Senza bussare, entrò svelta nella sala Vittorina, una donna corpulenta e dai modi bruschi, che sollevò la tapparella e aprì la finestra per far entrare la luce e far uscire l’insopportabile puzza.
«Don Totò! È scoppiato il cesso!» disse.
Il gruppo di uomini sobbalzò, come spaventato e, forse per la prima volta, il cuore di don Salvatore ebbe un battito in più.
«Alzate i piedi, che adesso arriva l’onda!» continuò lei.
Come se fossero soldati semplici e avessero ricevuto un ordine da un alto ufficiale, tutti scattarono in piedi.
Tutti tranne don Salvatore, che fissò Giuseppe e, lentamente, sentenziò: «Chiama quel minchia dell’amministratore».
Il mite geometra Emanuele Rimedio in quel momento era alle prese con un bilancio condominiale che non quadrava. Quella prevedibile geometria dei calcoli lo appassionava e, davanti allo schermo del computer, vagava fra gli amici numeri e diventava triste quanto i conti non tornavano.
Era un uomo dall’intelligenza emotiva sviluppatissima: si era forgiato il carattere nella notte, durante le lunghe assemblee condominiali, famose per riuscire a scovare il mostro che si annida dentro ogni persona e che è pronto a divorare, raramente a ferire, i cari vicini di casa. Tutto questo a scapito del punto 1 dell’ODG, il più maltrattato, il più insultato, quello che ha sentito più minacce e più sconvolgimenti degli altri, ahimè, a volte completamente ignorati.
Registrazione F24, Ritenuta D’Acconto, Iva Agevolata del 10%, Certificato Antincendio: per lui erano nomi di colleghi, compagni di pomeriggi e di merende. Una cricca che puntualmente si allargava, quando la cara e amichevole Agenzia delle Entrate decideva che era giunto il momento di presentargliene di nuovi. Il geometra. Rimedio era molto socievole e aveva passato bei momenti (anche se a volte un po’ forzati) con quegli amici numeri, ma iniziava a stancarsi e a volerne di veri. Di amici. Cominciava a percepire i numeri un po’ come parenti: non li scegli e li devi digerire per forza, anche se ti stanno antipatici, ma con l’aggravante che lui doveva frequentare tutti i giorni questi numeri, mica solo durante le feste comandate.
A un certo punto, squillò il telefono. Giornata fortunata, pensò Emanuele, solo quarantasette telefonate oggi! E sono già le quattro di pomeriggio.
Rispose la sua segretaria Nunzia Brambilla, scelta da lui in quanto cintura nera di annuimenti, campionessa regionale 2018 e 2019 di intortamento telefonico e dotata di una voce che sarebbe stata perfetta per doppiare tutte le fatine buone della Disney.
«Buongiornostudiorimedioamministrazionicomepossoesserleutileeeee?» disse.
«C’è il minch… ehm, il geometra?» chiese Giuseppe.
«Adesso controllo» rispose.
Si dice che a volte, infatti, gli amministratori condominiali scompaiano da questo mondo, anche all’insaputa dei loro collaboratori, probabilmente rapiti da rogne impensabili che li risucchiano in altre dimensioni e li strappano al divertimento assoluto di rispondere a condomini che, solitamente, li chiamano per dichiarar loro amore profondo, stima professionale o sostegno incondizionato per il loro operato.
Ma questa volta Emanuele non era stato risucchiato via e, con un cenno, accettò la chiamata.
«Buongiorno, chi parla?» iniziò.
«Sono Giuseppe Losmunto del condominio degli Artieri 47. Siamo nella merda» disse secco.
«Eh, sì! Alla situazione del nostro governo si aggiunge una pandemia mondiale: è terribile!» commentò mite il geometra Emanuele Rimedio.
«Ma che cosa dice? Esce dal water! Puzza! Parlo di cacca, ma di quella vera!» precisò Giuseppe.
Per un attimo il geometra Rimedio pensò che, ammesso che esistesse, l’ente spirituale che controlla il funzionamento delle tubature avesse avuto una buona mira nello scegliere dove far uscire il liquame.
Invece, disse solerte: «Ah! Dobbiamo mandare immediatamente qualcuno!».
Mauro Albrizio (proprietario verificato)
Simpatici racconti tragicomici con una giusta dose di ironia ma non troppo lontani dalla realtà.