Anche Europa, satellite di Giove, fu una delle mete più desiderate di sempre, oggetto di ricerca della vita nel Cosmo. La quasi certezza di trovare forme di vita nel suo oceano e sulla superficie esistente sotto quella spessissima calotta ghiacciata che la ricopriva, la rendevano qualcosa di molto affascinante e importante non solo per fini scientifici, ma soprattutto per le risposte che avrebbe potuto fornire alla domanda “siamo soli nell’Universo?” e alle eventuali implicazioni religiose e filosofiche che questa certezza avrebbe causato.
Tutte le domande, nel loro complesso, esigevano risposte precise. Esse arrivarono finalmente quando l’uomo riuscì a penetrare la coltre di ghiaccio che rivestiva la superficie. A quel punto, venne fatto scendere un robot ad altissima tecnologia che iniziò a esplorare ciò che esisteva là sotto.
La reale superficie appariva quasi pianeggiante, il ghiaccio presentava pochi crateri da impatto e piccole colline che raggiungevano al massimo i cento metri di altezza, con qualche picco sotto i mille metri; vi erano striature lunghe anche centinaia di chilometri, di colorazione diversa, sulle quali vennero teorizzate diverse ipotesi, alcune delle quali ebbero risposte esaustive e conferme, mentre altre invece furono totalmente contraddette, come spesso avveniva con i corpi celesti esplorati, partendo dal fatto che fino a quando non si è presenti sul posto tutto è soltanto teoria.
I ghiacci di Europa si rimodellavano in continuazione ogni qualvolta l’impatto di un corpo celeste spaccava la calotta, sprofondando sotto di essa. Il ghiaccio in superficie risaliva ad appena centottanta milioni di anni prima, ed era quindi relativamente più giovane a livello geologico.
Su questa luna galileiana erano presenti eruzioni vulcaniche sottomarine, rivelatrici di un pianeta vivente, radiazioni e attrazione gravitazionale subita da Giove, che influiva sul moto sottomarino delle maree permettendo all’acqua di rimanere liquida e vivente, con temperature ben più alte di quanto si possa immaginare, rispetto alla temperatura presente sulla superficie, che raggiunge almeno i −150° C.
Le prime colonizzazioni avvennero unicamente per scopi scientifici, al fine di studiare la superficie, la composizione del ghiaccio, delle striature e dell’acqua sottostante, nonché la geologia, la geotermica e la geodinamica sottomarina. Si raccolsero diversi campioni di vita indigena sottomarina, finendo persino per esportarli altrove.
Quando la scienza smorzò i propri interessi, indirizzandoli verso altre mete come Encelado, Plutone e altri corpi spaziali, l’attenzione verso questa luna prese pieghe diverse. Gli insediamenti per l’estrazione dell’acqua e del ghiaccio nonché per lo studio delle forme di vita sottomarine scoperte nel magnifico oceano sottoglaciale, erano in continua espansione e divenivano sempre più delle vere e proprie colonie, anche se di piccole dimensioni. Nel sottosuolo marino vennero classificate numerose specie animali e vegetali, alcune delle quali divennero attrazione turistica interplanetaria.
L’umanità iniziò a spingersi verso la parte esterna del Sistema Solare, colonizzando Caronte e Plutone per via della presenza di ghiacci costituiti da azoto puro e da minerali rari, esistenti tra le grandi distese di metano e monossido di carbonio ghiacciati e affioranti sulle loro superfici, ma anche per costruire basi che sarebbero divenute trampolini di lancio per l’esplorazione interstellare futura e presto una nuova realtà.
Nel frattempo nascevano le prime città fluttuanti, che sfruttavano i gas presenti sul pianeta Venere, mondo ritenuto impraticabile per via delle spesse nubi di acido solforico e anidride carbonica che caratterizzavano la sua atmosfera.
Venere era divenuto meta di continue espansioni minerarie e di estrazione dei gas e degli acidi presenti nell’atmosfera sotto forma di aerosol, il cui sfruttamento divenne l’attività principale.
