CAPITOLO UNO
Archethelos, Regno Magico, provincia di Pentacolum: foresta di Prospera Fortuna.
I gravi e dolenti rintocchi delle dodici campane della Torre dei Misteri risuonarono in ognuna delle cinque province di Archethelos, il Regno Magico. Le vibranti note turbarono il sonno delle Salamandre di Nodea, delle Ninfe di Dullewin, delle Driadi di Bogledd e delle Silfidi di Ledwyn. E anche quello dei Saggi di Pentacolum. La loro triste eco abbatté per ben ventiquattro volte la muta voce delle tenebre. Quando anche l’ultimo battito morì, gorgogliando contro le pareti rocciose e grigie del Massiccio dell’Aliseo, scoccò la mezzanotte: il vecchio giorno esalava l’ultimo respiro e uno nuovo pren-deva vita, era il 24 giugno.
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Tre maestose lune piene salirono nel cielo, sfiorando con le loro argentee rotondità le cime degli alberi di Prospera Fortuna. I bagliori iridescenti rendevano meno tenebrose le caligini, oscurando allo stesso tempo tutte le stelle. Anche le cinque scie luminose che si irradiavano dalla torre più alta del castello di Anima Mundi sembravano avere perso i loro vividi colori, ma erano pur sempre lì. Perennemente accese da cinquant’anni, erano per tutti gli abitanti del Regno Magico il simbolo della forza e del potere del Sinodo, la guida sicura per chiunque avesse perso la retta via, la speranza per coloro che soffrivano.
In quello scenario immobile, un’Ombra scivolò furtiva sul sentiero pietroso che serpeggiava fra i tronchi delle gigantesche piante. Correva, leggera come l’aria; sembrava quasi che procedesse sollevata da terra. Si fermò solo un attimo per respirare e poi riprese la sua fuga solitaria, senza alcun tentennamento, senza mai voltarsi indietro. Si lasciava alle spalle le vette del Monte Destino e il castello di Anima Mundi, incastonato come un diamante fra esse, per inoltrarsi nel fitto della foresta. Dove faceva sempre freddo, dove era sempre notte, dove i rami degli alberi erano talmente vicini e intricati da avere creato una galleria naturale che neanche i potenti raggi dei tre soli estivi riuscivano a penetrare. Quel coacervo di radici, rami ed erbe, era terra di confine, da nessuno abitata e da tutti evitata. Un luo-go chiamato Valle delle Ombre. Fra le mani dell’Ombra comparve una flebile fiammella, la cui luce rossastra riusciva a rischiarare in maniera appena sufficiente il cammino.
Una gelida corrente faceva danzare la fiamma e accarezzava il volto dell’Ombra celato dal cappuccio del mantello nero che l’avvolgeva. E, assieme a lei, danzava anche l’alone proiettato sul terreno brullo. La galleria terminava bruscamente alle falde del Monte Erebo, la vetta gemella del Monte Destino, a pochi metri dall’entrata di una grotta. L’Ombra si guardò attorno con circospezione e poi, senza tradire alcun timore, si lanciò all’interno di quella bocca spalancata sul nulla. Il buio la inghiottì richiudendosi su di lei.
L’interno era freddo e umido, mentre in lontananza fischiava il vento che si insinuava in recondite fenditure. Le pareti della montagna erano ricoperte da muschi e licheni. L’Ombra accostò la fiamma a quella rivolta verso nord. Con il palmo della mano la ripulì delle erbe che l’avevano avviluppata nel corso degli anni, scoprendo un’incisione in un antichissimo idioma.
Salvatore Simone Troise (proprietario verificato)
Con sommo piacere posso affermare che “La congiura del Fidion” è a tutti gli effetti un’opera affascinante.
Dalle prime pagine ti accorgi che ha del potenziale, come una calamita ti tiene attaccato allo scorrere dei capitoli per cercare di venire a capo di tutti i misteri che vengono offerti al lettore. Non vedo l’ora di leggere il sequel per scoprire come l’autrice abbia deciso di risolvere tutte le questioni che vengono tirate in ballo. Consigliatissimo.
Daniela Corabi (proprietario verificato)
Ho cominciato a leggere la Congiura del Fidion e non ho più smesso. Una pagina tira l’altra e arrivi alla conclusione sperando che non sia realmente finito. Una piacevole compagnia della quale non ti stanchi mai. Ci sarà un seguito?
Domenico Perri (proprietario verificato)
Una domanda ti accompagna dall’inizio alla fine del libro: chi sarà l’ombra? Chi si celerà dietro il suo ghigno maligno? Una lettura avvincente che ti tiene con il fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina. Non un semplice fantasy, ma un fantathriller ben congegnato che non lascia nulla al caso. Lo consiglio a tutti gli appassionati dei due generi
Simone Pittello (proprietario verificato)
Mi permetto di consigliarvi l’acquisto di questo libro per buoni motivi:
1)leggere, come saprete, apre la mente e migliora il linguaggio;
2)conosco personalmente l’autrice e per me è come una sorella;
3)potreste contribuire alla realizzazione del sogno di una persona da sempre amante della scrittura che, dopo aver accantonato per anni la sua passione per dedicarsi a qualcosa di più concreto (è un avvocato), ha deciso di rimettersi in gioco e scrivere il suo quarto libro.
4)è un libro “fantastico”…in tutti i sensi!
Cosimo Tallarino (proprietario verificato)
Era da tempo che non avevo bisogno di accendere la luce per scendere o salire le scale!
Il trasporto che suscita la lettura è tale
che sentire in casa un rumore improvviso può farti sussultare e diventa quasi impossibile alzarsi per andare a controllare.
Consigliato a chi cerca un fiume di adrenalina nero su bianco da divorare.
Complimenti all’autrice!
Clara Varano (proprietario verificato)
“La congiura del Fidion” ti trasporta in un mondo fantastico dal quale non vorresti più tornare. Il mistero è il filo conduttore della storia dalla prima all’ultima pagina e ti tiene col fiato sospeso…
Salvatore Cricelli (proprietario verificato)
Da quanto ho potuto leggere, il libro è avvincente e pieno di sorprese. Suspence continua e pagine che scivolano via velocemente. Attendo con entusiasmo la copia integrale per poterlo leggere tutto.