Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Emma Pagani Volume 2 – US: Ultima Sigaretta

Copia di 740x420 (63)
65%
71 copie
all´obiettivo
61
Giorni rimasti
Svuota
Quantità
Consegna prevista Novembre 2025
Bozze disponibili

Era forse questa la vera natura umana? Che l’istinto primordiale sia in ogni caso quello di mostrare agli altri una versione di sé che non corrisponde quasi mai al proprio vero volto?
Quante volte ancora la procuratrice Emma Pagani dovrà affrontare l’astuta perfidia del suo nemico? Nascosta in bella vista, la verità è difficile da afferrare. E quando le proprie forze non bastano, allora c’è bisogno di una squadra, che porti in dote esperienza e unità, e faccia tornare viva la guerriera che, da sola, non può vincere un nemico che si muove nell’ombra.
Oscuro, come il passato che torna a galla: un alleato o un pericolo da affrontare, prima che sia troppo tardi.
Ci riuscirai, Emma Pagani?

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo libro perché lo dovevo a me stesso e a chi ha amato il primo capitolo della dilogia di Emma Pagani. L’ho scritto perché lo volevo, con forza, per chiudere un cerchio che raramente si chiude. Ma soprattutto, l’ho scritto perché ormai fa parte di me. E senza, mi sentirei incompleto.

ANTEPRIMA NON EDITATA

 

PROLOGO 

 

«…e dimmi, Emma, questi incubi ricorrenti, quali sentimenti o sensazioni ti provocano?» 

«A dire il vero, questo è proprio il fatto strano. Perché, come ti dicevo la scorsa settimana, o forse quella prima, non ricordo bene, comunque, quello che non capisco davvero è che, sebbene queste ambientazioni o i personaggi che li popolano siano, per così dire, terrificanti, quando mi risveglio non tremo di paura e non sento il battito accelerato per il terrore. No, non è così. Sono agitata? Sì, certo. Ma per non aver dato un senso all’incubo, che è un insieme disordinato di immagini e persone, conosciute e non, forse ricordi del mio passato. O visioni del mio futuro?» 
Continua a leggere

Continua a leggere

La psicologa stava, seduta dopo seduta, compiendo la sua opera di supporto all’autoanalisi della paziente. Era riuscita a entrare in confidenza tanto da diventare amiche, ed era un bel vantaggio. Non era lei a dover dare le risposte: il suo lavoro era incanalare, fornire strumenti e ascoltare. Emma aveva proprio bisogno di tutto ciò che lei poteva offrirle. L’esperienza subita era stata segnante, questo poteva anche accettarlo, ma non doveva per nessun motivo al mondo diventare limitante. 

«Quindi, quando ti svegli, come descriveresti la tua sensazione?» 

«Mi sento… arrabbiata, frustrata, come se ci fosse qualcosa che queste visioni inquietanti vogliano dirmi. Come se la mia mente lavorasse per farmi arrivare a una soluzione, a qualcosa che mi è sfuggito, che ho avuto davanti e non ho osservato. Attimi, indizi, persone che hanno un significato o che l’hanno avuto o forse… che l’avranno, e io non sono riuscita a capirlo. Questo è quello che provo. E… sì, mentre ho questi incubi, sono infiammata. Mi sembra di aver combattuto una battaglia quando mi risveglio. Ma io resisterò.» 

«Eccoci qua. Siamo arrivate al punto.» 

«In che senso?» 

«La domanda è proprio questa: perché resistere?» 

«Ma perché è la mia natura. Anche nel sogno, evidentemente, cerco di combattere. Non lo decido io, ovviamente, non ne sono cosciente, ma è così.» 

«Lasciati andare, Emma, lascia che il sogno scorra. Non chiamarlo incubo e non temerlo: fallo fluire. Senza opporre resistenza, senza cercare il controllo anche di una visione onirica. Assisti, come se fosse un film, che non puoi far altro che guardare, ascoltare, studiare se vuoi, per cogliere gli indizi, ma lascia scorrere. Se continui a ostacolarlo, la storia non si evolverà come farebbe in un flusso fluido. Sono cose che già sai, che hai già visto: la tua mente sta lavorando per unire i puntini. Non controllare le righe, osserva semplicemente il disegno che si sta creando.» 

«Perché se resisto, sono io stessa a nascondermi la risposta che non potrò vedere, proprio perché impegnata a combatterla.» 

«Bravissima. È proprio così. Prima di addormentarti, ripetilo. Chiudi gli occhi dolcemente pensando al respiro. La pancia si alza e si abbassa, il petto rimane immobile. A ogni espirazione, lascia andare la tensione e sorridi con le labbra e con la mente, aprendoti alla soluzione. Devi percepire le braccia sprofondare pesanti nel materasso, poi le gambe, il collo, la testa, tutto il corpo…» 

La procuratrice si alzò di colpo dal divano su cui era sdraiata, senza attendere la conclusione della seduta. Era felice per questa nuova prospettiva. Ne aveva bisogno. 

«Grazie, grazie, grazie. Ora devo andare e non vedo l’ora che sia notte per abbandonarmi. Ciao. La prossima settimana ti dirò com’è andata.» 

«Aspetta… Emma, aspetta… Ok, ciao.» 

La psicologa voleva raccomandarle di non avere fretta, ma la P.M., appunto, aveva fretta, quindi sarebbe stato tempo perso. L’aveva vista uscire dalla porta salutando con la manina, dandole già le spalle, come faceva sempre: era il suo marchio di fabbrica. 

«Buona fortuna, Emma Pagani, ne avrai bisogno» sussurrò tra sé e sé, «tanto bisogno.» 

Troverai qui tutte le novità su questo libro

Commenti

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “Emma Pagani Volume 2 – US: Ultima Sigaretta”

Condividi
Tweet
WhatsApp
Walter Bobicchio
Fedele al suo segno d’acqua, si è diviso fra quella salata della sua Trieste, dove è nato nel 1965, e quella dolce del suo Garda, dove vive. Vagabondo del basket, ha messo radici nell’ultimo parquet calcato, per poi diventare definitivamente adulto nella Polizia Locale, esperienza lavorativa che ha dato vita a un sogno rimasto prigioniero di un cassetto per anni, evaso ora sotto il nome di Emma Pagani.
Walter Bobicchio on FacebookWalter Bobicchio on InstagramWalter Bobicchio on Wordpress
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors