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Lettere a Marie Goddet

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Parigi, 2013. In un mattino di novembre la vita di Marie Goddet, una celebre attrice al culmine della sua carriera, viene scossa da una misteriosa lettera di uno sconosciuto. L’uomo dietro alla penna raffinata è Matthieu Leibvoz, un anonimo e colto contadino del sud della Francia, che dichiara a Marie di essere il solo uomo capace di comprendere la sua vera identità, al di là di tutte le maschere e i ruoli mondani di cui la donna è prigioniera. Marie, già in una crisi esistenziale, in quelle parole avverte qualcosa di grande e abissale. Deve accettare di incontrare lo sconosciuto, potenzialmente pazzo e pericoloso, o rischiare di perdere l’occasione di conoscere la sola persona capace di vederla nella sua profondità? Una storia che si snoda tra le strade di Parigi, il sud della Francia e i segreti celati nei cuori dei suoi protagonisti, coinvolti in un processo inesorabile di distruzione e ricostruzione delle loro esistenze attraverso il linguaggio universale dell’amore.

PARTE PRIMA

CAPITOLO UNO

Aveva aperto la finta porta sulla pioggia di novembre e se n’era andata senza salutare nessuno.

Si era dileguata dal set lasciando sfatto un camerino improvvisato in una delle roulottes degli anni Ottanta che circondavano il retro degli studi.

Lo aveva lasciato come si lasciano le stanze d’albergo: con la porta spalancata su un letto consumato, gli asciugamani umidi appoggiati un po’ ovunque, qualche oggetto di poco conto dimenticato e una manciata di cosmetici usati a metà.

Non era la prima volta.

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A dire il vero faceva sempre così. Era lei, era il suo modo, quello di Marie Goddet, forse l’attrice più celebre di Francia. Scompariva incurante di ciò che restava del suo passaggio. E non solo in un camerino o in una stanza d’albergo, ma anche nella vita. Soprattutto nelle stanze in cui consumava l’amore, che erano sempre le stanze degli altri.

Lo aveva fatto anche poche settimane prima, dopo una notte trascorsa con un attore che frequentava da circa un mese. Si erano visti un paio di volte a casa di lui. Marie era uscita da quell’appartamento verso l’alba dicendo che amava fare colazione al café sotto casa sua, da sola s’intende. Lui l’aveva guardata andarsene senza dire nulla, desiderando qualcosa che non avrebbe mai ottenuto.

Per Marie quelle erano le sue petites histoires, nelle quali si premurava bene di andarsene sempre per prima, convinta che in amore chi lascia ha un futuro mentre chi resta muore nel passato. E lei odiava il passato, che diceva essere il tempo di chi ama leccarsi le ferite. Di lì a qualche settimana le sue convinzioni sarebbero crollate penosamente. In piena notte, nel momento esatto in cui avrebbe visto con occhi smarriti un uomo andarsene lasciando spalancata la porta di casa sua, Marie per la prima volta avrebbe tremato e il futuro si sarebbe frantumato tra le sue dita. Allora la divinità Goddet avrebbe capito cosa significa essere mortale.

In quel giorno di novembre, invece, Marie pensava solo a tornarsene a casa, scivolando via dagli studi cinematografici nei quali, per due mesi, aveva interpretato il ruolo di un’insegnante di Lettere della Sorbona innamorata di una turista americana a Parigi; sceneggiatura che aveva adorato fin dall’inizio.

Uscita dal camerino, con una rivista sulla testa per ripararsi dalla pioggia, aveva camminato senza voltarsi fino al cancello principale. Era passata accanto a Monsieur Bonnet, il leggendario custode dell’edificio; lo aveva salutato con un breve cenno del capo come a dire: ci si rivede, e si era lasciata tutto alle spalle.

Ma il loquace Monsieur Bonnet non lo avrebbe più rivisto e così i camerini dentro le roulottes né gli studi cinematografici più celebri di Francia. Marie non avrebbe più recitato in alcun film né varcato quel cancello che si chiudeva inesorabilmente dietro di lei.

Per l’ultima volta, al di là delle barriere di ferro, c’era ad attenderla un taxi bagnato in mezzo a una strada dall’odore di cenere umida. Ancora un po’ di pazienza e di lì a poco Marie sarebbe tornata a quell’appartamento nel centro di Parigi che era il suo riparo da un mondo che in realtà non aveva mai amato.

