Solo, nel buio della fredda notte, si aggirava furtivo per le strade dalla città deserta. Il coprifuoco era già iniziato da parecchio e farsi trovare fuori a quell’ora poteva rappresentare un grosso problema. Non ricordava il perché non fosse in casa a godersi quei momenti di tranquillità che la guerra concedeva così di rado, sentiva solo il bisogno di tornarci e lasciarsi tutto alle spalle.
L’odore di morte e polvere che riempiva l’aria non era un problema, non lo era mai stato e non avrebbe dovuto esserlo se sei un ragazzo di vent’anni nato in una parte di mondo martoriata da anni di pseudocrociate religiose. Tutto questo però era diverso, non c’entrava niente con la guerra, niente con l’odio razziale, niente col giusto e lo sbagliato. Era… era… era soltanto la messa in onda di un brutto incubo, creato dalla sua testa, da cui risvegliarsi la mattina seguente completamente sudati.
Appoggiato con le spalle al muro di una fatiscente abitazione se-midistrutta dai bombardamenti, attese il passaggio della camionetta di ronda che stava illuminando a giorno la via principale con i suoi fari al LED. Un rivolo di sudore freddo gli arrivò alle labbra e il sapore acre della sabbia lo convinse a sputare per terra l’ultima goccia di saliva che gli era rimasta in corpo. Il respiro era affannoso e la sete cominciava a bruciargli la gola. Da quanto non beveva? Da quanto era lontano da casa? Un’eternità. Pochi minuti. Cosa importava? Pochi metri e sarebbe entrato in periferia. Pochi metri e sarebbe stato a una distanza relativamente breve dal suo nido e poi, finalmente al sicuro.
Via libera!
Con uno scatto da centometrista cominciò ad attraversare lo sterrato alzando più polvere di quanto non volesse; il vento contrario gli sferzò il viso costringendolo a socchiudere gli occhi per non farli riempire di sabbia. Era già a metà strada quando qualcosa lo avvolse per la cinta: una corda squamosa lo trasse indietro strattonandolo, quasi rompendolo in due. Il turbante gli cadde a terra rotolando lontano, mentre il suo corpo veniva trascinato sui ciottoli e la terra.
Si sentì sollevare dal suolo e qualcosa attraversò la carne del suo braccio; un dolore bruciante prese a diffondersi dentro di lui come lava che gli occupava le vene sostituendosi al suo sangue. Sentiva la sostanza bollente colargli lungo il braccio e cadere a terra con tonfi sordi. Nessun altro rumore occupava i suoi pensieri.
Nei minuti successivi rimase fermo, senza il coraggio di capire cosa lo stesse uccidendo, solo… il bruciore che lo opprimeva stava cambiando. Gli sembrava assurdo, ma man mano che il dolore aumentava, lui si sentiva più forte di quanto non fosse mai stato e le costole, che sicuramente aveva rotto nello strattone precedente, parevano cercare di sistemarsi da sole.
Le spire però non gli davano tregua e, nonostante il bruciore lo facesse star meglio, sentiva la loro pressione sulla pelle e le ossa continuare a rompersi nella loro morsa. Aveva il corpo inarcato in una postura innaturale e la gola circondata da quella viscida corda squamosa. No, il dolore non si poteva sfogare con un solo grido.
Le lacrime gli rigarono il viso mentre gli occhi castani cominciavano a lasciare la loro sede naturale uscendo dalle orbite. Era tutto vero: quell’essere gigantesco che lo osservava da giorni nascosto nell’ombra non era stato un sogno.
Dopo averlo illuso, il bruciore lo stava consumando dall’interno e nell’ultimo sguardo al mondo prima di andarsene − attraverso le venature rosse disegnate dai capillari spezzati – riuscì ad alzare gli occhi verso il suo carnefice: due pupille verticali, incastonate in occhi ambrati grandi come palloni da calcio, lo fissavano trionfanti e divertite.
Una fila infinita di denti.
Una lingua biforcuta e uno sbuffo di alito sazio di perdizione.
Buio.
Nulla.
Arianna Perico (proprietario verificato)
Una storia davvero appassionante, che ti tiene incollato fino all’ultima pagina per sapere come andrà a finire. Anche per chi come me non è un appassionato del genere fantasy. Personaggi ben caratterizzati, impossibile non affezionarsi. Un contesto reale, Bergamo e non solo, che esplode nella fantasia, nell’intreccio di mondi diversi ma uniti tra loro. Insomma, libro consigliatissimo! Aspetto il seguito!!
Consuelo Frattini (proprietario verificato)
Un romanzo fantasy ambientato a Bergamo é già di per sé una piacevole novità, ma non è questo il punto.
Il punto è che il romanzo è MAGICO.
La magia è la cosa più difficile da mettere insieme, la magia è ciò che rende un romanzo magnetico.
Pur non portando niente di nuovo nel mondo del fantasy, questo piccolo capolavoro, regala gioia e dinamicità, e riesce nel difficilissimo compito di catapultarci nel suo mondo.
Riesce nel difficilissimo compito di farci entrare nel cuore dei personaggi
Come una canzone, che ti piace troppo e non sai neppure perché, questo romanzetto fantasy, ti entra nel cuore e ti rimane nella testa.
Marisa Todeschini (proprietario verificato)
Un lago ondeggiante e misterioso, una città antica e affascinante che non guarderò più con gli stessi occhi. Esseri fantasiosi, creature magiche ma anche amicizie e amori, in fondo sono una sentimentale. Questi gli ingredienti che mi hanno fatto amare il libro Electus. Non vi dico di più per non rivelarvi la sorpresa.
Gregorio Aversa (proprietario verificato)
Trama mai banale, ritmo frenetico, giusto tocco fantasy. Ottimo esordio.
Consigliato.
Angelica Balduzzi (proprietario verificato)
Un Fantasy “made in Bergamo” davvero sorprendente! Imprevedibile, coinvolgente ed onirico ma allo stesso tempo realistico nelle ambientazioni; i contrasti sono il punto di forza di questo romanzo appassionante. L’autore è stato in grado di rielaborare sapientemente le diverse “contaminazioni”. Da non perdere! Attendo con impazienza il sequel!
Margherita Pisanu (proprietario verificato)
Ho letto il manoscritto piuttosto scettico, non amo il genere fantasy, ma leggendo sono stato catturato dalla storia che riguarda il protagonista, ci ho trovato la descrizione di un’amicizia , di un amore, e la scoperta scioccante di se stesso e della sua vera natura.
Definirlo un fantasy è piuttosto riduttivo, le vicende si intrecciano in un caleidoscopio di risvolti che spaziano dal romanzo di narrativa, al fantasy, sfiorando la commedia , con un pizzico di proibito, fino ad arrivare ad argomenti piu profondi che toccano la storia la religione e la mitologia.
Un’avventura ben scritta ,che lascia col fiato sospeso fino all’ultima pagina ,con continui colpi di scena e sorprese.
Bello ed originale per essere incasellato semplicemente in un genere; da leggere, assolutamente.
Luigi nava (proprietario verificato)
Questo romanzo fantasy molto avvincente, già dalle prime pagine ti coinvolge a tal punto da leggerlo tutto d’un fiato, per vedere come finisce la storia….
Non vedo l’ora di leggere il seguito, speriamo presto!
Melania Borella (proprietario verificato)
Un fantasy che colpisce per l’ambientazione “nostrana”, per l’intreccio tra storia della cristianità, suggestioni orientali e personaggi pieni di segreti. Non vedo l’ora di leggere il seguito!