Samantha è un’hostess di volo che ama girare il mondo senza mettere radici da nessuna parte.Riccardo è un sergente dell’esercito che vive per il suo lavoro, specializzato in missioni di guerra.La storia è narrata da entrambi i punti di vista, che si intrecciano contemporaneamente.Una sera Samantha atterra ad Istanbul ed, a causa di un imprevisto, s’imbatte in Riccardo mentre si trova lì in servizio.Lei è costretta a fermarsi in Turchia per una settimana e, grazie a questo, hanno modo di conoscersi a fondo, instaurando un rapporto di complicità e attrazione fisica.Dopo 7 giorni trascorsi in un’escalation di emozioni, il momento di separarsi è struggente, perché le due anime gemelle non riescono a dividersi.Cosa accade ai due innamorati a tal punto da stravolgere le loro vite per sempre?
Perché ho scritto questo libro?
Mi è capitato di rado di scovare romanzi d’amore che parlassero di militari e della loro pericolosa vita sui campi da guerra, quindi ho voluto dedicare la storia a tutte le persone che lottano quotidianamente lontano da casa in territori ostili e dare loro la giusta riconoscenza.In alcuni momenti, mentre scrivevo piangevo. Ho dato l’anima per questo libro e, nel farlo, ho curato delle ferite che avevo dentro.Il finale lo sapevo ancor prima di iniziare a scrivere, non poteva concludersi diversamente.
ANTEPRIMA NON EDITATA
Sono ancora scioccato da quanto è successo poco fa. Lei ha trovato me. Questo si chiama destino. Non c’è altra spiegazione plausibile.
Sto aspettando che Samantha finisca di risolvere il suo problema e ho le mani sudate. Ma che diavolo mi prende? Sono stato con centinaia di donne bellissime, non ho mai provato una sensazione simile. Forse mi sarò beccato l’influenza. Eppure mi sento benissimo, anzi euforico direi.
Voglio sapere tutto di lei, voglio conoscerla, voglio toccarla. L’immagine di quelle scarpe con il tacco che slanciano le sue gambe affusolate, scoperte sotto la gonna a tubino mi fanno letteralmente impazzire. Mi vien voglia di massaggiarla, baciarla e assaggiarla. E la sua voce, così sensuale e bassa, che esce da quelle labbra a forma di cuore, rosse come il fuoco, mi risuona nella testa. Mi sento inebriato del suo profumo e quasi drogato dalla sua presenza. Ho avuto contatto con lei solo per 10 minuti e mi sta facendo questo effetto. Devo interpretare questa mia nuova reazione davanti ad una donna. Devo capire. E’ solo una fortissima attrazione fisica o c’è dell’altro?
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In questo momento vengo riportato alla realtà da un messaggio di Andrea.
“Amico mi devi un favore. Ancora non ho capito perchè sei andato tu ad accompagnare lei e non io. Questa me la devi proprio spiegare. E poi te l’avevo detto che l’avremmo incontrata! Peccato che te la stai godendo tu. 1 a 0 per te. Comunque sono arrivati anche Luis e Aziz.”
Sorrido nel leggere quello che mi ha scritto e gli rispondo.
“Ricordi quella sensazione di cui ti parlavo nel pomeriggio? Era questa la cosa che doveva succedere, lei sarebbe venuta da noi. Ora sta parlando con la polizia, dopodichè non so se avrà bisogno di essere accompagnata da qualche altra parte. In tal caso ti faccio sapere. E poi tu sei in buone mani. Ciao amico”.
Sto finendo di scrivere il messaggio, quando Samantha esce dalla porta.
-Scusami se ci ho messo tanto tempo, ma avevamo un pò di difficoltà a comprenderci, l’agente Mohamed non parla benissimo inglese.- mi dice sinceramente dispiaciuta.
-Tranquilla. Allora che ha detto? Come stanno le cose ora?- le chiedo.
Lei mi guarda con i suoi occhioni, dal basso verso l’alto, e mi vien voglia di abbracciarla. Ovviamente mi trattengo e incrocio le braccia al petto.
-Mi ha detto che queste sono cose che capitano all’ordine del giorno purtroppo. Se dovessero ritrovare il mio bagaglio mi contatteranno, altrimenti dovrò attendere che il nuovo passaporto sia pronto. Ha dovuto addirittura telefonare alla mia compagnia aerea per assicurarsi che dicessi la verità e dopodichè mi ha rilasciato un foglio come carta d’identità sostitutiva, per poter circolare tranquillamente in città. Ma devo rimanere nei paraggi ed essere reperibile.- mi informa.
-Quando dovrebbe essere pronto il passaporto?-
-Qui viene il bello.- dice sconfortata. -Ha detto che ci vorranno una decina di giorni, se sono fortunata una settimana ma se sono sfortunata anche due.-
Io sono molto eccitato in realtà a saperla diversi giorni disponibile e sola, quindi potrò avere la possibilità di frequentarla. Sempre che anche lei lo voglia, ma da come mi guarda, direi proprio di si.
-Dai non ti demoralizzare, ci sono tante cose belle da vedere qui. Poi hai detto che ci sono le tue colleghe, fin quando rimangono?- le chiedo.
-A proposito di loro, mi stanno aspettando e saranno sicuramente in ansia per me dopo quello che è successo, devo raggiungerle in hotel adesso. Però purtoppo domani pomeriggio vanno via, volo per Dublino.- mi dice e la vedo davvero esausta.
All’improvviso mi viene un’idea, sicuramente pessima per il mio lavoro perchè è vietato, ma lo dico lo stesso perchè sono un mago a raggirare gli ostacoli.
-Senti se vuoi posso darti un passaggio io in hotel con la jeep militare, arrivi senza dubbio prima di un taxi, poi senza bagaglio e senza soldi la vedo piuttosto scomoda. Che ne pensi?- le chiedo guardandola intensamente.
Riesco a sentire da qui il battito accelerato del suo cuore. Evidentemente stiamo provando le stesse sensazioni. Siamo in piedi davanti all’igresso dell’aeroporto. C’è un via vai di gente intorno a noi. Persone che si abbracciano perchè si stanno salutando, persone che ridono per essersi ritrovate, persone che discutono di lavoro. Lei si guarda indecisa intorno prima di rispondere.
Jessica Gianfrate
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