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Il ballo dei ricordi

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Deniz Baldi, commissario di Parma, sta indagando sulla scomparsa di una ragazza, che scoprirà essere stata morsa da un serpente: bisogna ritrovarla al più presto. Tra gli indizi, trova un messaggio destinato a lui: l’artefice del rapimento vuole che sia chiaro il suo intento di vendetta nei confronti del mezzosangue Baldi. Attraverso le terzine dell’Inferno dantesco, il misterioso rapitore gioca con il commissario e la sua squadra, arrivando a rapire lo stesso ispettore Ruggeri, molto caro a Deniz.

Le colpe dei padri ricadono sui figli: questo l’ultimo indizio nelle mani della squadra investigativa. In una corsa contro il tempo alla ricerca di collegamenti con casi archiviati, il commissario si ritroverà a fare i conti anche con la figura ingombrante del padre.

1

Che splendido pomeriggio, pensa Sara mentre il sole le scalda le spalle nude e i capelli raccolti in una coda le ondeggiano al ritmo dei passi che, dal centro del paese, la conducono verso le colline che addolciscono il paesaggio.

Nelle orecchie le parole di un ritornello di Achille Lauro, “bam bam bam un twist ancora bam bam bam cos’è l’amore” e la ragazza si lascia andare e canta, tanto, pensa, nessuno la sente.

Sara non si accorge che alle sue spalle un ragazzo si avvicina in tenuta da corsa, la affianca e la saluta. Poi come in un sogno tutto diventa confuso, la musica ovattata nelle orecchie e le palpebre pesanti. Sviene.

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***

Il telefono squilla all’improvviso almeno tre o quattro volte.

«Che ore sono? Cazzo, le cinque del mattino e domani, cioè oggi, sono di riposo. Pronto?»

«Commissario, mi scusi lo so che non dovrei chiamare lei ma, vede, sono arrivate due strane telefonate, un’emergenza, e io non sapevo proprio cosa fare, gli altri sono tutti fuori.»

«Non importa, Riva. Arrivo tra mezz’ora.»

Deniz Baldi si prepara rapidamente prima di uscire, come fa sempre. Accarezza, con un gesto fugace, il viso di una donna bellissima che sorride, immortalata in una foto incorniciata e posata sulla mensola della sua libreria.

2

«Riva, che cosa è successo?»

«La nostra centrale ha registrato alle 4:52 e alle 4:55 due telefonate. Ascolti, commissario.» Un urlo terribile squarcia il silenzio della stanza.

«Questa è la prima. Questo urlo agghiacciante e niente altro» dice Riva, che poi fa partire la seconda: «Baldi mezzosangue dimostrami quanto vali». Una voce metallica e contraffatta.

«Commissario, cosa pensa?»

«Baldi mezzosangue. È uno che mi conosce o conosce la mia storia. Allora Riva, da dove iniziamo? È tutto molto vago, siamo sicuri che non sia uno stupido scherzo? In ogni caso non possiamo fare finta di niente. Tra un’ora vai al laboratorio della scientifica con la registrazione delle due telefonate perché voglio sapere se l’urlo appartiene a un essere umano. Dobbiamo poi sapere se sono arrivate nelle ultime ventiquattro ore delle denunce di scomparsa, iniziamo da qui e vediamo che cosa troviamo. Però adesso devo bere un caffè bollente ma buono. Andiamo, il bar di Antonio ormai è aperto, facciamo colazione. Chiama Ruggeri e dille di raggiungerci lì.»

2021-02-07

Aggiornamento

Il ballo dei ricordi ha vinto per la sezione thriller il premio letterario Rotary Bormio Contea. Premiazione il 7 luglio a Bormio

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Libro che tiene il lettore incollato alle pagine; la scrittura è scorrevole e coinvolgente e i personaggi ti conquistano da subito. Peccato averlo finito.
    Attendo con trepidazione altri casi da risolvere per Baldi e la sua squadra.

  2. Scrittura agile e raffinata con citazioni letterarie ricercate. Trama certamente avvincente che si snoda in luoghi noti, evocando atmosfere suggestive di epoche passate.

  3. (proprietario verificato)

    Un genere che appassiona da sempre, dei personaggi convincenti, una trama costruita in modo sapiente, una scrittura scorrevole e uno scenario casalingo che però riesce a rinnovarsi e nel contempo a ripercorrere luoghi noti. Direi che non manca niente. Se non un’altra storia.

  4. (proprietario verificato)

    Questo romanzo apre una dimensione preziosa, da inaugurare insieme con i personaggi stessi, che sono alla ricerca anche della propria strada. La cura della cornice non vela, anzi attesta e corrobora l’autenticità dell’indagine, che penetra nello spazio e nel tempo, sostenuta da uno stile asciutto e convincente. E’ una storia vicina, che rende immediatamente partecipi, scuote e rimane.

  5. Elena Gerra

    (proprietario verificato)

    I punti di forza di questo libro sono i personaggi che sanno conquistarti fin dalla prima pagina e la storia appassionante con dei riferimenti geniali a Dante; consigliatissimo per chi vuole leggere un libro tutto d’un fiato.

  6. (proprietario verificato)

    I luoghi in cui si snoda la vicenda, sembrano loro stessi prendere vita e rafforzare quelle emozioni che già i personaggi della storia regalano al lettore. Un racconto appassionante che si legge tutto d’un fiato! Consigliato!!

  7. (proprietario verificato)

    Coinvolgente, intrigante, non vorresti mai smettere di leggere. Una storia piena di colpi di scena e sviluppi inaspettati. Mi è davvero piaciuto! Ovviamente super consigliato!!

  8. (proprietario verificato)

    Una storia avvincente che tiene il lettore incollato al libro dall’inizio alla fine facendoti affezionare ai personaggi. Assolutamente consigliato

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Barbara Spotti
È nata e vive a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Da molti anni è docente di Lettere di scuola superiore.
“Maschera d’asino” è il suo secondo romanzo, un anno dopo la pubblicazione de “Il ballo dei ricordi” (bookabook, 2022).
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