Comunque partecipo all’accadere delle cose praticando l’arte del giardinaggio pur essendomi da giovane sinceramente immaginato insegnante, poeta, musicista, animatore culturale, psicologo, ma mai e poi mai giardiniere; almeno fino a quando ho acquistato una casa con annesso un terreno inselvatichito dall’incuria e dal tempo e ho cominciato ad aprire i sensi e la mente alle dinamiche feconde della natura del luogo e del destino (qualsiasi cosa significhi). La musica è stata una delle poche costanti della mia vita, una passione che coltivo da quando ricordo; e faccio fatica a immaginarmi felice in una quotidianità senza ritmi, armonie e melodie. Fisicamente la musica è un flusso organizzato di onde che ci attraversano (e quindi noi attraversiamo) come fa la vita del mondo in ogni istante; i suoni stimolano la percezione e noi ne astraiamo emozioni, che traduciamo in una narrazione, con la nostra capacità di sognare a occhi aperti se riusciamo a farci rapire completamente: i personaggi, che sono immagini, pensieri e sentimenti si muovono (con il ritmo) in un paesaggio (con l’armonia) fatto di bellezza (con la melodia e il testo).
A pensarci, mi sembra che una connessione con la natura produca in noi movimenti interiori simili, nonostante si esprima su un piano spaziale, con materia vivente e quindi assoggettata al tempo; e se la musica è un frutto ancestrale dell’attività culturale umana, il giardino è la prima realizzazione della civiltà. Sappiamo che il giardino nelle diverse culture è proprio il simbolo del rango che l’umano ha (o meglio, si attribuisce) in natura e coerentemente del suo tentativo di costruire una rappresentazione poetica del conflitto essenziale tra disordine e ordine, fuori e dentro di lui: forse, come la musica, il giar-dino rimanda di noi un’immagine attendibile e interessante, che vale la pena esplorare per interpretare la società attuale, per collocare ciascuno nel suo rapporto con la realtà (di cui fa inevitabilmente parte) e per restare in contatto con le energie generative e risanatrici del cosmo. È comunque necessario esaminare il suo sviluppo dalle origini alla contemporaneità per approfondirne lo studio per passione o per professione; tuttavia, speculiamo qui sul giardino anche come possibile luogo di accostamento e riconciliazione con le dimensioni essenziali della nostra umanità nella natura del mondo e pertanto come occasione di protezione e cura della nostra interezza materiale e spirituale in rapporto con il dato di realtà qui e ora.
Fin da bambino ho avuto un’attitudine all’introspezione e alla contemplazione, ma adesso che ho superato l’età di mezzo mi ritrovo a guardarmi allo specchio con una nuova attenzione: a chiedermi cosa davvero mi governa e cosa percepiscono di me gli altri; dove mi hanno condotto i miei desideri e dove ho messo radici; quali relazioni ho intrecciato e come mi hanno modificato; quanto le stagioni mi hanno segnato e in che direzioni sono cresciuto; quali percorsi ho intrapreso e quali mi hanno trascorso; quante esperienze sono fiorite e hanno dato frutti buoni, quante invece erano rami secchi e sono state o devono ancora essere potate, sebbene mi renda conto che tutte coerentemente sono aspetti della mia essenza.
Per certi versi mi vedo proprio come una pianta adulta: un albero completamente formato secondo l’habitus della sua specie, con i rami protesi verso la luce e le radici salde nella terra, capace di sostenere i cicli vitali e un certo grado di stress ambientale, ma progressivamente sempre meno efficiente nel sopportare avversità contingenti, fatiche eccessive e trattamenti scorretti. Ritengo estremamente proficuo, oltre che del tutto naturale, specchiarmi in ciò che è altro da me, perché sono molto interessato a riconoscerne e comprenderne i comportamenti e, se posso, a indirizzare il corso della mia vita o a correggerlo, assumendo per quanto ne sia capace una responsabilità consapevole e un’operosa speranza di realizzazione nel tempo di cui dispongo (che so non essere infinito). Sono arrivato laboriosamente a comprendere che gli altri colgono la realtà diversamente da me: pensano, agiscono e patiscono, riescono, sbagliano e rimediano in rapporto alle sollecitazioni del vivere, nei modi più disparati e a volte enigmatici ai miei occhi. Ciò nondimeno, si arrabbiano, provano orgoglio, mentono, invidiano, si chiudono, hanno paura, gioiscono, disprezzano e sono tristi in modo simile; e nella ricerca di un senso a volte coltivano appassionatamente svariati desideri come faccio io, senza neanche ricordare quando e come siano attecchiti dentro di me.Penso che un filo ideale ci colleghi a ciò che siamo stati nel nostro passato e disegni un percorso continuo, forse non del tutto lineare, fatto di piccole deviazioni e cambi repentini di traiettoria, ma in fondo diretto verso il nostro presente secondo una logica che può anche stupirci nello stesso tempo per semplicità e complessità quando ci si svela (e solo se davvero lo vogliamo).
