descrivere al meglio i requisiti che secondo lui un aspirante scrittore doveva soddisfare per ottenere un’identità letteraria ed essere in grado di scrivere veri e propri capolavori, meritevoli di essere pubblicati.

Formidabile! aveva pensato il detective, stupendosi di quanto l’autore riuscisse a penetrare all’interno della psiche del lettore. Era come se con un bisturi fatto di parole e inchiostro operasse in un’area inesplorata del cervello umano e tentasse di farsi spazio per inserirvi una nuova passione: la scrittura.

Secondo l’autore francese non tutti erano degni di avvicinarsi a quest’arte che lui definiva come “prima e unica”: si doveva essere disposti a dei sacrifici. La vita sociale era contemplata nella minima parte necessaria ad avere le giuste ispirazioni. L’amore era un sentimento concesso solo qualora fosse di aiuto alla produzione letteraria. E questi erano soltanto alcuni dei requisiti che l’autore pretendeva dal modello ideale di Scrittore, con l’iniziale maiuscola.

Noel era curioso di raggiungere la fine del testo, gli rimanevano giusto una decina di pagine, quando qualcuno suonò alla porta del suo ufficio-appartamento.

L’uomo fu talmente stupito che sobbalzò dalla seduta di fronte alla finestra e fece cadere il libro a terra.

2021-07-22

Aggiornamento

In sole due settimane siamo arrivati al primo goal! Siete stati fantastici, tutti quanti! Grazie di cuore! Non vedo l’ora di lavorare alla bozza del romanzo per presentarvi la versione finale di Ars Fallendi!!!
2021-07-19

Aggiornamento

La giornata di sabato scorso è stata stupenda! Grazie a tutti coloro che sono passati e hanno effettuato l'ordine, ci siamo avvicinati tantissimo al traguardo!!!
2021-11-07

Aggiornamento

Abbiamo già raggiunto il 75%, in meno di 72 ore!!! Grazie di cuore a coloro che stanno contribuendo, è un risultato inaspettato e che mi rende veramente felice! Manca poco alla realizzazione di questo mio sogno, se volete contribuire sapete come fare, qui su bookabook ;) E non dimenticate di seguire la mia pagina Instagram, @arsfallendi !
2021-07-10

Aggiornamento

Che fantastico risultato!!! Sono grato a tutti coloro che hanno contribuito: siamo al 67% dell’obiettivo in meno di 48 ore! Ricordate che solo fino alle 17.30 del 10 luglio avrete a disposizione il codice sconto ARS, non perdete l’occasione! Grazie ancora a tutti! Francesco

Commenti

  1. Samantha Grandotti

    (proprietario verificato)

    Un giallo che ti tiene incollato alle pagine. Vi sembrerà di essere anche voi sulle tracce di un libro misterioso insieme a un detective hard boiled come Noel. Una caccia all’uomo al cardiopalma!

  2. Elisa Zec

    (proprietario verificato)

    Ciao, ho iniziato a leggere la bozza e devo dire… Non vedo l’ora di leggere la versione definitiva!
    Ho una domanda però, perché hai ambientato il libro in Inghilterra? Bologna sarebbe stata perfetta per ambientare un giallo!

  3. Laura Ciccolo

    (proprietario verificato)

    Sono molto contento che hai già raggiunto l’obiettivo! Visto che è stato così veloce sarà pubblicato prima? Non vedo l’ora di leggere il cartaceo definitivo!

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Francesco Zecchini
classe 1991, cresce disegnando, colorando e inventando con i suoi nonni: la fantasia è un carattere ereditario. Laureato in Ingegneria Energetica, è un consulente tecnico e formatore nel campo della termoidraulica. Da sempre scrittore di racconti senza fine, trae l’ispirazione dai romanzi gialli e dalle serie televisive thriller e investigative. Ogni scena quotidiana, con la giusta fantasia, può diventare per lui l’incipit di una nuova avventura.
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