Il banchetto si sarebbe consumato solo a seguito delle nozze, ma la madre, scaltra oltre ogni misura, decise di servire comunque vino ma con moderazione, per evitare incidenti durante la celebrazione. Lo fece accompagnare con tartine di pasta e uvetta, ceci, uva da tavola, pasticcio di mele e datteri asiatici. Non mancava mai di scambiare qualche parola con la servitù e di dare il benvenuto agli ospiti più illustri. Era come recitare una parte. Non che non le piacesse, o che serbasse per gli ospiti qualche tipo di rancore. Al contrario, sentiva di svolgere il proprio dovere nell’intrattenere conversazioni, perché quella era la parte della donna politica. E lei era esattamente questo: una donna che amava giocare con la politica e sapeva di avere i mezzi per farlo. Era sempre stata astuta e non si era fatta mettere i piedi in testa neanche dal marito e dal suo carattere autoritario.
Osservandola mentre sorrideva a un uomo alto, dal cappello piumato e il mantello che strisciava a terra, Berengario si chiese se anche la sua futura moglie si sarebbe rivelata una donna forte e capace di tutto per mantenere il potere. Sperò di sì.
«Principe.»
Non lo era davvero, ma la carica di marchese del Friuli del padre e l’intreccio di parentela della madre con Luigi il Pio, re della Francia, lo avevano marchiato con quel soprannome.
Francesco IV Tanella prostrò il capo, Berengario si voltò destandosi dai suoi pensieri e lo abbracciò, baciandogli la guancia.
«Mio caro, carissimo amico. Non potrò mai ringraziarti tanto per essere venuto in questo giorno così speciale.»
«Non mi sarei perso questa festa per niente al mondo. Ho spronato i cavalli della carrozza fino a farli sbavare, ma ne è valsa la pena. Tua madre avrà fatto preparare da mangiare per tutto un esercito e chissà quali incantevoli danzatrici avrà assunto.»
«Tante quante sono gli uomini che si sta preparando a intortare» disse Berengario, sorridendo e accompagnando la battuta con una lieve pacca sulla spalla di Francesco, il quale rise di gusto.
«Dovresti considerarti molto fortunato. Presto sarai re e gli alleati sono un bene prezioso. Non rifiutarne mai nessuno, a costo di pagarli con oro e molte terre.»
«Mi basti tu, Francesco. Sei il più valido alleato, amico e fratellastro che potrei mai desiderare.»
«Così, però, mi lusinghi! Oppure hai già alzato troppo la coppa del vino?» disse scherzando Francesco.
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