Si costituirono sette regni: Aetheralb, Reon, Lowyal, Ossir, Liod, Flieder e Selenia; i quali, per lo più, andavano d’accordo poiché le genti di Iris erano fondamentalmente buone, anche se talvolta le distanze creavano incomprensioni, le differenze diffidenza e da queste, ogni tanto, nasceva nuova discordia.
Secoli più tardi, il Regno di Reon, esasperato dalle penose condizioni di vita alle quali era stato condannato, ritenne giunto il momento di avere la propria rivincita e mosse di nuovo guerra agli altri regni di Iris. Ancora una volta una grande alleanza di popoli fronteggiò i piani dell’oscurità. Dopo decenni di scontri e atrocità la Grande Guerra fu vinta e le legioni di Reon ricacciate entro i propri confini. La vittoria ebbe un caro prezzo: in migliaia morirono sui campi di battaglia. Il Regno di Flieder, sui cui prati si svolse l’ultimo epico scontro, fu completamente distrutto, ridotto a una distesa di pietra morta; gli altri regni iniziarono a isolarsi, creando confini e muri, mentre divampava la diffidenza.
La Grande Guerra contro Reon era stata vinta sui campi di battaglia, ma non nel cuore degli uomini.
Il conflitto non aveva lasciato in eredità solo desolazione nelle terre e nei cuori, ma anche sciagure mai conosciute in precedenza; echi striduli della sua atrocità che turbavano la disperata ricerca di serenità dei figli di Iris. La peggiore di esse fu senza ombra di dubbio la Febbre della Linfa, un morbo che consumava senza pietà gli esseri umani dall’interno, all’apparenza non contagioso, ma le cui cause restavano ignote. Il fatto che solo la gente comune, priva dei poteri degli Atiantali, se ne ammalasse fomentò la convinzione che questi ultimi ne fossero gli untori o, quantomeno, la causa. Il precario equilibrio raggiunto fu scosso da un’ondata di violenze trasversali nei sette regni: la gente comune era terrorizzata dal diffondersi della Febbre della Linfa e dall’idea che la stessa potesse essere uno stratagemma degli Atiantali per assoggettarla in schiavitù. Così in tutti i regni gli abitanti di molti villaggi e città iniziarono a perseguitare gli Atian, cacciandoli e sottoponendoli a processi fasulli e sommari. Quando la misura fu colma gli Atiantali reagirono e scoppiò la guerra civile, fu la cosiddetta Ritorsione dei Dominatori. Tra gli Atiantali più infervorati e convinti della propria superiorità vi erano coloro che appartenevano alla Confraternita dei Dominatori.
In uno dei focolai di conflitto più cruenti, nelle regioni settentrionali del Regno di Liod, persero la vita i genitori di Nikrìo Hìver di Oceania, salvandolo.
Fu più o meno in quegli anni che, esasperato dalle guerre fra regni e dalla continua ostilità fra Atian e gente comune, un uomo, Dèrev di Leaf, guidò un manipolo di disperati che come lui avevano perso ogni cosa nell’unico luogo dove tutto quell’odio non poteva raggiungerli: le lande desolate al centro della penisola, abbandonate da più di un secolo poiché rese inospitali e sterili dalla devastazione della Grande Guerra.
All’inizio credettero di non avere le forze per restituire sale al suolo e che non avrebbero mai visto i frutti del loro sudore, ma con la nascita di Sofìa, figlia di Dèrev e Iùlia, qualcosa di inspiegabile accadde: uno spirito di rinascita pervase la terra e, prima lentamente, poi con una velocità sempre più straordinaria, il deserto iniziò a germogliare.
Le pietre si irroravano d’acqua diventando terreno fertile, la speranza di verdi praterie ricopriva il grigiore della polvere, mentre alberi e fiori di ogni specie crescevano a vista d’occhio e il vento ne spargeva i semi e i profumi, attirando animali e insetti laboriosi.
Ai più arguti fu chiaro che una volontà imperscrutabile si manifestava per mezzo della bambina, alla quale era stata concessa una sapienza ancestrale e nel cui cuore era stata nascosta la chiave per la riconciliazione dei popoli di Iris.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.