Il suolo venusiano si rivelò ben presto meno inospitale del previsto: il risultato fu una nuova corsa alla scoperta di camere magmatiche e canali lavici ormai inattivi; questi ultimi, come sulla luna e su Marte, erano ricercati per la creazione di colonie sotterranee, mentre in superficie équipe di scienziati discutevano tra loro su come rendere Venere vivibile o comunque più accogliente anche in superficie.
Basi scientifiche e industrie estrattive nacquero anche all’interno dei Canyon del pianeta Mercurio e nella fascia di asteroidi, il cosiddetto Anello Martellato tra Marte e Giove (così era conosciuto dagli antichi Sumeri), dove era molto concentrata la presenza di metalli, rocce dure e minerali rari.
Diverse lune orbitanti intorno ai giganti gassosi registrarono la nascita di numerosi insediamenti che vennero creati senza preavviso, soprattutto a causa della presenza di enormi oceani ghiacciati solidificati in superficie, i quali scendevano in profondità per centinaia di chilometri, come su Europa, e custodivano, in alcuni casi, una presenza oceanica subito sotto la coltre ghiacciata, come per esempio su Ganimede, Io, Titania e altri satelliti meno famosi.
Encelado costituiva invece un caso leggermente diverso. Questa luna era praticamente identica a Europa. Anche se molto più piccola nelle dimensioni e caratterizzata da uno strato molto sottile di ghiaccio e di acqua liquida, presente nel sottostante oceano, aveva permesso la formazione di vita microbico-batterica che si nutriva di radiazioni e di piccolissimi organismi primordiali, che a loro volta si nutrivano di tali batteri, sviluppando una consequenziale immunità rispetto alle radiazioni.
Lo studio di queste forme di vita autoctone su Encelado rese molto significative le applicazioni genetiche che avrebbero aiutato l’uomo a contrastare l’inquinamento radioattivo presente sulla Terra nonché lo smaltimento delle scorie del passato, e lo avrebbero altresì protetto nelle lunghe missioni spaziali. Ma questa era ancora una frontiera pericolosa e con molti punti interrogativi.
Gli asteroidi di grandi dimensioni subirono lo stesso trattamento. Essi vennero sfruttati dalle megacorporazioni per svariati motivi, ma soprattutto venivano catturati e trasportati altrove al fine di eseguire operazioni di estrazione divenendo, in alcuni casi, vere e proprie cave in spazio aperto. Alcuni di questi asteroidi come Cerere e le lune più piccole, Idra, Cerbero, Notte e Stige su Plutone, Phobos e Deimos su Marte, Larissa, Galatea, Naiade, Despina e Proteo su Nettuno e molte altre ancora, finirono per divenire vere e proprie basi spaziali, stazioni minerarie e di carico, nonché avamposti militari.
Il Sistema Solare divenne un enorme formicaio, ma nonostante ciò gli spazi rimasero vasti, bui e insidiosi con vaste zone inesplorate. Missioni investigative e scientifiche si diressero verso Orcus, l’ovale Haumea con i suoi due satelliti, Makemake, Quaolar, Sedna e altri plutonini con le loro piccole lune.
Si tratta fondamentalmente di planetoidi di ghiaccio grandi quanto la luna terrestre, nani rocciosi e pianeti ricoperti da sabbie e montagne di colore rosso. Tutti questi corpi transnettuniani e transplutoniani sono ubicati all’interno della fascia di Kuiper, il secondo anello di asteroidi presente nel nostro Sistema Solare, che si trova nel nostro spazio esterno, tra la nube di Oort e l’orbita di Nettuno.
Plutonidi erano chiamati quei corpi celesti che si trovavano al di là dell’orbita del pianeta. Tra questi vi erano Eris e la sua luna rocciosa Disnomia, un pianeta con un’orbita ellittica ed eccentrica che roteava intorno al nostro sole, totalmente ricoperto da ghiaccio e metano. Esso divenne oggetto di sempre maggiori interessi corporativi e venne spesso identificato con l’antico nome di Nibiru, già descritto dai Sumeri, un pianeta di congiunzione tra la nostra stella e un oggetto imprecisato posizionato dentro la nube di Oort, che le Agenzie Spaziali del secolo precedente avevano denominato Ercolubius. Esso era occultamente rappresentato in molti stemmi dalle Agenzie Spaziali con una sorta di punta di freccia o lettera A senza l’asticella centrale, di colore rosso e intersecante altre orbite planetarie.
