Un’orchidea che dal davanzale assiste agli ultimi giorni di un malato. Due lampade al neon che vegliano su uno scienziato. Una mongolfiera abbandonata dal pilota. Una balena che diventa padre. Un gattino che in uno scantinato incontra Dio.
Quindici favole. Alcune sono diventate racconti, altre sono diventate quadri. Quindici favole sulle grandi verità e rivelazioni, la bellezza e l’orrore che sono custodite dalle piccole storie, e che a volte, in un’inattesa epifania, si svelano al testimone più impensato: un pellicano, un crocifisso abbandonato, un leone decaduto.
Quindici storie di come la meraviglia si nasconda nelle piccole cose.
Perché abbiamo scritto questo libro?
Appaio come una persona piuttosto pragmatica, materiale, realista. Magari anche un filo scorbutica. E in parte questo è sicuramente vero. Ma… come dire… provo una profonda passione per il senso di meraviglia, per la bellezza, e lo stupore che sento e so celarsi dietro e dentro le cose e gli eventi più semplici e inaspettati. E volevo scrivere qualcosa che parlasse di questo: di quelle epifanie, di quegli attimi di pura lucidità che ti raggiungono quando sei con la guardia abbassata e nel momento più inaspettato, mentre lavori, stai guidando, stai osservando un riflesso in una vetrina. E per raccontare tutto questo volevo usare il linguaggio della favola. Amo da sempre le storie fantastiche e fiabesche, il Signore degli Anelli, i film della Pixar, Saramago e Miyazaki. E volevo provare a fare qualcosa di simile anch’io. Spero vi piaccia.
HERALD
Il cielo urla continuo e furibondo la propria grandezza.
Il becco, largo, nel ghigno assassino dei pellicani, che solo i colombieri delle baleniere
conoscono. Il ghigno e la loro risata folle. E il Mare… Elementare. Vasto.
Herald sovrastava l’oceano nero dal cielo nero.
Come mai il faro è spento?
Con quest’interrogativo planò, pesante ed elegante, sul parapetto della terrazza. Davanti
a lui la cabina della torcia. I vetri freddi come di basalto luccicante.
Tanti, tantissimi anni. Perché per la prima volta è spento?
E sì che il pellicano sapeva che il vecchio Herb non avrebbe mai permesso una cosa del
genere. Non esisteva un guardiano del faro migliore di lui in tutto l’oceano.
Herald calò con un salto sordo sul pavimento, allargando ogni tanto le immense ali per
mantenere l’equilibrio, mentre, ciondolante, con passi e balzelli, si dirigeva alla porta lasciata aperta della cabina.
L’interno era silenzioso e umido. Il pulviscolo bluastro della luce della Luna curiosava
dalle finestre. Continua a leggere Continua a leggere
«Chi… Sei tu? Sei venuto a salutarmi?»
A parlare era un fagotto, una coperta con sotto un vecchietto grigio su una sedia di vimini.
Il vecchio era ingobbito in avanti, i ramoscelli delle dita si tenevano compagnia l’un l’altro sul ventre, il collo piegato di lato, tutto leggermente obliquo sulla sedia, come una struttura di canna che stesse cedendo su se stessa.
Il pellicano, sentendo l’odore della morte, si avvicinò piano piano al vecchio, sfiorandogli con il becco le ginocchia secche. Perché ovunque, nell’universo, nella morte si è fratelli. E
i morenti hanno sempre bisogno di compagnia.
Il vecchio accarezzò delicatamente il becco del pellicano con gli occhi che riprendevano
luminosità e, con le mani che gesticolavano leggermente, disegnando sghembi e dolci disegni zoppi nell’aria, interrompendosi per pensare con lo sguardo vago, inciampando in una
tosse secca e con voce roca ma serena e trasognata, iniziò a parlare.
Ed Herald lo ascoltò.
Herald Favole piccole e foglie di vernice
«Ciao, vecchio mio. Sei venuto, alla fine! Ne sono contento, ci speravo tanto! Eh, eh. Tu
capisci, quando si muore fa piacere, fa piacere avere qualcuno al quale tentare di dire le ultime cose. Come… permettersi un ultimo grido… Bene. Sono un uomo abbastanza fortunato.
Sono sveglio per quando mi verranno a prendere.
«Sai, mi sono sempre fatto domande su questo momento, e ho sempre voluto… esserci,
essere cosciente, lucido, capisci? Ho sempre avuto paura di andarmene senza rendermene
conto, di colpo, ti spegni come una lampadina, senza avere il tempo di preparare di fare un
ultimo pensiero. A me la morte nel sonno ha sempre fatto schifo… No, sono fortunato. Perché io ci sono, e ci sei anche tu. Grazie ancora, vecchio mio.
«Però è una bella sera, vero? Sono il primo che vedi? Che vedi morire? Io non ho mai visto morire nessuno, ma credo sia una cosa importante, non bella, ma importante, da vedere,
come la corrida. Mi piacerebbe esserci dopo per poterti chiedere com’è quel momento, come
sto, che impressione ti faccio. Peccato che mi sa che non si può fare. Be’, dei lati negativi ci
saranno pure in questa morte. Alla fine è la sorella della vita, e alla fine, come la sorella, è
una merda. Eh eh… Però almeno fino alla fine io ci sto, e questa è una cosa buona… Sì.
«Diceva che la vita ti ripassa davanti. Mah, non so. Forse non è ancora il momento. Però
la vita non passa. Sta… lì, ferma, come congelata, un sasso, e tu, be’, la guardi…
«Fa strano da spento, vero? Un coso ingombrante e freddo. Sai, ti dirò, mi è sempre stato
antipatico. Per me era uno stupido questo faro. Tutto tronfio, lì con tutta quella luce invadente, che si gonfiava, fiero di sé, a girare in tondo come… come un coglione. Non ho mai sopportato gli stupidi e gli imbecilli. Ecco, una cosa che ho sempre odiato erano quelli orgogliosi
di cose senza senso. Quindi fatti due conti: ho passato una vita ad accudire un coglione!
«E pensa che io, da piccolo, io, volevo fare, mi piaceva, tanto, ecco mi sarebbe piaciuto fare il muratore. Mi ricordo bene che da piccolo giocavo sempre con la terra, facevo
castelli, mi mettevo, pensa, pensa, nella cantina di mio zio e con assi tutto martello chiodo… combinavo di tutto. Un muratore fa, fa delle cose! L’azione! Agire, caro mio, è vivere…
Guarda poi com’è andata a finire! Una vita ad accudire un coglione… E adesso nulla sulla
terra parlerà di me…
«Passami una sigaretta, vah! Sono anni che vorrei smettere. In realtà sono anni che non
vorrei smettere. Ma essere stupidi fa sentire così… coraggiosi a volte.
«Appresso a un idiota che gira in tondo… Ma c’era un perché…
«Avrò avuto… un vent’anni. Sì, vent’anni. Non ero così, sai, a vent’anni. Ero diverso più
alto, biondo, appena prendevo qualcosa sentivo i muscoli, i bicipiti, gonfiarsi e premere la
maglietta, ero felicissimo ogni volta che facevo uno sforzo. Eh eh… Che ti tocchi, così, distrattamente, cioè fai finta, in realtà lo fai apposta, ti tocchi il collo, e senti quei muscoletti
così tosti. Be’, ti senti orgoglioso di te, insomma. Sì, è una cosa bella insomma.
«Facevo il garzone al banco di verdure di Melt… Melvin! Oddio, il vecchio Melvin! Tutto,
tutto bozzi, un panettone scuro di faccia venuto proprio male. Come una faccia chiusa su se
stessa, capisci? Eh eh.
«Una faccia come la mia adesso… Non lo avrei mai pensato allora. Ogni tanto vedevo i
vecchi e provavo a immaginarmeli da giovani. A fare il procedimento inverso: spiani le rughe, togli le borse, rimetti, rimetti i denti, i capelli, raddrizzi la schiena, togli la pancia. Era
un gioco lo facevo ogni tanto, per darmi un’idea. Ora io so che non ci si riesce, non ci si può
preparare. A niente… Guardami… guardami… che miseria…
«Il vecchio Melvin aveva questo negozio, e io gli sistemavo il banco fuori. Cassette di
legno, frutta, colori, odore buono. Il fruttivendolo per me è sempre stato un lavoro giusto.
Pulito. Mi piaceva. È un lavoro… giusto. Ero lì tutto il giorno, servi la gente, ti sorridono,
e le signore ti guardano, ah, i loro corpi nelle vesti a fiori… E un giorno poi… capelli… Immagina!
«I capelli scuri, a caschetto, da proteggere. Lentiggini sul naso e occhi grandi e spersi,
che lontano brillano. Ogni lineamento una piccola piccola piccola cosa preziosa. Il vestito
con i fiori blu, sul celeste, con il sole di maggio che ti mostra l’ombra di un corpo di ballerina che lo riempie a stento. Le braccia aggraziate e intere, la pelle ambrata immacolata, una
Herald Favole piccole e foglie di vernice
sottilissima peluria bionda come polvere dorata. Piedi calzati che toccano la terra timidi
senza far rumore. E occhi grandi e spersi, che lontano brillano… Evelina.
«Io… è inutile che te lo spiego. Tanti poeti, scrittori, ma guarda, è inutile che te lo spiego.
Un momento, che senti, stai lì, e… il fatto è che vorresti fare veramente di tutto, e in sostanza
iniziare a camminare, camminare verso di lei e dirle: “Ora è per te”. E ogni cosa è più grande.
«Ci conoscemmo. Mi presentai ma io non, non ricordo adesso… testa maledetta… non
ricordo adesso. Siamo comunque stati insieme. Non ricordo…
«Diavolo. Ricordo solo l’inizio, e la fine. In mezzo, poco, poco… Una marmellata, una coperta aggrovigliata di ricordi… Una gita su un mucchio di scogli bianchi. Sul balcone, abbiamo fatto l’amore sul balcone, al tramonto. Un compleanno, gli regalai una collana di corallo.
Arancione.
«Una volta la sua testa sul cuscino, e il suo respiro lento… Non so perché ricordo questo
momento. È insignificante, ma lo ricordo come il più importante. Ma poco, sempre troppo poco.
«Poi un giorno scoppia una guerra, non so neanche più quale. Io non ci vado perché ero
il figlio piccolo. Ma lei sì. Lei, lei è infermiera. Che bella vestita di bianco! Lei è infermiera e
deve andare, deve andare per forza. E io qui. E lei in testa.
«Tornerai sì tornerò ti amerò per sempre anch’io mi aspetterai ti aspetterò…
«Ti aspetterò…
«L’ho fatto. L’amavo davvero. Lasciai il banco di Melvin, salutai i miei, e divenni guardiano del faro, perché pensavo, eh eh, pensavo che bisognava indicarle la strada, perché, perché
così tornava da me.
«Tutte le notti. Per cinquant’anni tutte le notti, le notti a indicare la strada. Cinquant’anni a osservare il buio. Cinquant’anni che ogni sirena, fino all’ultimo, un pochettino anche
solo un pochettino, lontano un ragazzo pensava, eccola. Ogni sirena un lieve sobbalzo. Fino
all’ultimo. Finora.
