Da subito mi era chiaro che il libro avrebbe dovuto parlare di altro, di esperienze di vita, di emozioni, di sbagli e di gioie; le mie prima di tutto e poi anche le tue.
E così una sera dopo aver visto il film “la vita è meravigliosa”, una di quelle in cui poi ti addormenti sul divano e alle 4, tornata nel letto, non prendi sonno se non al mattino quando è ora di alzarsi, mi è venuta l’illuminazione.
Eccolo lì, il titolo che mi appariva così naturalmente facile da sembrare quasi strano non averci pensato prima:
….
Cap. 1
È ovvio che prima di iniziare a raccontarti come per me il dono si ritrovi nella quotidianità della vita, sia necessario spiegarti quello che per me significa questa parola.
Sin da piccola i miei genitori mi hanno iniziata al cammino di fede cristiana: catechismo, comunione, cresima; cammino che ho proseguito anche quando non era più “obbligatorio” come animatrice e dopo molti anni anche come lettrice in chiesa.
Nel corso di questo periodo, però, non sono sempre stata attorniata da persone che avevano la stessa fede.
Ecco, il punto merita una breve digressione.
Chi mi conosce bene sa quanto sia importante l’aspetto religioso nella mia vita anche se lo ritengo un cammino/percorso davvero complicato.
Per questo faccio del mio meglio seppure immersa in continue cadute ed errori.
Quindi a te che stai leggendo e che pensi che troppo spesso ho “predicato bene e razzolato male”; sì, hai certamente ragione.
E magari queste pagine aiuteranno anche a me a rendermene conto.
Ma per tornare a quanto dicevamo prima.
All’epoca, avevo accanto amici, parenti, conoscenti, colleghi di lavoro ai quali non interessava minimamente parlare di fede o delle mie attività in parrocchia.
Con queste persone confrontarsi su certi argomenti poteva risultare scomodo e non addirittura impossibile.
Ma non per questo chi mi stava accanto doveva essere eliminato dalla mia vita; alcuni di loro, anche senza saperlo, ogni giorno compivano azioni che le avvicinavano all’essere cristiani più di quanto non lo fossi io.
Guardando oggi queste esperienze credo che il concetto di dono sia nato proprio lì.
Non ho dubbi sul fatto che la fede mi abbia portata a ringraziare Dio per quello che ogni giorno la vita mi offre (anche per il risveglio ogni mattina).
Sarebbe però limitante affermare che il dono che mi sono resa conto di aver ricevuto sia solo quello.
Il dono più grande credo l’aver portato avanti il mio credere e pregare Dio indipendentemente da quello che le persone intorno a me pensano.
Non posso certo ritenermi una martire, è però vero che, nel piccolo, mi è stato dato il dono di combattere le piccole battaglie di indifferenza e di sarcasmo.
Un es. nei tre giorni che precedono la Pasqua ritengo importante partecipare alle celebrazioni del c.d. Triduo e quindi raccontare agli amici, colleghi che “non posso venire all’aperitivo perché è venerdì di quaresima e faccio digiuno” non è mai stato facile.
O ancora, far finta di nulla agli sguardi di chi si stranisce quando racconti di andare a messa tutte le domeniche.
Ecco. La perseveranza nel cercare di ancorare alcune decisioni alla fede è per me stato un dono.
La consapevolezza di averlo ricevuto, però, è sopraggiunta davvero dopo molto tempo (e poi mai davvero completamente).
Ma al di là di ciò che significa per me il dono, questo libro non vuole parlare di religione, di fede.
Ci sono infatti altri doni, quelli di cui parlerà questo libro, che si presentano a noi tutti i giorni, sono quotidiani e che ci capita di lasciar correre.
Quei doni che potrei definire, o potresti definire, come “il lato positivo della giornata”. Quell’aspetto che troppo spesso risulta nascosto e impossibile da riconoscere.
Solo attraverso la scoperta del dono del quotidiano si può iniziare a sostituire mutare la prospettiva di come guardiamo certe cose.
Qualcuno utilizzerebbe, addirittura, un termine ancora più concreto, come cambiare paradigma, allargare lo sguardo o sfruttare il pensiero laterale.
Quello che vorrei trasmetterti nel libro non è il concetto di vivere in un mondo di utopia; quello in cui far finta che le situazioni difficili non esistano; quello in cui vivere diventa come essere catapultati in un cartone animato o come dico sempre, nel mondo di Memole.
Trovare il lato bello è importante per comprendere che ogni giorno ci insegna qualcosa.
Comprendere che un comportamento può essere evitato, che una discussione può essere affrontata da punti di vista differenti.
Le difficoltà del quotidiano rimarranno, ma sarà come noi facciamo tesoro di quello che ci hanno insegnato che potrà confortarci e sostenerci nel cammino di ogni giorno.
Posso anche dirti cosa non troverai in questo libro.
Tra le pagine non ci saranno le “dieci regole” per scoprire il dono o il “vademecum” per cercare il lato positivo delle cose.
Ritengo di non avere le competenze e lascio ad altri più esperti consigliarti.
Il mio racconto sarà più simile ad un cammino.
Troverai spesso le mie dirette esperienze e cosa ho scoperto incontrando persone e ascoltandole, leggendo libri, meditando o rimanendo sola con la mia rabbia.
Se attraverso le pagine scoprirai di aver vissuto le stesse esperienze o di aver usato le stesse parole, allora questo libro avrà raggiunto il suo scopo.
Diventerà il tuo dono.
Nel cammino di lettura ti imbatterai anche in pagine con alcune righe.
Beh, non avevo finito le idee.
Volevo lasciarti spazio per raccogliere le tue, appena ti vengono, in modo che tu possa farne anche un tuo diario.
Non mi resta che dirti buona avventura in questa lettura.
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