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Le delicate indagini sull’assassinio di Lucio Dalla

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Bergonzini crede di essere il miglior detective di Bologna e vive la sua vita tra i casi che gli capitano tra le mani. Ha le sue abitudini, incontra sempre le stesse persone e frequenta un unico bar. Un bel giorno, un tris di nuovi casi fa capolino alla sua porta: la signora Degli Esposti vuole scoprire a tutti i costi chi ha ucciso Lucio Dalla, il suo barboncino a pelo corto, la Contessa vuole ritrovare Serafino, il nipote scomparso, e l’avvocato Malignani deve scovare il luogo in cui si trova il Bunker, esclusivo locale anni Venti in cui vuole portare la sua nuova fiamma. Tra individui bizzarri, vicini di casa odiosi e cani pestiferi, riuscirà Bergonzini a rimettere a posto tutti i pezzi del puzzle? L’epopea del detective Bergonzini, tra spacconeria e disillusione, è immersa in un’atmosfera noir dai toni umoristici.

1.

La cosa più importante che dovete sapere di me è che sono il miglior investigatore privato di Bologna.

Infatti, lo feci stampare su duemila volantini:

Bergonzini Investigazioni

il miglior investigatore di Bologna

Indagini rapide, discrezione e prezzi accessibili

Autorizzato dalla Prefettura dal 2015.

Capisco che tale affermazione possa sembrare una spacconata non verificabile, invece io la posso argomentare.

Alcuni mesi fa mi furono affidati tre casi spinosi e li risolsi in meno di ventiquattr’ore.

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Quella fredda mattina di febbraio mi svegliai con un mal di testa galoppante, la bocca particolarmente secca e più stanco di quando mi ero disteso cinque ore prima.

Uno sgradevole odore di chiuso e di stantio mi infastidiva le narici.

Per arieggiare l’ambiente avrei dovuto raggiungere la finestra, posta dall’altra parte della stanza.

Allungai il braccio in quella direzione, con la speranza che la notte mi avesse donato dei poteri telecinetici, ma nulla accadde.

Quindi valutai con attenzione se alzarmi o meno.

Alla fine, restai al caldo sotto le coperte, ma non fu una decisione presa alla leggera.

Persi un paio di minuti a osservare le macchie di infiltrazione del soffitto e immaginai di unirle a formare delle costellazioni: il cobra con le gambe, il Titanic in affondamento, il simbolo di Star Trek

In effetti il numero crescente di nuove costellazioni mi avrebbe spinto in seguito a telefonare al padrone di casa, ma avrei continuato a trovare il telefono spento.

Con uno sprazzo di volontà del tutto inatteso uscii fuori dalle coperte e richiusi il grinzoso divano-letto dell’ufficio, il quale era diventato da anni la mia alcova.

Mi stiracchiai e sbadigliai in maniera sguaiata, poi con un guizzo di atletismo cercai di toccarmi le punte dei piedi e con mia sorpresa ci riuscii, anche perché lo feci da seduto.

Il mio stomaco iniziò a rumoreggiare insistentemente, infatti la sera precedente avevo cenato con una brioche rinsecchita, una manciata di noci e due aspirine, ingurgitate con un paio di birre in lattina.

Nel momento in cui aprii il frigorifero, il telefono iniziò a squillare.

In un primo istante considerai l’eventualità di lasciar scattare la segreteria telefonica, ma mi ricordai di essere il miglior investigatore di Bologna, quindi decisi di alzare la cornetta.

«Parlo con l’investigatore Bergonzini?» fece una voce femminile di una certa età.

«Chi lo cerca?» domandai.

«Sono la signora Degli Esposti. Ho trovato il numero su Internet e vorrei assumerla per risolvere l’assassinio del mio Lucio Dalla.»

«Cos’è, uno scherzo?» dissi, alzando il tono della voce.

«No, no sono serissima. È morto il mio barboncino a pelo corto.»

«E si chiamava Lucio Dalla?»

«Sì, sono una fan.»

Allontanai la cornetta dall’orecchio e con la mano libera mi strofinai gli occhi. Poi ripresi a parlare.