2023-08-07

Evento

Diretta Facebook In diretta facebook racconterò il romanzo "Lettere a Marie Goddet" Un'occasione di incontro e di scambio per approfondire i temi del romanzo e i suoi retroscena
2023-07-13

Aggiornamento

Condivido qui con estremo piacere la testimonianza di Rita, dopo avere assistito alla presentazione milanese del romanzo "Lettere e Marie Goddet" di qualche giorno fa. Grazie Rita... "Sono stata alla presentazione del libro a Milano dove ho potuto ascoltare, curiosa, rapita e affascinata, alcuni brani significativi recitati da un bravissimo attore, introdotti e commentati dall'autore. Non è la prima volta che mi accade ma ogni volta mi stupisce e mi meraviglia: quando si incontra Alessandro, specie attraverso le sue opere, non crescere è praticamente impossibile. Con il favore della notte qualcosa ha avuto il tempo di sedimentare in me e di dare inizio ad un processo di trasformazione. La mattina dopo al risveglio qualcosa è scattato e ho cominciato a piangere. Sono andata avanti per un bel po'. Una parte di me si è rivista in entrambi i protagonisti della storia: in Marie, l'artista disordinata così presa dal suo personaggio da non sapere più chi è davvero, e in Matthieu, che non si sente mai pronto, che corre dietro alla sua dea convinto che sia la soluzione per tutto e la cui paura più grande è di fallire nel suo sogno disperato e folle alla cui realizzazione ha affidato la ragione di tutta la sua vita. Ho acquistato il libro e non vedo l'ora di gustarlo fino alla fine. La tentazione di lasciarsi divorare dalla lettura sarà forte, lo so, ma ho deciso che cercherò di scorrere fra le pagine rispettando il giusto spazio-tempo sacro, per dare all'anima l'opportunità di cogliere ogni dettaglio e assimilare adeguatamente. Vedremo dove alla fine questo viaggio mi porterà. Grazie Alessandro"
2023-06-20

Aggiornamento

Ecco il primo booktrailer di "Lettere a Marie Goddet" https://youtu.be/fpSz8GS0fSw Buona visione!

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Chi ha la fortuna di conoscere già Alessandro Sironi sa quanto qualsiasi espressione della sua arte sia in grado di generare profonde esperienze, di toccarci nella parte più intima di noi stessi.
    È così con i suoi Piano Mirroring, con i suoi seminari, con le sedute di psico-analogia, con le “Invocazioni”, con le sue colonne sonore, i concerti e i dischi.
    Adesso anche con un romanzo, che attraverso una storia esemplare, una sorta di parabola, parla a tutti noi.
    Qualcosa di simile a un sogno, una vicenda senza tempo che suscita molte emozioni e suggestioni e che si presta a vari livelli di lettura.
    Un romanzo, proprio come la musica, fortemente evocativo, che parla d’amore, ma anche di un percorso di crescita interiore, di una certa visione filosofica e spirituale attraverso splendide immagini in grado di sollecitare i sensi e di suscitare profonde riflessioni, servendosi spesso di simboli e archetipi.
    Un romanzo “necessario”, come lo ha già definito giustamente qualcuno.
    Una lettura che lascia il segno.
    Un’opera che merita di venire definitivamente alla luce e di essere pubblicata.
    Grazie Alessandro per condividere tutto questo con noi.

  2. ALIS Iuliana CARABANEANU

    (proprietario verificato)

    Dopo molti giorni dalla lettura di questo “magico” romanzo, il polverio di sentimenti e il melmoso fondale dell’anima, smossi durante la lettura, pian piano si sono risedimentati. Come la neve dentro a quelle palle di vetro natalizie che rammenta Marie… È rimasta una voglia irrefrenabile di tornaci a leggerlo ( ma stavolta sulla carta stampata) quanto prima. Anche per me è stata la prima volta che ho ” divorato” 250 pagine sul piccolo display…Racconto molto curato, scorrevole, un vero e proprio detonatore dell’immaginazione.
    Ho rifletutto con calma a cosa potrei aggiungere rispetto ai mirati e acuti commenti dei lettori che ho letto qui.
    L’intuizione incandescente del scrittore mi ha acceso fin da subito. Il tema alquanto banale per poter ancora raccontare cose nuove- la relazione d’amore tra due anime forse gemelle o chi lo sa…la relazione con se stessi.
    L’autore stravolge l’idea che in amore, la parola scritta limiti, rispetto alla pienezza del parlarsi a voce. La verità è che la scrittura non diminuisce ma concentra. E quando le restrizioni aumentano, i sensi si affinano, e possiamo percepire il mondo intero descritto con particolari raffinatissimi sulle punte delle falangi di Alessandro.
    Una lettura che mi ha fatto capire quanto sarebbe utile , all’interno di un rapporto, una corrispondenza occasionale che possa essere libera da noi, dai nostri corpi, dai sottintesi, e da tutto il carico pregiudiziale che attribuiamo alle intenzioni di chi ci sta vicino.
    Un libro che sono sicura che lascierà una traccia.
    Un libro che consiglio a mia figlia, ai più giovani prima della grande avventura!

