Un giorno una nuvola si impiglia tra i rami di un albero che vive sulla cima di una collina. Nonostante i due abbiano caratteri esattamente opposti, si innamorano in un breve istante. Ma dopo i primi momenti così speciali, iniziano le difficoltà. Come fare a essere comunque felici insieme, anche quando i bisogni, i desideri e le paure fanno capolino? La nuvola e l’albero è una favola in cui il lettore è un burattinaio che tiene in mano i fili della storia. Trentatré cambi di scena e quattordici finali differenti descrivono ed esaminano le possibili dinamiche di ogni storia d’amore, anche quelle più insolite. La nuvola tornerà a solcare libera il cielo o sceglierà di portare con sé l’albero? E l’albero sarà disposto a far volare le sue radici per seguire la sua amata nuvola o preferirà rimanere sulla sua collina? A voi la scelta.
C’era una volta un paesaggio bellissimo. Proprio
sul cucuzzolo di una collina sorgeva un albero, non so
dirvi di che specie fosse, ma era di quelli belli radicati
al suolo con radici grosse e forti, una corteccia robusta e
tanti rami che andavano di qua e di là, pieni di
foglie colorate d’autunno e verdi in primavera. L’albero,
dall’alto di quella cima, si sentiva forte e bello: da
là vedeva tutto il mondo sottostante, lo controllava e
ne gioiva, gli sembrava quasi di esserne il re!
Ogni tanto, quando tirava vento, si formavano delle nuvole:
azzurre, bianche, rosa, arancioni… dipendeva dalla stagione
e dal tempo, dall’ora del giorno e
dalla nuvola stessa, che andando a spasso per il cielo
decideva quale direzione prendere e quale sfumatura
assumere.
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Queste nuvole rendevano il paesaggio unico: sembrava
un quadro di van Gogh, sempre in movimento…
era continua trasformazione ed energia pura.
Un giorno di primavera una nuvola aveva volato
un po’ più bassa del solito e si era impigliata nell’albero
in cima alla collina. Mentre tentava di liberare
la propria coda dai rami per riprendere il suo giro nel
cielo, aveva chiacchierato con l’albero; alla nuvola
piaceva molto conoscere altri esseri viventi, parlare e
giocare con loro. L’albero, da parte sua, amava le belle
storie, così tra i due si instaurò fin da subito un bel
rapporto. In pochissimo tempo condivisero segreti
e pensieri, scambiandosi a vicenda le proprie esperienze
quotidiane e provando il piacere di incontrarsi
sempre lì, sulla cima di quella collina.
Quando la nuvola passava da quelle parti si ancorava
all’albero, che di suo la stringeva delicatamente
tra i rami. Restavano ore e ore a parlare di cosa vedevano,
di cosa facevano e pensavano durante la giornata. L’albero
non si stancava mai di ascoltare i racconti
della nuvola che aveva viaggiato per tutto il mondo!
Aveva visto cose meravigliose che lui neanche sapeva
esistessero… come il deserto del Sahara e le cascate
del Niagara, il Gran Canyon e foreste immense con
animali che nemmeno nei libri per bambini sono così
colorati. Aveva respirato odori decisamente introvabili
altrove e si era sentita attraversare da temperature di
tutti i tipi: in Africa aveva sentito il caldo torrido e
al Polo Nord si era quasi ghiacciata! Insomma…
quella nuvola aveva visto di tutto! E l’albero era
estasiato da ogni nuovo racconto.
Lui invece le raccontava di come il vento gli spazzolava
le foglie e le faceva fiorire e rifiorire, e di come,
all’ora di pranzo, faceva ombra ai passanti che cercavano
ristoro sotto le sue fronde. Gli piaceva raccontare alla
nuvola come vedeva il mondo sotto la collina: quel prato
ai suoi piedi gli sembrava diverso ogni
giorno! Quelle casette avevano sempre una novità. Da
quella porticina, ad esempio, l’altro giorno, era uscito
per la prima volta un minuscolo bambino che piangeva;
da quell’altra, invece, erano entrate due persone
per mano che si guardavano felici negli occhi. Era
divertente anche osservare i bisticci delle persone e
degli animali, le piogge sui campi e gli uccelli passare.
In poche parole: era bello per l’albero trovare sullo
stesso paesaggio sempre nuove sfumature che il giorno
prima non aveva notato. Spesso si ritrovava anche
a ragionare e rimuginare sullo stesso metro quadrato
di orto, fino a vederne spuntare il primo germoglio.
Alla nuvola piaceva ascoltare questi discorsi: tutte
quelle cose le vedeva troppo velocemente, da lontano,
e non riusciva a notare quei particolari che le
raccontava l’albero.
A lei piaceva scoprire nuovi mondi, a lui piaceva
riscoprire gli stessi in nuove versioni. Entrambi, a
loro modo, erano felici.
Ma un giorno successe qualcosa che sconvolse
completamente le loro vite.
