Pittore di parole
Pensieri ed emozioni disegna
con rime e prose.
Il foglio, la sua tela
i pensieri ed emozioni, i suoi colori
la matita, il suo pennello.
Un paesaggio o un astratto,
una natura morta o un volto
lo spettatore ammira e ascolta
il quadro parlante del pittore di parole.
Ogni bellezza
Ogni foglia che parla nel vento,
ogni airone che fa ombra sulla mia testa,
ogni tuffo di cormorano nel mare,
ogni cascata che canta alle orecchie,
ogni fiore profumato
ogni ape che l’assaggia.
Ogni passo negli scarponi domati,
ogni zaino che pesa sulle spalle,
ogni respiro freddo che graffia i polmoni,
ogni vicolo sconosciuto di una città lontana,
ogni luogo vicino che ancora emoziona,
ogni pietra con su scritto il nostro nome.
Ogni sorriso, abbraccio, carezza dati o ricevuti,
ogni incontro che risolve,
ogni momento in cui so vedere dentro le persone che amo,
ogni volta che aiuto e sono aiutata,
ogni dolore alleviato,
ogni grazie e ogni prego.
Ogni gesto nuovo,
ogni sogno realizzato e da realizzare,
ogni limite che non atterrisce,
ogni confine superato o accettato,
ogni libertà riconquistata,
ogni sconfitta che aiuta ad essere migliore.
Ogni occasione di condivisione vera,
ogni solitudine buona,
ogni attimo in cui riscopro chi sono,
ogni incontro con la poesia dei giorni,
ogni sguardo alla bellezza,
ogni volta in cui sento che può essere mia.
Il sorriso del sole
I tuoi raggi, i nostri sorrisi,
il tuo calore, i nostri cuori,
la tua luce, la nostra forza,
la tua grandezza, la nostra determinazione.
Facciamoci accarezzare dal sole,
sono le carezze di tutte le donne del mondo.
Il sole è donna.
Specchi d’acqua
I sorrisi si specchiano pieni
i momenti galleggiano sereni
ogni cosa scivola liquida.
La pioggia non bagna
il sole non asciuga.
Tutto è perfetto
nell’equilibrio dell’acqua che scorre.
Nel mondo a testa in giù
degli alberi che si guardano maestosi.
Poi c’è la barca
del vero
che sta al filo
ostinata.
Dondolante nella Breva
canta del cozzare di catene
e di aneliti di traversate.
Fatica del pescatore
indissolubile
dall’ebbrezza del navigare.
Ricordi d’infanzia
Il sole pallido di un mattino d’autunno si insinuò tra le persiane ed illuminò il volto di Arturo. Arturo è un anziano signore che vive solo in una casetta al bordo della laguna. La sua vita si è sempre intrecciata con quella del mare, del suo mare. Ma i suoi sentimenti possono essere i miei, o i tuoi, o quelli di chiunque altro.
Come ogni mattina, Arturo stette un po’ a rigirarsi nel letto, sotto le coperte, un letto troppo grande e troppo vuoto, da quando sua moglie non c’era più. Poi si fece forza e si alzò. Andò in cucina, o meglio nell’altra stanza di quella minuscola casupola, e si preparò il caffè. Una volta pronto, infilò il cappotto sopra il pigiama ed uscì nella veranda, con la tazza fumante in mano. Il cielo era limpido e l’aria era pungente. Il tenue calore del sole mattutino, insieme al profumo salmastro che penetrò nelle narici, lo fece andare lontano da lì, con la memoria.
Avrà avuto circa 12 anni. Con il fratello Ennio, di un paio d’anni più grande, amava correre tra i canneti vicino casa, al mattino presto, anche se la mamma li sgridava sempre. Quella mattina erano sgattaiolati fuori più presto del solito: era da poco passata l’alba, l’aria fredda trasportava con sé il profumo dolce e salato insieme dell’acqua di mare. Stavano giocando nascosti tra i giunchi, quando udirono una voce soffocata, un lamento, che si susseguiva continuo.
Senza fare rumore si avvicinarono per guardare, protetti dalla vegetazione, spinti dalla curiosità e dalla paura. Una ragazza, poco più grande di loro, era sdraiata supina sulla sabbia. Un uomo grosso e massiccio era sopra di lei, con il suo peso non poteva far altro che schiacciarla, nel corpo e nell’anima. Il volto della ragazza non si riusciva a vedere; Arturo fu rapito dalla sua chioma fulva e riccia, che penetrava nella rena e vi si confondeva. Spostando un poco lo sguardo, i suoi occhi si posarono sulle sue gambe, la gonna alzata aveva scoperto le calze, colorate, una delle quali del tutto strappata. Un brivido percorse la schiena del ragazzo, alla vista della pelle nuda e gelida, e pensieri confusi si susseguirono veloci nella sua testa. Mettendo più a fuoco, si rese conto che il volto di lei era coperto dalla mano enorme di lui, che sembrava premere con vigore la testa della ragazza ancor più nella sabbia.
Gli occhi di Arturo si riempirono di lacrime e dentro di sé sentì nascere un forte senso di nausea, misto a rabbia e a terrore. Prima che il sentimento si trasformasse in azione, sentì il fratello tirarlo via per un braccio: “Lasciamo stare, meglio andare via”. Arturo sapeva che non era la cosa giusta da fare, avrebbe voluto intervenire a difesa della ragazza, ma Ennio, e ancora di più la paura, furono più convincenti di lui. Corsero a casa e non parlarono più di ciò che avevano visto, né con i genitori, né tra di loro.
Arturo non seppe mai chi fosse quella ragazza, né che cosa fu di lei. Quel poco che aveva visto però, restò come un’ombra sul suo cuore. Qualche anno più tardi conobbe Matilde, la amò con dolcezza e rispetto per tutta la vita di lei, fino all’ultimo respiro. Non aveva mai ripensato nel dettaglio a quella terribile storia, sperava che l’amore che nutriva verso sua moglie lo potesse salvare dal senso di colpa per non aver fatto nulla quel giorno. Come se quel suo amore sincero e delicato, che si rinnovava ogni giorno, potesse ripagare le sofferenze di quella ragazza dai capelli rossi, e di tutte le ragazze e le donne come lei.
Quella mattina però si domandò cosa sarebbe successo se la paura non avesse vinto, se il suo senso di giustizia avesse avuto la meglio. Arturo non lo saprà mai, ma la memoria di quel giorno lo ha accompagnato sempre e lo ha reso sensibile e attento a non ferire mai gli altri.
Giochi di penna
Individua la miccia
Alcuni dei componimenti raccolti in questo libro, come già detto, sono partiti dai giochi di penna che trovate sotto elencati. Abbiamo deciso però di non farne riferimento accanto ai componimenti. Il gioco è una miccia che accende la scintilla che è già dentro di noi e poi lo scritto diventa altro, prosegue per una sua via che esprime i nostri sentimenti del momento, i nostri pensieri, il nostro essere in gruppo o in solitaria. Lo scrivere diventa un dono a se stessi e al mondo. Se vuoi giocare a riconoscere la miccia da cui parte la scintilla, inizia pure…
Acrostici
Scegli una parola, un nome, una breve frase e partendo dalle lettere da cui è composta scrivi una poesia.
Repetita iuvant
Dopo aver scelto una parola scrivi una poesia ripetendola più volte possibili. Puoi utilizzarla all’inizio di ogni riga o all’interno del componimento.
Poesia
Cos’è per te la poesia? Scrivilo con le tue parole.
Commenti
Ancora non ci sono recensioni.