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La debolezza della crudeltà

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All’apparenza, la famiglia di Giuseppe sembra unita e in grado di superare ogni avversità, ma quando le prime crepe iniziano a incrinare i rapporti tra i fratelli, il loro mondo sembra crollare improvvisamente. Delusioni, tradimenti, bugie e intrighi trasformano la vita di Giuseppe in un incubo e non gli permettono più di capire di chi potersi fidare. I suoi fratelli maggiori Mattia e Francesco sono irriconoscibili e si comportano come estranei che non si fanno scrupoli ad affondare tutti i suoi successi per trascinarlo nel baratro con loro. Accanto a Giuseppe, però, ci saranno sua moglie Roberta e i loro figli, Elio e Chiara. È arrivato il momento per lui di scegliere: tutelare i fratelli o proteggere la famiglia?

PARTE PRIMA

FAMIGLIA E TORMENTI 

1. LE ORIGINI 

Rouen, Francia, 1960

In una fioca giornata di maggio, non una giornata qualunque, bensì il 20 maggio del 1960, veniva al mondo in una piccola cittadina in Normandia, a nord della Francia, un bambino il cui nome era Giuseppe Fabio Pulga.

Nasceva da una piccola e umile famiglia di migranti italiani, provenienti dal sud Italia. Avevano abbandonato, anche se momentaneamente, la loro amata Puglia, alla ricerca di una vita e un futuro migliore, che forse solo un Paese lontano avrebbe potuto garantire. Giuseppe era l’ultimo di cinque figli, il solo nato in Francia, mentre tutti i suoi fratelli erano nati in Italia: Andrea, Mattia, Francesco e Vanessa.

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Andrea era il maggiore dei cinque, un ragazzino vivace, appassionato e assetato di conoscenza. Era dodici anni più grande rispetto al fratello più piccolo ed era già pronto a esplorare l’Europa. Gli anni trascorsi in collegio gli avevano permesso di studiare diverse lingue straniere, poi nel corso della sua vita visse in molti Paesi europei, cosa non da poco per un ragazzo di umili origini a quel tempo. Ben presto avrebbe lasciato la sua famiglia per visitare l’Inghilterra, la Spagna, la Norvegia, la Germania, l’Olanda e infine trovare una stabilità economica e familiare in Italia.

Mattia, il secondo e dieci anni più grande di Giuseppe, aveva invece una storia molto particolare alle spalle, nonostante nel 1960 fosse solo un bambino. All’età di quattro anni, mentre giocava in strada con il fratello maggiore Andrea, fu investito da una moto che si trovava sul loro cammino. L’incidente fu un trauma per lui e per la sua famiglia e le funzionalità del braccio sinistro del bambino furono da subito compromesse. Da quel momento, Mattia condusse una vita segnata da una lesione che gli aveva lasciato un braccio malconcio e mal funzionante, con profonde cicatrici visibili agli occhi di tutti. Le conseguenze della ferita consistevano in dolori costanti e funzionalità motorie ridotte rispetto a tutti gli altri bambini della sua età, motivo per cui si sentiva spesso diverso e veniva deriso dai suoi coetanei.

L’incidente segnò profondamente anche gli equilibri della famiglia. Si cercava un colpevole e un capro espiatorio per quanto accaduto, e anche Mattia stesso cercava qualcuno a cui dare la colpa. Anche se in modo velato e mai del tutto trasparente, tutti addossavano la responsabilità ad Andrea, che avrebbe dovuto prendersi cura del fratello più piccolo. Mattia, per la famiglia, divenne quindi il bambino da proteggere e da tutelare, nonché una vittima da compatire per quanto successo, dimostrando quanto l’episodio avesse compromesso fortemente il suo carattere e la sua personalità. Gli strascichi del suo trauma, se curati bene, non avrebbero dovuto che essere un brutto ricordo lontano.