«Sì, signora, sono l’investigatore Bergonzini. Ha fatto bene a chiamarmi, non la deluderò. Venga nel mio ufficio così parliamo a quattrocchi. Si segni l’indirizzo: via Farini 37.»

«Perfetto, abito in zona. Sarò da lei entro mezz’ora, se le va bene.»

«Sono a disposizione, signora. A presto.»

Riappesi la cornetta e sul taccuino scrissi: Signora Degli Esposti, cane, Lucio Dalla, omicidio.

«Ma si può dare un nome del genere a un cane?» mi domandai ad alta voce. «Proprio perché fan, dovrebbe avere un po’ più di rispetto.»

Riflettei perfino sulla parola omicidio.

Si dirà omicidio o canicidio? pensai. Forse animalicidio? Ma chi se ne frega, intanto c’è scappato il morto!

La signora Degli Esposti fece il suo ingresso nel mio ufficio ventisette minuti dopo.

All’incirca settantenne, indossava un pesante cappotto color ocra e un basco francese in testa.

Probabilmente anche il suo intenso profumo era francese, forse Chanel… che tra l’altro era l’unica marca che conoscevo.

Come gesto di cortesia mi alzai dalla poltrona, posta dietro un’ampia scrivania disordinata.

«Prego, signora, si sieda pure. Posso offrirle dell’acqua?»

«No, grazie, sono a posto così.»

Per fortuna. Un attimo dopo averlo chiesto, mi ricordai di non avere bicchieri puliti.

«Sono tutto orecchie. Al telefono mi diceva qualcosa riguardo l’omicidio del suo Lucio, Lucio Dalla.»

«Signor Bergonzini, la notte della Vigilia di Natale il mio cagnolino è stato ucciso con una polpetta avvelenata. Sono andata alla polizia, ma mi hanno trattata con sufficienza. Mi hanno chiesto persino se non fosse stata la vecchiaia a ucciderlo, sebbene abbia un foglio del mio veterinario che ne certifica la morte per avvelenamento.»

«Eh, signora, la polizia è così, nonostante tutte le tasse che paghiamo…»

Attesi che la donna annuisse con la testa prima di ricominciare a parlare, ma non lo fece.

«Mi dica, piuttosto, dove si è consumata la tragedia?» chiesi.

«Nel giardino interno del mio condominio. Era quasi mezzanotte e stavo tornando dalla cena della Vigilia trascorsa a casa di mia figlia. Vede, in teoria gli animali non avrebbero il permesso di accedere al giardino, ma quella sera Lucio si è divincolato dalla pettorina e non sono riuscita a bloccarlo. Non ho più i riflessi di un tempo. Sa, gli anni passano per tutti.»

«Signora, lei è ancora un fiore» mentii.

«Ho continuato a chiamarlo per un po’, ma non tornava. Ero davvero terrorizzata, come può immaginare. Quindi, ho preso coraggio e sono andata a cercarlo. L’ho trovato steso a terra dietro un cespuglio, ormai morto, con delle polpette vicine al suo corpo.»

«C’era qualcuno con lei?»

«Sì, il custode. Ha sentito le mie grida ed è subito uscito dalla guardiola, dove vive. Poi mi ha aiutata a cercare Lucio.»

«Ha per caso dei sospetti? Intendo dire, qualcuno ha dei dissapori con lei?»

La donna fissò il muro in silenzio per un istante, ma dava l’impressione di avere, sin dall’inizio, un nome sulla punta della lingua.

«Ci sarebbe il signor Ulisse Carminati, un vero demonio. Abita al piano terra e, non scherzo, bisognerebbe mandarlo via dal palazzo, lui e il suo pestifero pinscher.»

La signora Degli Esposti non riuscì a trattenere le lacrime e nascose il volto dentro un fazzoletto.

«Si calmi signora, sta dando fiducia al miglior investigatore di Bologna! Quel dannato assassino ha le ore contate.»

