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Il Macello Maledetto

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Consegna prevista Dicembre 2025
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Nel cuore di Pimonte, un piccolo paese della Campania, sorge un macello industriale che nasconde un segreto sepolto per oltre settant’anni. Quando un violento terremoto squarcia il suolo, qualcosa di antico e oscuro si risveglia, emergendo dalle viscere della terra.
La veterinaria Ada Flauti e il chimico Luigi Cono si trovano coinvolti in un enigma che sfida ogni logica: un’infezione sconosciuta trasforma il sangue degli animali in una sostanza dalle proprietà impossibili. Mentre cercano risposte, il paese inizia a cambiare, le persone scompaiono e il terrore si insinua tra le strade silenziose.
Ma Pimonte non è l’unico bersaglio. Qualcuno osserva, qualcuno trama nell’ombra. Un’organizzazione segreta e un’entità venuta da lontano si contendono il destino dell’umanità, in un gioco pericoloso in cui scienza, orrore e redenzione si intrecciano senza tregua.
Quando la verità emergerà, sarà troppo tardi per tornare indietro.

Perché ho scritto questo libro?

Le motivazioni che mi hanno spinto a scrivere questo romanzo sono la mia passione per gli horror e quella per la chimica. Ho voluto inoltre dare un saggio di quella che io penso dovrebbe essere la realtà, e non quella attuale basata sul consumismo e sulla prevaricazione sociale.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Prologo

Pimonte, Campania – 1945

Il silenzio era cupo quella notte, e persino il canto dei grilli sembrava essersi arreso al vento invernale. Le strade polverose e strette del paesino, abituate al passaggio di soldati e camion militari, erano immerse in un silenzio inquieto, rotto solo dall’eco lontana delle ultime battaglie. Al di là delle colline, nascosto come un sussurro che si rifiuta di morire, un laboratorio segreto si estendeva nelle viscere della terra, coperto da una fitta rete di segreti.

All’interno, scienziati nazisti lavoravano febbrilmente, come spettri piegati dal tempo e dalla follia. Era un laboratorio di armi batteriologiche, dove esperimenti sull’essere umano e sul suo corpo venivano condotti in nome di una guerra che sembrava interminabile. Ma i loro studi avrebbero preso una piega inattesa e spaventosa.

Quella notte, senza preavviso, un bagliore esplose nel cielo sopra Pimonte, squarciando il buio con una luce quasi divina. Un boato scosse la terra e, pochi secondi dopo, una pioggia di detriti e polvere investì la collina dietro il laboratorio.

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I soldati e gli scienziati corsero fuori dai loro alloggi, i volti tirati dall’incredulità e dal terrore. Quando raggiunsero il cratere fumante, notarono qualcosa di innaturale: al centro, incandescente come un pezzo di carbone, giaceva una massa nera, gelatinosa, che sembrava pulsare di una vita propria. Si contorceva, si espandeva come se volesse liberarsi, e dall’ombra della sua superficie viscida emergeva una vaga forma… quasi come se stesse cercando un ospite.

Gli scienziati, incuranti del pericolo, trasportarono l’entità all’interno del laboratorio per studiarla. Tuttavia, l’avvicinamento risultò fatale per molti di loro: chiunque toccava anche per errore quella sostanza veniva aggredito da una miriade di filamenti neri che gli penetravano nella carne, strisciando sotto la pelle con una velocità inaudita. Il corpo dell’ospite si contorceva in spasmi disumani prima di cedere in un rantolo soffocato.

I sopravvissuti proseguirono gli esperimenti l’esperimento venne definito “Progetto Parassita”, utilizzando prigionieri come cavie. Il piano era di creare un ibrido umano-alieno, un essere che fondesse la resistenza umana con la ferocia di quella creatura. Tuttavia, ogni tentativo di stabilire un legame stabile con il DNA umano si concluse in un massacro. I prigionieri urlavano fino a perdere la voce, contorcendosi tra convulsioni e mutazioni mostruose. Ogni nuova cavia era una nuova sconfitta, e il loro fallimento si trasformava in una spirale di disperazione.

Alla fine, quando l’ordine di ritirata si fece pressante, i nazisti si resero conto di dover abbandonare anche il laboratorio. Lo seppellirono nel seminterrato di un vecchio macello, con blocchi di cemento per occultare ogni traccia del loro terribile segreto. Nessuno doveva sapere, nessuno doveva mai trovare quella cosa.

Il laboratorio rimase così, immerso nell’oscurità, come un muto testimone di un orrore dimenticato. E la creatura aliena, nascosta nel cuore della collina, attendeva in silenzio.