Francesco era il terzo più grande tra i fratelli, tra lui e Giuseppe c’erano sei anni di differenza ed era un ragazzo dal temperamento turbolento. Non era mai soddisfatto di ciò che la vita gli riservava, amava osare e rischiare. Non era incline alla rigidità delle consuetudini sociali, ma soprattutto al rispetto delle regole, che per lui avevano il solo scopo di essere infrante ed era l’unico ad avere il coraggio di sfidare apertamente suo padre. Nonostante anche lui avesse frequentato un collegio come Andrea, non fu mai attratto dai viaggi e dalla cultura. Non appena ne ebbe la possibilità, infatti, tornò in Italia con il resto della sua famiglia, per aiutare i suoi genitori.

Vanessa era la penultima tra i figli. Una ragazza molto gentile e generosa, con un innato senso del dovere e del rispetto nei confronti della famiglia. Era anche l’unica donna in una famiglia prevalentemente maschile e conobbe in età molto giovane l’uomo della sua vita. Ebbe una grande storia d’amore e dopo un matrimonio sfarzoso e sfavillante si trasferì in America con suo marito. Raramente vedeva i suoi fratelli e con il passare del tempo, soprattutto dopo la morte dei suoi genitori, i contatti tra loro divennero pressoché nulli.

Per ultimo, nacque Giuseppe. Fu accolto amorevolmente dalla famiglia e tutti si presero cura di lui fin da subito. Era un bambino prima, e un ragazzo poi, molto paziente, amorevolmente ingenuo e sempre pronto a fidarsi del prossimo. Non riusciva mai a essere malizioso nei confronti di qualcuno, parente, amico o conoscente che fosse. Era un appassionato di lettura e amava perdersi a fantasticare su tutto quello che lo circondava e gli accadeva. Tutti, in famiglia, gli volevano bene ed era impossibile non andare d’accordo con lui, nonostante fosse un ragazzo molto testardo e determinato.

2023-11-17

Aggiornamento

Sono lieta di annunciare che l'obiettivo di pre-ordine del mio libro è stato raggiunto 😍 La debolezza della crudeltà sarà un libro e verrà pubblicato 🔥 Ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno sostenuto e si sono sentiti coinvolti da questo progetto, vi ringrazio infinitamente e vi sarò per sempre grata. La gioia che provo in questo momento non si può descrivere. Non vedo l'ora di procedere in quest'avventura fino al giorno della pubblicazione e sono pronta per affrontare tutto quello che verrà 🙂 Per chi se lo stesse domandando, nonostante l'obiettivo sia stato raggiunto potete continuare ad acquistare il libro" Questo è solo il primo traguardo ❣️
2023-09-25