  3. Norma Rossi

    (proprietario verificato)

    “Che cosa dobbiamo conoscere, dell’altro, per dire di amarlo?”
    Questo interrogativo ci conduce attraverso la storia d’amore fra Matthieu e Marie, ambientata fra Parigi e la campagna del sud della Francia. E’ il 2013, ma lo sappiamo solo perché i protagonisti si scrivono lettere, e nelle lettere c’è l’abitudine di mettere la data. Ma non c’è il tempo, in “Lettere a Marie Goddet”.
    Una storia che sorprende, appassiona, stupisce e consola: un libro che si legge d’un fiato, con i paesaggi e le ambientazioni che diventano essi stessi emozioni e sentimenti, con le mazurke di Chopin e l’après midi d’un faune di Debussy, che aleggiano nell’aria.
    Delicatezza ed eleganza, questa la sensazione che accompagna la lettura. Eppure, i sentimenti e le passioni sono forti, totali, così come gli spunti di riflessione ed i rimandi a chiavi di lettura che vanno ad aprire nostre porte segrete.
    Se fosse possibile, sarebbe un libro da leggere ad occhi chiusi.

  4. Rita Partini

    (proprietario verificato)

    Descrizioni visuali, scene vivide scandite da tempi e ritmi da cinema, piccoli flashback, zoom su dettagli che si alternano a scene di insieme, tradiscono a mio avviso un talento latente dell’autore, già abile compositore di colonne sonore, anche come sceneggiatore, attore o regista.

    Il linguaggio semplice che fa uso di un lessico comune per le situazioni concrete, lungo il corso di tutta l’appassionante vicenda dei due protagonisti, viene più volte interrotto da sprazzi di consapevolezza, pensieri filosofici ermetici e poetici allo stesso tempo di rara bellezza, difficili da afferrare come voli di farfalla sulla realtà, scintille di mistero che si affacciano sulla quotidianità per un breve e inatteso momento ma che la cambiano sempre più, inesorabilmente.

    Le scene d’amore, descritte con una grazia disarmante, sono di una struggente sensualità, di una sublime poesia, calda e delicata allo stesso tempo. Le parole dipingono immagini che appaiono agli occhi interiori del lettore come il risultato armonico di una sequenza di pennellate essenziali e sapienti, come in un quadro impressionista.

    “Lettere a Marie Goddet” è un delizioso romanzo d’amore ma non solo…
    E’ una vera e propria cura per l’anima, un’esperienza forte, estremamente coinvolgente e sconvolgente che parla direttamente al cuore di ognuno, che penetra nel profondo piantandovi un seme destinato inevitabilmente a crescere e trasformare. Una storia universale di grande potenza narrativa nella quale, per una qualche strana magia, ciascuno di noi può riconoscere dei frammenti della propria, addirittura con dettagli che sembrano parlare proprio di noi con sorprendente coincidenza.

    Davvero un piccolo prezioso capolavoro da non lasciarsi sfuggire!

  5. (proprietario verificato)

    Con una scrittura raffinata che ha il pregio d’essere cucita a misura su questo tipo di narrazione collocata in un tempo senza tempo, Sironi si destreggia con efficacia tratteggiando due personaggi potenti – due opposti in cerca di un territorio comune .- che sembrano inviati nel romanzo da un qualche divinità benevole allo scopo di far emergere nell’altro/nell’altra ciò che l’altra/l’altro di sé non conosce: il non conosciuto che è in ciascuno di noi, il rifiutato.
    “Lettere a Marie Goddet” è un romanzo “provocazione”. Ha l’evidente missione di scuotere pensieri e sentimenti, suscitare riflessioni, reazioni e confronti. Mette in campo interrogativi.
    E’ un romanzo necessario.

  6. Silvana Beccaria

    (proprietario verificato)

    Eccomi, all’inizio un po reticente al fatto di dover leggere su uno schermo, ma poi la voglia di immergermi in un romanzo così particolare è prevalsa. Sono all’inizio e una frase già mi ha fatto sentire una piccola capriola del cuore: difficile dire chi fosse Marie…..per l’impossibilità di accostare il verbo essere al suo nome! 🙂poco dopo la ” lettera” ha rivelato un’intensita’ di stati d’animo descritti meravigliosamente; le parole so gustano come un frutto succulento. Mi piace molto, ciao Alessandro 🙂

  7. (proprietario verificato)

