“Non esistono i fantasmi, non siamo altro che l’ombra di qualcosa che lentamente si mescola al buio della notte e si perde quando il nostro sole cala inesorabilmente sui nostri giorni”.
Cloe, studentessa americana, incrocia lo sguardo malinconico di Diego nel locale da entrambi frequentato a Genova. Dopo una serie di fugaci incontri del tutto casuali i due maturano i loro sentimenti, affrontandoli in maniera completamente oppositiva. Diego, dilaniato dal suo passato, non intende lasciare spazio a nessuno nella propria vita. Cloe cerca un amore senza costrizioni e viene supportata dalle sue inquiline: Amanda “Mandolina” che la protegge con una severità materna e l’apparente anaffettiva e imperturbabile Giorgia.
Un romanzo che ci ricorda che tutti abbiamo il diritto di poter andare avanti e che a volte sappiamo essere il peggior nemico di noi stessi.
Perché ho scritto questo libro?
Poter esordire nel panorama dell’editoria come autore è un sogno che si realizza e che mi rende felice. Il lavoro svolto negli ultimi anni raccoglie finalmente i suoi frutti e suscita in me una forte emozione il poter condividere le storie che ho nel cuore. Questa non poteva che essere la storia ideale per un esordio che, spero, possa essere soltanto l’inizio di un susseguirsi di romanzi capaci di far vibrare le corde del cuore dei lettori. Amo l’amore, in ogni sua forma.
Chi pre-ordina la versione ebook avrà subito in omaggio un ebook che comprende i primi due volumi della nostra saga best seller “The Drunk Fury”.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Cloe rimase a fissarlo per qualche secondo prima di rendersi conto di essere rimasta incantata quel tanto che bastasse a far drizzare le antenne a Thomas: «Cosa guardi?» chiese sospettoso voltandosi nel tentativo di seguire la linea dello sguardo di lei.
Ma Cloe aveva già rivolto l’attenzione altrove per evitare scenate, conosceva bene il suo ex: «Cercavo dove fossero i servizi»
«Lo sai dove sono i servizi, vieni sempre qui».
Lei non rispose e lo fissò nervosa: «Senti, Thomas: torna in America, vivi la tua vita e lascia che io viva in pace la mia. Direi che non è più il caso di andare oltre, te lo chiedo con gentilezza»
«Calma, calma. Va bene» bofonchiò.
Di tanto in tanto Cloe cercava di spiare cosa facesse quel ragazzo seduto più avanti ma la situazione era sempre la stessa: faceva roteare il calice senza bere neanche una goccia di quel vino. I camerieri che gli passavano accanto gli davano occhiatacce come a voler fargli capire che stesse sprecando la bevanda. Lui però li ignorava. Durante tutta la sera lo tenne d’occhio, attratta inspiegabilmente da qualcosa.
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Ad un certo punto si accorse che andò a sedere accanto a lui Fabrizio, il proprietario del locale che tutti gli studenti universitari che si rispettano – lei compresa – conoscevano bene. A lui sembrò dare ascolto ma parlò poco, Cloe pensò che forse Fabrizio gli stava facendo qualche discorso in merito al suo atteggiamento o semplicemente stesse cercando di capire che problemi avesse. Era un uomo benvoluto e ragionevole, una persona socievole e alla mano ma non amava che qualcuno creasse problemi nel suo locale e, nonostante il suo aspetto trasandato e indie, riusciva a far valere tutta la sua autorevolezza. Ma la curiosità di Cloe divenne interesse quando vide i due rimettersi in piedi e salutarsi con un colpo delle nocche. Quel ragazzo andò via e Fabrizio abbassò lo sguardo sul calice, lo prese e lo bevve al posto suo, poi fece un cenno di diniego con la testa e tornò alle sue cose. Aveva un’espressione delusa e amareggiata, certamente non tipica della sua persona e Cloe si chiese, invadente, il perché.
Cloe aveva passato più tempo ad osservare quel tipo che non ad ascoltare il monologo ripetitivo di Thomas che faceva il possibile per portarsela a letto vantandosi della sua bravura nel Football e del suo fisico tanto ambito ma, nel tentativo di vedere in che auto salisse o in che direzione andasse quel ragazzo, Cloe si alzò dal tavolo con premura: «Vado a fumare una sigaretta fuori, torno tra cinque minuti» e si allontanò senza neanche verificare la reazione dell’ex.
Accelerò il passo, uscì dal locale ma non riuscì a fare in tempo per vedere in che direzione fosse sparito. Il vederlo andare via le lasciò una sensazione di vuoto dentro, insolita e inspiegabile, pensò che non lo avrebbe più visto da nessuna parte, che il mondo è sconfinato e ogni tipo di pensiero di quel genere si fece largo nella sua mente. Non le era mai capitata una cosa di questo tipo, una scossa vibrante aveva stimolato in lei qualcosa, eppure si trattava di un perfetto sconosciuto che poteva essere il più cattivo dei malintenzionati. No, non poteva esserlo. Quello sguardo perso e il viso stanco sapevano di tenerezza e la sua reazione, ne fu certa, sapeva di colpo di fulmine.
Un incrocio di anime, una fermata nelle autostrade della vita, quell’attimo che può cambiare ogni cosa, l’attimo in cui si realizza che quel qualcuno esiste. Quel qualcuno che è capace di trasmettere emozioni così forti da perfetto sconosciuto non può essere soltanto una delle tante anime di passaggio. Non può e non deve esserlo.
Gilda Galardo
Bellissima storia d’ amore raccontata egregiamente.
Molti scrivono, ma non tutti riescono a emozionare con le parole,
Ho amato il modo in cui l’amore viene raccontato e i personaggi che ne sono protagonisti.
Un romanzo da leggere assolutamente, lo consiglio davvero.
Chiara Capparelli (proprietario verificato)
Lettura scorrevole e linguaggio accurato.
Ambientazioni italiane (finalmente!!), trama semplice ma non scontata.
Non è il solito romanzo. Assolutamente consigliato.
Michela Bruno (proprietario verificato)
È Diego <3
Vi innamorerete… Sopratutto di Mandolina!