Gli antichi mesopotamici erano convinti che da questo pianeta, Nibiru, fossero giunti i creatori dell’umanità moderna, ottenuta attraverso un intervento genetico effettuato sul DNA umano allo scopo di creare un servo intelligente (ma non longevo) rispetto ai primordiali primati esistenti nel nostro mondo.
Gli Annunaki (così furono chiamati) erano il popolo che lo abitava, giganti dalle fattezze umane che dominarono il nostro passato spacciandosi per gli dèi; ma nulla di ciò fu mai confermato, seppur molte prove raccolte lasciarono intendere che la storia fosse, almeno in parte, vera.
Sempre più scienziati sostennero la presenza di un corpo celeste di enormi dimensioni nascosto dagli innumerevoli detriti planetari della stessa nube di Oort, al cui interno esso stesso si trovava: a dimostrarlo erano gli innumerevoli studi fatti sulle varie gravità planetarie e lunari della parte esterna del nostro Sistema Solare, apparentemente influenzate da un corpo celeste invisibile di dimensioni gigantesche o dotato di un’immane massa, capace di sprigionare un’irresistibile attrazione gravitazionale, causante un vuoto all’interno della nube stessa, che lo ospitava.
La nube di Oort, già composta da comete, planetoidi e asteroidi, ora lo era anche da qualcos’altro, la cui natura non era ancora stata pienamente compresa; questo qualcosa continuò a rimanere misterioso, attirando sempre di più l’interesse delle megacorporazioni.
Tyche, così fu chiamato il corpo planetario teorizzato, stava ricevendo le prime attenzioni da parte di sonde robotizzate; ma tutte quante, a un certo punto, smettevano di trasmettere e funzionare non appena si avvicinavano quel tanto da poter fare un’analisi ad ampio spettro; anche alle telecamere più progredite, comprese le termocamere, gli infrarossi, i rilevatori di microonde e tante altre tecnologie era impedito di filmare qualcosa.
Uno scudo di corpi celesti copriva la visuale, ma era evidente, che in quel luogo c’era dell’altro.
Il gigante venne teorizzato, anche perché sembrava quasi ci fosse un vuoto o qualcosa che assorbisse la luce all’interno di quell’area ricca di detriti spaziali. Tyche, in realtà, non esisteva ancora nelle mappe planetarie perché era solo una teoria e su di esso nacquero diverse ipotesi, che spaziavano e abbracciavano altrettante possibilità; infatti, non era stato possibile capire se si trattasse di una stella nana bruna o di un mega gigante gassoso, e molti escludevano a priori anche la possibilità di un mini buco nero. Questa scoperta, ormai prossima, avrebbe portato sorprese e confermato la presenza di qualcosa all’interno di quell’apparente vuoto nebulare, che possedeva però una sua attrazione gravitazionale e un suo peso nell’equilibrio interplanetario.
Oltre cinquecento milioni di umani vivevano già esternamente al pianeta Terra, migliaia di persone, quotidianamente, lasciavano il nostro mondo dirigendosi verso lo spazio, alla volta di pianeti interni, di quelli esterni, di quelli presenti nella zona transnettuniana o chissà diretti dove.
La Terra era oramai sovrappopolata e contava quasi venti miliardi d’individui, di cui soltanto un quarto erano cittadini. Il mondo terrestre era al tracollo, era vittima predestinata delle megacorporazioni, delle megacompagnie e delle alleanze.