Semplice non vuol dire di costituzione banale, di facile comprensione o di veloce realizzazione: significati talmente riduttivi della realtà da rasentare la menzogna. Al contrario, semplice è tutto ciò che si presenta per come è, sinceramente e senza travestimenti: a noi semmai l’onere di educarci a una percezione, un’interpretazione, una costruzione e una gestione il più possibile semplici e vicine al reale.
Jessica Bruno (proprietario verificato)
Un libro ricco di consigli preziosi per coltivare il tuo giardino di casa e soprattutto il tuo giardino interiore.
Pescetto Laura (proprietario verificato)
Nella mia vita 2 cose sono per me frutto di continua ricerca : la bellezza – così personale e soggettiva- e l’ equilibrio…come non amare ” Giardini Specchio ” allora ? Come non sentire risuonare nelle pagine di Gianfranco tutte le frequenze che vibrano in sintonia con le mie ricerche ? I Giardini , fonte di bellezza e la Natura con i suoi equilibri addolciscono le fatiche del mio quotidiano…grazie Gianfranco per averli resi personaggi principali del tuo scrivere…bello conoscerti.
Davide Bunino (proprietario verificato)
La parola “giardino” racchiude in se un cosmo di conoscenze, tecniche, esperienze, sensibilità e attenzioni colturali e culturali.
Vivere i ritmi della natura curandoci delle piante e del loro sviluppo sono esperienze che ci aiutano a comprendere il mondo che ci circonda e a conoscere noi stessi.
I miei complimenti a Gian Franco per essere riuscito in questo nuovo traguardo personale che ci dà la possibilità di assaporare un libro ricco di spunti e di riflessioni per meglio vivere il rapporto tra noi, le piante e il mondo naturale.
Gin Igaz
Penso che il lavoro del giardiniere sia davvero molto sottovalutato ed è per questo che mi ritengo fortunata ad avere avuto come professore Gian Franco che vede in questo lavoro qualcosa di grande e addirittura di spirituale, che non tutti possono comprendere. Questo libro ne è la dimostrazione nonché un inizio per cambiare noi stessi e di conseguenza il nostro rapporto con l’ambiente, a noi molto caro.
Claudio Tortone (proprietario verificato)
Gian Franco con le sue parole e la sua storia di rapporto amorevole con i giardini naturali ci racconta di un rapporto antico e vitale quanto la vita dell’uomo. E che le neuroscienze recentemente hanno dimostrato con la scoperta dei neuroni a specchio e dell’epigenetica. Se mai ce ne fosse stato bisogno. .. ma noi occidentali siamo immersi ancora in una visione illuministica e razionale della vita, avendo perso il senso della poesia. L’aver cura della natura e il rispecchiarsi in essa, s-muove parti di noi che non attendono altro per riconnettere la mente con il corpo. Questa è la testimonianza e la ricerca di vita e professionale di Gian Franco. “Coltivare e custodire il giardiniere che è in noi”. Questo è anche un insegnamento perché non possa più accadere un fenomeno epidemico come quello che stiamo vivendo. Buona lettura… davanti a un vaso fiorito, su un terrazzo verde in mezzo alla città, all’ombra di un castagno nel bosco, nella macchia mediterranea che si rispecchia nel mare…
gian.poletto
Sto aspettando con impazienza che mi arrivi il libro. Sono felicemente orgoglioso di aver incrociato Gianfranco ad un certo punto nei meandri della vita. Non capita spesso di incontrare persone così “intense” e l’anteprima del libro mi conferma che ne è valsa la pena.
e.gastaldi (proprietario verificato)
Non ho ancora avuto il tempo di leggere il libro, che assaporero’ con calma… Ma avendo conosciuto Gianfranco in occasione dei suoi corsi sono certa che sarà un libro pieno di spunti di riflessione, ma anche di poesia. Perché la natura, in tutte le sue forme, é poesia che da parola diventa sostanza; e coltivare la bellezza di un giardino – dentro di sé, fuori di sé – é un balsamo che cura la nostra anima. Grazie, Gianfranco, perché ce lo mostri.