Aggiornamento

Ciao a tutti, Condivido la mia intervista fatta dal Blog letterario Sbirilla Blog. "Un romanzo familiare da una scrittrice esordiente: Il romanzo familiare è da secoli uno dei generi più diffusi al mondo. Da Anna Karenina ai Malavoglia, da La Casa degli Spiriti alla saga dei Leoni di Sicilia, siamo affascinati dalle storie che raccontano chi siamo. Perché sì, leggere le storie di una famiglia come tante può aiutarci a capire la nostra. Tirare fuori i traumi e i rapporti di squilibrio e perfino le costellazioni familiari di cui non eravamo a conoscenza. Forse è per questo che la giovane autrice con cui ho dialogato oggi ha scelto proprio questo genere per il suo debutto in letteratura. La debolezza della crudeltà: trama L’improvvisa frattura nella famiglia di Giuseppe è un evento scioccante. Il susseguirsi di delusioni, tradimenti e intrighi a suo discapito, portano Giuseppe a vivere un incubo senza precedenti. Atti spietati da parte dei suoi stessi fratelli, lo obbligano a districarsi tra accuse, minacce, diffamazione e ricatti. L’intera famiglia unita dal profondo amore che li lega, cerca di liberarsi da una morsa che li stringe sempre più. Mattia e Francesco, uomini privi di scrupoli, cercano di raggiungere i propri obiettivi a discapito del loro più caro fratello. Il Gatto e la Volpe, due persone la cui vita è ormai distrutta a causa di scelte sbagliate, perdono il contatto con la realtà. Non distinguono più la bontà dalla crudeltà, ciò che davvero conta è preservare gli affari, anche se questo vuol dire farlo a danno di innocenti. Giuseppe si ritrova tra l’incudine e il martello, proteggere la propria famiglia e rendersi conto della crudeltà dei suoi fratelli oppure tutelarli e compromettersi? Si legge nella sinossi di La debolezza della crudeltà Si tratta del libro d’esordio di Katia Coppola, che ha scelto il crowdfunding per l’editoria di Bookabook per cominciare la sua avventura letteraria. Ho potuto fare quattro chiacchiere con lei per capire come mai, ancora oggi, siamo così affascinati dai romanzi familiari e cosa l’ha spinta a scrivere questo. Cia Katia! Nella tua presentazione sulla pagina autore, racconti che la scrittura ti ha aiutata in un periodo buio. Posso chiederti di raccontarmi di più? Avevo iniziato a scrivere questo libro circa 3 anni fa, e dopo la stesura di un’ottantina di pagine mi ero bloccata. Non avevo più ripreso a scrivere per qualche anno. Parlando con la mia psicologa durante una fase complicata della mia vita è emerso che avevo iniziato a scrivere questa storia e che poi l’avevo abbandonata. Il suo consiglio fu quello di riprendere in mano quel racconto e di mettermi a scrivere nei momenti della giornata in cui i pensieri negativi e lo sconforto prendevano il sopravvento. Seguendo il suo consiglio ho fatto così e, per evitare di crogiolarmi nei pensieri che non portavano a nessuna via d’uscita o sollievo, ho affrontato quel periodo con molta più facilità. Nel giro di un mese ero riuscita a scrivere tutta la storia, cosa che non pensavo sarei mai riuscita a fare. Allo stesso tempo ho trovato gli stimoli necessari che mi servivano per riprendere il controllo della mia vita. Sostieni che chiunque possa empatizzare con i protagonisti del tuo romanzo familiare. Cosa hanno di così speciale? La storia ha come protagonista un padre e allo stesso tempo un fratello che si trova a dover fare una scelta difficile. Continuare a tutelare i suoi fratelli e compromettere la sua vita e quella della sua stessa famiglia per l’amore che lo lega a loro? Oppure affrontare la realtà e chiudere tutti i rapporti con i due “aguzzini” che vogliono manipolarlo e portarlo a commettere atti criminali? Quello che il protagonista del mio racconto si trova ad affrontare è un tradimento immenso. Ad oggi nelle storie di molte delle persone con cui mi trovo a parlare ritrovo spesso problemi familiari. Discussioni in famiglia con padri, fratelli, figli che portano le famiglie in qualche modo ad allontanarsi e a non parlarsi più per anni o per tutta la vita. La storia successa al protagonista di questo romanzo sicuramente, seppur in forme diverse, sarà capitata a tante altre persone e per questo credo che molti potranno immedesimarsi nelle disavventure che Giuseppe si trova ad affrontare. Com’è nato questo romanzo familiare? Ho cominciato a scrivere questa storia perchè mi è sempre piaciuto scrivere, ho sempre amato dare sfogo alla mia creatività e fantasia. Nella mia città natia c’è un evento che si ripete ogni anno dal titolo “Libri nel borgo antico”. In questo evento per tre giorni vengono presentati libri di autori emergenti che vengono intervistati e raccontano delle loro opere e di come sono arrivati a confezionare quei racconti. Ho sempre partecipato a questo evento con interesse e ammirazione verso tutti coloro che avevano avuto il coraggio e la bravura di portare a compimento un’opera di questo genere. Fin da quando ero adolescente, partecipando alle varie presentazioni con una mia amica, ho sempre fantasticato di poter un giorno pubblicare un libro e magari avere la possibilità di presentarlo a questo evento nella mia città. E perché lo hai affidato al crowdfunding? Terminato di scrivere il libro, non ero molto sicura del mio elaborato. Era la prima volta che mi approcciavo alla scrittura seriamente ed avevo un pò di remore sulla bontà di quanto avessi prodotto. Avevo fatto una cernita di tutte le case editrici a cui avrei potuto mandare il manoscritto, tenendomi alla larga dalle case editrici che chiedono soldo agli autori per la pubblicazione. Un po’ per sfida e per testare quanto avessi fatto l’ho mandato ad alcune delle case editrici selezionate. Mi ero detta “Vediamo se a qualcuno può interessare o meno, nel caso non ricevessi un riscontro positivo da nessuno sottoporrò il testo ad un editor che sistemi il mio elaborato e poi lo manderò ad altre case editrici”. Nel giro di due settimane dall’invio ho ricevuto due proposte e tra le due ho preferito Bookabook che mi sembra una casa editrice molto seria e con recensioni assolutamente positive. Mi sono detta: “Perché no? Proviamoci e vediamo come va. Se non dovesse andare ci saranno altre opportunità”. Devo dire che fino ad ora il risultato raggiunto è confortante. La campagna è a oltre 70 giorni dalla fine e sono state vendute 146 copie. Ne mancano 54 al raggiungimento dell’obiettivo. Sono ad un passo dalla realizzazione di un sogno. Nel tuo romanzo familiare c’è un personaggio, o più di uno, in cui ti identifichi? Sì, la storia parla di una famiglia composta dal protagonista Giuseppe, sua moglie e due figli. Nel descrivere il carattere della figlia ho messo dentro un pò di quella che sono io. Ci tengo a precisare che il romanzo familiare non è autobiografico, quindi la famiglia di cui parliamo non è la mia. Ma nel raccontare le caratteristiche della figlia Chiara ho deciso di raccontare alcune parti di me stessa. Immagina che il libro raggiunga il numero di ordini necessari alla pubblicazione. Le persone lo ricevono, lo leggono. Cosa vorresti che provassero una volta finito? Il titolo del mio romanzo è La debolezza della crudeltà perché credo che la crudeltà in questo mondo alla fine sia debolezza. Durante tutto il racconto Giuseppe e la sua famiglia si trovano a lottare con le unghie e con i denti pur di non cedere a ricatti, minacce ed estorsioni. Senza fare troppi spoiler, per la famiglia del protagonista c’è un lieto fine, ma lo stesso non si può dire dei due crudeli aguzzini che si ritrovano a perdere tutto. Quindi alla fine la crudeltà ha perso, e perderà sempre se ognuno di noi è disposto a lottare senza arrendersi di fronte alle ingiustizie. La mia speranza è che leggendo le pagine del mio libro la gente si senta rincuorata e che chiunque si trovi a subire abusi di qualsiasi genere trovi la forza per reagire senza arrendersi mai. Vorrei che da queste pagine persone in difficoltà trovassero il coraggio di fare la cosa giusta per sé stessi ma anche per gli altri. Magari questo racconto può essere un conforto e uno sprone a lottare sempre di fronte alle ingiustizie. Supportate la nostra autrice esordiente: potete ordinare la vostra copia di La debolezza della crudeltà" Vi lascio il link al blog: https://www.sbirillablog.it/un-romanzo-familiare-scrittrice-esordiente/
2023-09-11