    «Questo è un testo poderoso», così ho detto ad Alessandro; «un testo potente, in grado di comunicare con l’inconscio».
    Non nascondo che leggendolo mi sono ritrovata anch’io a piangere a dirotto, così, senza motivo, senza un apparente aggancio con la storia o per l’immedesimazione con i personaggi. Un pianto libero, “un pianto che cura” gli ho detto. Ci sono libri in grado di farlo, di parlare a parti di te, quasi a tua insaputa. Nella mia vita mi è capitato di incontrarne; è la prima volta che accade con un testo narrativo.
    Non so se voluto consapevolmente da Alessandro, ma ritengo che non sia un caso che proprio lui sia stato in grado di dar vita ad un simile strumento.
    Penso che questo testo abbia piani di interazione molteplici con chi lo legge; non solo comunica ad un livello mentale ed emotivo, ma appunto, riesce a farlo, anche con l’inconscio (che altro non è se non lo strumento con cui l’Anima si manifesta).
    In passato mi è capitato di leggere altre bozze di libri e le modalità con cui scrive Alessandro sono sorprendenti. Un fraseggio, una costruzione del periodo raffinata e al contempo semplice, con l’uso di parole che ho definito “detonatori” per l’inconscio.
    Il testo è strutturato tenendo conto, in maniera sottile, del coinvolgimento dei due emisferi cerebrali, dosando sapientemente i vari elementi. Una parte narrativa che ci racconta fatti e vicende (emisfero sinistro, logico), una parte evocativa che, attraverso immagini molto vivide, fa da ponte all’emisfero destro (analogico).
    E poi l’uso di alcune parole, ripetute anche più volte in immagini differenti, che vanno diritto alla parte inconscia… “detonatori dell’ Anima”.
    E li non puoi porre resistenza: qualcosa di cui non sai ti invade come un’onda; ti parla senza proferire parola, e parla in qualche modo di te; non sai né come lo faccia, né il perché.
    Poderoso davvero questo libro, di una potenza inconsueta per un testo narrativo, e il pianto liberatorio ne è rivelatore.
    Per tutto questo grazie Alessandro; grazie per questa gemma preziosa, strumento formidabile di trasformazione e crescita. Grazie di cuore.

  8. (proprietario verificato)

    Una storia intensa,struggente che mette a nudo le fragilità di Marie e Matthieu ,due figure opposte ma complementari.
    È un libro straordinario,unico nel suo genere oserei dire indimenticabile nella costruzione dei personaggi.
    Quando arriverà fisicamente il libro cercherò di “sorseggiarlo” per assimilare appieno le sue innumerevoli sfumature.
    È una lettura che accarezza l’anima, ti attraversa la pelle lasciandoti una miriade di sensazioni .
    Mi sono lasciata attraversare dalle parole e “svuotando “ il cervello ho lasciato fluire le emozioni.
    Grazie Alessandro!
    Sabrina

  9. (proprietario verificato)

    INVOCAZIONE
    Caro Alessandro,
    Nei due giorni in cui ho letto il tuo romanzo non ho voluto fare altro, già dalla presentazione, mi aveva molto incuriosito, per cui avevo necessità di concentrazione. La lettura ha dato un fermo alle mie giornate per inseguire quelle di Matthieu e madame Goddet chi mi hanno trasportato in un mondo antico, pieno di simbolismi, miti e significati dove la follia e la ragione sono inscindibilmente sullo stesso piano, ma che è anche il mondo nostro, perché arcani così non passano mai di moda. Sono archetipi i tuoi personaggi, gli stessi che dai tempi di Platone ci accompagnano fino ad oggi.
    Ho passeggiato con loro per una Parigi appena accennata ma piena di fascino e poesia. A tratti mi facevo accompagnare dal pittore, a tratti mi lasciavo andare dalla musica, a tratti il psicologo irrompeva mettendomi davanti allo specchio del IO, della duplicità che abbiamo dentro.
    Sei riuscito a raccontare attraverso una storia apparentemente semplice un vissuto universale. Con sapiente mano hai accorpato gli strumenti e fatto l’orchestra o la opera teatrale. C’è tanto teatro nel romanzo, tanta metatestualità, per menzionare soltanto una: Lady Macbeth protagonista “double face” con Marie Goddet. Ma non voglio approfondire nei personaggi, ci sarebbero tanti argomenti da sviluppare. Sono rimasta gratamente sorpresa dal tuo romanzo, sopraffatta d’emozioni intense e piacevolmente colpita.
    Oggi vorrei che il tuo libro possa essere pubblicato, che in tanti possano leggerlo, che partecipino a queste nuove formule di pubblicazione e supporto collettivo in modo che tu possa continuare a scrivere.

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Alessandro Sironi
Musicista e scrittore, fin da giovanissimo gira l’Europa per concerti e compone colonne sonore, musiche per il teatro e mostre d’arte. Spaziando dal pensiero filosofico occidentale all’arte sapienziale, crea PianoMirroring e la Sapienza Analogica, di cui realizza performances e conduce seminari in Italia e all’estero. Nel 2016 è chiamato ospite alle Nazioni Unite di New York per una performance di PianoMirroring. Dopo il saggio Il Libro delle Domande, la raccolta poetica Invocazioni dalle terre desolate dell’Io e il poema Confessions d’un diable, Lettere a Marie Goddet è il suo primo romanzo.
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