In un giorno di sole, sulla costa ligure, due anime si incontreranno e non riusciranno mai più a separarsi. Studentessa americana lei, carpentiere italiano lui, dovranno superare barriere mentali e fisiche, per un amore oltreoceano apparentemente impossibile da coronare. Tra dubbi, indecisioni e fantasmi del passato, i due inseguiranno i rispettivi sogni di felicità, con l’aiuto di amici, familiari, coinquiline affettuose e ficcanaso, ritrovando lettere mai aperte prima.
Intenti a navigare la burrasca delle loro emozioni, Diego e Cloe si chiederanno che ne sarà del mare che li divide e che scuote le loro anime.
Capitolo uno
Sono tante le persone che si perdono per le vie della vita. Incroci trafficati di anime che sfrecciano talmente veloci da rischiare di rimanere travolte, senza avere la benché minima possibilità di reazione. In questa giungla di strade e di destini, spesso capita di riuscire a trovare una fermata libera e i più insicuri decidono di accostare e attendere, attendere che qualcuno, in quel frenetico e caotico circolo di anime, si fermi e li faccia salire a bordo della sua, per dargli un passaggio.
La destinazione non la si conosce, ma il percorso che si intraprende quello sì, ha un nome: si chiama vita.
Il vento proveniente dal Mediterraneo scompigliò i capelli a Cloe, che passeggiava disinvolta su un tratto della passeggiata Anita Garibaldi, sul lungomare di Nervi. Aveva fatto ritorno a Genova da circa una settimana dopo aver trascorso un mese delle proprie vacanze estive in America, a casa dei suoi a Nashville. A breve avrebbe ripreso gli studi presso l’Università di Genova alla facoltà di Lingue e Letterature straniere, dove seguiva da quattro anni i corsi dedicati a coloro che provengono dall’estero. Fin da piccola era stata attratta dall’Italia e dai suoi paesaggi mistici, che sposano storia, cultura e passione con eleganza.
Cloe Moore aveva scelto di studiare all’estero per ampliare le proprie conoscenze e vivere un’esperienza diversa da quelle offerte dalle università americane, nonostante sua madre avesse fatto pressione in passato affinché frequentasse la Vanderbilt University, senza andare troppo lontano da Nashville, in Tennessee. La scelta di perseguire il sogno di diventare insegnante di lingue entrò in contrasto anche con la sua relazione amorosa del tempo: Thomas Baker, il suo ragazzo dai tempi della High School, che aveva scelto di seguirla in Italia perché non accettava il fatto che lei avesse scelto di studiare così lontano da casa. Cloe, di ventiquattro anni, aveva le idee piuttosto chiare circa il suo futuro, anche se le insicurezze della gioventù sapevano pungere, e si era impegnata molto per vincere le borse di studio che le avevano permesso di compiere quel viaggio e la permanenza all’estero. Anche i genitori, nonostante le sue scelte, la sostennero in quel percorso. Ma la relazione con Thomas terminò dopo due anni di faticosa convivenza all’estero, anni in cui comprese che la gabbia che si era creata rischiava di tenerla prigioniera e che non sarebbe riuscita a realizzare i suoi progetti. Voleva bene a Thomas, ma decise di chiudere con lui perché non comprendeva cosa davvero fosse importante per lei. Lui, dall’eredità consistente, aveva provveduto, grazie ai soldi del padre, a trovare un appartamento nel quartiere di Nervi; inusuale per uno studente di Lingue ma lontano dagli ambienti giovanili, così come desiderato e imposto da Thomas alla ragazza. Cloe aveva apprezzato il suo aiuto, ma le pesava molto il fatto che il suo compagno facesse per lei alcune cose: nei momenti di litigio era solito rinfacciarle che, senza di lui, non avrebbe mai potuto studiare all’estero, ma non era così. Lui aveva garantito soltanto un’abitazione più ampia, e inutile, ma se la sarebbe cavata benissimo anche da sola.
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Dopo due anni di sofferenza, Cloe decise di chiudere la relazione e si trasferì da due sue compagne di università: Amanda Adami e Giorgia Altoviti, anch’esse residenti nel quartiere di Nervi. Le due ragazze, sue coetanee, l’avevano accolta con piacere, felici che avesse chiuso con il suo ex che consideravano invadente, pesante e possessivo.
Quel giorno aveva deciso di fare una lunga e rilassante passeggiata presso il lungomare di Nervi, quartiere che ormai conosceva molto bene. Si era innamorata di Genova e della Liguria e, nonostante avesse visitato ampiamente anche altre regioni italiane, considerava quella mezzaluna di terra vicina alla perfezione geografica. Doveva riorganizzare le proprie priorità e scaricare la tensione in vista dell’ultimo anno di studio magistrale e, forse, entro la fine dell’anno successivo avrebbe conseguito la seconda laurea e avrebbe fatto ritorno a Nashville per un periodo breve.