All’inizio della seconda era spaziale, alcune colonie lunari e marziane furono fondate da Enti spaziali nazionali e Compagnie private ora non più esistenti, successivamente acquisite dalle Corporazioni e poi divenute, in alcuni casi, Consorzi corporativi, entità sempre più potenti e più grandi. Tutto durante una dispendiosa corsa allo spazio, che prevedeva la supremazia militare e lo sfruttamento minerario. Di fatto, negli anni, tutte le colonie marziane e lunari vennero acquisite da gruppi privati; ogni insediamento veniva gestito come una sorta di antica città-stato parzialmente autonoma facente però parte di un sistema interconnesso di colonie, stazioni spaziali e flotte navali, guidate da un Comando centrale corporativo, esattamente come tutte le altre colonie e gli insediamenti nati successivamente nel Sistema Solare. Ogni corporazione possedeva le proprie leggi, la propria politica, la propria cultura predominante e le proprie ideologie, quindi coltivava indirettamente una politica nazionalista, chiusa ed espansionista.
L’umanità, sulla Terra, era ormai da decenni soggetta a una forma subdola di schiavismo, perpetrato attraverso i media e altri sistemi d’informazione e di indottrinamento, che la avvicinavano sempre più a divenire una società zombie.
Le malattie e la mortalità erano in costante aumento e la dipendenza dai giganti corporativi era sempre più pressante e potente. Nel mentre, all’oscuro dei terrestri, un’altra umanità di élite iniziava a farsi strada nel Sistema Solare, detenendo il vero potere e proiettandosi verso un futuro interstellare. Questi ultimi viaggi, erano ancora un sogno per l’uomo, almeno per quanto concerne la sua presenza nelle missioni.
Infatti una rudimentale propulsione interstellare era stata teorizzata già da un secolo, anche se venne sperimentata soltanto pochi decenni fa; essa però, era idonea soltanto per i viaggi delle sonde telecomandate, robotizzate e poco altro ancora; le radiazioni sviluppate durante il viaggio erano infatti intollerabili per l’organismo umano e rendevano impossibile la sopravvivenza durante un viaggio interstellare, anche se si stavano a tal fine sviluppando sistemi capaci di permettere la permanenza umana in criostasi, grazie a nuovi batteri scoperti su Callisto.
Erano molti i tasselli che mancavano per i viaggi tra le stelle, almeno in possesso di un’unica compagnia corporativa e tra di esse erano veramente difficili i rapporti politico-sociali e gli scambi di tecnologie. La criogenia era una scienza in rapido sviluppo, in quasi tutte le megacorporazioni e le compagnie: presto essa avrebbe permesso di portare l’uomo in altri mondi all’interno di capsule protette dalle radiazioni e in criostasi, verso sistemi stellari a noi relativamente vicini, in quasi totale sicurezza e in pochi decenni di viaggio, grazie alle scoperte della nascente scienza cibernetica degli androidi.
Alfa Centauri era lì ad attenderci. Il primo sistema solare tra quelli a noi più vicini era ormai considerato il cortile del palazzo di fronte a noi. Le stelle sembravano sempre più vicine e alla nostra portata, da un momento all’altro sarebbe finita la seconda era spaziale, quella planetaria, e sarebbe iniziata una nuova era spaziale, quella interstellare…
Ma è proprio quando l’uomo sta per raggiungere il suo apice, che finisce sempre per sprofondare nell’abisso, così come quando, raggiungendo quest’ultimo, riesce ad riemergere con tutta la sua forza, mostrando il meglio di sé e rinascendo come l’araba fenice.
Laura Turri (proprietario verificato)
Letto tutto d un fiato e credo che lo rileggerò!! Innanzitutto un plauso all’ autore che ha saputo abbinare bene sia la trama che i personaggi riuscendo a portarmi in un viaggio con la mente durante la lettura verso mondi s-conosciuti e lontani, mischiando in certi punti suspence e un pizzico di piacevole paura per i personaggi. Il racconto è riuscito a farmi viaggiare nello spazio come se fosse un film e di vivere le vicende come una spettatrice fantasma accanto ai personaggi. Lettura fluida e scorrevole anche se letto in formato e-book. Ottimo libro che consiglio a tutti, di facile lettura e un racconto verso l ignoto davvero carico di sentimenti in tutti i sensi, dall’ amore alla vendetta, dall’ odio a momenti di terrore. Spero vivamente ci sia il sequel perché quel comandante non può viaggiare nello spazio per sempre…
Gabriele Lombardo
Grazie Sonia per le tue parole e per la tua recensione… Ho investito tantissimo tempo e risorse in questo progetto, che è solo all’inizio e che avrà più di un seguito. Spero che ti piaccia anche il libro, appena ti arriverà e potrai leggerlo per la sua interezza, ma sono sicuro che ti soddisferà e ti incuriosirà molto. Grazie anche per il seguirmi sui social e su YouTube.
