Alex, dodicenne appassionato di storie dell’orrore, vive una vita spensierata, circondato dall’affetto della sua famiglia e dei suoi amici, finché questa apparente tranquillità viene sconvolta dall’arrivo di un luna park itinerante.
L’attenzione del ragazzo è subito catturata dalla Casa del Terrore, un’attrazione che sembra uscita dai suoi sogni più oscuri. Spinto dalla curiosità, Alex si intrufola all’interno e scopre un segreto agghiacciante che lo catapulta in un’avventura in cui i confini tra finzione e incubo si fondono.
E quando un nuovo, enigmatico, compagno di classe appare, Alex capisce che il vero orrore si nasconde nei luoghi più inaspettati.
			 
					
				Capitolo 1
«Wow, oggi c’è un’atmosfera da brividi!» disse Alex quando diede un’occhiata fuori dalla finestra, mentre osservava intense nubi nere che sovrastavano minacciose la città.
Quello che distingueva Alex da quasi tutti i dodicenni che conosceva era che lui non era infastidito o impaurito dai temporali. Anzi! Ne era tremendamente affascinato. Non si sapeva spiegare il motivo, ma era attratto da tutto ciò che era misterioso e oscuro. Era infatti un appassionato lettore di racconti del terrore, e tutti i film che guardava appartenevano sempre a quel genere. Per lui, pertanto, niente era meglio che cominciare la giornata con un bel temporale ricco di tuoni e lampi.
Era una mattina di fine ottobre, e Alex si stava preparando per andare a scuola. Non vedeva l’ora di uscire e scoprire cosa gli avrebbe riservato quella giornata. Sua mamma, Mariella, gli ordinò di prendere l’autobus a causa di tutta quella pioggia, ma Alex non ne volle sapere. Le assicurò che sarebbe stato attento e che avrebbe indossato tutti i vestiti antipioggia del caso. Siccome Mariella era ben cosciente della testardaggine di suo figlio, semplicemente si arrese, e gli disse di mandarle un messaggio una volta arrivato a scuola. Alex non se lo fece ripetere due volte e saltò in sella alla sua mountain-bike. Mentre andava fischiettando sotto la pioggia, le persone lo guardavano strabuzzando gli occhi pensando che fosse matto, ma a lui questo non interessava. Si stava divertendo un mondo.
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Era di ottimo umore anche per un altro motivo: la sua festività preferita si sarebbe svolta da lì a qualche giorno. Halloween, ovviamente. Anche se era una festività americana, ormai si era diffusa a livello globale e si celebrava perfino nella sua piccola città, che si trovava dall’altra parte del mondo.
Contrariamente a quanto accadeva in America, però, nella sua zona non si andava girovagando la sera, bussando casa per casa a chiedere: “dolcetto o scherzetto”. Non c’era questa usanza. Quindi, per celebrare propriamente questa notte magnifica, Alex si sentiva in dovere di organizzare maestose e spaventose feste, che si svolgevano proprio a casa sua; la quale, fortunatamente, era molto grande. Se portava buoni voti durante l’anno e si comportava bene, ogni 31 ottobre i genitori gli permettevano di fare ciò che voleva; poteva organizzare la festa come meglio credeva e allestire tutto nei minimi dettagli. Non potevano mancare: classiche zucche intagliate in giardino, ragnatele ovunque, bare di cartone e persino mostri costruiti con le sue mani. Tutti si recavano al grande evento travestiti come il loro personaggio di fantasia preferito. Si svolgevano svariati giochi, e chi voleva raccontava storie dell’orrore. Uno spasso!
Alex invitava i compagni di classe e qualche altro amico più grande. Ma la richiesta di partecipare era altissima e, sfortunatamente, doveva escludere sempre qualcuno per il semplice motivo che non c’era abbastanza spazio. A scuola, Alex era quindi conosciuto da tutti per le sue terrificanti feste, che si svolgevano ogni anno da quando aveva nove anni.
Ecco perché Alex era così emozionato ogni volta che arrivava ottobre. Per quanto riguarda il resto dell’anno, invece, si sentiva costantemente annoiato e si lamentava continuamente della sua vita monotona. Lui desiderava azione, avventura, mistero! Purtroppo, non era in grado di ottenere nulla di tutto ciò nella vita di tutti i giorni, nonostante ce la mettesse tutta.
Gran parte della sua vita era chiaramente assorbita dalla scuola; che Alex non odiava, ma di certo neanche amava. La sua materia preferita era Italiano, perché era l’unica materia in grado di attirare la sua attenzione. Nel libro di antologia talvolta si trovavano storie che riteneva intriganti. E quando arrivava il momento di scrivere un tema, si divertiva un mondo perché aveva finalmente una bella opportunità per essere creativo. Questo accadeva però solo una volta al mese, perché, nella maggior parte del tempo, la professoressa si concentrava su noiosi esercizi grammaticali e sullo studio di antichi poeti e scrittori che, dal punto di vista di Alex, non erano molto esaltanti. Tuttavia, senza buoni voti si poteva scordare della festa. Quindi, passava almeno due ore ogni pomeriggio a fare i compiti e studiare, per assicurarsi di avere almeno la media dell’otto. Questo e altro per raggiungere il suo obiettivo!
Ciò che amava fare di più nel suo tempo libero – ossessione per il mondo dell’horror a parte – era andare in giro con la sua bici elettrica senza una meta precisa. Adorava scoprire posti sempre nuovi, dove non era mai stato prima. La sua città era perfetta in questo senso, poiché si trovava in un punto strategico tra mare e monti e c’erano una miriade di posti interessanti da poter esplorare. Visitare piccoli borghi medievali tra le montagne, avventurarsi in città marittime e perdersi in splendidi paesaggi era ciò a cui era abituato e di cui non si stancava mai. Ogni tanto andava con il suo migliore amico, Max. Ma la maggior parte delle volte preferiva andare da solo. In questo modo, non doveva rendere conto a nessuno e poteva stare quanto voleva e dove voleva.
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