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Domenica 8 marzo 2020: tutta l’Italia si trova chiusa in casa per un lockdown destinato a durare diversi mesi. Giovanni, giovane imprenditore di Milano, riceve una soffiata sull’imminente chiusura della Lombardia e decide di trascorrere questo periodo nella casa di campagna della propria famiglia. Insieme a lui ci sono le sue due collaboratrici, Carla e Marina, il coinquilino di quest’ultima, Pedro, e il suo caro amico Filippo. I giorni iniziano a diventare vuoti e spenti, i discorsi si ripetono in continuazione e la routine ha preso il sopravvento. Per combattere la noia, Giovanni propone ai suoi ospiti un gioco serale. Ricordi e segreti mai svelati prima traboccano da una grolla dell’amicizia che racchiude del buon vino corretto con la verità.

CAPITOLO 1

La fastidiosa voce robotica di Google Maps entrò prepotentemente nel ritornello di Orgasmo, singolo del cantante Calcutta, per avvisarlo di svoltare a destra al prossimo incrocio. Mancavano quindici minuti all’arrivo a destinazione.

Giovanni era partito da circa un’ora verso la vecchia villa di famiglia. Non tornava in quella casa da quando sua nonna morì una decina di anni prima e, avendo saputo della quarantena obbligata nella quale sarebbero stati costretti di lì a breve, aveva pensato di passare del tempo in quella casa di campagna con alcuni amici.

Era una bella mattinata di sole, la strada su cui guidava era praticamente deserta e il paesaggio riportava indietro vecchi ricordi. Ripensò alle domeniche della sua infanzia, unico giorno in cui riusciva a vedere entrambi i genitori insieme. Suo padre era un importante imprenditore che aveva scelto la sua azienda come famiglia e la propria famiglia come lavoro. Giovanni era l’ultimo di tre figli, cresciuti da una madre, sia presente sia presa dalla sua vita mondana e dagli aperitivi con le amiche. 

I suoi fratelli maggiori vivevano all’estero da molto tempo e non avevano mai avuto particolari rapporti durante l’infanzia.

Da qualche anno era tornato a vivere a Milano, dove aveva aperto una piccola agenzia di comunicazione per dimostrare ai suoi genitori che anche lui era capace di fare qualcosa. La Fazi Comunicazione era partita abbastanza bene, principalmente grazie al suo cognome, ma Giovanni era comunque contento di quello che stava realizzando. Nonostante tutto, però, sentiva che quella non fosse la sua strada.

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Arrivato davanti al grande cancello, scese dalla sua BMW nera per aprirlo e, al quinto tentativo, riuscì a spostare il pesante ferro ormai arrugginito.

Il giorno prima aveva avvisato sua madre, Donna Luciana, del suo intento di andare a casa della nonna per qualche tempo. Lei aveva chiamato subito un’impresa di pulizie per preparare la casa e per rifornirla di ogni bene alimentare possibile. Era sempre stato quello il suo modo per fargli sentire la propria presenza e il proprio affetto.

Entrato in casa, con la sua valigia rossa nella mano destra, Giovanni si fermò a guardare quella casa rimasta ferma nel tempo. Si ritrovò trasportato nel passato. Riusciva quasi a sentire i passi di sua nonna in cucina, ma sapeva che non c’era più e che erano solo i suoi ricordi a farglielo credere; così sorrise a se stesso e andò ad appoggiare la valigia nella stanza padronale al piano di sopra. Aprì le finestre di tutte le camere per far entrare luce e aria fresca, poi scese in cucina per stapparsi una bottiglia di vino e telefonare a Carla.

«Allora quando arrivate?»

«Saremo lì tra massimo una mezz’ora. Ah, c’è una persona in più, il mio coinquilino. Era in casa che si lamentava di rimanere solo, così l’ho invitato. Spero non sia un problema per te.»

«Ma chi? Il Sudamericans che non si capisce che lavoro faccia? Vai tranquilla, tanto c’è posto qui. E magari scopriamo che droghe vende. O magari le porta. A tra poco» rispose Giovanni ridendo e chiudendo la chiamata.