Capitolo 1: Il terremoto

Pimonte, Campania – 2023

Il sole era appena sorto sulle colline di Pimonte, e l’aria era fresca e pungente. Gli abitanti del paese si preparavano a una giornata di lavoro come tante altre, ignari che un evento inaspettato stava per cambiare tutto.

Il vecchio macello, ormai rimodernato, pulsava di vita e attività. Gli animali venivano condotti nel cortile principale, e all’interno delle strutture rinnovate, operai, veterinari e tecnici si muovevano rapidamente per tenere il ritmo di un’attività che ormai funzionava a pieno regime.

Antonio e Andrea Del Corbo, proprietari del macello e fratelli, erano già al lavoro da un’ora. Erano entrambi uomini di poche parole, forti e decisi, abituati a risolvere problemi in fretta, che si trattasse di guasti alle attrezzature o di questioni amministrative.

La Dottoressa Ada Flauti, la veterinaria del macello, stava conducendo i suoi consueti controlli sugli animali. Era una donna in gamba, sempre attenta ai dettagli, e in quel mestiere sapeva che una piccola negligenza poteva significare la fine di una carriera. Passò una mano tra i capelli biondi, tirandoli indietro con un gesto impaziente, mentre si annotava sul taccuino le condizioni di ogni animale.

Nel laboratorio di analisi chimiche, poco più di una stanza con scaffali ordinati e strumenti d’avanguardia, il dottor Luigi Cono controllava le sue apparecchiature con la solita meticolosità. Era un uomo metodico, amante della precisione e sempre concentrato sui suoi esami di routine per garantire la qualità dei prodotti. In quel laboratorio, si sentiva quasi come in un santuario.

Ma all’improvviso, la terra tremò.

Un boato sordo risuonò sotto i piedi degli abitanti di Pimonte. Gli edifici vibrarono, le finestre si incrinarono, e un lampadario di cristallo, sospeso da anni nella sala del macello, oscillò come un pendolo impazzito prima di schiantarsi al suolo in mille pezzi.

“Che diavolo…” mormorò Andrea, mentre cercava di mantenere l’equilibrio.

Nello stesso istante, sotto le fondamenta del macello, il cemento si fratturò con un suono cupo e sinistro. Il terreno, sepolto e nascosto per quasi ottant’anni, si aprì come una bocca oscura che lasciava intravedere le ombre di un passato dimenticato. Tra le fenditure del cemento spaccato, una sostanza nera e vischiosa cominciò a filtrare lentamente. Era come una massa liquida, quasi viva, che si muoveva con una lentezza inquietante.

Sotto il macello, in una stanza sotterranea dimenticata da tutti, l’entità aliena che anni prima era stata sigillata aveva trovato la via per risalire. Quella sostanza oscura si era riversata nel canale di scolo del sangue, un fluido rosso e vivo che scorreva regolarmente ogni giorno.

In superficie, il terremoto si calmò rapidamente. Ma per il macello, qualcosa di molto più strano e sinistro stava per avere inizio.

La Dottoressa Flauti, agitata dalla scossa, si precipitò nella sala principale per controllare se gli animali avessero subito dei danni. Quando raggiunse Antonio e Andrea, il suo volto era teso, ma la sua voce rimase ferma.

“Qualcuno si è fatto male?” chiese, guardando i due fratelli.

Antonio scosse la testa, osservando con lo sguardo vigile che li accomunava entrambi. “Sembra che tutti stiano bene, ma… bisogna controllare il laboratorio. Luigi potrebbe avere avuto problemi con le sue attrezzature.”

Andrea fece un cenno di assenso e corse verso la porta del laboratorio. All’interno, il dottor Cono stava rialzando dei flaconi caduti, con il volto scuro e preoccupato.

“Tutto a posto, Luigi?” chiese Andrea.

“Più o meno… la strumentazione sembra in ordine, ma questo terremoto… non è normale,” rispose Luigi, spostando un bicchiere misuratore con mani un po’ tremanti.

Intanto, sotto il punto in cui venivano sgozzati gli animali, la massa oscura si agitava nella vasca di raccolta del sangue. Si muoveva come un liquido vivo, spandendosi nel liquame rosso e aderendo alle pareti di metallo. Ogni volta che un animale veniva abbattuto e il sangue scorreva giù, la massa nera pulsava, quasi come se stesse nutrendosi. Aveva trovato una fonte di energia e la sfruttava per rafforzarsi, in attesa del momento giusto per liberarsi definitivamente.

Capitolo 2: L’incidente

Il rumore metallico delle attrezzature e il ronzio dei macchinari accompagnavano il normale svolgimento delle attività nel macello. Il terremoto era ormai un ricordo recente, e l’agitazione iniziale dei lavoratori si era in parte placata. Antonio e Andrea erano tornati al loro lavoro, pronti a riprendere con il turno.

