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Libréria, il sussulto dell’indipendenza

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Un giorno un viaggiatore decide di compilare il catalogo degli esseri viventi e delle idee che ha incontrato girovagando per Libréria, la città immaginaria che tanti di noi frequentano ma che nessuno ha mai avuto il coraggio di descrivere. In questo luogo la realtà si confonde con il sogno, e si possono incontrare creature bizzarre come Sognalibri assonnati, Squalibri affamati e Libracche ruminanti… Ma attenzione: solo chi ama davvero i libri e non riesce a fare a meno dell’inchiostro e del profumo delle loro pagine potrà varcare la soglia e scoprire fino in fondo il mondo inesplorato che si cela in Libréria.

1 – Prefazione

Tutto inizia sempre da qualche parte. Per quanto ci riguarda non ricordiamo nessun inizio, ma possiamo dire con assoluta certezza che abbiamo conosciuto Libréria da vicino per averla a lungo frequentata e amata.

Eppure Libréria è, notoriamente, una e multipla: l’abbiamo frequentata? Le abbiamo frequentate? E chi lo saprebbe dire? Finché Libréria esisterà (esisteranno?) potremo porci con un certo profitto queste belle domande.

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Quello che leggerete, cari lettori, tanti o pochi che siate, è il frutto di una serie indefinita di viaggi solitari, di piccole esperienze e di incontri improbabili che chi scrive ha avuto l’occasione di fare in una delle più avvincenti avventure della sua vita: l’esplorazione di Libréria.

Dunque avrete a che fare, se ne avrete la voglia, con un certo numero di personaggi, una certa quantità di concetti, una possibile varietà di luoghi: anche voi, ne siamo sicuri, li riconoscerete perché li avete incrociati almeno una volta, e se forse vi stupirà il nome con cui li abbiamo designati, avrete certo modo di riconoscerne l’intima necessità.

Altro da dirvi non abbiamo, cari e ipocriti lettori: fateci sapere se vi va (come non sappiamo) di quei personaggi, quei luoghi, quei concetti di Libréria che per qualche ragione abbiamo trascurato, dimenticato, perso.

Prima che Libréria scompaia del tutto.

Buona lettura.

2 – Il Libragno

Animale strano, non c’è che dire, questo Libragno: dotato di otto zampe, una diversa dall’altra, le usa tutte otto per scrivere. C’è la zampa penna, la zampa biro, la zampa matita, la zampa pennino, le due zampe pigia tasti e, recentemente, la zampa capacitiva; l’ottava zampa la chiama The next zampa.

Con gli altrettanti occhi, vede ovunque e ovunque tesse le sue libragnatele, altrimenti note come trame: se ne contano 36, le cui combinazioni possono dar vita a veri e propri capolavori. 

Se passeggiando vi accorgerete di essere incappati in una libragnatela, c’è ben poco che possiate fare, non ne verrete più fuori, neanche se vi metterete a piangere: non vi resterà che lasciarvi avviluppare dai suoi esili fili, e aspettare che arrivi il Libragno, il cui morso vi trasformerà una volta per tutte in cittadini di Libréria.

Non conosciamo nessuno che se ne sia lamentato, e quelli che ancora non sono stati morsi spesso se ne vergognano.

Tranne forse in alcune lande desolate, i cui abitanti pare vadano fieri di non avere neanche un Libragno in casa: dicono di non avere tempo.

Può succedere che costoro si mettano a scrivere libri.

3 – La Libra

La Libra è metro e misura di tutte le cose, qui in Libréria. I Libri sono costantemente misurati, da prima della loro nascita fino alla loro entrata nelle case che li custodiranno finché dura. I Librologi li misurano in battute, le Libracche in ricchezza lessicale, Librolo in gusto, il Libruco Nero azzera ogni misura. Ognuno ha il proprio metro. 

Eppure, le Libre sono metro e misura diciamo in un senso… elastico: ecco uno dei grandi misteri di Libréria che tu, caro amico, comprenderai solo se l’hai capito già. 

Femmine per natura, le Libre sono sia maschi che femmine, girano spesso mano nella mano e non vanno mai in bagno da sole. Femmine, perché il bello da queste parti non può che essere femmina; maschi, perché da tempo immemore il maschio vive questa grande ossessione per la misura.

Come già detto, le Libre girano sempre in coppia: identiche in tutto o quasi, vengono spesso riconosciute, e nominate, a partire dalla nazione di provenienza: ci sono le USALibre, le LiechtensteinLibre, le Burkina-FasoLibre, e via dicendo. 

Tra le più famose ricordiamo le CubaLibre, note per la loro capacità di suscitare le idee più strampalate anche alle persone meno dotate d’immaginazione. Va da sé che la quantità di idee dipende da quante CubaLibre uno frequenta: più se ne incontrano, e più le idee saranno confuse e strampalate.

