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Il sussurro del fiordo

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Quando il rumore del mondo diventa insopportabile, in un angolo remoto, tra ghiaccio e silenzio, una donna sceglie di sparire… o almeno così crede.

Spinta da un dolore che non sa descrivere e da una carriera che non la gratifica più, si allontana da tutto. Ma il destino ha altri piani: un incontro inatteso la costringe a guardarsi dentro, senza filtri, e a sentire il silenzio che non aveva mai osato ascoltare.

La sua è una storia di sospensione, di un limbo tra ciò che lei è e ciò che potrebbe diventare, del peso del non essere ascoltata o considerata. E anche del coraggio di trasformare l’ombra in rinascita.

Capitolo 1.
Il silenzio del fiordo

La neve cadeva lenta e i fiocchi si posavano come se il cielo volesse ricoprire ogni cosa. Annelise Fjell sentiva il gelo pungente sulla pelle, nonostante fosse ben coperta. Il vento le accarezzava il viso con una carezza crudele, portandosi via il calore residuo. Ma lei non si mosse, rimanendo ferma a osservare il fiordo sottostante poco più di seicento metri. Le acque nere erano immobili, come uno specchio che rifletteva un cielo grigio e senza vita. Per Annelise, quella distesa d’acqua rappresentava qualcosa di più di un semplice paesaggio. Era un confine, una linea sottile tra ciò che era stato e ciò che sarebbe potuto essere. Era partita da Oslo prima dell’alba, guidando senza una vera meta. Il bisogno di lasciare tutto alle spalle era diventato insopportabile nelle ultime settimane. Il lavoro, le responsabilità, le aspettative: tutto sembrava stringerle il petto come una morsa. Ogni chilometro percorso lungo le strade ghiacciate era stato un atto deliberato, come un rituale. Ogni curva, ogni tratto di asfalto scivoloso che tagliava la quiete bianca del paesaggio nordico, l’aveva avvicinata al suo scopo. La libertà che sentiva, se così poteva chiamarla, era quella di chi aveva smesso di combattere. Era una libertà fredda, distante… un passo, un unico passo che avrebbe annullato i chilometri percorsi, i ricordi, i dolori, tutto. Sotto di lei, il fiordo si apriva come un abisso senza fondo, immobile.

I suoi occhi vagarono sullo strapiombo, cercando un punto in cui il vuoto fosse perfetto, assoluto. Il fiordo scintillava in lontananza, un serpente argentato che si snodava tra le pareti rocciose, ma lei non vedeva la bellezza. Non la sentiva. Non più.

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Il peso dei suoi pensieri, quelli che aveva cercato di lasciarsi alle spalle durante il viaggio, era più forte che mai. Le si aggrappavano alla pelle, al petto, come catene invisibili. Ma questa volta non c’erano promesse di un domani migliore, né speranze di redenzione. Solo la consapevolezza che tutto avrebbe trovato una fine in quel luogo.

Il freddo non le importava più. Guardava l’orizzonte con uno sguardo vuoto, come se cercasse un segnale, una conferma. Ma c’era solo il vento, il fiordo, e quel vuoto che sembrava invitarla con voce muta.

Avrebbe potuto essere tutto così semplice. Un passo. Solo uno. L’eternità era a un soffio, e la gravità avrebbe fatto il resto.

Annelise si accovacciò sulla neve, avvolgendo le ginocchia con le braccia. La neve sotto di lei era gelida, ma non tremava. I ricordi la travolgevano come un’onda gelida. Pensò alla sua infanzia, a quando suo padre la portava in montagna per insegnarle a sciare. Era un uomo severo, ma giusto. Ogni lezione era accompagnata da parole di incoraggiamento che sembravano dure, ma nascondevano un affetto profondo. Sua madre, invece, era sempre stata più distante, più concentrata su se stessa e sul mantenere un’apparenza impeccabile. Annelise aveva spesso avuto la sensazione di essere una figura marginale nella vita di sua madre, un accessorio che doveva semplicemente funzionare senza fare troppo rumore. Crescere in quella famiglia l’aveva resa forte, o almeno così aveva pensato per molti anni. Aveva costruito una carriera brillante nel settore della cybersecurity, lavorando per aziende di prestigio internazionale. Era diventata una leader rispettata, una donna che non si fermava davanti a nulla. Ma quel successo aveva avuto un prezzo. Le notti insonni, le relazioni fallite, la solitudine che la divorava dall’interno: tutto ciò aveva scavato un vuoto che nessun traguardo professionale poteva colmare. Il fiordo sotto di lei sembrava chiamarla, la sua superficie nera e immobile era ipnotica. Annelise si chiese cosa ci fosse al di là di quelle acque. Non in senso geografico, ma in senso simbolico. Era come se il fiordo fosse una porta verso qualcosa di sconosciuto, un luogo dove il tempo e lo spazio non avevano significato. Sentiva il richiamo, ma allo stesso tempo ne aveva paura.