L’ALBERO CHIESE ALLA NUVOLA DI RESTARE
(vai a pag. 13)
LA NUVOLA CHIESE ALL’ALBERO DI PARTIRE
CON LEI (vai a pag. 31)
NESSUNO CHIESE NIENTE A NESSUNO (vai apag. 61)
EBBERO ENTRAMBI LA STESSA IDEA (vai a pag. 63)
L’ALBERO CHIESE ALLA NUVOLA DI RESTARE
L’albero, da qualche settimana, aveva cominciato
a essere insofferente: ogni volta che la nuvola ripartiva,
a lui veniva una fitta al cuore e gli mancava moltissimo;
si sentiva solo e abbandonato. Era tanto felice
quando la nuvola arrivava e tanto triste quando se ne
andava via. Un giorno, finalmente, trovò il coraggio di
chiederle di rimanere sempre con lui, tra i suoi rami,
per guardare insieme il mondo dalla collina. Le disse
che da lì avrebbero potuto guardare insieme le persone
quando si amavano, aspettare la raccolta dei frutti
e ridere delle chiacchiere di chi si fermava all’ombra
delle sue fronde. Insomma, avrebbero potuto condividere
tutte queste cose meravigliose!
La risposta della nuvola avrebbe cambiato per
sempre le loro vite.
LA NUVOLA DECISE DI RESTARE (vai a pag. 15)
LA NUVOLA DECISE DI TORNARE SUI SUOI PASSI (vai a pag. 17)
LA NUVOLA DECISE DI RESTARE
«Va bene, mio caro albero. Rimango» disse la nuvola.
Aveva deciso di restare, ma era dura per lei pensare
di non poter più solcare il cielo. Si immaginava
che così facendo avrebbe reso felice l’albero e che lo
sarebbe stata anche lei… Purtroppo, però, le cose non
andarono in quel modo. Dopo pochissimo tempo la
nuvola cominciò a stancarsi di svegliarsi sempre sotto
lo stesso cielo e davanti allo stesso paesaggio. Aveva
voglia di vedere il mare, aveva voglia di muoversi,
conoscere cose nuove, sentirsi libera! Sì, le mancava
la sua libertà: su quella collina si sentiva imprigionata.
Ma aveva paura di dirlo all’albero perché non
voleva dargli un dispiacere, non voleva che si arrabbiasse.
Nei giorni seguenti cercò con tutta se stessa
di distrarsi, finché una mattina successe una cosa che
non si sarebbe mai aspettata.
L’ALBERO SI ACCORSE CHE COSÌ NON ANDAVA
(vai a pag. 19)
LA NUVOLA PRETESE LA SUA LIBERTÀ (vai a pag. 21)
thereaderswithabooks
Meraviglia! Per la prima volta mi sono sentita direttrice di una storia! Una favola che si costruisce man mano.
vumeter89
Penso, spesso, a quanto sia difficile avere una buona storia da raccontare.
Qualcosa (che sia tuo o di qualcun altro poco importa) capace di vivere sotto le tue dita, lungo i binari tracciati dall’inchiostro o attraverso il suono di una collana di parole.
Credo davvero che sia raro, prezioso e che quando ti accade, nel momento esatto in cui quel miracolo di meraviglia, istinto e pienezza succede, sia ancora più difficile non farsi stordire dal suo fascino, resistere al suo magnetismo e rimanere un passo indietro, appena prima del troppo tardi, troppo vicino, troppo sfocato.
A volte (poche) mi è successo, altre, invece, è accaduto a qualcuno che conservo gelosamente in quel punto imprecisato del petto che per comodità è pigrizia chiamiamo “animo”.
Un po’ di tempo fa è toccato anche a Miriam.
Io non ho letto “La Nuvola e l’Albero”, non ancora, ma ho avuto il piacere di conoscere chi, a questo scritto, sta cercando di dare un indirizzo, un respiro e una vita di carta.
Di “robe”, lei, ne ha dentro parecchie. Aiutatemi, aiutatela, a tirarne fuori qualcuna.
Ne vale la pena.
Silvia Dicuonzo (proprietario verificato)
Un racconto delicato, una lettura che scivola agilmente… Una favola deliziosa e, come ogni favola che si rispetti, anche un racconto che fa riflettere, in cui chiunque non potrà non riconoscersi, trovandosi obbligato a pensare, anche solo per un attimo, a cosa sarebbe successo se, davanti “ai bivi” della propria vita avesse deciso diversamente… Ritagliatevi un po’ di tempo e regalatevi questa lettura…
Serena Concone (proprietario verificato)
Ho avuto la fortuna di leggere una prima bozza di questo libro in anteprima!! “La nuvola e l’albero” è un libro “gioco “, in cui tu, lettore, ti ritrovi ad essere protagonista. E una volta chiuso il libro capirai che in fondo quella che hai letto è la TUA storia, o quantomeno quella che vorresti venisse scritta per te! E il bello è che, come nella vita, se qualcosa non ti va giù puoi girare pagina, e puoi sempre ricominciare, e ancora, e ancora…
Valentina Dall’Ara (proprietario verificato)
La nuvola e l’albero è una favola per adulti sull’amore e sulla felicità, una lettura che fa bene al cuore!
Grazie Miriam!