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Banalmente Tessa

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Anna, Susan, Monica e Tessa sono quattro amiche. Si sono conosciute in palestra e da quel momento non si sono più separate. Anna e Monica avevano vinto un periodo gratis di prova, Susan ci andava per accalappiare nuovi ragazzi e Tessa per sentirsi meno in colpa, dato che ogni sera, in compagnia di patatine e pop corn, iniziava una nuova serie TV. Sono diventate subito migliori amiche, come un colpo di fulmine, e rimangono unite anche quando le loro vite prenderanno una piega inaspettata: Tessa conosce Etan, avvocato dello studio del padre, Susan inizia a soffrire di nausee mattutine, Anna, fidanzata con Riccardo, sembra non riuscire ad avere figli e Monica è fidanzata con Juliano, un ragazzo che ama girare il mondo. Un viaggio in Spagna cambierà il loro destino.

CAPITOLO 1

Suona la sveglia, sono le 7:30. La testa mi scoppia e maledico me stessa per aver dato retta a Susan, mi ha fatto bere troppo come facciamo ogni volta che usciamo dopo una sua delusione d’amore.
A questo servono le amiche. O meglio, quelle single come me.
Siamo quattro amiche inseparabili: Anna, Susan, Monica e io… Tessa.
Ci siamo conosciute in palestra. Esilarante, considerando che siamo le persone più antisportive del mondo.
Anna e Monica avevano vinto un periodo gratis di prova e non volevano buttarlo al vento. Susan ci andava per accalappiare ragazzi nuovi, e io per sentirmi meno in colpa, dato che ogni sera inizio una serie TV diversa accompagnandola con patatine e popcorn.
Ci siamo piaciute fin da subito e siamo presto diventate migliori amiche. Amo passare del tempo con loro perché ognuna è diversa ma nonostante questo ci troviamo su tutto: odiamo i buffet dove promettono ottimo cibo ma poi non riusciamo a mangiare perché c’è troppa gente, ci piace fare lunghe passeggiate e, ogni estate, ci ritagliamo due settimane solo per noi. Fissiamo un volo, una meta a caso e partiamo con gli zaini in spalla.
Auguro a tutte di trovare amiche così nella propria vita.
Guardo il telefono, vedo che ci sono quindici notifiche di Monica e Anna, che mi aspettano al bar come da accordi.
Mando un messaggio scrivendo che sono già in strada. Un classico.
Non ho tempo per truccarmi così mi passo un dito sotto gli occhi per togliere le righe nere del trucco colato dalla sera prima.

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Prendo la spazzola e abbozzo qualche colpo qua e là per riordinare un po’ la testa ma fallisco nel mio tentativo colpendomi un occhio.
«Ahi! Che male! Porca puttana!» Mi guardo faticosamente allo specchio, la vista è annebbiata ma riesco a intravedere un graffio che mi percorre tutta la faccia. Perfetto, ora sembra che abbia lottato contro una tigre!
Sei incredibile, Tessa.
Arrivo correndo, mi butto sull’ingresso del bar ma una signora sta aprendo la porta per uscire. Non riesco a frenare il mio corpo in tempo. Lei mi vede e si butta sulla destra. Inciampo sul suo piede e mi ritrovo con la faccia sulla moquette sporca e ispida. Il graffio frizza ancor di più. Mi rialzo e cerco di far finta di niente.
Sento gli occhi puntati tutti su di me, il silenzio che ho fatto in-combere viene spezzato dalle fragorose risate delle mie amiche che sono sedute a un tavolino ricolmo di pasticcini.
«Molto divertente.» Le guardo con fare minaccioso ma con scarso successo.
«Serata impegnativa?» mi chiede Monica che mi scruta togliendomi qualcosa dai capelli.
«Oh, mamma! Che hai fatto all’occhio?» chiede Anna seriamente preoccupata.
«Diciamo che prima di un buon caffè non riesco a coordinare bene il mio corpo.»
Susan intanto rimane con lo sguardo sul suo telefono e a stento mi saluta.
Ci scambiamo un’occhiata tutte e tre e poi ci rivolgiamo verso lei: «Ci devi raccontare qualcosa?».
Si stringe fra le braccia, resta in silenzio per un istante e poi scrolla le spalle: «Il solito…».

 