«Ed ecco che divento, io, uno di quelli che muoiono con il rimpianto.
«Li avrai sentiti. Quei tanti nei film: “Io non rimpiango la mia vita!”; “Io non rinnego la
mia vita!”. E tutta la vita pensi che… pensi anche per me sarà così. Sarò fiero di me alla fine.
«Potessi tornare indietro! Io sì, la cambierei, la fermerei, partirei. Eh sì, io i rimpianti
li ho. Come difetti in un quadro, ne vedi uno li vedi tutti. Tanti momenti, tanti tanti tanti.
Tante piccole sconfitte. Non mi sono dato una vita perfetta.
«Capiscimi, non mi lamento. Sono vecchio. Un vecchio non si lamenta, un vecchio dice
osserva, un dato di fatto. Quando provi la vita, cosa può, cosa c’è che possa farti male? E in
fondo, io il mio sogno non l’ho realizzato, ma io lo avevo, almeno ne avevo uno di sogno. Non
ci sono riuscito, ma almeno ho vissuto, per realizzarlo. Almeno ho vissuto. Almeno.
«Me lo dicono i miei rimpianti. Cari rimpianti… Come… immagina uno che si deve tuffare, no? Immagina, sta lì sul bordo un po’ proteso, no? Tutto teso come l’elastico di una fionda
carico pieno. Quando l’elastico parte si scarica, è morto, ha finito, c’è solo finché… non va.
C’è solo finché non va. Ecco, sono rimasto una vita, una vita, proteso. Sempre proteso mai
scarico. Ci sono sempre stato. Non sono certo felice. No. Però sono stato vivo. Non pensi,
amico mio?
«Evelina.
«Guarda questa mano di merda, guarda come trema. La tensione. Stanca. Proteso… L’orizzonte…
«Grazie, amico mio…
«Io… tutto… questo, così enorme. Triste… oddio. È… le parole… non c’è modo, non…»
Herald l’osservò.
A lungo l’osservo.
Ciabattò due passi, rispettosi, e accostò piano, leggero, il becco alla mano ruvida. Un tocco impercettibile.
Osservò. Herald Favole piccole e foglie di vernice.
Sul becco, la sensazione di qualcosa di alieno. E di qualcosa che davvero, ora, fa parte del tutto.
Chinò il capo, in saluto. Poi si girò, verso il Mare vasto, elementare, e tornò al cielo sfumato dall’alba.
22 novembre 2019
FRANCESCAb| ᴀ ᴛᴀᴠᴏʟᴀ ᴄᴏɪ ʟɪʙʀɪ
I racconti non sono il genere preferito di Francesca, ma "Favole piccole e foglie di vernice" l'ha sorpresa. Leggete cosa ne pensa https://www.instagram.com/p/B5KXB8NInHz/
"Premessa: in questa caption c'è un grandissimo "ma"... Non sono per nulla una lettrice di racconti. Li trovo costantemente incompleti, non riescono nel principale compito che affido ai libri: il farmi vivere storie diverse.
Ma... E sembra una frase fatta ma vi giuro non lo è, "favole piccole e foglie di vernice" è diverso. Sarà che mi è capitato in un momento in cui la lettura di libri è davvero difficile a causa di impegni, sta di fatto che sono due mesi che mi porto dietro questo libricino e ora ne sento la mancanza. Perché @mariostruglia è riuscito a darmi tante storie in quei pochi minuti rubati alla giornata lavorativa.
Non cambiano solo i personaggi e le vicende, come è ovvio che sia, tra un racconto e l'altro: cambia il modo di raccontarle e di farmi approcciare ad esse, come se dopo il titolo, incontrassi uno scrittore ogni volta diverso. Questo aspetto mi ha ammaliata oltre ad un contrasto tra dolcezza e toni aspri che è stata la ciliegina sulla torta. La mia curiosità è triplicata restandone sempre soddisfatta.
Anzi, la ciliegina sulla ciliegina sono stato i dipinti: non sono il mio genere ma i colori ti ipnotizzato!"
15 ottobre 2019
Aggiornamento
Favole piccole e foglie di vernice, a the.book.in.my.bag, è piaciuto assai! Leggete tutta la recensione sul suo profilo Instagram.
"Devo ammettere che ogni racconto lascia nel lettore molto su cui riflettere,muove delle emozioni e tocca corde delicate nell anima delle persone, è difficile se non impossibile passare da un racconto all'altro senza aver preso respiro o asciugato qualche lacrima.
Un libro davvero bello che consiglio di leggere con i suoi tempi,perché merita di essere assaporato con delicatezza.
Buona lettura!!💛"
03 ottobre 2019
Aggiornamento
Diletta ha letto Favole piccole e foglie di vernice, ed ecco la sua recensione sul suo blog The reader and books http://thereaderandbooks.blogspot.com/2019/08/recensione-favole-piccole-e-foglie-di.html
"Avete presente quando da piccoli la mamma vi leggeva la favola della buona notte? Era un racconto breve ma riusciva ad appassionarvi tantissimo e ne rimanevate completamente travolti, ecco è quello che succede con Favole piccole e foglie di vernice che con i suoi 15 brevi racconti e disegni dai colori meravigliosi, fa tornare bambini nel giro di una notte di grandi sogni e speranze. 10 racconti che sembrano 10 poesie, in una mostra d'arte post moderna con 5 pezzi meravigliosi. Un piccolo capolavoro, per grandi e piccini, che tratta dai temi più delicati come la "morte" a quelli più leggeri, ma sempre con quel tocco di poesia e fantasia dei bambini che caratterizza le favole.
Il mio racconto preferito è stato Due angeli, triste e meraviglioso allo stesso tempo.
Voto finale 4/5🌟"
03 ottobre 2019
Aggiornamento
Anche Martina ha letto Favole piccole e foglie di vernice, e le è piaciuto!
"Ultimo giorno per partecipare alla tappa del Centro per #
Domani ci spostiamo al Nord Est!
⠀
Colgo quindi l’occasione per mostrarvi questo libro, scritto da @mariostruglia, autore romano.
⠀
Si tratta di una raccolta di favole, cinque di queste sono diventate quadri, o meglio, “favole dipinte” dalla mano istintiva di @silvia.struglia.
I racconti non sono proprio il mio genere di lettura preferita, ma questi hanno la capacità di farsi leggere tutti d’un fiato e di catturare subito l’attenzione e la curiosità.
Alcuni sono molto delicati, altri più forti, ma direi tutti segnati da una certa vena malinconica, perfetta per questo periodo dell’anno.
Ho trovato eccezionale la capacità dell’autore di immedesimarsi nelle più disparate creature, raccontando le loro storie con ricchezza di dettagli.
⠀
Ringrazio @bookabook_it per avermi dato la possibilità di leggere e di scoprire questa opera d’arte, dove parole e colori si fondono in armonie molto particolari."
13 settembre 2019
Aggiornamento
Ed ecco la piacevole recensione di Il Colore dei Libri su Favole piccole e foglie di vernice.
"Per gli amanti delle favole e dei quadri ispirati questo libro non se lo deve lasciar scappare.
Queste favole infatti sono inusuali e bellissime.
Oggetti e animali che osservano il mondo di noi umani studiando le nostre emozioni, le nostre debolezze e spesso raccolgono confessioni e racconti del passato.
l pellicano Herald affascinato dal faro che ogni notte indica la strada ai naviganti una sera nota il buio totale e questo lo spingerà a cercare il guardiano e ascolterà il suo nostalgico passato ed i suoi rimpianti.
Madre Natura nella sua bellezza lussureggiante ed esplosiva ascolta ed aiuta le sue creature.
Un lago di montagna che scopre che cos'è l'amore, struggersi per non essere ricambiato e capire che il dolore che ne deriva è comunque un dono.
Gattini a caccia di topi che incontrano Dio in uno scantinato.
Via via racconti da punti di vista che mai il lettore si aspetterebbe.
Le favole scorrono fluide e coinvolgenti, catturano l'attenzione e sondano i vari aspetti dell'animo umano e non.
Lo stile di scrittura è pulito e curato ed è bellissima l'idea di trasformare alcune favole in quadri ispirati in tempo reale da essi.
Un concentrato di poesia e arte, di emozioni e ricerche.
Decisamente sono favole per adulti che desiderano passare momenti piacevoli in compagnia di una buona lettura.
La copertina e le illustrazioni che trovate in questo libro sono della sorella dell'autore, un'artista eclettica e istintiva. Le sue opere nascono dalle emozioni dei suoni e per assimilare il più possibile le emozioni che scatenano queste favole ha ascoltato i file audio e si è fatta ispirare creando opere uniche e perfettamente calzanti.
Arte visiva ed arte scritta... un connubio vincente.
Promosso a pieni voti."
Visita il blog!
25 luglio 2019
Aggiornamento
Yla ha letto Favole piccole e foglie di vernice e le è piaciuto!
Seguitela su Instagram qui.
"Favole Piccole e Foglie di Vernice non è una semplice raccolta di favole.
Va letta tutta d’un fiato per poi essere assaporata pian piano, racconto dopo racconto, per coglierne l’essenza e l’insegnamento... perché prima o poi ci serviranno e ci saranno d’ispirazione.
@mariostruglia ha concepito e creato una piccola opera d’arte, studiata nei minimi dettagli, a partire dalla carta utilizzata per stampare il libro. Non è una semplice carta, è opaca, adatta a risaltare i dipinti presenti all’interno del libro.
Dimenticavo, fondamentale è la struttura del libro, 15 racconti di cui 5 rappresentati attraverso i dipinti realizzata dalla sorella dell’autore mentre le ascoltava le favole. Disegni meravigliosi, contornati da alcune frasi tratte dalle favole che sono state d’ispirazione.
Il linguaggio utilizzato è forbito, adatto a un pubblico adulto che ha la giusta maturità per poter comprendere il messaggio che l’autore vuole mandare.
Un altro capolavoro che non può mancare nelle vostre librerie, anche chi non ama le raccolte di racconti.
#mariostruglia #favolepiccoleefogliedivernice #bookabook @bookabook_it #ylaviparladi #books #picofthebook #combook41 #tribe_piu #leggere #leggerechepassione #librichepassione #amoreperilibri #leggosocial11
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03 luglio 2019
Aggiornamento
Daniela di Books and Cuddles ha letto "Favole piccole e foglie di vernice" e ne è rimasta colpita! Leggete la recensione completa qui
"Quando ho aperto il pacchetto di Bookabook e mi sono trovata di fronte alle dimensioni atipiche di questo libro sentivo già di avere a che fare con qualcosa di diverso e particolare. Un rettangolo in brossura che si sviluppa in orizzontale, a immagine e somiglianza dei libri per bambini.
Ed è proprio così che mi sono sentita leggendo poi il contenuto e godendo delle splendide illustrazioni che si alternano alla parola scritta: una bambina che scopre una cosa speciale.