Un rumore improvviso la fece sobbalzare. Si girò di scatto, cercando di individuare la fonte. Tra gli alberi, una figura si stava avvicinando. Era un uomo, alto e robusto, con una barba folta e un cappello di lana tirato giù fino alle sopracciglia. Portava uno zaino e un bastone da trekking, e ogni suo passo sembrava calcolato, come se conoscesse bene il terreno. Annelise rimase immobile, incerta su cosa fare. Non era abituata alla presenza di estranei, soprattutto in situazioni come quella. Il suo primo istinto fu quello di alzarsi e allontanarsi, ma qualcosa la trattenne.

«Ehi» disse l’uomo con un sorriso leggero. La sua voce era calma, il tono amichevole.

«Ehi» rispose Annelise, cercando di mantenere un tono neutro. Non era sicura di volere compagnia, ma non voleva nemmeno sembrare scortese. L’uomo si fermò a pochi passi da lei, guardandola con curiosità.

«Sei qui da sola?» chiese, senza alcuna traccia di giudizio nella voce.

«Sì» rispose Annelise, stringendo le braccia intorno al corpo per il freddo. «E tu?»

Lui annuì. «Anche io. Mi chiamo Eirik.»

«Annelise» rispose lei, senza stringergli la mano. Eirik sorrise di nuovo, un sorriso che sembrava nascondere qualcosa.

«Questo è un buon posto per pensare» disse, indicando il fiordo con un cenno del capo.

«Già» rispose Annelise, senza aggiungere altro. Non era sicura di voler condividere i suoi pensieri con uno sconosciuto. Ma Eirik non sembrava avere fretta di parlare. Si sedette sulla neve, a una certa distanza da lei, e si mise a osservare il fiordo. Era come se sapesse che il silenzio era la cosa di cui entrambi avevano bisogno. Il tempo passò, ma Annelise non lo percepiva. Era come se fosse intrappolata in una bolla, un luogo dove il passato e il presente si mescolavano. Ricordi di infanzia riaffioravano, mescolandosi con i suoi pensieri attuali.

Il volto di suo padre, severo ma giusto. Il sorriso di sua madre, sempre così distante. E poi, le persone che aveva perso lungo la strada. Amici, colleghi, amanti. Ognuno di loro aveva lasciato un segno, una ferita che non si era mai del tutto rimarginata.

Mentre Eirik parlava, la voce si fece distante, sfumando in un riverbero che risuonava nell’aria, e Annelise si trovò improvvisamente catapultata in un altro tempo, un altro luogo. La nonna, la sua nonna, seduta vicino alla finestra, le mani sempre in movimento mentre intesseva con maestria la lana per creare cappelli norvegesi. Cappelli che non vendeva mai, li regalava, come se la sua generosità fosse un dono sacro, quasi un incantesimo. Annelise la vedeva così, con i suoi occhi dolci e pazienti, sorridendo ogni volta che le chiedeva di insegnarle, ma lei non riusciva mai a imparare. Le sue mani si intrecciavano goffe e nervose, incapaci di riprodurre quei gesti così semplici, eppure così impossibili. Ogni volta, la nonna si chinava su di lei con calma, ripetendo, ma Annelise non riusciva a concentrarsi. Sembrava non volerlo, sembrava disinteressata, ma nel profondo, lo sapeva. La voglia di imparare bruciava in lei come una fiamma silenziosa, un desiderio di riuscire che non aveva mai avuto il coraggio di ammettere a voce alta.

2025-03-28

Evento

Milano - Spazio803 Venerdì scorso, nella suggestiva cornice di Spazio803 a Milano, ho avuto il piacere di presentare questo libro. È stata un’emozione intensa vedere il pubblico immergersi nelle atmosfere del libro, seguendo il viaggio interiore di Annelise attraverso il confine sottile tra sogno e realtà, tra paure e desideri inespressi. Durante la serata, ho raccontato il processo creativo che mi ha portata a scrivere questa storia, soffermandomi sul ruolo evocativo del paesaggio e sull’importanza dell’introspezione. Abbiamo letto insieme alcuni estratti non editati del romanzo, lasciando spazio a riflessioni e confronti sui temi centrali dell’opera: il potere dell’illusione, la percezione della verità e la ricerca di sé. Una menzione speciale a BookaBook, la casa editrice che ha creduto in me e ha reso possibile questa pubblicazione attraverso un’appassionante campagna di crowdfunding. Il loro metodo innovativo ha permesso di costruire una vera e propria comunità di lettori ancor prima dell’uscita del libro, e il successo della campagna ha confermato quanto questa storia abbia saputo toccare il cuore delle persone. Sono profondamente grato a chi ha partecipato, chi mi ha sostenuto e chi ha reso questa serata così intensa e significativa. Grazie per aver creduto e credere ancora in "Il sussurro del fiordo!" Di seguito il link del mio canale youtube per una sintesi della serata: https://youtu.be/T14m0J6KnpIu
2025-03-26

