Quale verità si nasconde nella banale vita di Angelika, giovane astrofisica polacca in fuga da Cracovia per motivi esistenziali? Che fine farà il suo granitico raziocinio dopo che sarà messo in equilibrio precario tra l’imponderabile, il metafisico, la realtà empirica e la ragione più rigorosa?
Perché ho scritto questo libro?
Poiché viviamo in un mondo profondamente malato, ho voluto enfatizzarne alcuni degli aspetti più problematici. Il filo conduttore del libro è il guanto di sfida che l’uomo getta a Dio, relegandolo al ruolo di mero creatore materiale e quindi facilmente emulabile.
La narrazione più o meno immaginaria, rompendo gli archetipi storici e scientifici, apre a nuove prospettive di pensiero in cui inganni, realtà contraffatte, involuzione umana e spirituale vengono finalmente disvelate.
ANTEPRIMA NON EDITATA
INCIPIT
Stava guardando il calendario. Era il 6 aprile di un anno che difficilmente avrebbe potuto rimuovere dalla memoria in avvenire se mai per lei sarebbe esistito un futuro tanto remoto da riuscire a stemperare le tracce di quel drammatico presente. I suoi occhi stavano suggellando un patto col tempo: il ricordo in cambio del riscatto da una sofferenza immensa, incontenibile in alcuna logica di pensiero e di cuore. L’immagine di quel tulipano, impronta di sangue impressa sulla sovrapagina del mese, avrebbe costituito per sempre l’ombra dolorosa della terribile esperienza che stava vivendo.
Esattamente due anni addietro se ne era andata da Cracovia, dalla sua casa, dai suoi affetti, lasciando di sé solo una lettera indirizzata alla famiglia. Un pezzo di carta, una lama, un filo d’Arianna affidato alla nostalgia.
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