Quindici racconti: dieci sono vere e proprie narrazioni, “favole piccole”, mentre cinque sono – come Struglia stesso chiarisce – favole dipinte scritte con i colori (le cosiddette “foglie di vernice”), messe su carta da Silvia Struglia – sorella dell’autore – ispirate dall’ascolto dei racconti brevissimi che troviamo accanto ad esse.
In questa raccolta dal gusto onirico e nebuloso troviamo storie di attimi, piccoli dettagli, ricordi, squarci di vita, meraviglie improvvise ed epifanie che si spalancano di fronte a particolari e inusuali protagonisti: un pellicano, un lago che prova sentimenti, due lampade che filosofeggiano, un’orchidea su un davanzale, una balena appena diventata padre… Personaggi non umani ma personificati, senzienti, coscienti.
“L’infanzia è un sogno caldo e sfumato. L’eco di temi continuamente ripetuti. Respiri al sole, il sapore del latte, il contatto della pinna di mamma che batte dolcemente sulla mia.”
Il linguaggio è molto ricercato, sofisticato, non facile, a volte quasi ermetico. È una bellissima antologia che richiede mente, cuore e anima predisposti alla calma e al lasciarsi cullare dall’immaginazione.
Consigliato!
In collaborazione con Bookabook. "
16 giugno 2019
Aggiornamento
Ecco la nuova recensione di "Favole piccole e foglie di Vernice" su A Tutto Volume Libri con Gabrio. Leggetela anche sul suo blog
RECENSIONE
Ho avuto la possibilità di conoscere e leggere “Favole piccole e foglie di vernice” e sono rimasto soddisfatto per diversi motivi. Prima di tutto perché ho così variato il genere di letture che di solito faccio; ho potuto godermi le diverse favole che vengono narrate, rilassandomi oltre a riflettere; inoltre ho soddisfatto anche il mio gusto estetico dato che all’interno ci sono delle illustrazioni molto carine. Anche la forma del libro e della carta sono diversi da quelli a cui siamo in genere abituati.
Il libro si ritaglia il suo spazio personale infatti si distingue per la particolarità con cui è stato concepito. Gli autori sono due fratelli Mario e Silvia Struglia. Lui si è dedicato a scrivere le dieci favole mentre lei ha arricchito il tutto con la sua dote di pittrice dando vita a cinque “quadri” con la propria favola da interpretare.
I temi trattati sono diversi e tutti in modo scorrevole, profondo e con l’intenzione di arrivare al lettore per dargli la possibilità e l’occasione di fermarsi un attimo dalla frenesia della sua vita quotidiana, facendolo rilassare e riflettere. Infatti con l’interessante e semplice idea della favole si riesce a raccontare in modo piacevole, chiaro e semplice vari aspetti della vita e si attira maggiormente l’attenzione del lettore. Ognuno di noi legge ed interpreta la favola a modo proprio, giustamente, perché varia dalle proprie esperienze di vita, dal proprio bagaglio personale.
Secondo me è stata anche una bella idea quella di unire le favole all’arte perché sono due mondi interessanti e hanno molto da comunicare, da trasmettere.
Un libro che porta ed invoglia alla riflessione, ma lo fa nel modo più delicato possibile, senza “urlare”, senza eccessi. Non mi intendo, purtroppo, di arte, ma ho comunque apprezzato il lavoro di Silvia, il suo stile pittorico che ho trovato molto fresco, moderno, pieno di vita e che conquista subito appena si osserva un suo lavoro. Penso che anche i suoi dipinti siano a libera immaginazione ed interpretazione, infatti ho trovato piacevole fermarmi un attimo quando vedevo uno dei cinque presenti, a riflettere, a farmi cullare da ciò che vedevo, facendo scorrere i miei pensieri.
Un’altra particolarità del libro è rappresentata dai titoli, infatti essi sono tutti di una parola e mi hanno incuriosito poi scoprire la motivazione della scelta di ognuno di loro leggendo le singole favole.
“Favole piccole e foglie di vernice” è molto ben curato in tutti i dettagli, anche il titolo del libro è, a mio avviso, ben scelto e leggendolo penso che sarete poi d’accordo con me.
Un’osservazione che farei è che manca l’indice a cui sono spesso abituato e che mi è utile per eventuali miei appunti ed annotazioni.
Un consiglio che posso dare a chi vorrà immergersi in questo piacevole e costruttivo libro è di farlo con tranquillità in modo da poter fermarsi ogni tanto a leggere le favole anche tra le righe, ad ammirare i dipinti e a riflettere che cosa gli comunicano. Sia le favole che le illustrazioni trasmettono sicuramente molte emozioni e di svariato genere.
Concludo con ciò che c’è scritto in quarta di copertina:
“Non si può descrivere quel momento. Non se ne possono riportare i suoni, gli odori. Lo stupore. I denti stretti. I respiri. Non c’è lingua che possa raccontare quel momento. Sola, nel pomeriggio, Antigone osservò impietrita, sconvolta, riempita. Come se, in quella stanza semplice e spoglia, avesse visto tutta la grande galassia di Andromeda.”
10 giugno 2019
Aggiornamento
Veronika ha letto Favole piccole e foglie di vernice nel suo Rifugio dei Cuori Solitari e gli ha dato 3 stelle e mezzo! Leggete la sua recensione qui.
Favole piccole e foglie di vernice è una raccolta di 15 favole, e come in tutte le favole i protagonisti sono gli animali e gli oggetti, attraverso i quali l'autore trasmette sensazioni e reazioni allo scorrere della vita.
"Arriva il giorno in cui scopri di essere un mostro. Il giorno in cui, senz'avvisaglia, ti tradisci e ti vedi precipitare imponente e debole. In cui vuoi, ma non puoi, ed è colpa tua. Non c'è altro, nient'altro. È solo colpa tua." Ognuna delle favole simboleggia una situazione della società e della realtà, attraverso dei brevi racconti e sentimenti forti. Ad esempio la prima favola, il cui protagonista è Herald, guardiano di un faro, si concentra sul sentimento del "rimpianto", il tutto raccontato agli occhi di un pellicano che si trova casualmente a passare li. Herald infatti è in fin di morte ed è solo: si ritrova quindi a raccontare la sua giovinezza e l'amore perduto ad un volatile, rimpiange di non aver fatto di più per poter avere la sua amata e si rammarica di non essere potuto andare avanti perché lei è stata il suo unico amore.
Alcune favole sono sufficientemente brevi per il messaggio che l'autore vuole comunicare ,altre invece sono più lunghe ,contornate da diversi flashback dell'esistenza dei protagonisti, ad esempio "Respiro" che racconta non solo una balena che è diventato padre ma anche il suo percorso di crescita ,quanto questo sia stato travagliato e difficoltoso.
L'autore ci introduce all'interno di un mondo di sensazioni, i cui protagonisti sono vari da "Antigone" a "Piccolo Gesù",descrivendo dei racconti rivisitati.
Ma la particolarità del libro sta nelle "favole disegnate" ,non sono esattamente delle illustrazioni bensì dei disegni realizzati dalla sorella dell'autore, Silvia Struglia, che "raccontano" o accompagnano dei piccoli pensieri, testi generalmente molto brevi. Sono i disegni in questo caso a parlare, la loro bellezza conquista gli occhi del lettore che rimane incantato dalla varietà di colori e accostamenti, ovviamente il testo serve da contorno ma è la nostra immaginazione a essere da protagonista.
"I sogni non sono stelle. Non sono orizzonti, sempre presenti e fissi a invogliarti e indicarti la vita. I sogni sono clessidre. Non hai l'eternità per afferrare i grani." Personalmente ho amato alcune favole, altre invece non le ho comprese, non ho compreso il messaggio che volevano comunicare e ho avuto delle difficoltà a capire di cosa si parlava; tuttavia queste sono molto soggettive, secondo me dipende dal lettore comprendere o meno ciò che vuole trasmettere Mario Struglia.
Inoltre ho amato lo stile, molto delicato ma allo stesso tempo ricercato, pieno di termini in disuso che conquistano i sentimenti del lettore.
Complessivamente ho amato poche favole, mi sono piaciuti molto i disegni e lo stile dell'autore.
Il mio voto è : 3.5/5⭐
12 maggio 2019
Aggiornamento
Roxy aveva già letto il manoscritto di "Favole piccole e foglie di vernice", e quando una volta stampato Bookabook gliene ha inviata una copia ha voluto scriverne nuovamente. Seguitela qui su Instagram
"Buongiorno readers 😘
Oggi vi parlo di questa bellissima raccolta di favole scritta da @mariostruglia e pubblicato dalla @bookabook_it
📚Recensione :
Sono 15 bellissime storie tra cui alcune vengono narrate tramite i dipinti di @silvia.struglia la sorella dell'autore, che ha creato dei dipinti davvero belli.
I racconti sono molto belli così come i dipinti sono particolari e trasmettono al lettore molte emozioni diverse in base alla storia che leggiamo. I protagonisti delle storie sono animali, oggetti come la mongolfiera Rüya raffigurata in foto, una delle tante storie che mi è piaciuta molto tra cui quella del gattino mi ha emozionata. Dei racconti che con la loro semplicità amerete e che vi faranno riflettere. Ancora complimenti ad entrambi, leggeteli ve li consiglio 📚❤una raccolta meravigliosa, che merita di essere letta."
30 aprile 2019
Aggiornamento
Caterina Franciosi de "Il Salotto Letterario" mi ha fatto qualche domanda su Favole piccole e foglie di vernice, i quadri di Silvia e bookabook.
Leggete l'intervista completa qui.
Eccone alcuni brani.
Come ti sei avvicinato alla scrittura?
Sono sempre stato uno da "sogni ad occhi aperti", fin da piccolo. Ispirato dalle storie che trovavo su Topolino, nei film e nei cartoni giapponesi, mi rendo conto a posteriori che immaginavo continuamente non tanto storie, quanto immagini e scene, espandevo da solo quello che vedevo. E crescendo... non sono certo migliorato. Durante l'adolescenza mi appassionai al rap e ai giochi di ruolo, due passioni che considero oggi estremamente formative, perché entrambe mi abituarono al desidero di "costruire una storia". Poi crescendo scoprii dischi, film e libri sempre più profondi e complessi, fin quando non potei più resistere al desiderio di "provare a fare una cosa simile anch'io". Forse il colpo di grazia finale me l'ha dato la Pixar. Davanti a quelle storie perfette non ho più saputo resistere. Dovevo provare anche io.
Ho notato che nel tuo libro ci sono diverse illustrazioni interessanti. Potresti dirci qualcosa di più in merito?
