Non rispose allo sconosciuto, si limitò ad annuire, si piegò verso la barca mentre l’altro gli passava alcune casse di media grandezza una dopo l’altra, con tale cura e lentezza da imbarazzare il silenzio. L’uomo incappucciato riprese a parlare sottovoce, con fare furtivo, come se fosse in corso un’azione illecita.
«Cerca il passaggio, Strol, il transet, se puoi approfitta del buio. Nelle casse c’è tutto quello che serve… buona fortuna e abbi cura di te.»
Non poteva fermarsi a riposare, doveva proseguire. Adesso arrivava la parte più difficile, doveva scegliere se tornare indietro e sparire per qualche tempo, oppure continuare a ficcare il naso in giro per la terra in cui viveva. Troppe erano le cose in ballo, il futuro delle Terre Cardinali andava preparato adesso, la buona riuscita del piano messo in atto quella notte avrebbe inciso sul futuro di tutti in modo ineluttabile. Vide sparire Strol all’interno della Locanda. Lo conosceva bene, si fidava di lui, sapeva che avrebbe caricato le casse su un carro nel modo migliore, poi si sarebbe dedicato all’individuazione del transet, portando a termine la missione. In futuro si sarebbero rincontrati, non ne dubitava, ma tutto sarebbe stato diverso, niente più sotterfugi o piani segreti, sarebbe arrivato il momento di mostrare i denti, l’ora dell’azione, per non lasciarsi ingoiare da un destino nefasto e oscuro. Era esausto, ma si rimise in posizione da vogatore, fece un profondo respiro, guardando verso l’alto in cerca di un segno di luce. Ma quella era una notte buia, così buia che ci sarebbero voluti gli occhi di un rapace notturno per vedere qualcosa. La luce andava cercata altrove, nei propri pensieri, nelle proprie decisioni, nella ricerca della speranza, per cui si caricò di determinazione e iniziò a remare. Aveva deciso, come per sua indole avrebbe continuato a ficcare il naso.
Giuseppina Claudia Brindicci (proprietario verificato)
Ho amato la lettura di questa bozza finchè non mi sono resa conto che mi dovevo fermare per godere appieno dell’arrivo della copia originale! Non vedo l’ora di ricominciare dall’inizio e sognare terre lontane e atmosfere fantastiche.
Consigliato a sognatori, appassionati del genere, e in genere agli amanti della lettura.
Davide Ventura (proprietario verificato)
Da vorace lettore di romanzi fantasy, passione che mantengo viva da 30 anni, mi trovo spesso ad affrontare un argomento spinoso della letteratura di genere, ossia la sensazione a tratti noiosa, a tratti confortante dall’aver già letto, già trovato alcune delle tipiche situazioni e descrizioni di luoghi e personaggi che possono trovarsi nella letteratura di genere.
Non nego quindi che questo è stato lo spirito di analisi col quale mi sono affacciato alla lettura della bozza del romanzo Le Terre Cardinali.
Parto quindi dalla conclusione: sebbene siano presenti alcuni elementi classici del fantasy, Le Terre Cardinali presenta una serie importante di componenti se non propriamente originali, quantomeno non canoniche né frequenti.
L’amalgama con la quale si mescolano suggestioni, personaggi, ambientazioni classiche e moderne, risulta quindi sin da subito avvincente.
E qui, scatta il plauso: sebbene lo spirito col quale mi ero avvicinato alla lettura fosse analitico e razionale, la scorrevolezza della lettura e l’avvicendarsi di eventi e sempre nuovi personaggi e regioni geografiche, ha permesso a me lettore di venire risucchiato nella narrazione, e catapultato nel mondo descritto, che è sicuramente il fine ultimo evidente di molti autori fantasy, e non da meno dell’autore in questione: fuggire dal mondo reale, in un escapismo sì consolatorio, ma anche che metta in guardia da comportamenti pericolosi sia nella trama, che nella vita vera.
Pertanto, mi sembra di poter dire che questo romanzo, nonostante sia stato da me letto in una forma ancora da ripulire e cesellare, presenti ai lettori un fantastico passaggio verso un nuovo mondo, ricco di luoghi da scoprire, personaggi ben caratterizzati ed eventi che lasciano presagire una storia ancora lunga a venire.
Davide Ventura
Mitch Ventrella
Le Terre Cardinali – I Percettivi, è un romanzo che saprà trasportarvi senza difficoltà in terre sconosciute, dal sapore magico. I personaggi e le ambientazioni vi faranno desiderare di poter anche voi attraversare uno dei transet. In queste pagine, Antonello ha magistralmente dipinto, con maestria lessicale, un mondo che poi tanto lontano dal nostro non è, ma che sa far sognare. Preparatevi a tenere il fiato sospeso, sperando nella buona riuscita delle avventure dei protagonisti, in un mondo minacciato da un equilibrio sconvolto.
francesco petrella (proprietario verificato)
Vi consiglio vivamente di leggerlo!
Il libro è scritto molto bene e l’autore riesce a catapultarti, sin dalle prime pagine, in un mondo parallelo, lontano nello spazio e nel tempo.
La storia ed i suoi personaggi ti portano per mano, guidandoti attraverso paesaggi ed atmosfere fantastiche, conducendoti per le strade di borghi medioevali, facendoti vivere le passioni, le paure e le inquietudini di una società altra. Paure, passioni ed inquietudini che ti accorgi non essere poi così lontane dalle nostre.
Francesco Petrella