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L’incubo dell’io

L'incubo dell'io
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Consegna prevista Aprile 2023
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Una bambina che sogna, una ragazza ferita, una donna oppressa dal marchio del passato. Lo stato d’animo che prende vita negli incubi peggiori. Un animo diviso tra sogno e realtà.

Perché ho scritto questo libro?

Ho scritto questo testo veramente molto tempo fa, ho scritto ciò che sono i miei sogni, i miei incubi. Li ho raccontati inserendo degli episodi forti della mia vita modificano alcuni aspetti, non volevo affatto presentare una biografia. Greta è la personificazione del dolore che consegue a dei traumi, lei è chiunque! Non ho dato fine al racconto perché voglio fare vivere Greta fino a farle raggiungere una pace interiore con se stessa, una vera e propria fase di elevazione dell’anima.

ANTEPRIMA NON EDITATA

         

“Io non faccio uso di droghe, i miei sogni sono già abbastanza terrificanti!”

           Maurits Cornelis Escher.

Viviamo la nostra vita condividendo giorno e notte con il nostro umore, i nostri sentimenti, il nostro io.

Quanto a fondo ci toccano i sogni? Nei sogni viviamo buona parte del nostro tempo, vediamo cose… sentiamo odori e sapori, ci ritroviamo in posti ignoti o come molte credenze ci spiegano, nei sogni rivediamo momenti delle nostre vite passate, qualcosa che ci è già appartenuto ed è rimasto nascosto nell’anima , così ,il subconscio lo manifesta quando non abbiamo potere né consapevolezza.

Nei sogni si possono vivere angosce tali da restar esausti al risveglio e con il pensiero fisso di cosa volesse dirci quel sogno.

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Greta era una piccola bambina, davvero molto piccola quando iniziò a ricordare i suoi sogni.

Un suo sogno che la fece destare piangendo per la prima volta fu quello di essere su una grande spiaggia, immensa!  Si guardava attorno ed era circondata da altissime scogliere , rocce imponenti e forti che guardando, temeva che queste, da un momento all’altro, avrebbero potuto urlarle contro per incuterle ancor più paura. Passeggiava singhiozzando e sola sulla riva della spiaggia e il mare le bagnava i piccoli piedi scalzi portandole tra le dita frammenti di conchiglie e sassolini. Ad un tratto una gigantesca orca arenata sulla spiaggia si era materializzata dinnanzi a lei , ma Greta non avvertì alcun timore o paura , tutt’altro, quell’orca stava piangendo…sapeva di star morendo. La piccola Greta iniziò a sentire dentro di sé che quel grande pesce fosse la sua mamma ed iniziò a urlare .. “ Mamma, mamma sono sola non morire!! Mamma non mi lasciare  …non morire ti prego” . Ad un tratto era come se si fosse distaccata da se stessa, vedeva quell’immagine di bambina che disperata piangeva battendo le mani sul volto esanime e in lacrime della sua mamma Orca dall’alto. Piano si sentiva salire sempre più come fosse su una nuvoletta e poi si svegliò. La piccola Greta, nel buio della notte, tirò su con il naso e si stropicciò gli occhietti bagnati … aveva i capelli lunghissimi e una frangia che le cadeva sugli occhi umidi , era magrissima, tanto da essere oggetto di sfottò della sorella maggiore e del fratellino. Guardò la sua mamma che dormiva senza nessun movimento, dormiva senza sapere che Greta le  stesse chiedendo di non morire mentre nel suo sogno era diventata una gigantesca orca. Ormai calma si distese e crollò in un altro sogno che al mattino non ricordo’ , non sapeva che avrebbe ricordato quell’ Orca per sempre.

Cresciuta un po’ Greta aveva un sogno ricorrente, che amava fare  .

La sera ci pensava sempre e sperava tutte le notti di poterci ricadere dentro e che potesse durare fino al mattino. Altre volte, addirittura, pensava che forse non era un sogno e che quello che succedeva lo viveva per davvero come una sonnambola , ma purtroppo non era così e si sentiva triste.

Si trovava davanti ad un alto cancello di ferro tutto nero, era bellissimo a Greta piaceva tanto restare a guardarlo, afferrava le sbarre tonde e sentiva quanto il sole lo avesse riscaldato, alzava lo sguardo e ammirava gli intagli superiori e i decori, anche se era così semplice a lei pareva fosse uscito da una fiaba.

Spingeva il cancello con non molta difficoltà e finalmente era nel giardino più bello che avrebbe mai visto, sarebbe poi cresciuta ma mai incontrò un giardino simile a quello.

Gli alberi, i fiori sull’erba appena bagnata , l’aria intorno sembrava ovattata, era tutto puro e candido, era l’ambiente che avrebbe voluto vivere per tutta la vita.

Piccoli e stretti percorsi erano tracciati qui e là nel giardino. La piccola Greta li percorreva con serenità, non badava a dove portassero né sceglieva un percorso in particolare, sapeva che qualsiasi percorso scegliesse l’avrebbe condotta lì ,da lei …in quella piccola e minuscola casetta di legno, dove per entrarci doveva chinare il capo e stare attenta a non urtare la testa al soffitto.