Dentro "Favole piccole e foglie di vernice" si trovano 15 storie. 10 di queste vengono raccontate attraverso le parole, e 5 attraverso i colori. Sono vere e proprie "favole dipinte", realizzate da mia sorella Silvia, perché io non so disegnare. Mia sorella ha uno stile di pittura astratta molto veloce e istintivo, dipinge spesso quadri ispirati alla musica realizzandoli all'interno dell'ascolto della canzone stessa. Uno stile quindi che non solo mi piace molto, ma anche perfetto per il senso di rivelazione e meraviglia che volevo raccontare. Così ho scritto 5 storie che servissero solo quale "matrice" per un quadro. Una volta scritte le ho fatte leggere a un attore (il mio amico Francesco Wolf) e le ho inviate a Silvia. In questo modo Silvia ha potuto lavorare come sempre, dipingendo mentre ascoltava la registrazione della storia. Poi sul libro saranno solo i colori, uniti ad alcuni stralci della favola che avevo scritto, a raccontare la storia.
C’è un titolo di una delle tue opere che è particolarmente significativo per te?
Do molta importanza ai titoli e ai nomi dei personaggi. Penso che se metti impegno e significato nei nomi e nei titoli, nella storia resterà traccia di questa ricerca e di questo impegno. Le mie storie sono quasi tutte nate visualizzandone la scena finale e poi scegliendo il titolo. Solo dopo inizio a costruirle. Uno dei titoli più significativo è quello di "Antigone". Quando lessi "Edipo a Colono" rimasi colpito da un passaggio in cui Antigone accudisce il suo vecchio padre ormai cieco. In due, tre righe erano concentrate una tenerezza e un'intimità commoventi. Mi sembrò allora il nome perfetto per un'orchidea che assiste dal suo davanzale agli ultimi giorni di un malato.
04 ottobre 2018
Aggiornamento
Silvia, mia sorella, ha completato le favole dipinte, le "foglie di vernice". Ecco qui l'ultima storia. Si chiama Antinoo. Una colonia di ratti arriva in una villa abbandonata dove trova nelle cantine una piccola botte di nome Antinoo. Un vino che poteva essere eccelso, ma non ha potuto completare il suo sviluppo e ora è solo aceto.
04 ottobre 2018
Recensione storia_di_una_laura_di_libri
Anche a Laura sono piaciute molto le "Favole piccole e foglie di vernice". Seguitela su Instagram: storia_di_una_laura_di_libri
"Buongiorno miei cari amici lettori 🤗Oggi, voglio parlarvi di questa raccolta di racconti/fiabe che mi hanno tenuta compagnia in queste sere 😊 La raccolta si chiama ‘Favole piccole e foglie di vernice’ di @mariostruglia con le bellissime illustrazioni di @silviastruglia che rappresentano alcune delle fiabe e che a guardarle, suscitano delle vere emozioni. Il libro si divide in quindici favole, dove il filo conduttore è il saper apprezzare le piccole cose che la vita ci dona, prendercene cura e dargli importanza. Spesso, nella nostra vita, non ci accorgiamo che anche le piccole cose che ci circondano possono donarci attimi di serenità, senza avere troppe pretese. Basta davvero poco per assaporare la felicità e queste favole ne sono la dimostrazione ❤️ Non vedo l’ora di vedere il risultato finale e sono contentissima di averlo letto in anteprima ❤️A voi piacciono i racconti? Io li trovo un’ottima compagnia serale 😌Buona giornata 😘😘😘 "
27 settembre 2018
Una Stanza piena di Libri
Micaela bibliotherapy_ ha recensito "Favole piccole e foglie di vernice", e poi gli ha dato 4 stellette! Se volete leggere l'intero articolo lo trovate a questo link.
"Attraverso le favole che andiamo a leggere, andiamo anche a conoscere tutti i singoli abitanti, umani o oggetti che le popolano, andando a scavare dentro la loro anima e dentro i loro pensieri. La favola che mi ha colpita molto è stata la prima, quella di Herb, un vecchietto che sta per passare a miglior vita, che vuole raccontare ad un pellicano tutta la sua giovinezza passata in un faro ad aspettare il ritorno della sua amata, in modo da tenere sempre la luce del faro accesa cosicché lei potesse trovare la strada per raggiungerlo.
L’autore, Mario Struglia, vuole mandare un messaggio a tutti noi: il tempo, le emozioni che proviamo, i sentimenti, le piccole cose, le frasi non dette e quelle dette sono tutte cose importanti, che ci segnano e che fanno sì che siamo quelli siamo diventati, quelli che saremo per il resto della vita e che non dobbiamo dare niente per scontato, perché con un attimo può volare via.
Lo stile di scrittura è chiaro, anche essendo una copia non ancora editata e che sarà editata grazie ad una campagna di comunicazione del libro e quindi finalmente potrà essere reso completo.
Non voglio dilungarmi molto, altrimenti vi svelerei la bellezza racchiusa in quelle pagine ed in quei quadri, lascio a voi la curiosità di leggerlo e di vederlo!"
19 settembre 2018
La Stamberga d’Inchiostro
Sandy ha lasciato una bellissima recensione di "Favole piccole e foglie di vernice" sul suo blog La Stamberga d'Inchiostro (bel nome!).
Potete leggerla a questo link!
11 settembre 2018
sweetbook.it
Anche Sara ha già letto "Favole piccole e foglie di vernice".
"Buonasera a tutti! 🌌
Oggi vi parlo dell'opera di @mariostruglia che uscirà prossimamente grazie alla @bookabook_it. "Favole piccole e foglie di vernice" è un insieme di favole, 15 storie che trasportano il lettore in mondi completamente differenti e accattivanti.
Abbiamo un vecchio guardiano di un faro che, negli ultimi istanti della sua vita, racconta il suo passato e i suoi sogni ad un pellicano di passaggio; abbiamo la foresta con i suoi animali e le sue mille voci; abbiamo un lago che silenziosamente scruta, conosce e impara. Che apprende che ogni essere è solo, che dopo il buio arriva sempre la luce e che l'amore può avere mille sfaccettature; abbiamo dei gattini complici ed un volo che diventa un viaggio; abbiamo un uomo, un lavoratore stanco che non si piega di fronte a nulla; abbiamo un leone che riflette sul significato della sua esistenza; abbiamo le creature marine con i loro viaggi, ritmi e canti. Un cucciolo che da figlio diventa padre; abbiamo l'orchidea che assiste un malato e che ascolta ogni cosa, anche le verità più dolorose; abbiamo una Parigi magica, luminosa, che ti spinge a riflettere sull'importanza delle scelte.
Il tutto accompagnato da meravigliosi quadri ispirati ai testi.
Lo stile dell'opera è fluido e scorrevole, ti incuriosisce e ti mostra con maestria mondi nuovi.
Non posso quindi che fare i miei più sinceri complimenti a Mario Struglia che, con l'aiuto di sua sorella, ha creato una raccolta deliziosa."
03 settembre 2018
tante_piccole_recensioni
Anche a Denyra di tante_piccole_recensioni è piaciuto "Favole piccole e foglie di vernice".
"METTERO' UNA BREVISSIMA TRAMA DI DUE DEI BELLISSIMI RACCONTI CHE MI SONO PARTICOLARMENTE PIACIUTI COSI' DA POTER RENDERE L'IDEA.
TRAMA DI LIDO:
Lido è un piccolo laghetto adagiato fra colline verdi, fra boschi e fiori. Esso era giovane e tutti i giorni imparava ed imparava.
Innumerevoli volte ha visto cose splendide e orribili.
Imparò che ogni essere è solo,orribilmente solo, imparò che l'amore è un rovolo di volontà, di liquido desiderio stretto come terra scura e odorosa, è nutrire, è spremere due cuori come mosto e succhiare fino all'ultima bianca stilla. E conobbe anche l'orribile, splendido dolore dell'amore negato, che non ti appartiene, ma che comunque ama lo stesso.
TRAMA DI ENRICO:
Enrico era il Re.
Lui non doveva vivere doveva regnare. Ma quel giorno il suo regno era secco, arido sotto il Sole. Enrico non si sentiva bene, si sentiva debole e assetato e malfermo, ma doveva agire.
Cacciò e appena ebbe finito, guardò la preda, osservò senza pietà ogni particolare.
E capì che per tutti arrivava il giorno in cui scopri di essere un mostro. Il giorno in cui, senz'avvisaglia, ti tradisci e ti vedi precipitare imponente e debole. In cui vuoi, ma non puoi, ed è colpa tua. Non c'è nient'altro. E'solo colpa tua.
Favole piccole e foglie di vernice è una raccolta di racconti : il libro contiene quindici storie e cinque quadri realizzati dalla sorella dell'autore. I racconti sono molto particolari perchè il narratore non è mai un uomo, ma è un oggetto o un animale. Perciò vedremo un modo di ragionare diverso dal nostro. Leggeremo i loro pensieri, il loro modo di affrontare le situazioni, i loro sentimenti perchè Si, oggetti ed animali hanno dei sentimenti.
Un altro particolare che mi è particolarmente piaciuto è che ogni racconto di lascia dentro un messaggio che sta a noi stessi interpretare.
La scrittura dell' autore è molto particolare, molto fine, adatta per scrivere dei racconti.
Ringrazio particolarmente l'autore per avermi segnalato questa bellissima raccolta di racconti e soprattutto per la sua bontà e la sua pazienza.
SPERO TANTO CHE ANDRETE A LEGGERE QUESTI RACCONTI.
piccola informazione di servizio, nei post riguardanti la recensione troverete taggate : la casa editrice, la sorella dell'autore e Mario.
03 settembre 2018
Il Colore dei Libri
Nuova recensione di "Favole piccole e foglie di vernice". Un grazie sincero ad Eva de "il Colore dei Libri" per le 5 stelle!!! seguite il blog
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IL MIO PENSIERO SUL LIBRO
A chi non conoscesse il nuovo modo di fare editoria della Casa Editrice Book a Book consiglio di rimediare immediatamente!
Il loro scopo è di far conoscere il libro ad un pubblico interessato all'acquisto, al raggiungimento delle 250 copie in pre-ordine nell'arco di 100 giorni il libro verrà pubblicato in versione cartacea e digitale (a seconda delle richieste) e distribuito sia on-line che nelle librerie.
Potete trovare tutte le informazioni qui.
Questo libro ha raggiunto l'obiettivo ed ora sarà pubblicato, io ho avuto il piacere di leggerlo in anteprima e vorrei parlarvene.
Queste favole sono inusuali e bellissime.
Oggetti ed animali che osservano il mondo di noi umani studiando le nostre emozioni, le nostre debolezze e spesso raccolgono confessioni e racconti del passato.
Il pellicano Herald affascinato dal faro che ogni notte indica la strada ai naviganti una sera nota il buio totale e questo lo spingerà a cercare il guardiano e ascolterà il suo nostalgico passato ed i suoi rimpianti.
Madre Natura nella sua bellezza lussureggiante ed esplosiva ascolta ed aiuta le sue creature.
Un lago di montagna che scopre che cos'è l'amore, struggersi per non essere ricambiato e capire che il dolore che ne deriva è comunque un dono.
Gattini a caccia di topi che incotrano Dio in uno scantinato.
Via via racconti da punti di vista che mai il lettore si aspetterebbe.
Le favole scorrono fluide e coinvolgenti, catturano l'attenzione e sondano i vari aspetti dell'animo umano e non.