Aggiornamento

La campagna del mio libro "La debolezza della crudeltà" procede e sta ottenendo ottimi risultati. Oggi ho deciso di lasciarvi un estratto molto significativo della storia, per svelarvi qualcosa in più della storia e del nostro protagonista:
"Poco prima che Paolo si spegnesse, Giuseppe era lì e gli stringeva forte la mano, aveva capito che quelli erano i suoi ultimi istanti di vita. In quell’ultimo momento privo di forza e allo stremo del dolore disse poche semplici parole: “Giuseppe stai attento a Tito”.
Mentre scrivevo queste righe ho immaginato la sofferenza che ognuno di noi può provare stando vicino ai propri genitori con la consapevolezza che quegli istanti saranno l'ultima interazione tra loro. Gli ultimi scambi con una delle persone più importanti della propria vita. Un misto di dolore, angoscia e ingiustizia pervadono il nostro protagonista e nonostante il momento drammatico che Giuseppe sta vivendo, l'uomo è costretto a raccogliere l'ultima raccomandazione di suo padre e farne un monito per tutta la vita. Dietro quest'ultima frase di Paolo c'è molto più di un gesto amorevole da parte di un padre nei confronti del figlio e solo leggendo fino in fondo tutta la storia potrete scoprire cosa Paolo volesse comunicare a Giuseppe. Per chi non avesse ancora pre-ordinato il libro vi ricordo che la campagna ha una durata di 100 giorni e che solo al pre-ordine di 200 copie il libro verrà pubblicato e avrà il suo spazio nella vostre libreria. Un libro pieno di amore, lealtà e fedeltà che merita di avere la sua opportunità di vedere la luce.
2023-09-05