Un discorso a parte meritano le LibrériaLibre, che non appartengono a nessuna nazione ma al popolo disperso di Libréria: anche se in via d’estinzione (pare che in molte siano già scomparse), restano le più interessanti di tutte e, perché no, le più ricche di idee.

Dimenticavo, un’ultima cosa: come sono fatte le Libre? Boh, mai vista una…

4 – San Libresco da assiso

Vuole la leggenda che il nostro fosse figlio d’un grande, tal Raimondo Carverio, noto, tra gli altri, per il suo capolavoro Di cosa parliamo quando parliamo. Chi conosce il personaggio sa che il Carverio passò parte della sua vita a scrivere e parte a litigare col suo editor: quest’ultimo, infatti, adorava tagliare là dove il Carverio preferiva aggiungere, e alla fine la spuntava sempre; tanto la spuntò che il Carverio divenne famoso per l’asciuttezza dei suoi scritti. Da qualche tempo è data la possibilità, a chi vuole, di leggere il Carverio secondo le intenzioni del Carverio stesso, ma le opinioni al riguardo sono divergenti: taluni ritengono che il Carverio senza tagli sia ancor più grande di come lo conosciamo; altri, tra i quali lo scrivente, lo hanno conosciuto coi tagli, e poi scoperto senza, ma preferiscono il Carverio magro ed esile a quello più florido delle sue intenzioni, forse perché quando ti innamori, ti innamori dell’altro per come lo incontri, e non per come lui avrebbe voluto essere. 

Chi lo sa?

Questa è comunque un’altra storia, degna certo di abitare la città, purtuttavia un’altra storia. Fatto sta che noi non diamo credito alle leggende, almeno non sempre, oppure sono le cose a cui crediamo di più. 

Ma. 

Ma non è questo il punto: il punto è che quel che sappiamo per vero di San Libresco è che un giorno si liberò di tutti gli orpelli, regalò fascette, copertine, sovraccoperte e cartonati ai poveri di idee e si ritirò in un Libreremo.

Da allora il Santo lesse, e non fece altro che leggere, e tanto lesse, tanto lesse che gli accadde, una notte in cui Il Libro gli fece visita, di farsi tomo in tutto e per tutto. Una delle tante leggende che lo riguardano vuole che San Libresco visse questa pienezza d’amore fino in fondo e alla fine della sua vita, dopo lunga e meravigliosa malattia, arse in cielo, circondato dagli amici, dopo aver dato un morso a un biscotto di cui altro non ci è dato di sapere se non che era, appunto, un biscotto.

Il più noto dipinto di Libréria, uno dei suoi capolavori più antichi, ritrae il Santo assiso sul suo trono di lettore.

 

2021-07-20

Aggiornamento

Ciao e grazie a tutte e tutti! Grazie al vostro impegno Libréria ha raggiunto il primo risultato, e ha posto le basi per realizzare il suo primo sogno: diventare carta. Prossimamente chiederò ancora il vostro aiuto, perché a un libro non basta essere pubblicato, lui vuole raggiungere tutti i suoi possibili Lettori: a questo servono i due prossimi obiettivi della campagna di crowdfunding, ad ampliare il più possibile il numero di lettori immaginabili quando Libréria sarà pubblicato. Ma per ora io e Libréria vi ringraziamo: non saremmo stati dentro questo cammino senza di voi. Libréria e Giovanni
2021-07-18

Evento

Villa Guardia (CO) Ciao a tutte e tutti, ecco un'altra presentazione di Libréria, anche se questa volta si tratta di qualcosa di diverso, nel parco di Villa Guardia (CO). La Libreria Schiribizzo, rigorosamente e orgogliosamente Indipendente e gestita dalla magnifica Elisa, ha organizzato questa chiacchierata con Corinne Giampaglia, autrice di albi illustrati sospesi tra sogni bambini e boschi meravigliosi. Il tema è quello del rapporto tra il reale e il fantastico, i sogni dei piccoli e quelli dei libri, gli alberi e la carta, e via immaginando. Vi aspetto numerosi, con nuovi amici da introdurre in Libréria passando dalla sua porta principale che, come tutti sanno, cambia ogni volta. O non era la porta a cambiare...? È gradita la prenotazione: sul volantino trovate tutti i dettagli. Buona vita.
2021-07-15

Evento

Rescaldina, Osteria Sociale La Tela Ciao a tutte e tutti, giovedì 15 presenterò Libréria a chi avrà voglia di ascoltarmi, presso l'Osteria Sociale La Tela di Rescaldina. Se avrete voglia di venire mi farà piacere, ma ricordate di portare con voi qualcuno che non conosce ancora il libro! Ricordo che l'entrata è libera, per chi vuole sarà possibile cenare, e che in ogni caso, che ci si fermi a cena oppure no, occorre prenotare. Sul volantino trovate tutti i dettagli. Un abbraccio, Giovanni
2021-07-10

Evento

Cogliate Ciao a tutte e tutti, Continuano le presentazioni di Libréria! La prossima sarà sabato 10 luglio alle 18.30, ed è organizzata dalla Biblioteca Civica di Cogliate, che ringrazio per l’ospitalità offerta: nel volantino trovate tutti i dettagli. Se potrete e ne avrete voglia sarò felice di incontrarvi: portate chi pensate possa apprezzare le storie di Libréria, e il suo sogno di diventare carta potrà fare un altro passo in avanti. Buona vita!