La casetta era tutta in legno, il soffitto, le pareti, ogni mobile , tavolo e sedie erano in legno, le poltrone rosse e verdi a grandi quadri erano così perfette che la comodità la si avvertiva anche solo nel guardarle. Uno sgabello tondo, era libero accanto ad un tavolino apparecchiato con un centrotavola bianco, una teiera, due tazzine e pochi biscotti .

Greta si sedeva sempre lì .

Chi l’aspettava era una grande gatta. STUPENDA, elegante.

I suoi occhi erano azzurri come il cielo sul mare, le sue orecchie internamente erano un candido rosa e il suo pelo morbido e folto, bianco come le margherite… profumava di legno e fiori.

In quella casetta Greta non parlava mai, si guardava attorno con ammirazione, ogni volta come se fosse sempre la prima. Lei e la gatta, proprietaria di quel luogo magico, si guardavano negli occhi e ognuna di loro trasmetteva all’ altra un affetto grande, un bene madre e figlia forse, non sapeva definirlo ma sapeva che quando era con la sua gatta era libera e in Pace. Una piccola bambina timida e chiusa in un mondo magico dove sentiva di essere a suo agio.

Così piccola riconosceva la consapevolezza di essere in un sogno, di non essere nella realtà, di ricercare un mondo pulito e diverso dalla sua di realtà.

Una notte si era addormentata in un istante e nell’ istante dopo era dinnanzi al suo amato cancello, nulla era come doveva essere.

Il cancello era stato bruciato, si presentava sciolto e coperto di cenere, gli alberi erano spogli e ogni fiore era ormai secco, i passaggi intralciati da grossi rovi spinosi, persino il cielo era grigio e nessun sole scaldava l’aria. Vide gatti grandi come iene passarle accanto e drizzare il pelo mostrando gli artigli in segno di ostilità. Corse per quella che sembrava essere l’unica stradina percorribile. La vide, era lei sempre bellissima ed elegante ma i suoi occhi erano spenti, portarono al cuore di Greta un dolore immenso. Era bloccata tra una parete e una rete di ferro arrugginito che la stava letteralmente schiacciando nel mezzo. Greta corse per poterla liberare ma sembrava non raggiungerla mai. Sentì le sue gambe pesare di colpo, una gamba era più corta dell’altra d’improvviso, d’improvviso era diventata zoppa e priva di forze. Crollò sul pavimento e la parete con la sua gatta rinchiusa si allontanò fino a scomparire lontano. Mentre Greta a carponi  piangeva guardando l’asfalto, caddero dal cielo gocce di pioggia ardenti, le scottarono le braccia, la schiena e quando alzò il viso vide il cielo nero e una forte angoscia la colpì. Sveglia! 

Ancora una volta non sapeva che quell’incubo era l’inizio di un legame inconscio, ancora non sapeva cosa l’aspettava.

2022-07-08

Evento

Presentazione su facebook nella pagina " Lo scrigno di Pandora" Aggiornamento della mattina di domani.. Nella pagina facebook "Gli amici dello scrigno di Pandora" verrà presentata l'anteprima del mio racconto breve "L'incubo dell'io". Ringrazio i collaboratori della pagina prestatisi per proporre e promuovere il mio libro.
2022-07-04

Aggiornamento

Ciao a tutti, ringrazio anticipatamente per l'attenzione e vi aggiorno su quello che è l'andamento della campagna pubblicitaria. Siamo al 10% in soli 5 giorni 🤩 numero acquisti 19... Abbiamo ancora tanto tempo per raggiungere il goal di 200 preacquisti!! In questi restanti 95 giorni faremo girare il link in possesso e andremo a creare eventi pubblici per la promozione in presenza.. anzi chi di voi ha la voglia e idee per questo sarei contenta di avere qualche consiglio o proposta 🥳🙏 Teniamo in piedi la lettura, teniamo viva la fantasia 😌📚 Un abbraccio a tutti. Rosy🖤

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Rosy Pennelli
Nata a Bari, residente in un piccolo paese della provincia..il paese azzurro "Casamassima". Ho sempre lavorato,fin da piccola, avrei voluto proseguire gli studi ma i miei genitori non me l'hanno permesso. Sono divorziata, ho cresciuto da sola i miei tre figli maschi Daniele, Francesco e Tommaso. Attualmente produco candele profumate decorate aromatiche, spero di riuscire ad avere una mia bottega di artigianato. Ho amato la lettura quando un insegnante a scuola media mi portò nella biblioteca,mi innamorai del profumo dei libri e fu lì che lessi il mio primo "IL PRINCIPE NERO" racconto di una bambina con disturbo comportamentale se ricordo bene e un cavallo,uno stallone. È così che sono diventata una sostenitrice della lettura e miro a realizzare il mio obbiettivo di apprendista scrittrice.
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