Lo stile di scrittura è pulito e curato ed è bellissima l'idea di trasformare alcune favole in quadri ispirati in tempo reale da essi.
Un concentrato di poesia e arte, di emozioni e ricerche.
Decisamente sono favole per adulti che desiderano passare momenti piacevoli in compagnia di una buona lettura.
Attendo curiosa di vedere la copertina e di vedere il libro nelle librerie.
Promosso a pieni voti!
29 agosto 2018
Books.andtea.addicted
Anche a Giulia books.andtea.addicted è piaciuto "Favole piccole e foglie di vernice". A questo link potete leggere il post e seguirla su Instagram https://www.instagram.com/p/Bm_gxZYjFoU/?hl=it&taken-by=books.andtea.addicted "RECENSIONE EMERGENTE .
FAVOLE PICCOLE E FOGLIE DI VERNICE .
Buona sera #Readers ! Oggi parliamo del quarto wrapup di luglio : favole piccole e foglie di vernice di @mariostruglia con illustrazioni di @silvia.struglia
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Essendo molto legata al genere fantasy , tengo in alta considerazione favole e fiabe . Le ritengo un po' le capostipiti del genere.
Ora : Queste favole narrano storie dai punti di vista di cose e animali, . ( BONUS ! alcuni di questi racconti sono veri e propri quadri )
.
toccando anche tematiche importati e profonde come la morte e la malattia .
Non hanno soltanto la classica morale , ma fanno riflettere.
Ho deciso di riprendere l' abitudine che avevo da bambina e ho letto una fiaba per sera, avrei voluto che non finessero mai.
Non sono cose che si possano spiegare , ma si devono sopratutto sentire. Personalmente ho amato tutte le fiabe all'interno di questo ebook e le porterò per sempre nel cuore .
La mia preferita è la prima : Herald . Un anziano guardiano del faro e un pellicano si incontrano per dirsi addio.
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Ringrazio l'autore che mi ha proposto questa collaborazione , un in bocca al lupo per il futuro , speriamo di vedere questi piccoli capoavori in libreria. .
VOTO : 7 /10 .
Per questa sera è tutto #lettori , byeee❤❤❤
27 agosto 2018
Aggiornamento
Mentre procede la campagna continua il lavoro di Silvia sulle "favole dipinte". L'ultima "foglia di vernice" ad essere ultimata si chiama "Bruno", ed è la storia di un pulmino della scuola che da vent'anni accompagna bambini e ragazzi a scuola. Li vede crescere, smarrirsi, conoscersi, ne legge i bigliettini e i diari dimenticati, e li vede tornare una volta adulti, con il groppo in gola a osservare quel loro pezzo d'infanzia.
Spero vi piaccia. Preordinate il libro e rendetelo un pò vostro.
24 agosto 2018
Leggere un Buon Libro
Più che una recensione la gentilissima Caterina Maestri ha fatto una vera intervista a me e Silvia! Potete leggere l'articolo anche a questo link!
Buona lettura!
"Il post di oggi è dedicato ad una coppia di artisti davvero speciali e piuttosto insoliti.
Due fratelli, Mario e Silvia Struglia che hanno collaborato ciascuno a suo modo, alla creazione di uno stesso pezzetto di arte, l'uno scrivendo e l'altra dipingendo.
I fatti si sono svolti così: Mario mi ha contattata per chiedermi una recensione sulle favole che ha scritto e che vorrebbe pubblicare usando la formula del crowdfounding. Esistono infatti alcune piattaforme come Bookabook che permettono agli autori di raccogliere consensi online per finanziare la pubblicazione del loro libro. Se date un'occhiata troverete anche l'opera di cui stiamo parlando, che si intitola "Favole piccole e foglie di vernice".
Le favole che ha scritto Mario sono brevi racconti direi quasi onirici, alcuni molto dolci come il racconto intitolato *Respiro mentre altri sono più surreali, tutti comunque compongono un mosaico di lettura diverso dal solito.
Come dice l'autore stesso la bellezza e l’orrore che sono custodite da piccole storie, a volte si svelano al testimone più impensato: un pellicano, un crocifisso abbandonato, un leone decaduto.
Sono quindici storie di come la meraviglia si nasconda nelle piccole cose.
Come sia nata la collaborazione tra Mario e sua sorella Silvia che dipinge quadri astratti, ce lo facciamo spiegare direttamente da loro.
Le favole sono state scritto in un lungo arco di anni. Non era un progetto organico. Semplicemente quando ne ho scritte 10 mi sono fermato.
L’idea mi è venuta scoprendo Bookabook. Già da un pò ragionavo su un progetto in cui la storia ispirasse dei quadri e poi scomparisse, lasciando solo i quadri a raccontarla.
Guardando il portale e le campagne di crowdfunding ho pensato alle possibilità visive delle mie storie, che si sposavano benissimo con lo stile di Silvia.
Silvia dipinge in maniera molto istintiva e veloce, fissando momenti e sensazioni fuggenti, e questo si sposa benissimo con storie fantastiche al senso di meraviglia e di epifania che alla base di tutti i racconti. Così ne ho scritte altre 5 perchè diventassero quadri.
In effetti sono molto curiosa anche di sentire la voce di Silvia riguardo a questa particolarissima esperienza, ma per ora andiamo con ordine....e continuiamo a scoprire altri particolare riguardo alla raccolta di favole.
Come è nata Mario, l'idea del crowdfunding per il tuo libro?
Ho scoperto Bookabook, mi sono studiato come funzionava e mi sono piaciuti subito.
Lavoro nell’ambito della produzione, e la loro formula mi è parsa subito intelligente e innovativa. E, elemento non trascurabile, anche rispettosa dello scrittore e delle sue ambizioni.
Quindi più che scegliere la formula del crowdfunding, che avrei potuto fare anche con altre piattaforme, volevo provare a farlo con loro, anche per essere affiancato da chi è del ramo.
Non tutti sanno fare tutto.
Qualche favola ha connotazioni autobiografiche ?
Un qualcosina c’è in tutte. Sicuramente “Respiro”, che racconta l’evoluzione negli anni del rapporto padre/figlio di due balene, non può che essere personale.
Il più autobiografico di tutti è sicuramente “Bruno”. Bruno è il nome immaginario che ho dato al pulmino che guidava il padre di un mio amico con cui andavo a scuola.
In questa storia, in cui il pulmino osserva i bambini e i ragazzi del liceo, i loro volti e i bigliettini che si lanciano, ho nascosto molti ricordi.
Lo saprete in pochi, dato che “Bruno” è una delle favole dipinte da Silvia, ma ci sono.
Il libro si apre con un bellissimo haiku di Basho, questi brevi versi hanno forse un significato particolare per te ?
Secondo me se i poeti che hanno scritto haiku avessero avuto una Leica sarebbero diventati tutti fotografi. L’haiku è l’antenato della fotografia, della fotografia intesa come arte.
Provo a raccogliere immagini, momenti, rivelazioni. E l’haiku di Basho, con la sua descrizione perfetta e completa di un’alba, anticipa con quelle pochissime righe il senso di immediata meraviglia per qualcosa in realtà comune e semplice, che per un istante ci si rivela come enorme e meraviglioso, che volevo dare con le mie storie.
Volevo anche chiederti Mario, se con le tue favole vuoi lanciare qualche messaggio...
Messaggi non ne ho da dare. Non ho granchè da insegnare. Alla fine si scrive per sè stessi, o almeno io faccio così. Perchè mi piace creare storie.
Più che dare un messaggio volevo trasmettere qualcosa. Volevo trasmettere delle sensazioni, delle suggestioni. Tentare di immedesimarmi, e poi immedesimare il lettore, calarlo completamente in un’esperienza e un punto di vista che magari non aveva considerato.
Volevo trasmettere il senso dell’epifania, di quelle piccole rivelazioni che a volte si svelano quasi da sole, nel momento meno aspettato, e scatenate magari dall’evento e l’esperienza più semplice.
Mi piace molto il concetto di epifania, la ricerco spesso, e se volevo trasmettere qualcosa era questo.
Ora vorrei dare per un momento la parola anche a Silvia, per conoscerla meglio e soprattutto per conoscere i segreti della sua arte.
Silvia, come sei riuscita a dipingere le favole....
Per ogni favola, la faccenda si è svolta più o meno così:
L'ho letta / Ho estratto il concetto, il messaggio a mio parere più importante, tentato di ottenerne una sorta di distillato in testa / Ho avviato la registrazione della favola / Ho iniziato a dipingere nella maniera più spontanea possibile, restituendola su carta, mentre la ascoltavo.
Per produrre qualcosa che funzioni devo entrare nella storia, sentirla...è essenziale che la senta, che possegga il suo messaggio. Averla metabolizzata aiuta a sintetizzarla in pochi tratti, più sono rapidi più funzionano, e se escono mentre ascolto ciò che rappresento, posseggono un vigore speciale, perché provengono direttamente da quelle parole.
...e quali emozioni ti hanno trasmesso??
A volte, le prove sono più di una, metto su la favola, inizio a dipingere ''a ruota'' cambiando fogli, rimettendo la registrazione, e ad un certo punto, raggiunta la ''libertà'' ideale, esce la sintesi.
Ruya ne è un esempio, pochissimi gesti, davvero pochi, con lo spirito ero completamente immersa in quel senso di rottura, dolorosa perdita, e liberazione verso un minaccioso ed entusiasmante naufragio.
Ho provato dolore ( come un taglio, un'apertura, un'interruzione che fa male), senso di colpa, paura, euforia e liberazione. Fortissime.
Urgenti queste emozioni sono precipitate sulla carta.
Con Teleru ho sentito la foschia del ricordo, dell'eco,la nebbia di qualcosa che si cerca di ricostruire. Ho sentito le forza della voragine tra le torri come una violenza in realtà, ma al tempo stesso la vita rigurgitante da quei grovigli sotterranei mi ha fatto girare la testa. Ho provato commozione per quanta vita, effettivamente, rimanga dopo... dopo tutto. Rimane, e gli oggetti parlano, proiettano, suggeriscono, hanno vissuto anche loro quei momenti condivisi. Rimane tanta forza.
Ho sentito forte la stanchezza di quel pilone, lo strazio dei suoi stralli e, nuovamente, la rottura, sfinito. Poi ho sentito la fine.
Teleru l'ho vissuto come una parentesi, una visita appunto, sulla vita di tutti i giorni, un zoom in/zoom out.
Con le ''barre nere'' o le interruzioni bianche credo sempre di voler dire qualcosa. come un tentativo di circoscrivere un minimo le emozioni, un cenno di coordinata spazio temporale, che non lascia disperdere il contenuto.
Tas, il suo buio, la costrizione, il soffocamento... l'ampio repiro finale, accecante, nuovo, estraneo, terrore e incontenibile senso di onnipotenza, liberà, immenso, blu.
Bruno, la dolcezza di quella routine contenuta, che evolve e passa. Piccole vite, piene di umori e fantasie, dentro questo borbottante, saggio scatolotto forato. Ho sentito il giallo tenue della luce mattutina, che si deve ancora formare, i colori dell'infanzia, nostalgia.
