Due volte avvicinò a sé il bozzolo in cui era imprigionata la zanzara e per due volte lo respinse. Sembrava darle dei velocissimi baci per poi farla girare nuovamente tra le sue braccia, come se lui fosse l’esperto ballerino che accompagnava la sua dama sulle note di un valzer. Infine, chiuse tutte le otto zampe che reggevano il suo pasto su di sé, ormai pronto per mangiare, e si bloccò in quella posizione per svariai minuti. Nerea non seppe quanto tempo rimase lì ad osservarlo, non le era mai capitato di vedere un modo di uccidere tanto insolito, al castello non si perdeva a osservare la natura dei giardini reali, eppure non troppo tempo fa era stata circondata da morte e orrori. Si era perduta in un bosco tanto oscuro quanto una notte senza luna e senza stelle. Camminava alla cieca da settimane, forse mesi, ma non sapeva dove stava andando.
Lo stomaco le brontolò. La danza del ragno le aveva fatto venire fame e lei non si poteva certo nutrire di zanzare, ma il bosco non sembrava offrire altro oltre che a sparuti rovi di more, rari come l’acqua nel deserto.
Si rialzò, si spolverò le logore vesti e guardò le fronde degli alberi che pendevano sulla sua testa. Probabilmente sopra di quelle il sole splendeva su un immacolato cielo azzurro, forse disturbato da qualche nuvola bianca, ma sicuramente bellissimo. Però quegli alberi e quelle foglie non facevano trapelare nulla dell’esterno. Ogni tanto capitava di vedere un debole raggio di luce che si era fatto coraggiosamente strada fino a quel luogo oscuro e
silenzioso passando in mezzo a numerosi rami e foglie, ma sicuramente non poteva illuminare la perenne ombra del bosco. Ormai quei fiochi segni di un sole nascosto non tranquillizzavano più Nerea, anzi, sembrava quasi che si prendessero gioco di lei, sembrava che le ricordassero che fuori da tutto quel buio c’era la luce che lei non poteva raggiungere. Guardò dietro di sé, nella direzione da dove era venuta. Incredibile come le cose cambiassero così in fretta. Da principessa di una tranquillissima cittadina che sorge su verdeggianti e assolate campagne, senza l’ombra di confini all’orizzonte che potrebbero bloccare lo sguardo fatta eccezione per i boschi che le abbracciavano, si ritrovava incastrata in un bosco ombroso e grigio senza uscita e senza vita al suo interno. Tutto per colpa di una debole fiamma appiccata sulla punta di una freccia scoccata da uno sconosciuto arciere e capitata, forse non così casualmente, sul petto di suo padre. È così che è iniziata la sua storia, in un modo drammaticamente poetico: dal cuore di un re sono scaturite le fiamme che hanno bruciato il suo regno. Quel giorno funesto non era stato annunciato né previsto da nessuno, le rondini migravano a sud, il venticello soffiava gentile sui visi dei contadini affannati nei campi, e il sole scaldava i fiori nei loro ultimi istati di vita prima dell’arrivo del freddo. Erano a tavola a
pranzare Nerea, sua madre e suo padre. Lo videro tutti il dardo mortale, infuocato dall’ira di qualcuno che tanto odiava il re e il suo regno. E così l’odio divampò per le sale e i corridoi del castello, fino alle case del popolo e ai campi dei contadini: una pioggia di fuoco bagnava quella che un tempo era stata la casa di Nerea. Una rivolta, era stata una rivolta partita dal suo stesso popolo.
Chiuse gli occhi. Era orribile entrare in quei ricordi tanto recenti. Dalla sua città in pochi si salvarono, tra cui lei. La fuga in seguito all’accaduto era stata molto disordinata, ognuno si curava solo di sé stesso. La gente cadeva e veniva pestata da qualcuno terrorizzato dalle fiamme, altri venivano travolti direttamente dalle macerie delle loro abitazioni. Molti morirono così, esattamente come sua madre. Le guardie cercarono di proteggere i superstiti della famiglia reale, ma il fuoco e la distruzione ormai si stavano impadronendo del castello. Il suono di oggetti metallici che cadono, un grido… no, due grida, due voci in preda al dolore, una chiaramente maschile, ma l’altra… mamma!
Una lacrima percorse la guancia di Nerea. Sua madre schiacciata dal corpo di una guardia che era stata travolta da una trave in fiamme le aveva gridato di scappare, di andarsene il più velocemente possibile da quel luogo che ormai era diventato un inferno. Nonostante tutto il calore, in lei, in quel momento, scese un gelo terribile che la immobilizzò sul posto. Un’altra guardia la tirò per il braccio e la costrinse a proseguire. Il resto della fuga fu molto confuso, nella sua mente i pensieri non riescono a mettersi in ordine e restano sfuocati. Era scesa in piazza tra la gente in preda al panico, forse lì aveva perso la sua guardia. Si era sentita spingere, urtare, però in qualche modo aveva oltrepassato i cancelli della città e aveva proseguito chissà dove e per chissà quanto. Sa solo che ad un certo punto si è ritrovata sola, nel mezzo di una foresta, madida di sudore, senza fiato e presa da un tremore incontrollabile. Si era accasciata sul tronco di un albero e lì era svenuta.
Una rivolta.
Riaprì gli occhi. Non c’era tempo di perdersi in inutili e dolorosi ricordi, bisognava andare avanti. Così si girò, verso la strada che doveva ancora percorrere, immersa nella stessa oscurità di quella che aveva già percorso, e cominciò a camminare alla ricerca di un’uscita da quell’incubo.
lauracuratolo_2015
Ho appena letto l’anteprima e la trovo una storia davvero interessante. Il nome della protagonista mi piace da morire per via della sua particolarità e la scrittura utilizzata ti lascia veramente con molta curiosità. Certo, si ha una minima spiegazione di come ci troviamo in questa foresta, però rimani comunque con la voglia di scoprire la verità, chi ha scoccato la freccia e perchè c’è stata questa rivolta. Sono una grande amante del fantasy e questa storia è abbastanza promettente, almeno per quanto ho letto dell’anteprima. La copertina è veramente fantastica.
Sabrina Luisi
Ho appena terminato la lettura dell’anteprima del libro, l’ho trovato scritto davvero molto bene. Il primo capitolo riesce già a catturare l’attenzione, ed ho apprezzato la descrizione accurata e precisa delle cose e situazioni. Se volete altri dettagli sulla storia potete seguire l’autrice su instagram.
Marcello Fontana
Ho appena letto l’anteprima e trovo la storia intrigante. Mi piace la scelta del nome del personaggio, molto particolare. Ottima l’idea di inserire un capitolo in cui si allude a quello che è successo, ma lascia il lettore con la curiosità del “perché il re è stato ucciso? Chi ha causato la rivolta?”
Domande del genere sono molto utili a scatenare suspense. L’unica cosa che mi sarebbe piaciuta maggiormente è la lettura di qualche dialogo, per dare più voce alla protagonista e scovare un pezzo del suo carattere. Complimenti anche per la scelta della copertina, molto bella. Se volete avere maggiore delucidazioni sul romanzo vi consiglio di seguire la pagina instragam dell’autrice, in quanto ci sono alcuni post che danno dei dettagli aggiuntivi anche sui personaggi!