Sonia Carlet
Gabriele Lombardo grande conoscitore dell’argometo Ufo e grande appassionato del mistero che riporta e trascrive nel suo libro con entusiamo, precisa e dettagliata narrazione, veramente un piacere leggere l’anteprima. Un assaporare con la fantasia di Gabriele altre realtà dell’universo. Un libro che non vedo l’ora di poter leggere interamente. Un plauso a Gabriele, che seguo sui social per il suo costante impegno a favore della ricerca della quanto più possibile “verità”.
Gabriele Lombardo
Grazie per le tue parole Riccardo; naturalmente spero di riuscire nei miei intenti, tra i quali c’è ovviamente quello di dare emozioni e soddisfazioni attraverso la lettura dei miei scritti, che sia il romanzo, un mistero da risolvere o un libro di saggistica…
Riccardo Lombardo (proprietario verificato)
Gabriele Lombardo da anni si documenta su temi riguardanti l’ufologia e i fenomeni atmosferici, con una prospettiva aperta all’incontro con le diverse discipline, confrontandosi con vari studiosi. Inoltre è da anni vorace consumatore di film di fantascienza. Molti autori di fantascienza hanno avuto il pregio di prevedere i mondi futuri mescolando realtà, fantasia e tecnologia. Sono convinto che l’autore saprà mescolare la struttura narrativa con le sue poliedriche conoscenze, senza rinunciare a dare sentimenti ai personaggi
Gabriele Lombardo
Ancora un ringraziamento a tutti voi che state esprimendo i vostri pensieri su di me e sul mio romanzo… spero di non deludervi… ma sono convinto che questa Saga può donare grandi emozioni…
Giuliana PALUMBO (proprietario verificato)
Marte, il pianeta rosso, la guerra….amo il rosso, amo la pace. Non vedo l’ora arrivi questo libro, sono certa non mi deluderà. Conosco Gabriele da pochi anni, non mi ci è voluto molto per capire quanto avesse da offrirmi. Quando sono con lui mi sembro una spugna, pronta a catturare il suo sapere senza perdere nemmeno una goccia. Un romanzo? Wow, dove mi porterà? Sono molto curiosa…
Recupero Raniero (proprietario verificato)
Ufologo preparato, ma soprattutto impegnato, affronta un’avventuta fantasy aggiungendo delle chicche scientifiche molto interessanti.
Gabriele Lombardo
Un ringraziamento a tutti voi che avete espresso un commento qui sulla pagina della casa Editrice, leggendo l’anteprima del libro o avendo letto romanzo in fase di stesura. Grazia anche a tutti coloro che stanno credendo in me, qui nella campagna di crowdfunding.
Gunter Rasa
‘Marte il pianeta degli antenati’ è una saga futuristica, però io la descriverei quasi profetica, perché cioè che l essere umano pensa, a volte si realizza in un futuro 🔮 prossimo;vi sono tanti esempi, come l uomo che voleva volare, adesso può, noi vorremmo raggiungere nuovi mondi per amplificare la nostra conoscenza ed esperienza, perciò lo consiglio a tutti questo libro 📙, poiché la storia è qualkosa che già sta accadendo, la futura conquista di Marte. Mi ha colpito molto, perché anticipa ciò che noi saremmo in un prossimo futuro, mi sembra quasi di toccarlo con mano, quasi come fosse un viaggio nel tempo ma anche le origini chissà della nostra esistenza. Credo nella sua pubblicazione perché vorrei veramente che la saga continuasse, ma prima vorrei gustare l inizio, infatti Gabriele Lombardo rispecchia molto i miei gusti come lettore, ma sicuramente non solo i miei, ma anche di tutti quelli a cui piace leggere ed amano le emozioni! Non posso vivere nel futuro, ma con questo libro si, lo consiglio a tutti quelli come me che credono che la fantasia non sia solo frutto dell immaginazione, ma una creazione dell amore di una persona verso qualkosa di molto originale, al quale Gabriele sta dando in questo momento forma , e chissà se il nostro futuro non sarà molto simile! Io voglio scoprirlo leggendolo, grazie Gabriele
Agata Zizzo
Da appassionata di storie fantascientifiche non potevo che pre acquistare questo libro
“Cronache dallo spazio – Marte, il Pianeta degli Antenati”
Autore: Gabriele Lombardo
Ho trovato il prologo di questo libro molto interessante ed avvincente. Carico di avventura,ma potrebbe anche far pensare ad un probabile futuro di vita della prossima umanità,alla scoperta e colonizzazione di nuovi e “vecchi” mondi. Avventuroso ed avveniristico, scorrevole nel linguaggio, portando il lettore a proseguirne la lettura non solo per curiosità ma anche voglia di sapere cosa avverrà di seguito.