Vorrei ancora chiedere a Silvia quale stile e quale tecnica artistica ha usato per i suoi quadri...
Per quanto concerne stile e tecnica, sono quasi sempre gli stessi, a meno che non voglia produrre qualcosa di più riflessivo, in matita o bic.
Utilizzo gli acrilici e, benché possa sembrare una scelta non troppo strategica, la carta. Sono molto affezionata alla carta, ancora troppo per distaccarmene. Ho un debole per la sua fragilità, mi piace perfino quando si deteriora, ed è un materiale che si utilizza per gli schizzi, per le cose veloci, io miro a quadri immediati, che si colgano subito o, per lo meno, che a colpo d'occhio, immediatamente trasmettano qualcosa, almeno una sensazione o impressione. Ed è tutto legato al momento in cui compongo, sono discretamente gelosa e protettiva rispetto a questo. Non voglio contaminare ''quel'' momento e l' energia che gli risponde e corrisponde.
Parlo spesso di ''istantanee di una storia'' perché la mia idea è quella di bloccare, fotografare un processo. Mi occorre un supporto non troppo artefatto o pensato.. la carta la trovo perfetta, seppur implichi qualche complicazione al momento eventuale in cui l'opera debba esser resa fruibile.
Le interruzioni bianche o nere anche sono un altro elemento che spesso utilizzo. Ho accennato prima che, forse, il loro ruolo è lo stesso di un punto, di una virgola, di una fine, di un'interruzione o di una cornice. Dipende da cosa voglio dire. Danno un suggerimento di ritmo e di spazio, che contenga e supporti il messaggio.
Infine, essenziale è la musica, praticamente non lavoro mai senza. E' come se avessi bisogno di stimolare tutti i sensi mentre produco, spesso uso anche le dita, intingendole direttamente nel barattolo di acrilico.
La musica ( o una voce narrante, come in questo caso) costituisce una condizione quasi imprescindibile nella composizione dei miei quadri.
Spesso inizio senza sapere cosa vado a comporre... è tutto simultaneo. Quando nasce provo qualcosa di vero e bellissimo, breve ed incredibilmente intenso.
Infine ...ecco due belle domandine per entrambi gli autori...
Mario, hai un sogno nel cassetto?
Mmmmm, non so. Vorrei scrivere un romanzo, compito molto diverso dai racconti.
E poi voglio scrivere una serie televisiva. Alla fine prima ancora di scrivere, mi piace costruire storie.
Silvia, hai un sogno ne cassetto per la tua arte?
Vorrei riuscire a rappresentare una persona, il suo carattere, la sua personalità, i suoi pensieri in un quadro non figurativo.
Sarebbe bello racchiudere una persona, quello che significa, in una cornice, concentrare il suo spirito in tinte di colore, tipo ''essenza''...
Un quadro pregno di sensazioni, distillato di emozioni di pancia, ma consapevoli. Anche se non so dove sto andando, il mio inconscio ne è al corrente, paradossalmente guida lui, io mi affido. E' difficile, è simile a un naufragio in effetti, ma senza saperlo la meta ''ce l'ho'' e mi attira come un a calamita.
Contemporaneamente vorrei fondere nel tempo più tecniche. Amo la scultura e...... chissà. Ho sicuramente qualcosa in testa, ma ancora non ne sono completamente al corrente.
Ringrazio infinitamente Mario e Silvia per la bella conversazione e vi invito a dare un'occhiata al sito di Bookabook e in particolare alla pagina degli autori, ai quali auguro sinceramente di coronare i loro sogni .."
Seguite Caterina anche su Instagram
06 agosto 2018
angelastories
Anche ad Angela è piaciuto "Favole piccole e foglie di vernice". Ecco la sua recensione
"Ciao a tutti lettori✨ Oggi vorrei parlarvi di “Favole piccole e foglie di vernice” di @mariostruglia, che ringrazio per aver collaborato con me.
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“Favole piccole e foglie di vernice” si tratta di una raccolta di racconti, di 15 storie fantastiche. I protagonisti non sono umani, bensì animali (come “Herald”, racconto in cui il protagonista è un pellicano), piante (come Antigone, orchidea che, in ospedale, osserverà un paziente malato e sua moglie nei loro ultimi attimi passati insieme), oppure oggetti (come un piccolo crocifisso nel racconto “Piccolo Gesù”). Racconti particolari, che mi hanno colpita perché ognuna lancia un messaggio diverso, una nuova riflessione da fare. In aggiunta, a cinque favole sono associati dei quadri (uno di questi è in foto), realizzati direttamente dalla sorella dell’autrice, Silvia Struglia. I quadri sono veramente meravigliosi, hanno aggiunto qualcosa in più ai racconti ed è particolarmente interessante il fatto che siano stati realizzati proprio mentre lei ascoltava per la prima volta queste favole.
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Lo stile con cui sono scritte è magico, a tratti dolce e delicato, altre volte più duro, ma devo dire che mi ha conquistata. Tra i miei racconti preferiti rientra “Due angeli”, storia di due lampade che, situate nello studio di un uomo ormai da anni, iniziano a dialogare. Delle favole per adulti, così sono definite, sono storie sempre diverse ma che per la loro semplicità sono uniche. Mi sono commossa in alcuni punti, mentre in altri mi ha colpito: quando leggo un libro, cerco romanzi che mi facciano provare emozioni, sensazioni. Questi racconti ci sono riusciti. È, nel complesso, è un libro che merita, proprio per questo motivo, nonostante io abbia trovato alcune parti confusionarie. È infatti decisamente un’opera originale e diversa dal solito.
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Questo libro grazie al crowdfunding è riuscito ad arrivare attualmente al 104% (con 207 copie vendute), ma se volete sostenere questo progetto artistico vi consiglio di dare un’occhiata al profilo instagram dell’autore. 🌸"
05 agosto 2018
Riverbero di Parole
Ecco un breve estratto della bellissima recensione di Riverbero di Parole (leggete qui la recensione completa)
"La particolarità di questi racconti, inoltre, sta nel fatto che alcuni di essi sono soltanto illustrazioni. Silvia Struglia ha realizzato degli splendidi dipinti mentre ascoltava, in tempo reale, le favole del fratello, e ha saputo cogliere e rappresentare l’essenza di ciò che sentiva. Il risultato è davvero poetico, ho apprezzato molto questa idea.
Come già detto, si tratta di circa 15 favole, che mi sono piaciute quasi tutte, in cui emergono, sempre celati, i misteri del creato, e coesistono con le bellezze della Terra e dell’uomo, lontani, però, dalla sua più profonda comprensione. La vita e la morte, le rivelazioni che avvengono di fronte all’infinità dell’universo, possono soltanto essere accettate con meraviglia e terrore, come un evento inevitabile nella sua imprevedibilità.
La natura narrata, che è quella degli animali “umanizzati” e degli oggetti “parlanti”, osserva l’immensità e soprattutto gli uomini nella loro solitudine intrinseca, nei loro dubbi e spesso nella loro infelicità che li fa sentire, paradossalmente, vivi. Temi ricorrenti nelle varie storie sono le riflessioni sulla nascita e sulla morte, sui ricordi che ripercorrono intere vite anche solo attraverso un frammento, un insignificante dettaglio che non si riesce a dimenticare. I sentimenti umani sono complessi: così come l’uomo non riesce a comprendere a fondo l’universo con il suo “caos, folle, a generare inaspettate armonie”, così tutto ciò che gli sta attorno e che lo osserva con perspicacia non riesce a capire i segreti del suo essere.
Ho trovato molto funzionale lo stile utilizzato, al fine di comunicare un messaggio così palese quanto nascosto perché ci tocca personalmente. Struglia associa parole e frasi in maniera suggestiva, riesce a renderle evocative dove serve e cambia il registro laddove lo ritiene necessario. Le associazioni sono ora semplici ed intuitive, ora un po’ più intricate ma quasi sempre chiare, rendono bene la visione descritta, pur trattandosi di un primo esperimento letterario. A volte crea ripetizioni, forma delle catene ad un ritmo serrato ed irrefrenabile; questo può piacere come no – d’altronde è stato chiaro nello specificare i suoi autori di riferimento –, ma a mio parere è utile a sottolineare determinate caratteristiche e a stimolare determinati stati d’animo, senza risultare ridondante. In certe storie questa scelta è proprio azzeccata, in altre si rivela un po’ meno efficace; ma questo è dipeso anche dal mio gusto personale relativamente al contenuto delle storie.Le favole a mio parere emblematiche sono due. Sicuramente lo è quella d’apertura, Herald, che ripercorre la commuovente storia d’amore del vecchio guardiano del faro, che ormai in punto di morte si sfoga con il pellicano che lo conosce da sempre, Herald appunto. L’animale lo ascolta e lo scruta con attenzione, complice e spettatore di un ciclo naturale inarrestabile.
La seconda favola simbolo è, sempre a mio modesto parere, Piccolo Gesù, che affronta un argomento un po’ più spinoso: i misteri e i dogmi della religione – in maniera universale, delle religioni – risultano insensati per il mondo animale, che guarda solamente alle leggi naturali. E la natura, con il suo vasto cielo azzurro, il suo sole cocente e la sua luna mite, finisce per sovrastare ogni principio, ogni auspicato disegno divino, e si impone come unica certezza innanzi agli occhi. La meraviglia diventa la chiave di lettura dell’esistenza.
Complessivamente è stata una lettura piacevole e scorrevole, di quelle che fanno ragionare e che sanno lasciare una traccia. Sono sicura che con quel lieve miglioramento della forma verrà fuori una raccolta di racconti ancora più apprezzabile."
Grazie grazie mille Anna.
27 luglio 2018
Aggiornamento
Finalmente ci siamo! Abbiamo raggiunto il primo traguardo di 200 copie e quindi "Favole piccole e foglie di vernice" verrà pubblicato con Bookabook. Avrete il vostro nome nei credits, e conoscerete le favole dipinte delle "foglie di vernice". Tutto ciò è bellissimo! La campagna, però, non finisce qui. Adesso c'è un ulteriore obiettivo da raggiungere: +150 copie. 150 copie che serviranno ad avere un diverso e maggiore investimento della casa editrice nella diffusione e nella promozione del libro, che ora più che "mio" è "nostro"! Se avete letto le bozze e volete darmi una mano per raggiungere l'obiettivo, parlatene con un amico e raccontate il motivo per cui vi è piaciuto e, se vi fa piacere, lasciate anche a me un commento sulla mia pagina booabook. Il vostro parere è molto importante e, come dice qualcuno, "Verso l'infinito e oltre!". Grazie, grazie, grazie!
Mario
26 luglio 2018
Roxy ❤ il mondo dei libri
E nel giorno del raggiungimento delle 200 copie ecco la bellissima recensione di Roxy ❤ il mondo dei libri:
"Buongiorno readers 😘
Oggi vi parlo di questa bellissima raccolta di favole scritta da Mario Struglia che ringrazio per la collaborazione.