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    Libréria non è un libro per molti, ma per coloro che quando leggono non vedono parole e pagine bianche bensì interi mondi materializzarsi davanti ai loro occhi; insomma, i prescelti dalla dea della lettura. È un viaggio di libertà attraverso la fantasia dell’autore e di tutti noi, un campionario di pensieri che valica i confini della realtà e li fa collimare e confondersi con quelli dei mondi nascosti nei libri. Ne consiglio la lettura a chiunque abbia voglia di un libro diverso, che sfugge anche ad una precisa etichettatura, fedele a questa prospettiva obliqua e sempre in movimento.

  2. Andrea Latta

    Posso dire di essere stato uno dei primi a conoscere Libréria e ad incontrare i personaggi che la popolano.
    Spesso mi è stato letto del Libragno, del Libreolo e della Libracca e di altri magici personaggi che popolano questo bizzarro mondo.
    E come spesso capita quando si incontra un personaggio particolare e interessante, esso abita per un pò nella tua immaginazione e li rimane, per lo più zitto zitto, finché un giorno, magari mentre vai al lavoro, chiudi gli occhi (non se a lavoro ci andate in macchina, mi raccomando!!!) e ti fermi a pensare “ma come cavolo sarà mai fatto un libragno?!”

    Insomma, Librèria è un universo che per ora ho potuto solo sbirciare e non vedo l’ora di poterci entrare per davvero!

  3. (proprietario verificato)

    Io amo molto leggere, ma purtroppo o per fortuna sono piuttosto di gusti difficili. Non dipende dal genere o da chissà che altro.
    Per me un opera d’arte ( un quadro, una canzone un libro…) è bella e mi piace nella misura in cui mi rapisce, mi porta in un’altra realtà (con la fantasia ovviamente).
    In libreria ho trovato tutto questo, il libruco nero è il luogo dove mi trovo quando leggo un libro che mi prende.
    Bravissimo Giovanni,
    Giochi davvero molto bene con le parole!

  4. (proprietario verificato)

    Fa bene alla mente e al cuore pensare che esiste un mondo parallelo popolato da creature libresche, un mondo che si può visitare infinite volte perché è sempre nuovo.
    Per fortuna i mondi paralleli ogni tanto si incontrano.

  5. (proprietario verificato)

    Da non riuscire a smettere, incontrando tra le pagine vari personaggi e pensando “questo lo conosco” e “questo sono io”. Un bel mondo quello di Libréria, il mio mondo!

  6. (proprietario verificato)

    Quando entri in Libréria, riconosci alla prima occhiata Libertà.
    Sì, perché in questo spazio-tempo ti puoi muovere come desideri.
    Fra i libri.
    Con i libri.
    Seguendoli, trovandoli, lasciandoli e riprendendoli.
    Puoi procedere passo passo lungo le pagine, o partire dalla fine, o saltellare qua e là dove odi un LIBRusio, vedi spuntare un sognaLIBRO, riscopri finalmente un LIBReccoloqua!
    A me, la prima volta in Libréria, è capitato tutto questo e tutto insieme. probabilmente perché, goduta la prima lettura, non ne sono più uscita e non ho nessuna intenzione di farlo, ammaliata da ciò che mi appartiene in natura e che a tutti auguro: il LIBRINCANTO!

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Giovanni Benzi
classe 1970, ex libraio, da più di vent’anni è promotore della lettura e docente di scrittura creativa presso scuole e biblioteche; da qualche anno affianca all’attività didattica il ruolo di copywriter e creatore di contenuti per alcune aziende. Ha pubblicato i romanzi "Quasi quanto una favola" (1999) e "Tutto è come sembra" (2016). Per il teatro ha scritto: "Storia di Giona, l’orso che divenne foca", messo in scena dalla compagnia L’Altra Luna (2003); "È cosa nostra", interpretato dalla compagnia Acetico Glaciale (2010). Nel 2016 il cortometraggio "Delfini su Marte", realizzato con Stefano Pogliani, ha vinto il Premio Speciale Documentario al Festival Divi per un Corto di Alessandria.
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