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Cambiare lavoro, cambiare vita

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Come individuare le proprie competenze? Come realizzare quel progetto ambizioso? Si possono trarre conseguenze positive da un evento critico? Perché reinventarsi sembra impensabile? Sono alcune delle domande alle quali è fondamentale saper rispondere per pianificare un cambiamento professionale o per reagire a una battuta d’arresto improvvisa.

Pensieri stroncanti, alibi e mancanza di strategia, però, spingono a continuare a guardare laddove si è fallito o a visualizzare situazioni troppo simili a quelle già sperimentate.
La soluzione c’è: farsi guidare da esercizi mirati e da un solido impianto teorico per cambiare punto di vista e identificare gli ostacoli reali e le abilità possedute.

RIPENSARE ALLA PROPRIA ESPERIENZA

Andiamo al dunque. Qual è la prima cosa da fare quando si è senza lavoro? La prima cosa è quella di scrivere un cv dettagliato della propria vita. Il più dettagliato possibile. Iniziate pensando a tutto quello che avete fatto per dovere, volere o piacere. Si tende a pensarsi sempre in modo separato. C’è la parte professionale, che di solito è quella del dovere e c’è la parte personale con altri doveri e qualche piacere. Il pensarsi per ruoli è un modo spezzato, separato di pensarsi.

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La scrittura del cv esteso è un modo per mettere assieme queste due o più parti e andare a trovare le competenze che la vita ci ha dato, non solo quelle lavorative. Di fronte a una situazione difficile, avremo bisogno di tutte le nostre risorse, non solo quelle strettamente professionali. Nel fare la disamina della propria vita questo confine piuttosto artificiale che spesso creiamo si sgretola. Scopriamo che, per quanto ci siano degli aspetti che ci infastidiscono o ci hanno infastidito, siamo animati da passioni che ci legano al nostro lavoro e specularmente scopriamo che ci diamo dei doveri, anche familiari, che limitano le nostre opportunità e non sono poi così necessari. Scopriamo che alcune passioni private, che non abbiamo mai voluto far diventare una professione, ora potrebbero diventarlo. Guardare alla propria storia, dare a essa la dignità e il valore che ha, aiuta a iniziare ad allargare gli orizzonti, a darsi delle ipotesi di opportunità. Non dimentichiamo che quando si inizia a fare questo lavoro si è spesso arrabbiati, depressi, confusi. Si tende a vedere nero.
L’obiettivo di questa fase è intravvedere una luce in fondo al tunnel. Non tutte le ipotesi che si fanno poi sono realmente realizzabili ma, in questa fase, non è così importante. È importante iniziare a vedere delle opportunità. Se ho delle opportunità valgo ancora qualcosa. Quali sono gli aspetti difficili da superare, per poter riuscire a vedere delle opportunità?Il primo aspetto più difficile è superare i pensieri che io definisco stroncanti. Ne elenco alcuni:
– “il mio settore è finito, nel mio ambito professionale non c’è più futuro. Una volta una persona mi ha detto sono come un maniscalco all’inizio del Novecento”;
– “ormai a cinquant’anni non mi vuole più nessuno, dove vuoi che vada”;
– “mi toccherà andare a fare (un lavoro descritto in modo dispregiativo e svalutativo)”;
– “apro un bar, uno che vuole bere un caffè si trova sempre”;
– “l’Italia (oppure la propria regione o città) è un paese di merda, non è possibile fare nulla”

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Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Complimenti all’autore, per un’opera di grande attualità visti i tempi che corrono.
    Il fatto poi di scrivere anche delle proprie esperienze fatte di alti e bassi, rende quanto scritto più credibile e meno professorale. Un libro, anche per coloro che ritengono di non averne bisogno ma che farebbero comunque bene a leggerlo per prevenire attraverso una maggiore comprensione, di quali potrebbero essere gli strumenti per gestire orgoglio e depressione. Un sentimento ed uno stato d’animo che se mal gestiti non ti consentono di rispiegare le ali per un nuovo volo. UF

  2. (proprietario verificato)

    Complimenti all’autore, per un’opera di grande attualità visti i tempi che corrono.
    Il fatto poi di scrivere anche delle proprie esperienze fatte di alti e bassi, rende quanto scritto più credibile e meno professorale. Un libro, anche per coloro che ritengono di non averne bisogno ma che farebbero comunque bene a leggerlo per prevenire attraverso una maggiore comprensione, di quali potrebbero essere gli strumenti per gestire orgoglio e depressione. Un sentimento ed uno stato d’animo che se mal gestiti non ti consentono di rispiegare le ali per un nuovo volo.

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Raffaele Zago
si laurea in Economia aziendale all’Università Luigi Bocconi. Dopo alcuni anni di esperienza in grandi aziende, nelle quali occupa diverse posizioni all’interno della Direzione del personale, decide di aprire un’attività di consulenza organizzativa e manageriale. Successivamente si occupa di organizzare la selezione e la formazione delle nuove risorse di una famosa azienda nel settore del commercio. Nel 2010 frequenta un corso di Business Coaching e oggi si occupa prevalentemente di consulenza strategica e organizzativa, business coaching, selezione e formazione.
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