Sono 15 bellissime storie tra cui alcune vengono narrate tramite i dipinti di Silvia Struglia la sorella dell'autore, che ha creato dei dipinti davvero belli.
I racconti sono molto belli così come i dipinti sono particolari e trasmettono al lettore molte emozioni diverse in base alla storia che leggiamo. I protagonisti delle storie sono animali, oggetti come la mongolfiera Rüya raffigurata in foto, una delle tante storie che mi è piaciuta molto tra cui quella del gattino mi ha emozionata. Dei racconti che con la loro semplicità amerete e che vi faranno riflettere. Ancora complimenti ad entrambi, leggeteli ve li consiglio una raccolta meravigliosa."
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23 luglio 2018
books_anatomy
Anche a Martina Casarini di books_anatomy è piaciuto "Favole piccole e foglie di vernice"!
"Oggi vi parlo di un bellissimo progetto dell’autore emergente @mariostruglia: “Favole piccole e foglie di vernice.” Quelle che vedete non sono semplici illustrazioni, ma dei veri e propri quadri realizzati dalla sorella dell’autore @silvia.struglia che accompagneranno i racconti racchiusi nel libro: a volte saranno proprio i quadri a raccontare la storia.
“Favole piccole e fogli di vernice” è appunto una raccolta di racconti, tutti fantastici, che hanno come protagonisti dei personaggi non umani (gatti, balene, lampade e fiori: ce n’è per tutti i gusti). Li ho apprezzati tutti, dal primo all’ultimo: sono scritti in maniera davvero originale e ogni storia ti lascia sempre con un’emozione particolare.
L’autore ha organizzato una campagna di crowdfunding con @bookabook_it. Vi lascio il link della campagna dove potrete leggere una piccola anteprima e se volete, potrete contribuire a questo bellissimo progetto.
Un grazie all’autore per questa bellissima opportunità di collaborazione!" Qui il link!
Seguite @books_anatomy!
24 luglio 2018
lafelicitavienleggendo
Anche a lafelicitavienleggendo è piaciuto "Favole piccole e foglie di vernice"!
"Buongiorno #lettori 📚
oggi vi propongo questa meravigliosa raccolta di racconti ‘Favole piccole e foglie di vernice’ scritta da @mariostruglia.
Sono 15 storie, di cui 10 sono favole mentre le restanti 5 sono dipinti realizzati da @silvia.struglia , la sorella dell’autore che raccontano altre storie.
Trovo che, sia i racconti che i dipinti siano particolari, emozionanti e trasmettano molte sensazioni.
I protagonisti sono animali ed oggetti, ad esempio il dipinto raffigurato in foto racconta la storia di Rüya la mongolfiera. Mi sono trovata immersa nella lettura, catturata dalla naturalezza dei racconti, dalla loro semplicità ed il loro realismo.
Il 28 Maggio è iniziata la campagna di crowdfunding con @bookabook_it, che è già arrivata ad una percentuale molto alta grazie al passaparola, e spero che con il mio piccolo aiuto questa campagna possa arrivare a percentuali ancora più alte.
Posso dirvi che vale la pena leggere queste storie e vedere questi particolari dipinti, realizzati durante l’ascolto dei racconti, particolare che secondo me li rende ancora più unici.
Favole per adulti che fanno commuovere, che rimangono impresse, catturano e fanno anche riflettere il lettore, che in base alla propria sensibilità arriverà a trarre le sue conclusioni e riflessioni.
Quindi, se cercate una bella raccolta di racconti, questa farà sicuramente per voi, perciò diamo tutti una mano e contribuiamo alla campagna!"
Qui il link!
18 luglio 2018
Aggiornamento
Se aiuti a far nascere qualcosa, quel qualcosa poi è anche un pò TUO. Per questo ci tengo a ricordare che il nome di TUTTI i sostenitori verrà inserito nei Credits del libro. Chi sostiene questo libro ne è de facto un coproduttore, ed è una fiducia che merita di lasciare una traccia.
Grazie mille.
18 luglio 2018
LettriceperpassioneBlog
Ecco la piacevolissima recensione di LettriceperpassioneBlog
"Buonasera cari lettori! Oggi voglio parlarvi di Crowdfunding. Ho presentato in passato alcuni libri aderenti a questo progetto, ma mi sono resa conto che non ne ho mai spiegato il significato.
Il crowdfunding è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. Nello specifico del nostro campo di interesse è la casa editrice Bookabook a utilizzare questo metodo innovativo per scegliere i libri da editare, dopo, ovviamente, un’accurata prima selezione da parte di esperti che leggono e valutano i manoscritti.
Perché vi ho fatto tutta questa premessa? Perché oggi vi parlo di un libro che, passata la prima fase, ha bisogno del nostro aiuto per veder pubblicato il suo (anzi loro) lavoro.
Sto parlando di “Favole Piccole e Foglie di Vernice” di Mario e Silvia Struglia.
Si tratta di una raccolta di racconti, scritti sotto forma di favole, che raccontano diversi aspetti della vita e della società. Come nelle favole, a parlare sono gli animali, gli oggetti. Il messaggio che si può evincere da ciascuna storia è nascosto tra le righe e sta alla sensibilità e alla personalità del lettore individuarlo e farlo proprio.
Favole Piccole e Foglie di Vernice però non è solo questo. Una particolarità di questo scritto è che, tra una favola e l’altra, sono presenti spettacolari illustrazioni realizzate da Silvia Struglia (mentre i testi sono di Mario Struglia); queste sono accompagnate da brevi didascalie che servono solo di indirizzo al lettore, perché è l’immagine stessa a parlare da sé, a suggerire a chi l’osserva una vera e propria storia. Sono, infatti contraddistinte da un forte potere evocativo.
Ho avuto la fortuna di poter leggere il manoscritto e devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. Sembra di trovarsi in ogni storia attraverso mondi fantastici, anche se magari si sta parlando di situazioni e luoghi realistici, come può esserlo un ufficio. La scrittura utilizzata è molto chiara e dolce, che sembra accompagnare il lettore nel corso del racconto. E’, altresì, molto evocativa. E’ un libro che si legge piacevolmente. Le illustrazioni, ben realizzate, offrono quel cambio di prospettiva che armonizza il tutto e che serve a far gustare appieno ogni singola parte del lavoro.
Posso affermare con totale sicurezza che è un libro che merita di essere letto e diffuso.
Ps. vi invito a dare un’occhiata al link anche per leggere la descrizione data dall’autore sul proprio libro e la sua riflessione personale. Secondo e meritano molto."
Seguitela su Instagram https://www.instagram.com/lettriceperpassioneblog/
13 luglio 2018
sylvya_books_daughter
Ecco la lusinghiera recensione su Instagram di sylvya_books_daughter:
"RECENSIONE - 'Favole piccole e foglie di vernice' - di Mario Struglia, edito @bookabook_it
Quella che oggi vi presento non è una storia, è un cammino. O meglio, tanti frammenti di passi. Ci sono limiti nella creazione di favole? O sono loro stesse che si plasmano nella mente dell'autore, creatrici e prodotto dell'arte?
Penso che nelle pagine di quest'opera sia presente un contenuto fondamentale per far funzionare qualcosa, in particolare un prodotto di questo stampo; la coordinazione con il flusso creativo.
Sono presenti quindici storie, dove l'incontro con la matrice centrale avviene tramite gli occhi delle creature più improbabili del nostro mondo e la cui identità si comprende ad assaggi, cogliendone poi il sapore finale. Cinque di queste favole sono raccontate tramite quadri, creati dalla sorella dell'autore, Silvia Stuglia (@silvia.struglia), e realizzati durante l'ascolto dei lavori. Non solo reputo i dipinti molto evocativi, ma persino dalla struttura accattivante. Ho amato tutto di questi ultimi, i colori sono qualcosa di stupefacente.Sono rimasta veramente stupida dalla grandezza di questo progetto, che seppure piccolo merita il massimo rispetto per la cura e l'ingegno che vi è stato riposto. Quelle che ho letto sono a parer mio favole che hanno da insegnare a tutti noi e che si colgono solo dopo una lettura attenta, che rileggerei volentieri. I personaggi, benché non siano umani, hanno una razionalità ed un senso della vita invidiabile, non venendo comunque meno al loro ruolo. Il progetto intero è secondo me di incredibile stampo artistico.
Tra le mie favole preferite c'è certamente quella di Antigone, orchidea che assiste agli ultimi momenti di un malato e sua moglie.
Questa è una lettura che consiglio a tutti, e spero veramente di aver reso merito all'opera originale.
Questo è il link della campagna :
https://bookabook.it/libri/favole-piccole-foglie-vernice/
Naturalmente l'immagine è una delle tante opere che troverete all'interno del libro, vi auguro buona giornata!"
07 luglio 2018
mery_andthebooks
La piacevole microrecensione su Instagram di mery_andthebooks (qui il link):
"Buon sabato pomeriggio lettori. Oggi vi voglio parlare di un libro un po' speciale ovvero "Favole piccole e foglie di vernice" di @mariostruglia, che dovrebbe uscire con @bookabook_it tramite una campagna di crowdfunding. (Ecco il link della campagna per saperne di più https://bookabook.it/libri/favole-piccole-foglie-vernice/). Si tratta di favole per adulti (anche noi abbiamo bisogno delle favole!) e la cosa bella e originale di questo progetto è che alcune di queste favole sono "solo" quadri, ovvero l'artista che ha realizzato i quadri @silvia.struglia, li ha dipinti mentre ascoltava la storia raccontata, è pura arte che viene da dentro e si vede ( li ho usati come immagini di questo post). È un progetto che mi è piaciuto fin da subito e spero vivamente di vedere pubblicato questo manoscritto perché c'è bisogno di qualcosa di diverso ogni tanto!"
02 luglio 2018
Aggiornamento
Le "foglie di vernice" del titolo sono storie particolari. Io scrivo la storia, registro un attore che la legge, e poi invio il file a mia sorella Silvia, che dipinge mentre ascolta la storia. Così la "favola dipinta" viene immediata ed epifanica, come voleva essere.
Così è stata fatta Ruya, così stata fatta Teleru, che vedete qui. È la storia di uno spirito, una divinità, che dal cosmo visita una Terra completamente disabitata, e ne osserva ed esplora la bellezza e i segreti, i luoghi nascosti, le rovine megalitiche, e le vene di cavi, tubature e storie che la innervano in ogni angolo. Spero vi piaccia come piace a me.
25 giugno 2018
Aggiornamento
La campagna va benissimo, e sono colmo di "Grazie". Perchè chi sostiene la campagna del mio libro ne sarà poi, de facto, una sorta di coproduttore, perchè solo grazie al suo sostegno questo libro vedrà la luce.
Quindi, d'accordo con bookabook, ho pensato che è giusto che i sostenitori sappiano e partecipino di più.
Coloro che preordineranno una copia verranno citati nei credits del libro.
E, in quanto coproduttori, è giusto conoscano anche il "dietro le quinte" di questo progetto.