Nell’attesa Giovanni, con il calice di vino rosso in mano, decise di fare un giro di ricordi per la casa. Entrato nello studio che era stato del nonno, posto in cui non poteva assolutamente introdursi da piccolo, si sedette sulla vecchia sedia e appoggiò i piedi sulla pesante scrivania di mogano. Tutte le sue cose erano ancora sul tavolo coperte da un sottile strato di polvere, intatte, come se da un momento all’altro sarebbe potuto tornare. Sulla sinistra della scrivania c’era una scatola di sigari cubani, un regalo di un qualche vecchio cliente del nonno o un cimelio di un possibile viaggio.

Con molto rispetto prese in mano la confezione e la aprì. Dopo aver annusato a lungo un sigaro che profumava di nonno, lo accese e iniziò a scorrere tutte le vecchie foto schierate sulla scrivania. Una in particolare attirò la sua attenzione, così la prese in mano per guardarla meglio. Nella foto, con i colori sbiaditi dal tempo, erano presenti lui, i suoi genitori e i suoi fratelli. Sua madre aveva in mano un mazzo di fiori, il padre la abbracciava, mentre i bambini erano davanti a loro con le braccia al cielo. Sorridevano tutti. Ricordò quel giorno della sua infanzia, come l’unico di vera felicità.
Era una domenica di primavera e avevano festeggiato il compleanno di Donna Luciana. Stranamente, quel giorno suo padre e sua madre non avevano litigato e nessuno dei suoi fratelli lo aveva fatto sentire il colpevole per tutti i problemi che ruotavano attorno alla loro famiglia. Giovanni, che in quella foto aveva una decina di anni, quella mattina era uscito presto con la nonna sul retro della villa e insieme avevano raccolto i fiori più belli che c’erano per creare un mazzo che aveva poi regalato a sua madre, accompagnato da una letterina. Ricordava ancora l’emozione di Donna Luciana, e le sue lacrime. Non era mai più riuscito a farla commuovere come quel giorno, anche se l’aveva vista piangere svariate volte negli anni, ma per la delusione nei suoi confronti.

Mentre era intento a pensare e a ricordare non si rese conto di aver fatto spegnere il sigaro e di aver finito il vino, così scosse la testa come per scacciare i pensieri e i ricordi, rimise al proprio posto la foto e tornò in cucina chiudendosi la porta dello studio dietro di sé.

Riempito di nuovo il bicchiere, si spostò in salone e accese la musica. Una playlist allegra per riportare su l’umore che era sceso un po’ per colpa dei ricordi, e via con un’altra ispezione. Di fianco alla cucina c’era la grande sala da pranzo con due divani e un tavolo imponente per le cene e i pranzi domenicali. Non aveva mai amato quella stanza, perché anche in pieno agosto era buia e asfissiante per colpa delle pesanti tende scure che coprivano tutte le finestre. Sui muri c’erano grandi quadri raffiguranti scene di caccia, un hobby del nonno, e per finire, in mezzo alla stanza, un imponente camino in pietra. Una folata di vento, fuori, aveva fatto fare al camino quel rumore gutturale che da piccolo lo terrorizzava. Nonostante avesse trentaquattro anni, per un secondo, aveva riprovato la stessa sensazione di terrore di quando da bambino sentiva quel rumore nella notte e credeva che la canna fumaria fosse la dimora di un mostro, come gli diceva sempre il suo fratello maggiore prima di addormentarsi.

A breve sarebbero arrivati i suoi ospiti, così Giovanni decise di rendere quella stanza meno tetra spostando le pesanti tende dalle finestre e facendo entrare finalmente luce anche in quella stanza. Tornò poi in cucina e iniziò a preparare da mangiare per i ragazzi; era quasi ora di pranzo.

2022-10-03

Aggiornamento

"Attoniti" ha venduto le sue prime 200 copie e diventerà ufficialmente un libro! Grazie a chi si è interessato al progetto e lo ha sostenuto, siete stati preziosi e mi avete reso felice! Ora si è aperta una nuova challenge per altri 7 giorni, se riuscissi a raggiungere il target avrei ancora più possibilità di fare pubblicità e di farlo conoscere a più persone! Continuate a parlarne con i vostri amici, proviamo a raggiungere questo nuovo target insieme ;D
2022-09-23

Aggiornamento

Ciao a tutti! Mancano circa 15 giorni e 10 copie per la fine della campagna. Vi ringrazio ancora per il supporto e per credere in "Attoniti". Ci siamo quasi e non vedo l'ora che lo abbiate in mano e che leggiate le avventure di Giovanni, Marina, Pedro, Marta e Filippo! Aiutatemi a spargere la voce e finire il crowdfunding alla grande :D A presto per altre novità. Grazie ancora. Andre
2022-09-07