Evento

Youtube Cari lettori, sono felice di condividere con voi la mia intervista con Profste, una delle voci più seguite nella divulgazione professionale e tecnologica. Con una community attenta all’innovazione e alla crescita personale, Profste affronta temi legati alla longevità, al superamento dei limiti e alle paure che ci frenano, concetti centrali anche nel mio libro. Nell’intervista abbiamo esplorato questi argomenti in profondità. Guardatela e fatemi sapere cosa ne pensate! https://youtu.be/ku9xU99TrcE
2025-03-29

Aggiornamento

Cari sostenitori, Ce l’abbiamo fatta! Grazie a voi, il traguardo dei 200 preordini è stato raggiunto e “Il sussurro del fiordo” diventerà realtà. Siete la dimostrazione che i sogni non si devono abbandonare, e la vostra fiducia è stata la spinta che ha reso possibile tutto questo. Il libro vedrà presto la luce sugli scaffali delle librerie e sarà disponibile sui principali store online come IBS, Amazon, Feltrinelli, ecc., nei tempi tecnici di produzione della casa editrice Bookabook, che ringrazio per aver creduto in me. Chi ha partecipato (e chi ancora parteciperà) alla campagna di crowdfunding avrà il privilegio di ricevere la propria copia direttamente all’indirizzo comunicato, o l’ebook nella mail indicata. Ora il passaparola è fondamentale: più preordini ci saranno durante la campagna, maggiore sarà la visibilità del libro al momento della pubblicazione. Quindi, se vi va, continuate a condividerlo con chi potrebbe apprezzarlo! Grazie infinite per il vostro supporto e per aver creduto in questa storia. Ci vediamo in giro! Grazie. Antonio
2025-03-03

Aggiornamento

Carissimi, grazie di cuore per il vostro straordinario sostegno a Il sussurro del fiordo nelle prime 48 ore della campagna promozionale. La vostra fiducia è per me un grande incoraggiamento, e sono orgoglioso di avervi come compagni di viaggio in questa avventura. Vi invito a continuare a promuovere l’iniziativa coinvolgendo i vostri contatti di fiducia: il vostro aiuto è fondamentale! Per chi lo desidera, è possibile scaricare la locandina con il QR Code che porta direttamente alla pagina del romanzo. Grazie ancora per essere parte di questo percorso! Antonio
2025-03-03

Aggiornamento

Carissimi, grazie di cuore per il vostro straordinario sostegno a Il sussurro del fiordo nelle prime 48 ore della campagna promozionale. La vostra fiducia è per me un grande incoraggiamento, e sono orgoglioso di avervi come compagni di viaggio in questa avventura. Vi invito a continuare a promuovere l’iniziativa coinvolgendo i vostri contatti di fiducia: il vostro aiuto è fondamentale! Per chi lo desidera, è possibile scaricare la locandina con il QR Code che porta direttamente alla pagina del romanzo. Grazie ancora per essere parte di questo percorso! Antonio
2025-02-28

Aggiornamento

📖 Un libro nasce grazie a chi lo sceglie.✨ Oggi hai l’opportunità di far parte di qualcosa di speciale: insieme possiamo raggiungere l’obiettivo delle 200 copie preordinate e trasformare questo sogno in realtà, portando il libro sugli scaffali delle librerie. 💙 Grazie di cuore a chi deciderà di sostenerlo sin da ora! Per chi preordina oggi stesso, c’è un piccolo ma significativo gesto di riconoscenza: fino al 2 marzo potrai beneficiare di uno sconto del 10% inserendo il codice SUSSURRO10 al momento dell’ordine. È il momento perfetto per approfittarne e avviare subito un passaparola tra amici, colleghi e comunità di conoscenti: più persone ne verranno a conoscenza, più sarà possibile raggiungere insieme questo traguardo! Il tuo supporto fa la differenza e sarà ricompensato non solo con la ricezione prioritaria del libro, ma con qualcosa di ancora più grande: far parte di chi ha reso possibile questa storia. 📚 Preordina fino a 5 copie e unisciti a questo viaggio.✨

Commenti

  1. Nicola De Maria

    (proprietario verificato)

    Bello bello bello
    Divorato in 2gg
    Ma l’ho già inserito nella lista di quelli da rileggere al più presto!

