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Legame karmico

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Consegna prevista Novembre 2025

Angelica, sposata da diversi anni e mamma di un’adolescente, intreccia un’infuocata relazione extra-coniugale con Stefano, suo collega insegnante. La storia ha tutte le caratteristiche di un legame karmico, ossia quel filo rosso che unisce due persone che si allunga e si riaccorcia continuamente, ma che fa fatica a spezzarsi. Riuscirà Angelica a spezzare quel filo e a dare una seconda occasione al suo matrimonio, oppure mollerà tutto e rimarrà dentro questa storia a volte tossica a volte bellissima? Ma anche il marito di Angelica ha qualche scheletro nell’armadio… e Stefano? Farà di tutto per Angelica oppure per lui è solo sesso?

Perché ho scritto questo libro?

Quando un anno e mezzo fa ho compiuto i 40 anni, mi sono detta che era il momento di realizzare un altro bellissimo sogno: quello di scrivere un libro e, perché no, anche pubblicarlo. Con il sostegno di mio marito e delle mie figlie, della mia famiglia di origine (Soprattutto dell’occhio attento di mia mamma, la prima lettrice e correttrice di bozze) e delle mie più care amiche, mi sono buttata… ora eccomi qua a provarci davvero.

ANTEPRIMA NON EDITATA

Ciao,

con la nostra canzone in sottofondo e con tutto il coraggio che ho, ti scrivo perché non riusciamo mai a parlare, e obiettivamente, non riuscirei mai a dirti queste cose faccia a faccia guardandoti negli occhi per paura, forse, della tua reazione.

È bello stare con te, anche se sono attimi rubati alla nostra vita di sempre, ma pur sempre attimi nostri.

Più volte mi hai ripetuto, la stessa cosa che dice Edward a Bella in Twilight: sei la mia dose di eroina preferita, non riesco a stare lontano da te…eppure come lui, di punto in bianco, ad un certo punto, te ne sei andato.

Durante i nostri mesi lontani ho avuto modo di pensare, di riflettere, e sono giunta alla conclusione che è ora di essere sincera con te, ma soprattutto con me stessa. Lo so che seppur distanti fisicamente, non siamo stati mai veramente lontani, non con la testa per lo meno. Quante volte ti sei ritrovato a pensarmi e a sognarmi e a immaginarmi vicino a te? Lo stesso è stato per me. Ti ho pensato spesso e mi chiedevo se il mio sentirti comunque, fosse un segno. E lo era, perché, come vedi tu stesso, siamo tornati assieme. Siamo consapevoli entrambi che non riusciamo a stare distanti per quanto ci proviamo, ritorniamo sempre al punto di partenza.

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La mia domanda principale è…perché? Da parte tua, razionale e logico come sei, ammetterai che ti trastullerai dietro le solite scuse e dietro le solite paure ma, per me, che sono una di pancia, la risposta è semplice e forse ovvia.

Sono arrivata alla conclusione che la nostra “relazione” porti con sé qualcosa di più che un semplice fare sesso. Se guardi il calendario, tra poco meno di un mese, il 21 di Dicembre, è un anno che siamo dentro a questo turbinio di emozioni, allontanamenti e riconciliazioni…e io non ho una “relazione”, anche se di certo la nostra non può uscire allo scoperto, senza provare qualcosa per quella persona. Non posso dire che sia amore con la A maiuscola, quello si riserva a solo poche persone, ma almeno credo che sia affetto profondo. Non riesco più a nascondermi dietro al fatto che siamo solo amici. Con i miei amici non faccio quello che faccio con te, non li penso spesso e non ho voglia di vederli con la stessa frequenza (ovviamente sto parlando degli amici maschi).

È vero, abbiamo deciso che ci vediamo quando possiamo, senza sconvolgere la vita a nessuno e senza arrabbiarsi se ci sono degli impedimenti, abbiamo deciso di viverlo con tranquillità ma, siamo onesti, cosa ti tiene legato a me?

L’altro giorno mi hai detto che in questi mesi di lontananza ti è mancato tutto, il pacchetto completo…e questo mi dà conferma, e magari sto sbagliando, che anche da parte tua ci sia quel voler bene… So che per te è difficile anche solo pensarlo, so che non ti ricordi nemmeno se hai mai detto ti amo in vita tua, quindi so che non è facile chiamare le cose con il suo nome per te…

Lo sai benissimo che, se anche tu lo ammettessi, come lo sto ammettendo io, non cambierebbe di fatto assolutamente nulla. Non voglio cambiare la nostra vita effettiva, non vorrei mai di stravolgerla perché, lo sai benissimo, che nemmeno io lo farei. Io sto bene dove sto e tu anche. È una cosa che abbiamo detto sin dall’inizio e come allora, la cosa non cambia e non lo voglio neppure.

Solo che non voglio più avere dubbi su di te, su di noi. Non riesco a stare con l ‘incognita che scappi perché hai paura di ciò che senti.

