1. Milano
Il traffico di Milano sembrava essere impazzito. Le tante auto in coda tentavano di destreggiarsi nell’ora di punta di un piovoso giovedì sera di inizio novembre. I conducenti si attaccavano disperatamente ai clacson e si agitavano sui sedili, tentando di trovare una via di fuga dall’ingorgo che si era formato davanti alla stazione ferroviaria di Cadorna.
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La pioggia e un piccolo tamponamento non aiutavano a migliorare la condizione di centinaia di automobilisti appena usciti dai rispettivi uffici. Lucia si strinse nel pesante cardigan di lana e, dallo sgabello dietro la cassa, guardò incantata le gocce di pioggia che scendevano sui vetri. Il locale era quasi deserto e i sette gatti che lo abitavano sonnecchiavano in diversi angoli del salone. Le ultime due clienti del caffè stavano indossando i piumini e sorridendo si avvicinarono a Lucia.
«Ci può gentilmente fare il conto?» chiese una delle due ragazze, calcando un berretto di lana sui lunghi capelli neri.
«Certo,» sorrise Lucia «sono venti euro. È stato tutto di vostro gradimento?»
«Una merenda speciale! La torta di pere e cioccolato era squisita!» esclamò in risposta la seconda amica, nascondendo i riccioli rossi sotto il cappuccio. «Io adoro i gatti, ma ho una coinquilina che è allergica al loro pelo, quindi da quando mi sono trasferita a Milano non ne ho potuto tenere nessuno.»
«Una coinquilina allergica?» sbottò Lucia. «Sei stata davvero sfortunata! Io al tuo posto credo avrei già cercato un’altra sistemazione!»
Le due clienti risero e la ragazza con il berretto approfittò della complicità che si era creata per chiedere: «Ma questo posto è tuo?»
«Sì,» rispose con orgoglio Lucia «sono riuscita ad aprirlo lo scorso anno dopo mille peripezie. Lo sognavo da tempo. Volevo che tutti, in una città così frenetica, avessero la possibilità di frequentare un luogo dove coccolare un gatto. Sapete, le loro fusa sono terapeutiche, distendono i nervi.»
«E quanti gatti hai?»
«Ne ho sette! Li ho adottati quando erano cuccioli da alcuni gattili della provincia. Erano così piccoli e magri, adesso guardateli,» esclamò, indicando con un sorriso Oscar, che ronfava su un cuscino rosso dietro alla proprietaria «sono tutti cresciuti e in ottima salute!»
Le due amiche si profusero in complimenti e, dopo aver promesso di tornare presto al Caffè dei gatti, uscirono ad affrontare la pioggia che si faceva sempre più insistente.
Era stata una giornata intensa. Durante l’ora di colazione e pranzo capitava spesso che fuori dal locale si formasse la coda di persone che attendevano di essere ammesse nell’atmosfera calda e familiare del bar di Lucia. I piatti che offriva erano semplici e preparati dalla cuoca, e amica, Gianna. Due ragazze, Rebecca e Giulia, la aiutavano poi a prendersi cura di clienti e mici. Anche quel giovedì era iniziato all’alba per Lucia, che attendeva con impazienza l’orario di chiusura. Finì di pulire il pavimento, mise le ultime tazze nella lavastoviglie e passò un panno umido sui tavoli. Tra una faccenda e l’altra si fermava ad accarezzare i gatti e a sussurrare loro parole dolci.
Anna Aglianò (proprietario verificato)
Lettura appena terminata!
L’ho trovato molto intenso! Ogni storia, benché costruita su poche pagine, ti trascina con sé in tutta la sua passione e allora poi sai bene cosa accade dopo, lo riesci a vedere e sentire, anche se il racconto si è interrotto molto prima.
Ci sono state città in cui mi sono emozionata di più, altre un po’ meno. In due città ho pianto: Venezia e Gstaad.
Un solo numero sulla porta, ma tante vite vissute. Alla fine non è questo che accade ad un luogo? Essere epicentro di più persone ed in più tempi.
Stefano Carotenuto
Non vedo l’ora di leggere questi racconti, in questo periodo qualcosa di leggero ci vuole!
chiara.pezz (proprietario verificato)
Solamente una persona intelligente e acuta può osservare la vita attorno a sé e raccontarla in maniera coinvolgente.
Sicuramente sono di parte perché ho amato “ Game set & love” e dall’anteprima credo che neanche questo mi deluderà.
Luca De Gaspari (proprietario verificato)
Una camer’a d’albergo offre spunti di riflessione di ogni genere: può essere un luogo di meditazione solitaria, come un luogo simbolo di grandi passioni, in senso sia positivo che negativo. Solo chi, come Chiara, ha osservato queste dinamiche speciali per anni con grande attenzione, può riuscire a trovargli un senso. Non ci resta che attendere l’uscita di “Camera 508” per capire un po’ di più degli altri ma anche un po’ di noi stessi.
Luca De Gaspari
Isabella Dalla Gasperina (proprietario verificato)
Splendido il precedente “Game Set & Love” sulla mia grande passione del tennis. So che anche in questo nuovo romanzo il tennis è un fattore importante. Quindi… non vedo l’ora di fare il bis. E di sfogliare finalmente “Camera 508”
Michela Nodari (proprietario verificato)
Ho letto il primo libro di Chiara Gheza, “Game, Set & Love”, e non vedo l’ora di leggere “Camera 508”!
Già l’anteprima mi ha conquistata!
Michela Nodari
Daniela Stramare (proprietario verificato)
Libro consigliatomi da un collega in hotel; faccio questo lavoro da sempre e non vedo l’ora di leggere le storie ambientate in albergo! L’anteprima ha proprio stuzzicato la mia attenzione, è il libro che avrei voluto scrivere io!
Daniela Stramare
Alessandra Protti (proprietario verificato)
Piacevolmente sorpresa dalla lettura di Game Set & Love, ritrovo nell’anteprima di Camera 508 un ritmo rinnovato e incalzante fatto di racconti d’amore non convenzionali. Che altro ci si può aspettare da Chiara Gheza? Sono certa che curiosità e attesa saranno soddisfatte appieno.
Alessandra Protti