Consiglio vivamente l’acquisto a tutti gli appassionati di fantascienza e non solo. Attendo con ansia la sua uscita perché non vedo l’ora di poterlo leggere ed immergermi in questa avventura attraverso gli occhi dell’autore.
Simone Leoni (proprietario verificato)
Ho recentemente acquistato questo libro perché amo la fantascienza e credo nelle qualità dello scrittore e ricercatore Gabriele Lombardo. Credo che abbia molto talento, considerando che la trama che ha proposto è sicuramente qualcosa d’innovativo e allo stesso modo accattivante. Non vedo l’ora di poterlo leggere. Consigliatissimo a a tutti coloro che amano una sana e genuina lettura. Complimenti all’autore.
Danilo Iosz
Marte, il pianeta rosso. Sogno proibito di tante generazioni, meta agognata di innumerevoli esplorazioni spaziali, impresa da portare a termine ad ogni costo. “Cronache dallo Spazio” è il primo capitolo di una bellissima saga dedicata alla fantascienza, che a mio avviso, farà molta strada.
Avendo avuto la possibilità di leggere anticipatamente questo romanzo, prima di essere mandato in stampa, non posso esimermi dall’esprimere il mio personale apprezzamento sull’opera, una storia avvincente, ricca di colpi di scena, di azione, di suspance, ma anche di sentimenti profondi che si pone al pari di molti altri classici di fantascienza. Un libro piacevole da leggere, scorrevole, avvincente, forse precursore di un destino nel quale Marte e i suoi satelliti saranno, un giorno, il trampolino di lancio dell’umanità verso altri mondi più lontani che diverranno la nostra seconda casa per le generazioni future.
Consiglio vivamente l’acquisto di quest’opera che ritengo affascinante e di ottima fattura. Personalmente, in qualità di Presidente della Federazione Ufologica Italiana, ho ritenuto appoggiare l’autore in questa campagna, acquistando un cospicuo numero di copie, che metteremo a disposizione dei nostri associati.
I miei personali complimenti all’autore
Federica Anselmi (proprietario verificato)
Ho avuto modo di leggere il prologo di questo libro, devo dire che mi sembra veramente avvincente ed interessante, anche se non sono un’appassionata di questo genere letterario sono affascinata e molto incuriosita da ciò che ho letto e dall’accuratezza dei dettagli. Pertanto ne consiglio l’acquisto anche ai non appassionati di fantascienza.
Massimiliano Militello (proprietario verificato)
Ho avuto la fortuna di poter leggere “Marte il Pianeta degli Antenati” durante la sua stesura iniziale.
Mi ha colpito, non solo per la narrazione, ma anche per la sua precisione tecnico-scientifica, storica ed archeologica.
Il romanzo ha, di certo, richiesto un lungo ed accurato studio preliminare da parte di Gabriele Lombardo, anche se, la sua conoscenza di tali materie è davvero vasta, aggiornata ed accurata.
La narrazione è fluida ed accattivante ed i personaggi ben costruiti. La storia scorre fluida ed invita il lettore a proseguire la lettura.
Personalmente ho comprato più copie, una per me e le altre per donarle in famiglia.