I quadri che si troveranno nel libro, le "foglie di vernice" del titolo, sono delle storie. Io ho scritto la storia, l'ho registrata con un attore, e mia sorella ha fatto il quadro ascoltando la storia. Sul libro finirà solo il quadro, non il mio racconto, come lo stampo che viene tolto dopo l'incisione.
I sostenitori leggeranno anche queste 5 particolari storie come io le ho scritte per Silvia.
Spero vi piacciano.
Grazie di cuore a tutti.
29 maggio 2018
Jazzit
I lettori di Jazzit conoscono certamente il nome di Mario Struglia; membro di MILK, l’avevamo già intervistato in occasione del progetto Homemade. Insieme a sua sorella ha presentato un nuovo lavoro, questa volta una raccolta di favole in cui la musica occupa una parte importante. L’abbiamo intervistato.
Di Eugenio Mirti
Mario, come è nato questo libro e perché?
Favole piccole e foglie di vernice è una raccolta di storie che ho scritto nell’arco di alcuni anni. Il progetto non era nato in maniera organica. Non avevo pianificato un libro, e neanche quante storie ci sarebbero state dentro. Semplicemente iniziai a scrivere storie che però avevano poi un tema comune, che è quello della rivelazione, dell’epifania, e delle emozioni che queste scoperte danno. Ho un poco il pallino di questo concetto, lo ricerco spesso, anche nella vita. Poi, essendo un appassionato del “fantastico”, di romanzi, di animazione e fumetti, ho voluto utilizzare il linguaggio della “favola” perché meglio poteva trasmettere il senso di intima meraviglia o orrore che queste rivelazioni fanno provare. Rivelazioni come scoprirsi un mostro, o che anche il rimpianto ha un valore, o che tutto ha un prezzo. Per questo ho iniziato a pensare queste favole per adulti partendo da quelle classica, usando quasi sempre un protagonista non umano come testimone dell’epifania di ogni racconto. L’ultima evoluzione è avvenuta poco tempo fa. Alcune storie, le “foglie di vernice” del titolo, verranno raccontate attraverso i quadri di mia sorella Silvia. Io scrivo la storia, lei ne fa un quadro, e poi, come per un’incisione dove viene buttata la matrice, nel libro appariranno solo i quadri a raccontare la favola nascosta dentro. Mi è sembrata un’idea interessante per trasmettere ancora di più il senso di rivelazione immediata.
A chi si rivolge? Come si può fare per averlo?
Sono favole per adulti, quindi i temi non sono affatto per bambini. A parte questo mentre scrivo non ho pensato mai al lettore, quindi non saprei dire a chi si rivolge. Posso immaginare a chi potrebbero piacere. Possono piacere alle persone curiose, quelle che amano mettersi almeno un poco in discussione, quelle pronte all’inaspettato, e quelle che hanno sete di un po’ di sana meraviglia. Per averlo si deve sostenere la campagna di crowdfunding su bookabook.it che è iniziata il 28 maggio. Se in 100 giorni raggiungeremo l’obiettivo di 200 copie cartacee o digitali allora il libro verrà ufficialmente stampato e distribuito.
Ti occupi di musica e alcune delle storie ne parlano, come hai collegato i due mondi?
Per me la musica è l’arte suprema e perfetta, completa. È contemporaneamente l’arte più astratta e concettuale di tutte, perché poi de facto materialmente non esiste, e anche la più corporea di tutte, perché è fatta di performance, di grida, sudore e muscoli dolenti. In generale influenza molto il mio modo di scrivere perché è la lente attraverso la quale osservo l’arte in generale, soprattutto per l’attenzione all’equilibrio e al bilanciamento. Una buona storia è come una grande canzone: deve essere equilibrata in base al tema e allo stile utilizzato, quindi le emozioni, dialoghi, descrizioni e ritmo devono essere ben dimensionati come strofa, ritornello e parti strumentali. Musicalmente parlando, un buona storia deve essere “arrangiata” bene. Due favole hanno degli elementi sonori e musicali preponderanti, e sono “Respiro” ed “Erasmo”. “Respiro” racconta l’evoluzione del rapporto padre/figlio vissuto da una balena. Per questo racconto avevo deciso dovesse essere molto personale, e trasmettere il più possibile il punto di vista e le emozioni della balena. Per farlo, volevo che utilizzasse solo termini e conoscenze che fossero alla sua portata, quindi tutte le comunicazioni e i dialoghi nel racconto sono descritti solo attraverso note, pause, fischi e cambi di tono. “Erasmo” invece è la storia di un vagabondo che sale sulla torre Eiffel e canta a Parigi il senso della vita attraverso un blues in Re. Il racconto è nato una notte, con un mio amico che suonava questo giro ipnotico e coinvolgente come un brano dei Pearl Jam, e da lì è partita la storia.
Come vedi il jazz italiano e la sua situazione?
Premesso che non sono un grandissimo esperto in materia, il jazz italiano penso si trovi al momento in una sorta di terra di mezzo, cosa comunissima anche ad altri stili. C’è interesse e molti musicisti validi, ma ha difficoltà nell’uscire dalla propria autoreferenzialità. Lo trovo, da ascoltatore ma anche addetto ai lavori, un po’ troppo restio a evolversi e a imparare dagli altri. Cosa piuttosto contradditoria con il concetto stesso di jazz, dato che se c’è una musica sregolata, mutevole e in grado di superare gli stilemi classici questa è (o dovrebbe essere) proprio il jazz. Oggi più che mai è importante l’identità forte e immediata di un progetto artistico, dal pop all’elettronica. Invece vedo e sento una continua produzione di progetti che non tanto di nuovo, ma di identitario hanno molto poco. Dischi in cui magari posso sentire esecuzioni più o meno fatte bene, ma spesso privi di identità. Oggi più che mai servirebbero progetti dove emergano identità particolari e impattanti, e invece ti trovi con l’ennesimo disco dedicato alla rilettura di Bill Evans. Ha senso questo? Io penso sia importante imparare e declinare nel jazz quello che avviene anche in altri generi e progetti, musicali e non, per rendere un progetto forte e riconoscibile. Per fare un esempio io analizzerei e prenderei spunto dal cinema italiano. In questi anni sono stati prodotti film e serie che riuscivano mirabilmente a essere profondi, di alto livello, fortemente caratteristici, che sono riusciti così ad arrivare anche al grande pubblico. La gente vuole emozioni, e il jazz secondo me ultimamente ne è un po’ privo. Ma ripeto, non sono un espertissimo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Probabilmente, quando Favole piccole e foglie di vernice sarà pubblicato e avviato, mi concentrerò seriamente su un romanzo di guerra che sto pianificando da molto tempo. Forse pubblicherò un libro con le mie poesie, e contemporaneamente sono molto affascinato dalla sceneggiatura e scrittura di soggetti per serie e film. Sono molto affascinato dalla scrittura per immagini e ho qualche idea in testa. Sempre lavoro permettendo.
Commenti
thereaderswithabooks
Avete presente quando da piccoli la mamma vi leggeva la favola della buona notte? Era un racconto breve ma riusciva ad appassionarvi tantissimo e ne rimanevate completamente travolti, ecco è quello che succede con “Favole piccole e foglie di vernice” che con i suoi 15 brevi racconti e disegni dai colori meravigliosi, fa tornare bambini nel giro di una notte di grandi sogni e speranze. 10 racconti che sembrano 10 poesie, in una mostra d’arte post moderna con 5 pezzi meravigliosi. Un piccolo capolavoro, per grandi e piccini, che tratta dai temi più delicati come la “morte” a quelli più leggeri, ma sempre con quel tocco di poesia e fantasia dei bambini che caratterizza le favole.
Il mio racconto preferito è stato “Due angeli”, triste e meraviglioso allo stesso tempo.
stefano(proprietario verificato)
Stupore. e saggezza, follia e piccolo genio del quotidiano sfregar lampade. Non fosse che lui là era un aviatore e non fosse che non mi è mai piaciuto, per cui il mo commento non vale, il piccolo principe quanto a stupore è inferiore anche nelle illustrazioni. Qui gli sbordacci sono arte gettata su carta con impeto e grazia, leggerezza e gravità. Lo raccomando e aspetto l’edizione cartacea dove, forse, i dipinti avranno meno luce ma le parole il peso e il piacere del tomo da riporre con gusto nello scaffale.
amministrazione14(proprietario verificato)
Incuriosita dal titolo di questo libro, leggo la trama e ne rimango colpita, mi piace che lo Scrittore intenda regalare al proprio lettore un senso di stupore scaturito dalle cose più semplici, quelle che effettivamente nella vita reale, sono le prime a sorprenderci. Altra piacevole scoperta è quella di trovare all’ interno del libro, l’ interpretazione artistica della Sorella che ha reso in piccoli dipinti la magia voluta dallo Scrittore. Lo consiglio assolutamente per coccolare se stessi o coloro a cui si vuol bene.
MARIO STRUGLIA, classe 1981, è nato e vive a Roma. Ha pubblicato il saggio Le Luci su Frodo; ha composto poesie apparse sulla rivista Ellin Selae; ha scritto e diretto il videoclip Hopefully di Livia Ferri.
thereaderswithabooks
Avete presente quando da piccoli la mamma vi leggeva la favola della buona notte? Era un racconto breve ma riusciva ad appassionarvi tantissimo e ne rimanevate completamente travolti, ecco è quello che succede con “Favole piccole e foglie di vernice” che con i suoi 15 brevi racconti e disegni dai colori meravigliosi, fa tornare bambini nel giro di una notte di grandi sogni e speranze. 10 racconti che sembrano 10 poesie, in una mostra d’arte post moderna con 5 pezzi meravigliosi. Un piccolo capolavoro, per grandi e piccini, che tratta dai temi più delicati come la “morte” a quelli più leggeri, ma sempre con quel tocco di poesia e fantasia dei bambini che caratterizza le favole.
Il mio racconto preferito è stato “Due angeli”, triste e meraviglioso allo stesso tempo.
stefano (proprietario verificato)
Stupore. e saggezza, follia e piccolo genio del quotidiano sfregar lampade. Non fosse che lui là era un aviatore e non fosse che non mi è mai piaciuto, per cui il mo commento non vale, il piccolo principe quanto a stupore è inferiore anche nelle illustrazioni. Qui gli sbordacci sono arte gettata su carta con impeto e grazia, leggerezza e gravità. Lo raccomando e aspetto l’edizione cartacea dove, forse, i dipinti avranno meno luce ma le parole il peso e il piacere del tomo da riporre con gusto nello scaffale.
amministrazione14 (proprietario verificato)
Incuriosita dal titolo di questo libro, leggo la trama e ne rimango colpita, mi piace che lo Scrittore intenda regalare al proprio lettore un senso di stupore scaturito dalle cose più semplici, quelle che effettivamente nella vita reale, sono le prime a sorprenderci. Altra piacevole scoperta è quella di trovare all’ interno del libro, l’ interpretazione artistica della Sorella che ha reso in piccoli dipinti la magia voluta dallo Scrittore. Lo consiglio assolutamente per coccolare se stessi o coloro a cui si vuol bene.