Maria Anna Pozzi (proprietario verificato)
Ho sempre considerato il giardinaggio, il “fare un bel giardino” come un aspetto strettamente estetico, molto stile inglese, in apparenza, senza interagire con le piante, senza considerare il lavoro dedicato come un ponte di sapere, un dare e soprattutto un ricevere. Gianfranco dimostra con il suo lavoro, la sua attenzione e la sua profondità questo passaggio, non più solo nell’apparenza estetica, da applauso, ma nella sua intima interazione, e la vita diventa diversa, le emozioni si fondono, ho imparato a vedere diversamente.
silvia zoppetto (proprietario verificato)
unione e fusione con la natura
Gian Franco Virga
Spiritualità è coltivare le motivazioni profonde del nostro agire. L’interiorità e il modo in cui facciamo le cose, tutte le cose, fanno parte dello stesso mondo, che quindi può essere un inferno oppure un giardino
silvia zoppetto (proprietario verificato)
consigliato a chi volesse uscire un attimo dalla propria quotidianità, mettendosi nei panni di qualcun’altro per capire i suoi punti di vista e confrontarli con i propri, per incontrarsi su una lunghezza d’onda che non appartiene a questo modo fisico
silvia zoppetto (proprietario verificato)
una grande riflessione sulla vita, associata sotto molti aspetti alla natura. niente di più brillante
silvia zoppetto (proprietario verificato)
filosofico
Gian Franco Virga
Per gran parte della mia vita ho sottinteso che gli altri avessero un’intelligenza come la mia, una sensibilità come la mia, che vedessero la bellezza come me, che desiderassero la felicità, lottassero per la libertà, comprendessero che avere e dare amore fosse la stessa cosa. Ho avuto problemi relazionali e conflitti, finchè ho capito che siamo tutti diversi ma che ci sono dimensioni umane in comune, dalle quali poter ripartire per tessere una realtà più accogliente e con capacità di futuro. Fare il formatore e l’insegnante mi ha fatto sviluppare questo materiale che adesso è giusto venga alla luce
Teresa Pioppo (proprietario verificato)
Gian Franco, ciao.. Quali sono stati i fattori scatenanti, per cui hai deciso in questo periodo della tua vita di scrivere questo libro?
Gian Franco Virga
Viene fuori spesso la parola “spirituale”. E mettere in campo questa dimensione è già importante. Ma la spiritualità non è un’opzione tra tante: è una parte del paesaggio dentro cui ci muoviamo, verso la quale non sempre dirigiamo la nostra attenzione, e questa viene infestata da parassiti. Coltivare la nostra spiritualità crea un ordine interiore che ci aiuta a discernere il meglio nella quotidianità.
Nadia Scalenghe (proprietario verificato)
Un libro che parla di giardinaggio… ma non solo. Raccontandoci come sia nata e poi si sia evoluta l’arte del giardinaggio Gian Franco ci insegna come creare un giardino e come averne cura, ma poi ci accompagna in un viaggio diverso, più profondo e spirituale. Ci invita alla riflessione su come il giardino rappresenti la nostra stessa vita e su come sia possibile e, oggi più che mai, necessario riavvicinarci alla natura ed immergerci in essa per recuperare armonia e serenità.
Una lettura piacevole, da non perdere!
Josè Luis Geldres Sànchez (proprietario verificato)
Dopo aver già apprezzato gli interventi utili e interessanti di Gian Franco durante il corso di giardinaggio e ortifrutticoltura, ho ancora potuto scoprire un nuovo modo più “spirituale” di vedere l’ambiente che ci circonda. Non sempre ci rendiamo conto di quanto le piante, i fiori e la natura in generale arricchiscano la nostra vita quotidiana. Grazie alla lettura del libro di Gian Franco, ho riscoperto questa sensazione che mi ha avvicinato ancora di più alla grandezza della natura e all’apprezzamento di ciò che ci regala, sia in termini più materialistici ma anche in un ambito di spiritualità: vedere la bellezza di ciò che ci circonda è emozionante come non mai.
Un libro che consiglio a tutti, appassionati o meno di giardinaggio, perchè non è solo un libro sulle piante ma qualcosa di più complesso che ci fa riflettere sulla bellezza esteriore e soprattutto interiore insita in ognuno di noi.
Gian Franco Virga
Mi colpisce come Cristina abbia saputo dirlo in poche righe meglio di come avrei potuto dirlo io stesso
Cristina Uccelli (proprietario verificato)
Gian Franco è stato il mio professore di giardinaggio ed ortifrutticoltura biologica, ritrovo molti dei suoi preziosi insegnamenti in questo libro, ma altrettante nuove ed originali riflessioni sulla vita, su di noi, su tutto ciò che ci circonda e ci plasma in qualche modo. Un viaggio nella natura, partendo dalle origini e arrivando fino al profondo dell’essere umano, a quello che ci pervade ogni giorno e ci mette in contatto con ciò che ci fa stare bene e ci rispecchia. Un curioso paragone tra emozioni e giardini, tra scelte di vita e scelte agronomiche, tra bellezza interiore e rivelazione esteriore. Attuale, radicato, vivo, stimolante. Un libro che consiglio a chi ha voglia di mettere in gioco le proprie conoscenze ed è pronto a ritrovarsi nell’ “altro”.