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Le Terre Cardinali – I Percettivi

Le Terre Cardinali - I Percettivi

La campagna di crowdfunding è terminata, ma puoi continuare a pre-ordinare il libro per riceverlo prima che arrivi in libreria

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Consegna prevista Aprile 2024
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E se per una volta gli indesiderati fossimo noi, gli umani? Ci insinuiamo nelle idilliache Terre Cardinali attraverso passaggi naturali chiamati “transet”, esportiamo il nostro modus invadente e distruttivo, poi veniamo confinati in squallide colonie. Gli autoctoni ci hanno ribattezzati ‘allogeni’, con disprezzo. Ma i cardinalizi si sentono al sicuro, hanno il loro amuleto, un Faro – Mulino che scandisce tempo cronologico e stagionale grazie alla rara pietra sensibile del “cronio”. Essi vivono sereni, nonostante le trame ambigue del capo della Curia, l’Eminenza di granito che lavora a un piano segreto, abominevole. Presunti pericoli, reali insidie, impreviste e imminenti sciagure che in molti ignorano e sottostimano. Un evento disturbante desterà gli autoctoni dall’ingenuità, spezzerà il fittizio equilibrio generato dall’inedia; costringerà alcuni cardinalizi ad agire, perché il male in arrivo fermentava da tempo, dimostrandoci ancora una volta quanto siamo volubili.

Perché ho scritto questo libro?
Il fantastico mi ha salvato, concedendo vie di fuga nei momenti in cui mancavano spazio e respiro. Quando ho conosciuto Indiana Jones ho sognato di diventare archeologo, con Superman volevo volare, infine ho desiderato le pietre magiche di Shannara. Adoro raccontare storie per donare agli altri lo stesso rifugio di cui ho avuto bisogno. In questo romanzo ci sono i miei sogni non le mie aspettative: in questo romanzo ci sono io, il bambino che cercava il giusto sentiero per evitare di smarrirsi.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Da qualche parte, nel passato.

L’uomo senza nome e senza volto navigava il fiume dei salici rossi ormai da ore, con l’unico remo tra le mani, i guanti blu ceruleo bagnati dal sudore, i muscoli delle braccia vicini allo stremo. Gli schizzi d’acqua gli avevano inumidito la tunica grigia e il cappuccio, il freddo notturno gli aveva irrigidito il corpo, ma doveva andare avanti, il fardello che portava era troppo importante. Era riuscito con astuzia, mestiere e un po’ di fortuna a passare le dogane poste ai confini tra le terre del sud e quelle dell’ovest. Se i suoi calcoli erano giusti, a breve sarebbe arrivato a destinazione. Iniziò a lasciare il centro del fiume, spostandosi verso destra, frustato dai salici mossi dal vento notturno, aprì meglio gli occhi intorpiditi iniziando a scorgere in quel muro, creato dal buio, i contorni di qualcosa di familiare. Si trattava della Locanda dell’Agone nero, una delle tante che costeggiavano i fiumi di tutte le Terre Cardinali. Accostò a riva, legò la corda a un palo di legno e con un fischio lanciò un segnale.
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Dopo pochi minuti, attraverso i contorni indefiniti della locanda, si aprì una porta ed emerse una sagoma vestita con un abito grigio bordato di blu ceruleo, legato alla vita con un laccio e una cintura dello stesso colore; indossava guanti uguali a quelli dell’uomo che lo attendeva sulla barca dopo averne richiamato l’attenzione. L’uomo senza nome e senza volto, evitando di abbassare il cappuccio umido, si rivolse al locandiere con poche cerimonie.

«Strol, dobbiamo fare in fretta».

Strol non era solo un locandiere e molto poco si sapeva di lui. Qualcuno affermava che in passato fosse stato un sicario, altri giuravano fosse un marinaio che cacciava Satinarie, altri ancora erano convinti fosse un baro patentato col vizio del gioco. Ma il suo passato restava un mistero, l’unica cosa certa era la sua temibilità, l’aura di insidia che lo circondava, tanto che nella sua locanda nessuno creava mai problemi. Era alto e piazzato, con i capelli castani corti sempre spettinati e una cicatrice che partiva da dietro all’occhio sinistro per finire sotto il mento. Non si era preoccupato di coprirla, anzi voleva fosse evidente, era come un biglietto da visita. Non portava barba, né baffi, aveva il volto pulito e un aspetto compassato, l’anima invece era tutta da verificare. Non rispose allo sconosciuto, si limitò ad annuire, si piegò verso la barca mentre l’altro gli passava alcune casse di media grandezza una dopo l’altra, con tale cura e lentezza da imbarazzare il silenzio. L’uomo incappucciato riprese a parlare sotto voce, con fare furtivo, come se fosse in corso un’azione illecita.

«Cerca il passaggio Strol, il transet, se puoi approfitta del buio. Nelle casse c’è tutto quello che serve… buona fortuna e abbi cura di te».