Evento

Balzac Bistrot - Modena Mercoledì 7 settembre alle ore 18.30, presso il Balzac Bistrot in Piazza Grande a Modena ci sarà la presentazione e l'acquisto in pre-order del libro "Attoniti" di André D'Alessandro. Un post lavoro all'insegna del buon vino e della letteratura.
2022-08-31

Aggiornamento

Ciao a tutti! Mancano poco più di 30 giorni e siamo al 65% della campagna. Vi ringrazio ancora per il supporto e per credere in "Attoniti". In questo ultimo mese di raccolta ordini vi vorrei chiedere di continuare a parlarne per far si che raggiungiamo l'obiettivo!! Presto ci saranno altre novità, vi terrò aggiornati! Grazie ancora. Andre
2022-07-14

Aggiornamento

La campagna è iniziata da appena dieci giorni e già in tanti mi state sostenendo in questa avventura! Vi ringrazio tanto e non vedo l'ora possiate leggere l'avventura di Giovanni, Carla, Pedro, Marina e Filippo! Se avete amici che amano leggere, condividete anche con loro questa iniziativa!! Grazie ancora per il supporto! André

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Una storia che tiene incollati dall’inizio alla fine, uno stile scorrevole ma che fa immedesimare e sullo sfondo un periodo che ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi. Spero che ci sia un seguito!

  2. Silvia Mazzieri

    (proprietario verificato)

    Lettura leggera, divertente, ma al tempo stesso notevole spunto di riflessione e approfondimento su un periodo storico che tanto ci ha toccati e cambiati.
    Non vedo l’ora di leggere il seguito!!

  3. (proprietario verificato)

    Dicono che l’attesa aumenti il desiderio. Dopo aver letto l’anteprima il desiderio è aumentato ancora di più! Non vedo l’ora di leggerlo nella sua stupenda interezza.

  4. Valentina Leali

    Anteprima di Attoniti molto stuzzicante, un intreccio di storie e personaggi che ti fa venir voglia di averlo già sul comodino. Attendo con ansia l’uscita!

  5. Griscenco Cate

    (proprietario verificato)

    Dopo aver letto il primo libro di André non vedo l’ora arrivi il secondo. L’anteprima incuriosisce tantissimo!

  6. (proprietario verificato)

    La storia mi ha subito fatto pensare al Decameron di Boccaccio, è un bel parallelismo tra il 1300 e i giorni nostri; dimostrazione del fatto che la storia si ripete. Non vedo l’ora di leggere il libro completo e scoprirne il finale!

  7. Daniela Mantovani

    (proprietario verificato)

    Un anteprima curiosa e travolgente che ti lascia la voglia di leggere Attoniti il prima possibile.

  8. Daniela Mantovani

    (proprietario verificato)

    Non vedo l’ora di leggerlo ! Il primo libro di André mi è piaciuto molto, leggendo l’anteprima di questo secondo libro credo che mi piacerà ancora di più!

  9. Federico Manso

    Mi ha incuriosito molto , non vedo l’ora di leggerlo .

  10. Camilla Manzotti

    Una scrittura che trascina letteralmente dentro i mondi dei personaggi. Aspetto con gioia l’arrivo di questo secondo libro che, dall’anteprima, promette già benissimo!

  11. Davide Terenzi

    (proprietario verificato)

    Già comprato e non vedo l’ora di leggerlo!

  12. Andrea Vavassori

    Ho trovato la bozza del libro assolutamente magnetica: non vedo l’ora di poter leggere l’opera completa.

  13. Lele Veratti

    Ho già letto il primo libroo di André e l’ho amato. Ora ho letto l’anteprima di Attoniti e non vedo l’ora che esca per poterlo finire tutto d’un fiato!

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André D’Alessandro
per gli amici Driu e sui social @instadriu, nasce nel 1985 a Sao Paulo in Brasile, ma è a Modena che la sua vita si stabilizza e prende la strada della scrittura. Ha da sempre pubblicato racconti insieme ad altri autori e nel 2020 viene pubblicata la sua prima raccolta, intitolata Racconti su persone che non conosco. Attoniti è il suo primo romanzo. Fantastica sempre su tutto ciò che lo circonda e ama mettere nero su bianco quello che vede, prova o crede di vedere e provare.
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