Bisceglie24

Ciao a tutti, Ieri è uscito un articolo di giornale per una testata giornalistica della città di Bisceglie, mia città d'origine in puglia. Nell'aggiornamento precedente trovare il link per accedere all'articolo. Di seguito vi lascio un estratto: "La ventinovenne biscegliese Katia Coppola, residente a Trento dove lavora da alcuni anni in una società di consulenza strategica, è pronta a presentare il suo primo libro dal titolo “La debolezza della crudeltà” edito da Bookabook. “Il tanto atteso momento è finalmente arrivato. In questi ultimi mesi ho dedicato gran parte del mio tempo libero alla scrittura di questo libro e non mi sarei mai aspettata di arrivare a un passo dal raggiungimento di un sogno: poterlo pubblicare”, scrive Katia sui canali personali. Il libro attualmente è in pre ordine all’interno di una campagna di crowdfunding con la casa editrice. Per ottenere la pubblicazione è necessario raggiungere un minimo di preordini pari alle 200 copie. La campagna ha una durata di 100 giorni e, al termine, in caso di esito positivo, il libro verrà pubblicato. “Nel corso degli anni ho letto libri di diverso genere: romanzi rosa, gialli o storici. Raramente mi sono imbattuta in storie familiari nelle quali ogni lettore potesse immedesimarsi – sostiene Katia Coppola -. Ho deciso di scrivere questo libro perché credo che molte persone possono empatizzare con la storia dei nostri protagonisti. Mi sono avvicinata alla scrittura in un periodo particolare della mia vita dove ho capito che scrivere e dare sfogo alla fantasia e alle emozioni potesse essere un’ancora di salvataggio”. “Spero che vogliate sostenermi nel raggiungimento di questo obiettivo – conclude Katia Coppola -. Ringrazio di cuore tutti coloro che già mi hanno sostenuto e che mi stanno sostenendo”. Questo il link per il pre-order: https://bookabook.it/libro/la-debolezza-della-crudelta/"
2023-09-05

Bisceglie24

https://www.bisceglie24.it/cultura-e-spettacolo/il-sogno-di-una-biscegliese-finalmente-il-mio-libro-ma-serve-un-po-di-sostegno/?fbclid=IwAR36LP5QH03HEg3wrrDM76pUZAKVloKRnHvjKFOSXrbcxVoGyW73wB_0998

Commenti

  1. Mirella Pieroni

    Ho letto “La debolezza della crudeltà” di Katia Coppola, una specie di negativa saga familiare.
    La trama
    Il romanzo narra delle vicende di cinque fratelli, figli di una coppia che emigra in Francia per poi fare ritorno al luogo pugliese natio, Cisternino.
    La storia familiare ha quindi origine in Francia, a Rouen con la nascita del protagonista Giuseppe Fabio, soprannominato Fabo, il più piccolo dei cinque figli e il solo nato in Francia. Dopo dieci anni la famiglia farà ritorno a Cisternino.
    Dei cinque figli, l’unica figlia femmina, esce subito di scena perché si trasferisce in America.
    Anche Andrea, il primogenito, lascia presto la famiglia per esplorare il mondo e alla fine stabilizzarsi a Milano, dove trova lavoro e forma la sua nuova famiglia, diventando anche lui un personaggio marginale e quasi assente.
    Il romanzo si concentra sulle vite degli altri tre fratelli, Francesco, Mattia e Giuseppe.
    L’ingarbugliata vicenda familiare ruota principalmente intorno alla figura di Giuseppe, mentre gli altri sono co-protagonisti, e antagonisti.
    La famiglia, solo apparentemente unita, nasconde segreti su segreti, in cui o si agisce all’insaputa degli altri o addirittura a loro danno.
    Probabilmente un grave incidente a carico di Mattia, quando era piccolo aveva in qualche modo compromesso gli equilibri familiari e minato il carattere e la personalità dello stesso Mattia che avrebbe avuto bisogno non di un colpevole e protezioni esagerate da parte dei genitori, ma di elaborare i suoi traumi.
    Una volta diventati tutti adulti, Giuseppe con la sua famiglia diventa vittima inconsapevole degli altri due fratelli, Francesco e Mattia, che pensano di manovrarlo per i loro fini.