  2. (proprietario verificato)

    “Questa storia non è solo un racconto ambientato tra paesaggi mozzafiato e note struggenti, ma un invito a vivere pienamente, a conoscere il mondo che ci circonda e a lasciarci ispirare da luoghi, sapori e musica che ci ricordano quanto sia preziosa la vita.” Così l’autore si congeda dal suo testo mentre sottolinea come l’abbia scritto con umiltà e con l’ausilio, mirato e responsabile, di sistemi di intelligenza artificiale per perfezionare la ricostruzione di ambienti e atmosfere.
    Come fosse allo stesso tempo un romanzo di formazione intrecciato col distillato di una fiaba antica, il manoscritto ruota attorno all’introspezione della protagonista Annelise e al confronto con il proprio io interiore, i suoi limiti, spesso innescati dall’isolamento offerto dal paesaggio maestoso e silenzioso dei fiordi. Il suo è un viaggio tanto fisico quanto emotivo, generato dal bisogno di lasciare alle spalle il peso delle responsabilità, delle aspettative e quello inalienabile di un passato ingombrante, verso una libertà che non risiede nella fuga, ma nell’affrontare i propri problemi interiori, anche quando sono radicati profondamente e considerati un doloroso tatuaggio indelebile.
    Il fiordo con la sua onnipresenza assume un ruolo simbolico centrale, rappresentando un confine tra il passato e il futuro, una porta verso l’ignoto e un abisso che attrae e spaventa Annelise. Il suo silenzio è un tema ricorrente, descritto come qualcosa che può dire più di mille parole, ma che richiede coraggio per essere ascoltato.
    Sullo sfondo di una natura imponente scorrono luoghi particolari e curiosi di una Norvegia che non finisce mai di sorprenderci e che l’autore sembra suggerire al lettore, incastonandoli col mondo del lavoro di Annelise nella cyber-security sulle piattaforme petrolifere e declinando un contrasto tra la solitudine e la tranquillità del paesaggio naturale con la frenesia e la responsabilità del suo delicato lavoro.
    Una luce sulla trasformazione interiore di Annelise, affidata a un io narrante oscillante tra prima e terza persona e volta al suo risveglio e sulla scelta di affrontare la vita nonostante il dolore e le incertezze. La trasformazione del sussurro del fiordo nella metafora di una voce interiore, una guida silenziosa che porta alla scoperta di sé e alla possibilità di un nuovo inizio.
    L’autore riesce ad amplificare la dimensione del testo in modo sorprendente, intrecciando alla narrazione una playlist selezionata con cura, che scorre in filigrana lungo le pagine come fosse l’alternarsi dei grani di un rosario. Ogni brano accompagna e potenzia le svolte emotive declinate nel libro, rendendole ancora più intense, più intime, più vere. Questo accostamento originale tra parola scritta e suggestione sonora dona all’opera una dimensione ulteriore, profondamente spirituale, che la rende unica nel suo genere. accogliendo i silenzi e amplificandone le vertigini. Il risultato è un’esperienza intima, quasi mistica, dove la lettura si fa ascolto, e l’ascolto diventa preghiera. Un libro che non si limita a raccontare, ma che vibra — unico, spirituale, profondamente umano.

  3. Antonio Cecere

    “Non hai paura di cadere. Hai paura di scoprire che potresti volare”

    Il romanzo “Il sussurro del fiordo” affronta temi profondi legati alla crescita personale, alla paura e all’accettazione di sé. La morale principale del libro ruota attorno al concetto di affrontare le proprie paure e vulnerabilità per trovare una vera libertà interiore. La protagonista, Annelise, si trova di fronte a sfide non solo tecnologiche e professionali, ma anche interiori, imparando che la forza non sta nel controllare tutto, ma nell’accettare anche le parti oscure di sé.

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Antonio Cecere
Viaggia tra Paesi e culture, in ruoli di rilievo nella sicurezza internazionale. Le sue opere, avvincenti e profonde, esplorano lo sconfinamento tra percezione e realtà, dove la razionalità si intreccia all’inquietudine e ogni verità si fa ambigua. Appassionato di mare, cucina e lunghe camminate immerso nei suoni della natura, vive a Roma con sua moglie Anita e i loro tre figli.
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