Marilù Baldanzi è una donna allegra, eccentrica e fantasiosa. Ama i colori sgargianti, le feste, il Natale e le sue statuine dei sette nani in giardino. Le stesse che la figlia Camilla considera piccoli mostriciattoli inquietanti, dall’alto della sua razionalità giudiziosa e pacata. Madre e figlia hanno caratteri e gusti apparentemente inconciliabili, al punto che Camilla sembra quasi prediligere nonna Sandra, la perfida suocera di Marilù. Sostenuta dall’ombra sempre presente della solida e anticonformista nonna Milly, la madre dovrà cercare una strada per comunicare con la figlia e trasformare le differenze in una ricchezza. Forse in questo la sua originalità e i suoi strampalati sogni a metà tra favola e parabola saranno davvero di aiuto. Camilla, invece, dovrà capire chi vuole diventare, e si scoprirà a farlo anche con l’aiuto di quella che lei ama definire la Strega di Torre Annunziata. Sua madre.
Annamaria La Rocca (proprietario verificato)
La trama del romanzo si snoda lungo una linea del tempo scandita da ricorrenze e feste che si susseguono durante la vita del personaggi di quattro generazioni di una famiglia. È proprio descrivendo il rapporto che i personaggi hanno con le ricorrenze e le feste, ma anche con i sogni e l’inconscio, che l’autrice ne delinea il vissuto e le esperienze che ne hanno formato il carattere. I luoghi del romanzo sono quelli nativi dell’autrice, la litoranea, il muretto, la spiaggia, il mare … descritti con l’amore di chi li vive dalla nascita, ma con l’amarezza per la scarsa cura con la quale sono stati conservati. Attraverso il confronto tra i personaggi emergono “le differenze”, frutto della necessaria evoluzione che ogni salto generazionale porta con sé, ma l’intreccio del romanzo porta alla luce i legami autentici tra loro, la profonda conoscenza che li unisce e li esorta a creare per i familiari momenti di vero benessere. Un romanzo da leggere, che coinvolge il lettore nella riconciliazione col proprio vissuto.