«Mi dispiace averle rubato tempo, non la volevo annoiare» disse interrompendo bruscamente il suo racconto.
«No, signora, come rubato tempo? Questo è il tempo meglio speso… I suoi racconti mi hanno davvero coinvolta.»
«Una giovane ascoltatrice, bene! Siete merce rara ormai… Io vengo ogni giorno in questo parco proprio per non smettere di ricordare. Sono sicura che avremo modo di rivederci.»
Era davvero una persona carina. Mi piaceva molto ascoltare le storie di estranei, ma poi tendevo a perdermi nei miei pensieri, e quel giorno non fu diverso. Lei si alzò e andò via lentamente, io rimasi lì seduta a guardare il viale e iniziai a pensare.
Mi rividi in lei. Un’anziana abitudinaria che trascorre i suoi pomeriggi a leggere seduta sulla sua storica panchina, ricordando il passato, tra alberi e foglie cadenti di un nuovo autunno alle porte.
Pensavo a come era cambiato il modo di vestire, di mangiare e di parlare, ma più di tutto mi stupiva come le cose si fossero complicate. Il progresso ha portato giovamento in tantissimi settori, questo è vero, ma il lavoro? Il mondo del lavoro lo trovate migliorato? Io vedo tutto in uno stato di rovina che avanza…
Che tu sia un giurista, uno scienziato, un archeologo, un pittore, un insegnante, un cameriere, un dottore, un architetto o un muratore non importa, la fine sarà sempre la stessa: ti lamenterai, sarai sottopagato, in attesa costante di un ambito giorno libero, stanco, deluso…
Quante persone conoscete felici del proprio mestiere?
Se decidi di intraprendere la carriera da lavoratore dipendente non basta la passione, la quantità di esperienze o la tua dedizione, devi soprattutto confrontarti con moltissimi tentativi ai concorsi e poi…
Fare colloqui! Tanti colloqui! I contratti di lavoro, i contributi, le tasse, le trattenute, i sindacati, ecc.
Esisteva già una differenza ai tempi della signora del parco: c’erano imprenditori e operai, ma adesso esistono tipologie lavorative davvero troppo diverse. Lavoratore autonomo, subordinato, a contratto, co.co.pro., assegnista, tirocinante, stagista, collaboratore, a prestazione, libero professionista e imprenditore. Perché elencare le tipologie contrattuali esistenti? Ciò a cui realmente sto pensando è quello che provoca un rifiuto, quello che in me ha provocato un rifiuto.
Uno? Forse meglio dire due, tre, quattro, dieci, venti, quaranta rifiuti! Non ho mai contato tutti i colloqui e i concorsi a cui ho partecipato nella mia vita, e di questo mi pento, ma sono davvero tanti, forse potrei scrivere un libro proprio su questo!
Quel giorno al parco li ricordai quasi tutti, ma soprattutto ricordai quando tutto ebbe inizio…
Capitolo 1: Ciao casa
2 luglio 2002, la scuola superiore stava per finire.
Avevo compiuto diciotto anni da tre mesi.
Non posso lamentarmi del liceo. Ho frequentato il classico solo perché si era iscritta la mia amichetta delle medie. In paese non è come nelle grandi città, non rischi di rimanere isolato se non sei alla moda, qui siamo tutti un po’ fuori moda.
In realtà le superiori sembrano la prosecuzione della scuola media. Le stesse relazioni che avevo avuto durante la scuola dell’infanzia le ho coltivate anche in adolescenza: vicini di casa, compagni di gioco, figli di amici di famiglia o addirittura parenti; c’era anche mio cugino, ma lui si è diplomato due anni prima.
Sembrava irraggiungibile ma poi è arrivato anche il temuto giorno della maturità; in un attimo ti diplomi e ti trovi catapultato nella “vita dei grandi”. Desideri l’indipendenza così tanto che fatichi a credere a chi diceva “un giorno rimpiangerai il periodo del liceo”. Prima scrollavo le spalle e pensavo Mai, questi giorni non li rimpiangerò mai, e invece dopo neanche tre anni mi sono ritrovata a sentire la mancanza dei viaggi d’istruzione e del panico da interrogazione.
Quella mattina eravamo tutti fuori dal portone ad aspettare la pubblicazione degli elenchi con i risultati. Non mi importava del voto, volevo solo andare via da lì, e c’ero riuscita, mi ero finalmente diplomata…
Ci siamo! Ora basta, sta per cambiare tutto! urlai in silenzio dentro di me. Sono grande, posso fare le mie scelte e soprattutto andare via da casa.
Lavorare nel negozio dei miei genitori non è stato terribile. Sistemare la merce, tenere la contabilità, gestire la cassa, a volte era divertente anche fare le consegne a domicilio.
Alex88 (proprietario verificato)
letto e riletto, attendo con ansia la copia cartacea a casa! Ti ricordo scrittrice già alle scuole medie… 🙂 Sono certo raggiungerai il tuo traguardo, te lo meriti!
shoponline_88 (proprietario verificato)
Semplice, leggero ed adatto a tutti
Sere riesce a farti riflettere tra una risata ed un pò di malinconia, vi consiglio di leggere la storia di Mia e di tanti giovani, e non, nella sua stessa situazione
Donat (proprietario verificato)
Fresca, attuale e che ti fa pensare 🙂
Consiglio sia il libro che l’autrice