Una delle bestie più grosse, una vacca robusta e massiccia, era stata appena condotta verso il punto di abbattimento. Ada si avvicinò, pronta per il controllo finale prima della macellazione, quando qualcosa la colpì: l’animale sembrava… diverso. I suoi occhi, di solito scuri e tranquilli, ora emanavano un’inquietante intensità. Le pupille sembravano perdere colore, tingendosi di un nero innaturale che invadeva l’intero bulbo.

La veterinaria fece un passo indietro, un’improvvisa sensazione di disagio le attraversò la schiena. “Aspettate, c’è qualcosa che non va,” mormorò, quasi senza fiato.

Antonio e Andrea non fecero in tempo a rispondere. Con un muggito improvviso e rabbioso, la vacca si liberò dalla presa, scagliando con una forza inaspettata i due fratelli al suolo. Antonio cadde pesantemente contro un banco di metallo, mentre Andrea rotolò fino a urtare la parete.

Ada guardava, paralizzata dal terrore, mentre l’animale si agitava convulsamente, emettendo versi innaturali e sguardi colmi di rabbia. Gli occhi della vacca, ora completamente neri, erano privi di qualsiasi traccia di riconoscibilità animale, come se la creatura fosse posseduta da una forza oscura e aliena.

In un impeto di furia, l’animale abbassò la testa e si lanciò contro il muro più vicino con tutta la forza del suo corpo. L’impatto fu devastante. Con un colpo sordo, la vacca sfondò il cranio, lasciando una macchia scura di sangue e materia cerebrale sul cemento. Il corpo dell’animale si afflosciò, senza vita, mentre un silenzio glaciale calava sulla stanza.

Andrea, rialzandosi lentamente, si coprì la bocca con la mano, incapace di elaborare quello che aveva appena visto. “Ma che diavolo… è successo?”

Ada, ancora sconvolta, si avvicinò alla carcassa della vacca, osservando il nero denso che ancora sporcava gli occhi ormai spenti. “Non ho mai visto niente di simile,” sussurrò. “È come se fosse stata… infettata.”

Antonio si alzò, stringendosi il fianco dolorante, e guardò la veterinaria con un misto di incredulità e paura. “In che senso, infettata? Da cosa?”

Ada scosse la testa, la mente in preda a una confusione crescente. “Non lo so… ma qualunque cosa sia, non è normale. Dobbiamo far analizzare questo… fluido nero.”

La tensione cresceva, mentre un mistero oscuro sembrava estendersi sotto la superficie del macello. Qualcosa di antico e alieno si stava risvegliando, e il macello, luogo di morte e sangue, era diventato il teatro perfetto per il suo ritorno.

2025-03-20

Evento

Bar Duetto Busto Arsizio Piazza san giovanni 2 📢 PRESENTAZIONE DELLA CAMPAGNA DI PUBBLICAZIONE DI "IL MACELLO MALEDETTO"! 📢 📅 Data: 20 Marzo 2024 ⏰ Ora: Dalle 20:00 📍 Luogo: Bar Duetto, Piazza San Giovanni 2, Busto Arsizio 🔬💀 Unisciti a me per una serata speciale! 💀🔬 Ti racconterò tutto sulla mia opera "Il Macello Maledetto", il romanzo horror-fantascientifico che sta prendendo vita grazie al crowdfunding. Sarà un'occasione per scoprire il progetto, parlare di scrittura, scienza e orrore… il tutto in un’atmosfera rilassata e coinvolgente! 🍹 APERICENA a partire da 14€ 📖 Sconto del 5% sul preordine del libro o dell'eBook per i partecipanti! 📢 Non perdere questa occasione! Vieni a scoprire di più sul libro e a passare una serata tra amici e lettori appassionati. Ti aspetto! #IlMacelloMaledetto #Presentazione #Crowdfunding #Horror #Fantascienza #Apericena #Libri #EventoLetterario

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Giuseppe Cuomo
Giuseppe Cuomo è un chimico industriale con una solida esperienza nella ricerca, nell’insegnamento e nel controllo qualità. Laureato presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha lavorato in istituti di ricerca come il CNR e l’ENEA, specializzandosi in bioremediation, OLED e processi chimici avanzati. Ha svolto incarichi nel settore industriale, ricoprendo ruoli in aziende di controllo qualità e impianti produttivi, fino a dedicarsi all’insegnamento come professore di chimica analitica e tecnologie chimiche. La sua passione per la scienza si unisce a un forte interesse per la divulgazione e la narrativa. Oltre alla chimica, ama la scrittura, i videogiochi, il calcio, la pallavolo e la musica, dilettandosi anche nel karaoke. Il suo legame con la cucina e l’interesse per la società lo hanno spinto a sviluppare una visione del mondo basata sulla cooperazione.
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