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L’angoscia di Dio (e l’incertezza dell’essere)

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Un viaggio intimo tra i cunicoli della psiche di Magno, che vive in una famiglia premurosa, in un paese di provincia in cui fede, credenze e falsi miti si intrecciano, tessendo pericolose reti di legittimazione della realtà. L’analisi approfondita di una peculiare ossessione, e delle sue possibili cause e conseguenze, genera un confronto a più voci, che si svolge negli angoli più nascosti e bui dell’anima di Magno. Realtà e fantasia, concretezza e immaginazione, vero e falso: qual è il confine? E soprattutto, esiste davvero un confine? Quanto può essere potente un pensiero, un’idea?

Quanto è vero
quello che credi sia vero?

Prologo

«Amore, alzati, ti prego! È la terza volta che la sveglia suona questa mattina.» La voce assonnata di mia moglie si sovrappone a quella ruvida di mio padre, interrompendo una discussione avvincente circa il senso della vita e l’importanza delle regole.

Spalanco gli occhi e mentre con la mano sinistra cerco di proteggermi dal fascio di luce timido che penetra dalla finestra, con la destra provo a zittire il cinguettio metallico della sveglia, che mi scaraventa contro un nuovo giorno.

Devo aver trascorso una notte impegnativa (d’altronde non è così semplice avere una doppia vita). Devo aver sognato più del solito.

È inverno e le coperte mi coccolano, ma il dovere mi chiama.

Quella appena iniziata è una giornata importante: ieri pomeriggio ho ritirato la stampa del libro su cui ho lavorato in questi ultimi mesi. Scrivo per condividere e questo testo in particolare mi riguarda da vicino, rappresenta il risultato di una profonda introspezione e la descrizione di un lungo e farraginoso processo di digestione psichica. Non sono un professionista, ma adoro scrivere. E questo basta, credo.

Sono eccitato mentre fisso la copertina di plastica trasparente del manoscritto che giace sul marmo bianco del mobile in cucina. Solo il caffè che straborda dalla tazzina richiama la mia attenzione e mi tuffo per spegnere la macchinetta. Tra le dita ho già una sigaretta.

Fumo per cristallizzare momenti: sembrano sempre così sfuggenti. Non riesco proprio ad afferrarli.

Adoro progettare il futuro e difficilmente riesco a scovare la felicità che, diciamocelo, ben si nasconde nelle piccole cose. Non credo molto nel presente, ma è un problema mio, immagino.

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Mi accorgo di essere in ritardo e allora mi lavo e mi vesto di corsa.

Delicatamente, bacio la fronte di mia moglie che si gode ancora qualche minuto di sonno. S. è tutto per me, ma non lo sa.

Metto il libro in borsa, a piedi raggiungo la stazione ferroviaria, poi la metro.

Salendo le scale, la Porta diventa sempre più imponente. Con passo svelto percorro il corso che mi scorta in ufficio cercando, nel frattempo, di evitare le buche della strada e della mente (per il lavoro devo essere concentrato al massimo; nel tempo libero, invece, adoro arrovellarmi e immagino da professionista).

Esattamente a metà tra la metro e il mio posto di lavoro si incontra una piccola credenza di legno con antine in vetro. Poggia su un paletto quasi divelto. Chiunque, passando, può lasciare un libro e prenderne un altro, se vuole.

Per me è una tappa fissa e questa mattina posso finalmente lasciare il mio, con la speranza che qualcuno possa beneficiarne.

Come una mamma che spinge suo figlio via di casa perché ormai adulto, con un misto di amore e prepotenza, lo incastro tra due grossi tomi. Ho lasciato un appunto in prima pagina e ho scritto il mio numero di cellulare sull’ultima. Semmai qualcuno volesse confrontarsi, penso, troverà sempre libero.

Ancora pochi passi e sono in ufficio. Anche oggi rincorrerò con disarmante entusiasmo la performance migliore di sempre in un ambiente ben illuminato e arredato da armadi e scrivanie luccicanti. Ma non è tutto oro.

2024-03-18

Aggiornamento

Volevo ringraziarvi di cuore per il vostro sostegno alla campagna di crowdfunding. Senza di voi, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile. Continuate a seguirmi per tutti i prossimi aggiornamenti delle varie fasi redazionali, fino alla pubblicazione.
2024-03-14

Aggiornamento

[...] Negli anni ho percorso infinite strade, senza mai fermarmi. A volte sono ritornato al punto di partenza, battendo sentieri differenti, altre volte ho sostato lungo la carreggiata, osservando il tempo degli altri sfrecciare accompagnato da quella banale spensieratezza che io, invece, non riuscivo mai ad afferrare. [...]

Commenti

  1. Viola Belli

    Libro che consiglio vivamente! La cui lettura mi ha lasciata davvero sorpresa!…
    Un connubio tra prosa e poesia che si sposano fra loro in maniera cosi’ sublime da non distogliere mai l’attenzione del lettore; uno stile avvincente e fresco frutto della mente di un giovane e brillante scrittore che si interfaccia al mondo con la sua prima opera.

  2. (proprietario verificato)

    Molto intenso!

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Onorato Rossi
Onorato Rossi nasce nel 1990, in Campania. Nel 2012 si trasferisce nel capoluogo lombardo per frequentare la facoltà di Economia. Una profonda passione per la psicologia e per la filosofia lo accompagna alla laurea, dove presenta una tesi sulla “Leadership archetipica”, punto d’incontro tra studi accademici e personali. È un consulente finanziario ma non ha mai abbandonato la passione per la ricerca e l’analisi delle profondità interiori.
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