    Perché Mattia e Francesco ricattano Giuseppe?
    Cosa nascondono?
    Cosa sapevano i genitori dei due figli?
    Perché non hanno mai parlato chiaro con gli altri figli?
    Riuscirà Giuseppe a venire fuori dal ginepraio in cui si è suo malgrado trovato?
    Per saperlo non resta che leggere il libro.

    Cosa ne penso
    È un romanzo che riesce a dimostrare:
    – che la famiglia, come può esserne un ancora di salvezza, un porto sicuro, a volte si rivela così tossica e addirittura pericolosa che l’unico rimedio doloroso è allontanarsene;
    -che certi traumi infantili vanno elaborati, altrimenti condizioneranno la nostra evoluzione e vita futura;
    – che il legame di sangue non sempre sia sufficiente a creare autentici legami di affetto e può non sempre metterci al sicuro da tradimenti e raggiri proprio dalle persone più care;
    – che le scorciatoie facili sono insidiose e prima o poi portano alla rovina:
    – che le menzogne, quelle importanti, non fanno altro che creare altre menzogne fino a rovinare la vita propria e quella degli altri e che le relazioni, di qualsiasi tipo, non possono reggersi sulle menzogne;
    – che non bisogna mai sottostare ai ricatti, anche se provengono da persone di famiglia che pensiamo ci vogliano bene. Se così fosse non ci ricatterebbero per nessuno motivo.
    Concludendo è un romanzo che ci sbatte in faccia temi non facili e amari, ma inutile fingere che non esistano perché anche la cronaca ce li testimonia quasi giornalmente.
    Rimaniamo inebetiti nel leggere questo romanzo e spesso viene da chiedersi se l’autrice non abbia esagerato, ma poi, quasi contemporanea alla considerazione, ci ritornano alla memoria i fatti reali anch’essi inauditi e inaccettabili per noi persone normali, pur non prive di difetti.
    Il romanzo può essere un monito per molti aspetti di cui già sopraindicati e soprattutto per chi è genitore un invito a “non far finta di non vedere” o “sottovalutare”, intervenendo per tempo a tutela di tutti i componenti.
    I buoni veri, sono quindi pochi, perché anche quelli che tacciano per comodo o altro non possono definirsi tali.
    Scritto come una cronaca con un ritmo incalzante, il romanzo cattura l’interesse del lettore che, sia per l’ottima caratterizzazione dei personaggi, sia per i sentimenti contrastanti che suscita – insofferenza da un lato verso un Giuseppe così ingenuo e succube e rabbia verso tanta mancanza di scrupoli per chi ha il tuo stesso sangue – vuole cercare di capire e vedere come la vicenda finirà.
    Il finale inaspettato ci lascerà un po’ di amaro in bocca perché in fondo noi tutti crediamo o vogliamo credere nei legami familiari.

  2. (proprietario verificato)

    Si tratta di un esordio, un romanzo famigliare a tinte thriller: in sostanza seguiamo la storia e le dinamiche tossiche, manipolatorie e (non solo a tratti) violente che si sviluppano tra i fratelli Pulga.

    Lo stile è asciutto, le descrizioni quasi assenti: non si tratta di un romanzo di ambientazione, ma strettamente di trama e la scrittura da questo punto di vista è decisamente efficace. Ho apprezzato la struttura del romanzo in sé: la divisione in parti con passaggi tra passato e presente disvela mano a mano la storia e permette di comprendere le singole vicende dei personaggi e i “motivi” delle loro azioni.