La mia promessa sembrò rianimarla, ma temetti che ascoltare l’ammontare della mia parcella l’avrebbe stesa, quindi misurai le parole.

«Cara signora, mi metto immediatamente al lavoro e le prometto rapidi risultati. Questo criminale avrà di che pentirsi. E tutto alla modica cifra di duecentocinquanta euro al giorno, tasse incluse.»

La donna mi fissò alcuni secondi senza proferire parola. Quella scena accadeva quasi ogni volta, quindi solitamente attendevo in silenzio.

La signora Degli Esposti valutò quanto valesse per lei farsi giustizia.

«Va bene, signor Bergonzini, ha la mia fiducia. Trovi l’assassino del mio Lucio, rapidamente.» La donna accentuò l’avverbio.

«Non si preoccupi, non farà in tempo a prendersi un nuovo cane.» Mi morsi la lingua e mi arrampicai sugli specchi. «Non che debba per forza sostituire il suo cane morto, cioè… intendo dire che farò in fretta.»

La signora Degli Esposti ruppe il silenzio imbarazzante.

«Piuttosto, oggi alle ore 15 ci sarà una riunione, organizzata dall’amministratore, il signor Bernacca, per discutere di annosi problemi condominiali. Ho chiesto di inserire in programma un dibattito riguardo la morte del mio Lucio. Vorrei che lei intervenisse.»

«Certo, signora, mi scriva il suo indirizzo. Prima dell’assemblea farò un’ispezione e magari la mia presenza farà innervosire il killer.»

Allungai sulla scrivania un contratto standard da compilare e le rammentai di essere a sua disposizione nel caso si fosse ricordata qualche particolare utile per l’indagine.

Mi feci consegnare anche un assegno per coprire la prestazione del primo giorno di lavoro e accompagnai la signora Degli Esposti alla porta, ribadendo che mi sarei messo subito al lavoro senza perdere tempo.

Presi il mio taccuino degli appunti e scrissi: Ulisse Carminati, da tenere sott’occhio. Luogo del delitto: il giardino condominiale. Ore 15:00 riunione condominiale.

Continuavo ad avere una fame del diavolo, quindi mi diressi al bar per fare colazione, ma non prima di aver osservato la signora Degli Esposti attraversare la strada e lentamente allontanarsi.

2022-07-11

Blog: Libri non solo libri

Potete leggere un'intervista a me dedicata sul sito https://serenathelibrarian.wordpress.com/2022/07/11/intervista-a-marcello-manzoni/

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Ho finito di leggere ‘Le delicate indagini sull’assassinio di Lucio Dalla’.
    Un giallo spiritoso e delicato, scritto con ironia e buon garbo; una lettura piacevole, ma non banale. Ottimo per un momento di relax, quando serve staccare la spina dalla bruttura della cronaca quotidiana

  2. Daniele Bergonzoni

    Una quarta di copertina accattivante e un’anteprima che promette bene. Un intreccio tra il comico e l’investigativo che sembra fondere l’atmosfera del noir alla Willeford a quella più scanzonata stile Tusset. Il fatto che sia ambientato nella mia città natale rende il tutto ancora più interessante. Attendo con entusiasmo l’uscita del libro per leggere gli sviluppi della vicenda.

  3. J L

    (proprietario verificato)

    Questo titolo è interessante perché un tono umoristico è raro in questo genere. Nell’anteprima mi piace l’umorismo ironico o sarcastico, e la nuance un po’ assurda, chiaramente ispirato da Pulp.

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Marcello Manzoni
milanese, classe 1982, vive a Brugherio (MB). Dopo la laurea in Archeologia, non potendo campare di sogni, si è trasferito prima in Finlandia e poi in Germania. È ritornato in Italia con il meglio delle due esperienze: una moglie finnica e le tazze dei mercatini di Natale di Colonia.
Ha pubblicato svariati racconti con Idrovolante Edizioni, Rudis, Terebinto
Edizioni, Edizioni del Loggione e con alcune riviste online, tra cui Crack,
Smezziamo, Racconti dal Crocevia e Formicaleone.
Marcello Manzoni on Instagram
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