Siamo testimoni di un processo graduale e continuo che ha portato il Coaching a essere uno strumento sempre più utilizzato per valorizzare il potenziale di singole persone e gruppi, e per agire efficacemente verso cambiamenti migliorativi in vari ambiti della vita, diventando oggi una competenza trasversale ormai necessaria da acquisire.
Il Coaching, per definizione, si basa su una relazione facilitante.
Nella declinazione individuale troviamo la figura del professionista – il Coach – e quella del cliente, che viene chiamato Coachee. Sono ruoli complementari e con responsabilità distinte. La particolarità de “La Spirale dell’Autorealizzazione” è che, pur rimanendo separate, queste due posizioni in parte si sovrappongono. Inoltre, parte del lavoro dell’accompagnatore/allenatore viene svolto dai contenuti del libro, dal tabellone e dalle schede di gioco.
I capitoli del libro scandiscono quindi una sorta di processo di “auto-Coaching”: un viaggio introspettivo che segue il percorso ludico di un gioco da tavolo in cui, casella dopo casella, il lettore avanza guidato dalle schede di gioco. Barare non avrebbe senso, significherebbe ingannare se stessi. Mano a mano che la spirale si svolge, dal centro verso la periferia, il giocatore aumenta la sua consapevolezza, la sua responsabilità e la capacità di autodeterminazione nel fare scelte sempre più allineate alla propria unicità, in un’ottica eudaemonica.
Consapevolezza, Autodeterminazione, Responsabilità ed Eudaimonia sono le 4 Meta-potenzialità, i pilastri della teoria del Meta-potenziale C.A.R.E.® alla base del modello Coaching Evolutivo®.
Il libro alterna così momenti di gioco a “pillole” formative e approfondimenti teorici per rassicurare chi sente forte il bisogno di comprendere prima di attivarsi e stimolare la motivazione intrinseca ad agire.
Affrontate la lettura sperimentando un primo approccio, semplice ma al contempo rigoroso, al metodo del Coaching.
Cosa si richiede per iniziare? Coraggio di mettersi in gioco, fame di cambiamento e sincerità nel guardarsi dentro. È un libro sfidante che si rivolge a quel bambino che vive in ognuno di noi e aspetta solo di essere accolto, guardato e ascoltato.
Con grande piacere abbiamo voluto scrivere queste poche righe di prefazione per celebrare la pubblicazione di questo libro, che tratta il Coaching da una prospettiva nuova e originale.
Ringraziamo Matteo Tessarotto per l’importante contributo che sta dando alla divulgazione del Coaching Evolutivo®, con la grande passione e l’impegno instancabile che lo contraddistinguono.
Il nostro augurio è che questo libro sia il primo di una lunga serie e che la nostra amicizia, nonché la preziosa collaborazione instaurata, prosegua a lungo nel tempo.
Ad maiora!
Alessandro Pannitti – Franco Rossi
Fondatori di INCOACHING®
Introduzione
Chi di noi, almeno una volta, non ha sentito il desiderio di dare una svolta alla propria vita oppure non ha sentito la spinta a voler cambiare qualcosa per raggiungere un proprio obiettivo personale o lavorativo? Immagino ognuno di noi. Lo scopo per cui facciamo questo è sempre lo stesso: sentirci maggiormente realizzati e allineati con ciò che siamo e quindi più felici.
Quello che spesso ci è mancato è un metodo, la motivazione, la perseveranza, la capacità di progettare, la forza per monitorare costantemente i risultati, il coraggio di osare per uscire dalla nostra zona di comfort.
Come trovare una chiave stimolante che ci porti a mantenere alta la motivazione, l’energia, la determinazione, la tensione verso l’obiettivo? Attraverso un percorso a tappe, un viaggio con una meta finale chiara e delle stazioni intermedie, un tabellone di gioco come quello che da bambini ci portava a tirare il dado e avanzare di casella in casella speranzosi di tagliare per primi il traguardo. In questo caso non c’è un dado a scandire il nostro incedere bensì saranno la nostra motivazione e le nostre azioni a consentirci di avanzare, passo dopo passo, verso il traguardo finale.
Qual è il premio in palio? Solo uno, il raggiungimento del nostro Obiettivo e allo stesso tempo la nostra evoluzione, la nostra crescita in consapevolezza rispetto a chi siamo, ciò che vogliamo e che ci fa stare bene, quali sono i nostri punti di forza e quali gli aspetti da migliorare.
Attraverso le pagine di questo libro ti guiderò alla scoperta di un Metodo di Autosviluppo, giocoso e liberamente ispirato al Coaching professionale e al modello del Coaching Evolutivo®, da poter applicare fin da subito, da utilizzare in autonomia e grazie al quale potrai metterti in cammino lungo l’entusiasmante percorso dell’autorealizzazione eudaemonica.
Scelta della Spirale
Il percorso proposto attraverso il tabellone di gioco ha la forma di una spirale destrogira. La spirale è un simbolo la cui origine si perde nella notte dei tempi, è presente nella storia dell’arte e in quella delle antiche culture della Terra. La ritroviamo in Inghilterra nelle incisioni preistoriche di Northumberland, così come in quelle della Valcamonica, della cultura celtica, dei nativi americani, della Cina e perfino dell’antico Egitto. Inoltre, la spirale è una delle forme geometriche più presenti in natura: basti pensare al DNA umano, al moto del ciclone o delle nubi interstellari, alla vite rampicante così come alla conchiglia e alle impronte digitali umane, giusto per fare alcuni esempi.