    La tensione rimane sempre alta, come anche la voglia di capire come andrà a finire il tutto. A mio parere non ci sono veri e propri colpi di scena (tranne un evento sul finale, che sinceramente non mi aspettavo), ma non lo considero un aspetto negativo. Attraverso la descrizione dei loro comportamenti e delle loro scelte i personaggi crescono, si rivelano nella propria individualità e chi legge impara un pezzo alla volta a conoscerli: ciò che avviene, per quanto decisamente più intricato e complesso rispetto a quanto ci si possa aspettare inizialmente, è coerente con le loro caratteristiche (cosa che personalmente ho apprezzato).

    Diversi sono i temi affrontati e gli spunti di riflessioni connessi: cosa dà significato alla vita? Di chi ci si può davvero fidare? Fino a che punto è importante l’amore e la coesione familiare?Che cosa si è disposti ad affrontare per rimanere coerenti ai propri principi?

    Nel complesso (come spero si possa dedurre da questo mezzo poemetto) ho apprezzato il romanzo, ne consiglio la lettura e attendo le prossime uscite dell’autrice.

  3. Paola Dellaquila

    Un libro con una lettura molto scorrevole e coinvolgente, in grado di catturare l’attenzione del lettore che non vede l’ora di scoprire il finale inaspettato.
    Vengono trattare tematiche molto importanti come quelle dei legami tra familiari e i tradimenti.
    Mi ha molto colpito la resilienza dei protagonisti che sono anche vittime di persone di cui ci si fida ciecamente.
    Consiglio a tutti di leggerlo per immergervi in questa lettura.

  4. Lorenzo Capoano

    (proprietario verificato)

    Uno spaccato di vita che scorre molto velocemente. Una pagina tira l’altra come una serie tv.
    La storia ruota al centro di una famiglia pugliese e dell’amore e l’armonia che non sempre regna tra i rispettivi membri. Tra passati oscuri, tradimenti e rabbia repressa, l’autrice propone una interessante riflessione su dove sia il confine tra cieca fiducia ed ingenuità.

  5. Un ritratto appassionato che ci restituisce un’immagine nitida di quegli scenari famigliari che a volte si celano dietro un’apparente calma. Libro che affronta le travagliate vicende famigliari lungo il corso degli ultimi 30 anni. Complimenti all’autrice, spero di poter leggere in futuro altri suoi titoli.

  6. (proprietario verificato)

    Ho da poco finito il libro e devo dire che è veramente bello, con un finale inaspettato. Dopo la prima parte in cui succedono tante cose che lasciano il lettore un po’ confuso, nella seconda parte vengono fornite tutte le informazioni e tutto diventa chiaro. Da non tralasciare la descrizione e il focus sul/sugli antagonista/i, tramite il quale viene mostrato come a volte, a mio parere, un cattivo non nasce tale, ma sono le decisioni di vita e quello che gli succede, a farlo diventare tale. Consigliatissimo

  7. Maristella Lupone

    Libro interessante con una trama diversa dalle solite già lette. Una storia avvincente che mette in luce situazioni familiari spesso taciute o lasciate incurate e, seppur gli episodi possano essere frutto di immaginazione, credo siano dinamiche che spesso chiunque si ritrova a vivere. Non vedo l’ora di leggerlo per intero. Complimenti, Katia. 😊

  8. Pasquale Fierro

    Libro molto interessante, storia e trama avvincente, ottimo gusto della scrittrice verso un opera che vuol rappresentare uno spaccato della vita reale di oggi. Sarà avvincente

  9. (proprietario verificato)

    Una storia che cattura l’attenzione. Trama avvincente. Attendo di ricevere il libro che sicuramente leggerò con grande curiosità.

  10. Katia Coppola

    (proprietario verificato)

    Grazie mille Chiara <3

  11. Chiara Sortino

    Non vedo l’ora di ricevere il libro e immergermi nella lettura di questa storia che sicuramente ci appassionerà.

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Katia Coppola
Nasce a Barletta nel 1994. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Puglia, si trasferisce in Trentino, dove completa il percorso di studi con la laurea magistrale in Economia e Management. Oggi vive a Trento, dove lavora in una società di consulenza strategica.
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