CAPITOLO 2

Ci conosciamo da cinque anni, non sono molti. Non siamo cresciute insieme, non ci siamo conosciute sui banchi di scuola anche se mi sarebbe piaciuto, ma sappiamo bene cosa intende con l’espressione “il solito”.
Susan è stata fidanzata solo una volta ed è rimasta molto scottata da questa relazione finita per un tradimento da parte di lui. Lei non si è mai più fidata di nessuno. Così l’abbiamo soprannominata l’Aquila. Ogni occasione è buona per conoscere qualche preda da portare nel suo nido.
È bella, ha lunghi capelli neri corvino e occhi verdi. Ha molta forza, forse fra di noi è la più tenace. Ha un piccolo tatuaggio sulla spalla e un piercing sulla lingua.
Anna invece ha i capelli rossicci e un sorriso che toglie il fiato. È fi-danzata da otto anni con Riccardo. Sono una bella coppia e lui da poco le ha fatto la proposta di matrimonio. Lei, prima di accettare, ci ha chiamate e ci ha chiesto se fossimo d’accordo nel pronunciare il fatidico “sì”. Ovviamente ha accettato, ma sono sicura che lo avrebbe fatto lo stesso anche senza il nostro consenso.
Monica invece è la più saggia del gruppo. Ha sempre la parola giusta al momento opportuno. C’è sempre a qualsiasi ora del giorno e della notte e non ha peli sulla lingua. Se deve dirti qualcosa, lei lo fa. È fidanzata con Juliano, un ragazzo che gira il mondo.
E poi ci sono io. Non ho tratti particolari. Ho due enormi occhi blu e tutti mi chiamano “occhioni”.
Non ho mai avuto storie importanti. Anzi, non ho mai avuto storie. Una piccola avventura d’estate quando, sempre per colpa di Susan, ho dovuto baciare un tedesco mezzo ubriaco che puzzava di birra. Ho giurato a me stessa di non darle più ascolto.
Non ho fretta. Ho venticinque anni e so che quando incontrerò la persona giusta la riconoscerò. O almeno spero.

 

CAPITOLO 3 

«Giovedì apriranno un nuovo locale, dobbiamo assolutamente an-darci. Conosco il buttafuori, ci farà entrare subito senza fare la fila!» Susan trasuda gioia e annuisce con la testa guardandoci e aspetta il nostro consenso.
Io la guardo dritto negli occhi: «Devo vedere se sono libera».
Lei ribatte subito senza perdere un secondo. «Guarda che Netflix rimane lì, non te lo ruba nessuno.»
La fulmino con lo sguardo ma dalla mia bocca trapela un sorriso che mi tradisce. Scoppiamo a ridere e poi Monica esclama: «È ora di scendere in gioco, Tess, non puoi essere così prevenuta. Sei una bella ragazza, sei giovane e sei simpatica. Di cosa hai paura?».
Mi ha totalmente preso in contropiede, come è suo solito fare. Mi schiarisco la voce e sussurro: «Sono imbranata. Non sono attraente, non piaccio di solito…».
Monica mi abbraccia ed esulta: «Bene. Così è deciso. Andiamo a comprarti qualcosa che ti faccia vedere quanto sei bella!».
Susan e Anna sono già in piedi con le giacche in mano, pronte e scattanti per andare alla ricerca di questo misterioso outfit che mi trasformi. Io sono riluttante all’idea ma non voglio deludere le mie amiche, specialmente Monica.
Sono chiusa in camerino da più di due ore. Ho caldo. Anna e Susan fanno avanti e indietro con abiti dalle mille forme e colori. Monica è a sedere fuori e a ogni mio debutto mi fa cenno di tornare dentro e cambiarmi.
Sono sull’orlo di una crisi di nervi quando una mano mi porge un abito bianco con dettagli in pizzo. È molto semplice ma è proprio per questo che lo sento più nelle mie corde.
Mi affretto a indossarlo e mi prendo due minuti per ammirarmi allo specchio. Il mio corpo sembra molto più armonioso con il mio viso. Il bianco fa risaltare il blu degli occhi e il rosso della bocca. I capelli mi cadono sulle spalle nude e mi sento davvero bene.
Esco in punta di piedi, quasi avessi paura nel rimettermi al giudizio delle mie amiche. Quando vedo le loro facce mi lascio andare e abbozzo un sorriso.
«Sei bellissima!»
«Mio dio. Stai benissimo!»
Faccio una giravolta e l’abito si gonfia leggermente per poi tornare nella sua posizione naturale.
«Andiamo a fare strage!»

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2022-05-28

Aggiornamento

Ebbene sì, siamo arrivati al traguardo tanto desiderato! E se questo è accaduto, è solo grazie al vostro sostegno! Ringraziarvi di cuore è molto riduttivo. Mi avete fatto coronare un sogno al quale sono molto legata! Grazie, grazie,grazie! Abbiate ancora un po' di pazienza e Tessa sarà tutta per voi!

Commenti

  1. Siamo ormai vecchi ma leggere questo libro così leggero, così fresco e scorrevole, ci riporta indietro nel tempo, agli anni della nostra giovinezza e ci fa sentire bene.
    Grazie Irene dai tuoi nonni

  2. “Banalmente Tessa” è tutt’altro che banale.
    I protagonisti sono caratterizzati con ironia ,la lettura risulta molto piacevole anche per i frequenti ” colpi di scena” che intervengono nelle vicende delle quattro amiche e degli altri personaggi. Il linguaggio è molto scorrevole e incisivo, davvero apprezzabile per una esordiente.

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Irene Aglietti
Nasce e cresce a Firenze. Appassionata di moda, intraprende la carriera di commessa in un negozio di abbigliamento. "Banalmente Tessa" è il suo romanzo d’esordio.
Irene Aglietti on Instagram
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