Il dizionario Treccani definisce la spirale come: “Curva piana (meno spesso detta linea spirale) che si avvolge intorno a un punto fisso detto polo della spirale, allontanandosi”.
Questo simbolo, per alcuni esoterico, racchiude in sé i concetti di dinamismo, ciclicità, sviluppo ed espansione evocando lo scorrere del tempo coi suoi cicli di rinnovamento.
In molte culture antiche la spirale raffigura il percorso che porta l’anima a evolversi per arrivare alla conoscenza dell’assoluto, ovvero: la via dell’illuminazione. Per alcuni è un simbolo “femminile” che si collega alla forza generatrice dell’universo e al mistero della (ri)nascita.
Gli anelli concentrici che si espandono da un punto centrale verso l’esterno sono altresì un simbolo di crescita e rappresentano metaforicamente il legame tra l’umano e il divino. Allo stesso modo la spirale è vista come rappresentazione del labirinto: percorso iniziatico che rappresenta la via impervia che l’anima deve affrontare per raggiungere stati evolutivi superiori. Altri significati interessanti sono quelli legati al moto continuo, al vortice distruttivo e allo spirito creativo in continuo avvicinamento e allontanamento dal suo centro.
La spirale con moto destrogiro indica il ritorno all’unità e all’interiorità, unica via per raggiungere la componente “divina” che alberga in noi. Il messaggio racchiuso in questo simbolo può risuonare più o meno così:
- “È giunto il momento di pensare di più a te stesso, di ritornare al tuo centro, al tuo nucleo. Ricorda che puoi far star bene gli altri solo nel momento in cui sei te stesso e stai bene. Segui la tua intuizione e la tua missione perché è all’interno che puoi attingere alla forza necessaria per raggiungere i tuoi obiettivi nel mondo esterno”.Perché ci poniamo degli Obiettivi?
Parlando con persone differenti, le risposte e le motivazioni alla domanda: “Perché ci poniamo degli obiettivi?” possono essere molteplici, anche se pare esistere un filo conduttore che le lega.
“Mi pongo degli obbiettivi per andare avanti, per alzarmi la mattina, senza obiettivi sarebbe come vivere una vita senza senso, senza scopo, senza stimoli. Senza obiettivi non avremmo motivo di vivere, di migliorarci, di essere felici”.
“Quando ti poni un obiettivo stai, di fatto, segnando quella X sulla mappa della tua vita. Sapendo dove vuoi arrivare diventa più facile prendere decisioni nei momenti in cui ti trovi ad un bivio. Insomma: ci poniamo obiettivi perché il semplice fatto di farlo aumenta le nostre possibilità di arrivare dove vogliamo e avere quello che vogliamo”.
“Sono un’occasione per concretizzare nella realtà qualcosa che segue i nostri valori, bisogni, passioni. L’obiettivo spinge all’azione e l’azione fa succedere le cose, mescola la realtà. Se hai degli obiettivi sai meglio come stai impiegando il tempo e per cosa, dai un senso al tempo che vivi. Se non hai obiettivi tuoi, è molto probabile tu possa diventare uno strumento, un mezzo, una parte del meccanismo per quelli degli altri”.
“Perché così facendo ci illudiamo di poter estinguere la nostra innata sofferenza, che ha origine per lo più dall’aspettativa e dal desiderio”.
“Quale futuro vuoi conquistare se non sai dove andare? Avere degli obiettivi permette di sapere dove andare e possibilmente come arrivarci. Chi non sa dove è diretto non arriva da nessuna parte”.
“Perché si vive di obiettivi, gli obiettivi rendono la nostra vita speciale e gli danno un particolare significato. Pensa a una vita nella quale non ti aspetti nulla da te stesso, sarebbe vuota”.
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- Stimolo di riflessione
Veniamo a noi e proviamo a prenderci qualche istante per rispondere, senza giudizio, a queste domande:
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- Perché mi pongo degli obiettivi?
- Per quale motivo ho deciso di leggere questo libro?
- Cosa mi aspetto di raggiungere attraverso questo percorso?Propensione umana all’Autorealizzazione
Abbiamo letto poco fa le risposte di alcune persone alla domanda: “Perché porsi degli obiettivi?”, successivamente ci siamo presi del tempo per un’autoriflessione sull’argomento. Da ciò che abbiamo letto (e immagino anche dalla riflessione personale fatta) sembra esserci un fil rouge, qualcosa di innato nell’uomo che lo porta a individuare degli obiettivi con lo scopo di “muoversi” nella direzione della propria autorealizzazione: uno stato in cui essere pienamente se stesso e nel contempo più felice.
Un’ulteriore conferma di ciò arriva dai lavori di ricercatori, psicologi, filosofi che, in tempi più o meno recenti, hanno trattato il tema all’interno di saggi, teorie e altre pubblicazioni. Nei prossimi paragrafi citeremo alcuni di questi autori e una sintesi dei loro lavori.
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