Una settimana prima dell’inizio della convivenza con il compagno, una giovane donna ripercorre i passi che l’hanno portata a diventare chi è, in un viaggio intimo e profondo, dando valore alle piccole cose che contraddistinguono la sua vita. La sua non è un’esistenza banale, bensì semplice e degna di essere vissuta proprio grazie alle piccole, grandi, gioie che ogni giorno la rendono unica.
Prologo
Quando ho saputo di Emma, ho chiamato subito le ragazze; l’unica in grado di convincerla a uscire di casa sarebbe stata Andrea, ma si trovava dall’altra parte del mondo, e così i nostri innumerevoli tentativi di portarla fuori si sono rivelati vani. Ora ha smesso anche di rispondere ai messaggi, è completamente scomparsa.
Penso a Emma e mi si stringe un nodo alla gola; quanto dolore deve aver provato nel vedersi crollare tutto addosso e non poter fare nulla per impedirlo.
Mi sento quasi in colpa nei suoi confronti, ho tutto ciò che desidero, abbiamo appena comprato casa e vogliamo sposarci. Vorremmo almeno due figli, ma più avanti. Amo il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici. Non potrei e non voglio rinunciare alla mia quotidianità, alle mie abitudini e consuetudini che mi accompagnano ogni giorno fino a sera e fanno di me la persona che sono.
Non mi occorrono cambiamenti radicali per capire chi sono o cosa voglio, ho la fortuna di saperlo già, di averlo sempre saputo: le piccole cose. Quelle in apparenza ininfluenti, quelle a cui non si presta attenzione, date per scontate o rese invisibili dalla frenesia di una vita sempre di corsa.
Sono le piccole cose a fare la differenza perché le piccole cose hanno un grande potere.
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Apro gli occhi con un’energia diversa dal solito: è lunedì, ma profuma di buono.
Il lunedì è considerato un giorno infausto a livello nazionale. È colui che ti dice che una nuova settimana lavorativa sta per iniziare e ti ricorda che quella prima ancora te la sei lasciata alle spalle con le stesse cose da fare che ti eri ripromessa quella precedente. Come l’ultimo giorno dell’anno: ci credi davvero, dimagrirai e farai sport, poi passano i mesi e arrivi al 31 dicembre incredula di come il tempo sia volato, veloce al punto che non sei riuscita a portare a termine nulla di quanto ti eri ripromessa. E ricominci.
Però, i lunedì hanno anche un pregio: se non ci fossero, a chi daremmo la colpa del nostro malessere o di una brutta giornata? Ci servono per giustificare qualcosa che non è andato come avremmo voluto, una valvola di sfogo da ogni responsabilità. D’altronde, è lunedì! Se non esistessero, non esisterebbe un inizio settimana o ci lamenteremmo del martedì, che diverrebbe automaticamente il giorno infausto. Insomma, da qualche parte dovremo pure iniziare e gli inizi sono sempre i più difficili perché non sai cosa ti aspetta.
Non oggi. Oggi arrivano i mobili per la casa nuova e questo fine settimana Davide e io inizieremo la nostra vita insieme.
Scendo velocemente dal letto, preparo il caffè e volo in bagno. Sprizzo felicità da ogni poro!
Ci siamo conosciuti in una pizzeria, eravamo entrambi con i rispettivi amici, ma non ci siamo accorti l’una dell’altro finché lui non mi ha riportato il cellulare che, come mio solito, avevo dimenticato sul tavolo. I nostri sguardi si sono incrociati e soffermati quel secondo in più del necessario. Eravamo attratti l’uno dall’altra, quella piacevole sensazione, inspiegabile e inconscia, che ti spinge verso un perfetto sconosciuto. Come se fosse una calamita il cui campo magnetico ti attrae. È un’essenza, non un sentimento, ed è bellissimo.
L’emozione è tale da strapparmi un urlo, il tempo sembrava non trascorrere mai, invece ora sono qui a imballare le ultime cose, pronta a iniziare una nuova vita. Mi immagino a sistemare il giardino, mentre Davide prepara il pranzo, per poi sederci insieme a tavola e terminare con il dessert in camera da letto. Sorrido all’idea. Sto andando a convivere, sta davvero per accadere!
Scrivo alle ragazze senza aspettare risposta, so che ognuna lo farà quando potrà e che qualcun’altra non lo farà affatto. Emma non li legge nemmeno i messaggi, speriamo che quella pazza di sua zia riesca nell’impresa di farla tornare alla vita, non ho mai visto nessuno soffrire tanto e lei non se lo merita; Andrea è in Sri Lanka adesso, da quando è partita non ha più fatto ritorno e Sophie… Sophie ha i suoi tempi. La sola sempre puntuale è Iris, mai potrebbe mancare una risposta o darla in ritardo.
Ci siamo sempre chiamate così, “Le ragazze”, e credo continueremo a farlo anche quando “ragazze” non saremo più. Siamo amiche da anni, da quando abbiamo cominciato a giocare insieme a pallavolo. Da lì non ci siamo più lasciate. Le migliori amiche che si possano desiderare.
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