Comunque sono qui per dirti anche che, se questa cosa è da parte solo mia, allora ti lascio libero.

Libero di tornare alla tua vita di sempre, senza di me. Si certo, mi sentirai forse, ogni tanto. Ma davvero pensare di essere solo una scopata non mi basta più, non dopo tutto questo tempo.  E lascio libera me, di proseguire senza di te, con il cuore triste ma non voglio tenerti legato se siamo su due vibrazioni diverse. Io ti voglio bene e non ho più intenzione di fingere. Alla mia età non serve più.

Quindi riflettici, spero solo che mi arrivi un messaggio da parte tua, entro domani, con un semplice: concordo, anch’io o provo anch’io o vedi tu…ma se così non fosse, ti auguro la migliore vita che tu possa desiderare e che tu sia felice.

Ora distruggi questa lettera, buttala in un cestino lontano da qui, lontano da casa, triturala, bruciala… È troppo pericoloso tenerla…se qualcuno la trova???no non possiamo avere rogne, lo sai, e non lo vuoi nemmeno tu.

Sperando di sentirti…

Con affetto

CAP 1

E come tutti gli anni, arriva il 1° di Settembre. È ciò che sancisce l’inizio dell’anno, altro che 1° gennaio… per chi è insegnante, o studente, il vero inizio è proprio questo. È l’inizio di nuovi cambiamenti, nuovi alunni, nuove classi, nuove persone.

Sono entrata in questa piccola scuola media tre anni fa e, da allora, sono rimasta. Almeno, in questi tre anni, ho avuto la fortuna che i miei compagni di lavoro fossero sempre gli stessi. Sono stata accolta subito a braccia aperte e mi hanno fatto sentire a mio agio da subito, come se fossi stata con loro da sempre.

In questi anni la mia vita è stata abbastanza piatta e gravita attorno alla mia famiglia. Ho stretto anche un’amicizia molto forte con Barbara, l’insegnante di Inglese che poi ho traslato anche fuori dalla mia vita scolastica. E poi c’è la mia amica di sempre, Giulia. Siamo tre personalità completamente diverse ma complementari. Io sono la donna della pancia, quella che vede sempre il buono delle persone, che ha grandi sogni e un rapporto di rispetto e di valorizzazione dei miei studenti, d’altronde insegno lettere…Barbara invece è un po’ più rigida ma di cuore buono, non si fa mettere i piedi in testa ma, se le chiedi un piacere si fa in quattro per poterti dare una mano. È la più logorroica e a volte pure indigesta nelle sue frecciatine, ma so che posso contare su di lei. E Giulia beh, ci conosciamo da quando eravamo bambine…lei è la psicologa, di nome e di fatto. A volte vorresti che non ti psicoanalizzasse (ma è così che lei è fatta) e, per quanto a volte possa essere fastidiosa, dato che spesso ti mette davanti a ciò che pensi ma che non hai coraggio di dire, ti aiuta a riflettere, sempre. In realtà però è una grande caciarona.

*

Sono le 6.30 del mattino. Mia figlia è ancora nel mondo di Morfeo, beata lei che comincia tra 15 giorni, ma per me è ora di programmazioni e Diosolosacosa… ormai è al secondo anno della scuola di estetista, quindi posso tranquillamente lasciarla a casa mentre vado al lavoro sapendo già che dormirà, se va bene, fino alle dieci per poi trastullarsi davanti a tv e cellulare in attesa del pranzo (che almeno prepara lei).

Mio marito è già pronto con la sua valigetta in mano e il suo trolley: come al solito starà via qualche giorno, per poi tornare, per poi ripartire.

Davanti alla tazza di caffè della mattina, che mi fa resuscitare dal mondo degli zombie, mi fermo a riflettere che, quando ero piccola, avevo tre grande desideri: trovare un marito e avere dei figli, una bella casa e un lavoro come scrittrice di gialli. E le cose le avevo realizzate quasi tutte però…non sono totalmente felice. La mia vita è fatta di monotonia. Mia figlia, ormai grande, si arrangia da sola. Abbiamo un legame fortissimo, possiamo parlare di tutto e soprattutto d’estate, stiamo sveglie fino a tardi a chiacchierare e a confrontarci su varie idee e sensazioni. Lei sa che ci sono sempre e, anche se non lo dice, mi accorgo subito se qualcosa non va per il verso giusto…

Mio marito c’è… sì, ma…è sempre in viaggio per il suo lavoro. L’ho sposato che ero molto giovane e innamorata, non che adesso non lo sia, ma siamo in realtà famiglia solo dal venerdì sera alla domenica. Lui è soddisfatto della sua vita, del suo lavoro, ma il suo lavoro viene prima (lo sapevo anche quando l’ho sposato, ma adesso dopo 16 anni la cosa la percepisco in modo un po’ diverso).