Erano da poco passate le diciotto quando ricevette una notifica sul cellulare: Ricorda l’appuntamento di questa sera, un abbraccio, recitava il messaggio inviato qualche secondo prima da Thomas, il suo ex.
Nonostante si fossero lasciati ormai da quasi due anni, non avevano smesso di sentirsi, a parte un primo periodo in cui lui divenne insopportabile, quasi uno stalker. Ci volle del tempo prima che Cloe riuscisse a dargli fiducia e mantenere un’amicizia. Aveva tanti bei ricordi legati a Thomas e altrettanti dimenticabili, ma ormai aveva scelto di andare per la sua strada. Quello che rimaneva tra di loro non erano altro che le ombre di ciò che sarebbe potuto essere se, e andava bene così.
Sospirò, levò gli occhi al cielo e poi focalizzò lo sguardo sull’immenso Mar Ligure. Sorrise, imbracciò lo zaino, fedele compagno, e si volse indietro ripercorrendo la via per fare ritorno a casa.
Un paio d’ore dopo era chiusa nel bagno sotto la doccia. I pensieri su quella che avrebbe potuto essere facilmente la serata la disturbavano, sapeva che Thomas avrebbe tentato un approccio invasivo. Qualche minuto dopo si trovava davanti allo specchio ad asciugare i lunghi capelli castani che le cadevano fino a metà schiena.
Amanda, una delle due coinquiline, bussò alla porta: «Cloe? Posso entrare?».
«Entra pure.»
La ragazza aprì la porta e fece il suo ingresso in bagno. Portava un taglio di capelli bob medio, di colore nero, e occhiali da vista con montatura a farfalla che slanciavano il viso delicato e da brava ragazza. Sotto la media d’altezza e con un corpo da adolescente, sembrava essere molto più giovane di quanto non lo desse a vedere.
Se ne stava in piedi con le braccia conserte, le dita che ticchettavano sul braccio nervosamente e un piede che compiva il gesto di dondolare su e giù.
Tutti cenni per attirare lo sguardo di Cloe, che la osservò attraverso lo specchio mentre continuava a mettere l’eyeliner: «Che succede?».
«Dove stai andando?»
«Esco con Thomas. Ha fatto ritorno in Italia per una vacanza con gli amici e domani riparte per gli Stati Uniti, l’ho saputo soltanto ieri sera. Ha piacere a salutarmi, non ci vedo niente di male.»
«E ci vai con tanta leggerezza? Non hai imparato niente dall’ultima volta?»
«A quale volta ti riferisci?» chiese con ironia.
«A quando io e Giorgia ti abbiamo trovata in lacrime sul divano dopo che ti eri scolata una bottiglia di vino rosso da sola» scandì le parole con fare accusatorio.
«Ah, quella volta?» fece la vaga.
«Esattamente un anno fa: era tornato per la vacanza con gli amici, ti ha detto che sarebbe ripartito l’indomani ed è riuscito a…» smorzò il fiato per non proseguire.
«A portarmi a letto? Può capitare, era comunque il mio ex. Non accadrà una seconda volta, te lo prometto» finì di mettere l’eyeliner e cambiò tipo di trucco.
Amanda sospirò, poi disse: «Cloe, io e Giorgia ti vogliamo bene ed è per questo che ci arrabbiamo quando decidi volontariamente di farti male. Sicuramente abbiamo un modo di pensare diverso l’una dall’altra, ma questo non vuol dire che tu debba dare così poco valore a te stessa».
«A volte sembri mia madre» la incalzò.
«Se fossi stata tua madre, mia cara, non avresti messo piede fuori di casa prima dei quarant’anni» la stuzzicò portandosi dietro alle sue spalle. «Scherzo però, Cloe, poi stai male e noi non vogliamo recuperare i tuoi cocci in eterno. Desideriamo la tua felicità e Thomas minaccia quello status. Usa la testa.»
Gilda Galardo
Bellissima storia d’ amore raccontata egregiamente.
Molti scrivono, ma non tutti riescono a emozionare con le parole,
Ho amato il modo in cui l’amore viene raccontato e i personaggi che ne sono protagonisti.
Un romanzo da leggere assolutamente, lo consiglio davvero.
Chiara Capparelli (proprietario verificato)
Lettura scorrevole e linguaggio accurato.
Ambientazioni italiane (finalmente!!), trama semplice ma non scontata.
Non è il solito romanzo. Assolutamente consigliato.
Michela Bruno (proprietario verificato)
È Diego <3
Vi innamorerete… Sopratutto di Mandolina!