Non poteva fermarsi a riposare, doveva proseguire. Adesso arrivava la parte più difficile, doveva scegliere se tornare indietro e sparire per qualche tempo, oppure continuare a ficcare il naso in giro per le terra in cui viveva. Troppe erano le cose in ballo, il futuro delle Terre Cardinali andava preparato adesso, la buona riuscita del piano messo in atto quella notte avrebbe inciso sul futuro di tutti in modo ineluttabile. Vide sparire Strol all’interno della Locanda. Lo conosceva bene, si fidava di lui, sapeva che avrebbe caricato le casse su un carro nel modo migliore, poi si sarebbe dedicato all’individuazione del transet, portando a termine la missione. In futuro si sarebbero rincontrati, non ne dubitava, ma tutto sarebbe stato diverso, niente più sotterfugi o piani segreti, sarebbe arrivato il momento di mostrare i denti, l’ora dell’azione, per non lasciarsi ingoiare da un destino nefasto e oscuro. Era esausto, ma si rimise in posizione da vogatore, fece un profondo respiro, guardando verso l’alto in cerca di un segno di luce. Ma quella era una notte buia, così buia che ci sarebbero voluti gli occhi di un rapace notturno per vedere qualcosa. La luce andava cercata altrove, nei propri pensieri, nelle proprie decisioni, nella ricerca della speranza, per cui si caricò di determinazione e iniziò a remare. Aveva deciso, come per sua indole avrebbe continuato a ficcare il naso.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

Commenti

  1. Giuseppina Claudia Brindicci

    (proprietario verificato)

    Ho amato la lettura di questa bozza finchè non mi sono resa conto che mi dovevo fermare per godere appieno dell’arrivo della copia originale! Non vedo l’ora di ricominciare dall’inizio e sognare terre lontane e atmosfere fantastiche.
    Consigliato a sognatori, appassionati del genere, e in genere agli amanti della lettura.

  2. (proprietario verificato)

    Da vorace lettore di romanzi fantasy, passione che mantengo viva da 30 anni, mi trovo spesso ad affrontare un argomento spinoso della letteratura di genere, ossia la sensazione a tratti noiosa, a tratti confortante dall’aver già letto, già trovato alcune delle tipiche situazioni e descrizioni di luoghi e personaggi che possono trovarsi nella letteratura di genere.
    Non nego quindi che questo è stato lo spirito di analisi col quale mi sono affacciato alla lettura della bozza del romanzo Le Terre Cardinali.
    Parto quindi dalla conclusione: sebbene siano presenti alcuni elementi classici del fantasy, Le Terre Cardinali presenta una serie importante di componenti se non propriamente originali, quantomeno non canoniche né frequenti.
    L’amalgama con la quale si mescolano suggestioni, personaggi, ambientazioni classiche e moderne, risulta quindi sin da subito avvincente.
    E qui, scatta il plauso: sebbene lo spirito col quale mi ero avvicinato alla lettura fosse analitico e razionale, la scorrevolezza della lettura e l’avvicendarsi di eventi e sempre nuovi personaggi e regioni geografiche, ha permesso a me lettore di venire risucchiato nella narrazione, e catapultato nel mondo descritto, che è sicuramente il fine ultimo evidente di molti autori fantasy, e non da meno dell’autore in questione: fuggire dal mondo reale, in un escapismo sì consolatorio, ma anche che metta in guardia da comportamenti pericolosi sia nella trama, che nella vita vera.
    Pertanto, mi sembra di poter dire che questo romanzo, nonostante sia stato da me letto in una forma ancora da ripulire e cesellare, presenti ai lettori un fantastico passaggio verso un nuovo mondo, ricco di luoghi da scoprire, personaggi ben caratterizzati ed eventi che lasciano presagire una storia ancora lunga a venire.
    Davide Ventura

  3. Mitch Ventrella

    Le Terre Cardinali – I Percettivi, è un romanzo che saprà trasportarvi senza difficoltà in terre sconosciute, dal sapore magico. I personaggi e le ambientazioni vi faranno desiderare di poter anche voi attraversare uno dei transet. In queste pagine, Antonello ha magistralmente dipinto, con maestria lessicale, un mondo che poi tanto lontano dal nostro non è, ma che sa far sognare. Preparatevi a tenere il fiato sospeso, sperando nella buona riuscita delle avventure dei protagonisti, in un mondo minacciato da un equilibrio sconvolto.

  4. francesco petrella

    (proprietario verificato)

    Vi consiglio vivamente di leggerlo!
    Il libro è scritto molto bene e l’autore riesce a catapultarti, sin dalle prime pagine, in un mondo parallelo, lontano nello spazio e nel tempo.
    La storia ed i suoi personaggi ti portano per mano, guidandoti attraverso paesaggi ed atmosfere fantastiche, conducendoti per le strade di borghi medioevali, facendoti vivere le passioni, le paure e le inquietudini di una società altra. Paure, passioni ed inquietudini che ti accorgi non essere poi così lontane dalle nostre.
    Francesco Petrella

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Antonello Garribba
Bari classe ‘74. Adolescenza irrequieta, tormento in età scolare, riscatto universitario, oggi educatore professionale e Coordinatore di Comunità; laureato in Lettere Moderne. Il titolo non inganni, più “umanista ignorante” che intellettuale, autodidatta quasi in tutto, curiosità ed esperienze alla base della mia formazione. L’identità culturale si forma a dieci anni quando scopro il Fantasy con Terry Brooks, poi Kafka, Poe e i romantici inglesi. Divoratore di film, appassionato di criminologia, legato ai viaggi e all’incontro con Praga nel ’98, che diventa una seconda casa. Adoro la Storia e sono attratto dalle atmosfere medievali, gotiche, romantiche e misteriose (morirò senza sapere chi fosse Jack lo squartatore!). Rocchettaro esteticamente anomalo, dall’esterno sembro un bancario, pratico sport nonostante il dissenso delle mie ernie.
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