< Sei pronta per ricominciare la vita di sempre? > messaggio da Barbara < sto ancora crollando dal sonno…dimmi che ho sbagliato giorno e oggi è solo il 1 agosto >

< No tesoro, non hai sbagliato. Ci vediamo tra poco >

Cavolo sono già le sette e devo ancora prepararmi e alle otto devo essere in sede. Fortunatamente la scuola è a 5 minuti da casa mia…e Pordenone è bellissima la mattina quando non c’è caos. Mi vesto semplice, un jeans e una t-shirt visto che le temperature sono ancora da caldo record, un bel paio di sneackers e via che si va. Prendo il mio zaino, perché le valigette ventiquattr’ore mi sanno tanto da insegnante di un’altra epoca, e mi incammino. Non so bene cosa aspettarmi e mi trastullo nelle varie congetture di inizio anno quando sento qualcuno che mi sorprende alle spalle con un “Ciao Angelica!”. Dio mio! A momenti mi viene un infarto perché proprio non me lo aspettavo e, soprattutto, non pensavo che fosse lui, il professore sotuttoio, che di nome fa Stefano.

“Buongiorno Stefano. Tutto bene?” se l’anno comincia così direi che si prospetta un anno merdaviglioso…

“Si! finalmente si torna alla vita di sempre!” mi risponde stranamente con un sorriso…un sorriso? Credo di averlo visto ben poche volte con un sorriso sulla sua faccia, forse magari avrà passato bene le vacanze. Di solito è capace di renderti la vita un inferno se per caso si sveglia con la giornata sbagliata…

“Perché? non hai passato delle belle vacanze?” domando vaga e in realtà nemmeno mi interessa.

“Si certamente, ho fatto delle belle escursioni e sono andato in Egitto. Mi sono divertito ma mi mancava la vita scolastica” e torna a sorridere…oddio deve venire pioggia nei prossimi giorni!

“Bene allora ti mancavano le chiacchiere alla macchinetta del caffè, l’unico momento gioioso per te di solito durante la mattinata!” era lì che cercava di dare del suo meglio e sembrare un po’ meno pesante e scontroso, a volte con scarso successo perché, diciamoci la verità, non lo sopportavo proprio, sia quando a volte mi trattava come una bambina (visto i 10 anni di differenza), sia perché le mie idee e le sue non combaciavano per nulla, la maggior parte delle volte. Fortuna che eravamo arrivati davanti al cancello..

“Anche sì, mi mancava la macchinetta del caffè, ma mi mancavi tu” allunga il passo e se ne va, senza aggiungere altro.

E io rimango impalata con gli occhi spalancati e la mascella cadente che, se mi avessero detto che gli unicorni fuxia volavano in cielo, ci avrei creduto senz’altro di più.

“Cosa??” ma la mia domanda rimane sospesa nel vuoto perché lui è già entrato nella struttura e io rimango lì fuori, come se qualcuno mi avesse inchiodato i piedi con il cemento a presa rapida. Magari me lo sono immaginato ma, soprattutto, che vuol dire? Gli manca forse il prendermi in giro costantemente? Gli manca che??? Beh non che fossimo mai andati particolarmente d’accordo…mah vabbeh…

Entro, e Barbara è talmente carina, che mi accoglie:

“Ciao tesoro, hai visto un fantasma per caso? Hai una brutta cera, sembri una scappata di casa!” la gentilezza fatta a persona proprio…

“No no, solo il trauma dell’inizio della vita scolastica” di certo non le posso dire nulla. E se me lo fossi immaginato? E soprattutto che cavolo posso dirle su un nostro collega?? E se poi ho capito male…e soprattutto non ho capito cosa intendesse dire Stefano con quella allusione…magari è una stupidaggine…non voglio confidare una cosa che magari non ha reale importanza.

La mattinata è tranquilla, un susseguirsi di brevi pianificazioni, due caffè e racconti delle vacanze ma di Stefano neanche l’ombra…sta forse cercando di evitarmi? Ogni tanto mi distraggo, ripensando a quella sorta di conversazione avvenuta, ma poi che mi importa realmente di ciò che voleva dire? Ma io sono fatta così. Quando ho un tarlo, la pulce nell’orecchio, devo scavare a fondo finché non trovo le risposte o la risposta al mio dilemma. Non mi piace lasciare le cose a metà, che siano conversazioni o lavori. Seppure ne cominci 50 alla volta e contemporaneamente, prima o poi devo arrivare alla conclusione di tutto. E quando le cose non dipendono da me, devo assolutamente trovare nessi o chiarimenti diretti per avere le risposte che cerco, anche se non sempre sono quelle che voglio.

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Alessandra Fedati
Sono nata e cresciuta a Pordenone. Sono sposata dal 2013, ma sto con mio marito dal 2002. Abbiamo due splendide ragazze di 8 e 13 anni. A 25 anni, mentre lavoravo in un negozio mi sono appassionata alla Riflessologia Plantare e a tutto il mondo olistico. Così, dopo molti anni studi e molta pratica, ho aperto la mia partita iva nel 2017 come Operatrice Olistica. Amo profondamente il mio lavoro, ascoltare i vissuti della gente e aiutarla come posso.
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