Una strana alchimia, scaturita da una serie di sogni che sembravano inspiegabili, riesce ad unire in modo intrigante la storia di due famiglie tra la Brianza e l’Inghilterra, portando alla luce e intrecciando situazioni attuali con fatti accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un’appassionante storia d’amore d’altri tempi propiziata da vicende che si pensava dovessero rimanere sepolte nella memoria dei protagonisti.
Perché ho scritto questo libro?
La stesura di questo libro è nata dalla volontà di mettere per iscritto storie ed emozioni che fino a poco prima risiedevano solo in sogni e ricordi che andavano affievolendosi, ma che erano troppo importanti per essere dimenticati. Scrivere è stato liberatorio.
Spesso faccio sogni legati tra di loro e la maggior parte si perde tra il sonno e la veglia, ma questi non potevo lasciarli andare!
La speranza è di essere riuscito a trasmettere le sensazioni che ho provato e rivissuto nello scriverle
ANTEPRIMA NON EDITATA
“Attenzione prof”
Oh cavoli, a momenti sbatto contro il mio alunno… Ma dove ho la testa… Eppure mentre scendo dalla rampa che unisce il piano superiore, dove ci sono le aule per le lezioni teoriche, al piano terra degli uffici, sale riunioni e laboratori, ho la mente che vaga altrove, ancora stregata dal sogno di questa notte.
Riprendo un attimo il controllo:
“Dove vai Nicolò? Cosa fai fuori dall’aula?”
“Porto i lucidi al prof Farina, li aveva lasciati sul tavolo in aula insegnanti.”
“Ok, buona lezione.”
Dov’ero? Ah sì, al sogno di questa notte.
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Non sono riuscito a sganciarmi da quel pensiero neanche nell’ora precedente. Fortunatamente avevo già programmato una verifica scritta, non sarei riuscito ad avere la giusta concentrazione per la spiegazione.
Che ore erano? Le quattro circa. Un lungo rantolo, la tosse, un respiro affannoso, quasi un fischio. Questo è quanto ha descritto Lodovica, mia moglie, che mi ha strattonato per svegliarmi spaventata. Poi ho aperto gli occhi. Ero nel mio letto ma un attimo prima stavo affogando in un mare che non avevo mai visto, all’interno della carlinga di un aereo che stava affondando.
Quanto può essere reale un sogno? Fino a che punto la mente lo gestisce? Non lo so, ma di sicuro se lo sarà chiesto anche Lodovica quando, dopo avermi dato il cambio ed un pigiama pulito, mi ha detto “Sembra che sei venuto a letto senza asciugarti dopo avere fatto la doccia… Cos’hai sognato?”, era ancora agitata. Abbiamo dovuto, nel bel mezzo della notte, sostituire la biancheria del letto bagnata. A volte durante il periodo dell’allergia mi sveglio di colpo con la sensazione di non respirare, uno o due spruzzi di ventolin, un poco di tachicardia e poi si riprende a dormire se non sono ancora le tre… Dopo le tre invece riprendere il sonno è quasi impossibile. In quel caso si
continua a leggere il libro che sta sul comodino, mascherando la luce della lampada per non dare fastidio, sperando di riaddormentarsi in un orario ancora decente.
Anche a voi capita di sognare e ritrovarvi in posti strani che non avete mai visto, se non nei sogni, ma che riconoscete immediatamente? A me succede spesso…
Ci sono dei sogni a stormo – così definisco io quei sogni che hanno un legame stretto tra di loro – ti ci ritrovi dentro e dopo un attimo la strada la conosci, il profumo di pane ti rimanda al negozio che trovi sicuramente dietro l’angolo a conferma della tua intuizione, la chiesa è in fondo al viale e se prendi la strada alla sua destra c’è il parco. Oh cavoli, sono nel sogno! In fretta una piccola corsa e poi piega indietro i piedi, solleva le ginocchia e fluttua il più velocemente possibile per vedere cosa c’è oltre, prima che svanisca! Oh no! Sto uscendo da questo mondo onirico così bello… Il rientro nella realtà a volte è snervante.
Poi ci sono quei sogni che non vorresti mai fare e che fortunatamente all’alba svaniscono, quelli che non ti ricordi se non dopo qualche giorno… A scatenarne il ricordo è un colore, un alito di vento, un profumo, una carezza.
Uno stormo di questi sogni è cominciato qualche anno fa, nel periodo di aprile-maggio. Ho impiegato del tempo per capirne il legame, poi la gioia o l’apprensione improvvisa quando riconoscevo i luoghi e le persone. Quando mi sono accorto di quanto erano reali, pur svanendo all’alba, ho incominciato a prendere appunti. Tenevo un foglio e la matita vicino al letto e scrivevo o disegnavo l’esperienza appena vissuta con gli occhi ancora assonnati prima che i ricordi si dissipassero nella normalità.
Ora mi ritrovo con tre fogli pieni di appunti: sono otto gli steps che mi sono segnato. Alcuni raggruppano più sogni fatti in diversi periodi, anche a distanza di mesi, ma quando riuscivo a scrivere sapevo agganciare il primo all’ultimo di quella serie. Alcune scritte le devo far leggere a mia moglie… È l’unica capace di decifrare i miei geroglifici! Ancora adesso basta una sola parola o un disegno
dopo tanto tempo per provocare frustrazione, paura, ansia, felicità, libertà, leggerezza, speranza, amore. Queste sono le sensazioni che vorrei potervi passare. Ce la metterò tutta, ma sarà molto difficile… Lo so fin da ora.
Rosangela Valsecchi (proprietario verificato)
Bravo Giuseppe!
Un romanzo coinvolgente, che cattura fin dalle prime righe e invoglia a continuare a leggere per conoscere il susseguirsi delle vicende, riuscendo anche a commuovere.
Un insegnante, un inventore, un uomo che sa sempre cosa dire e cosa fare in ogni situazione, ora è anche uno scrittore! Scrittore di un romanzo legato ai sogni; tu, che hai sempre fatto sogni molto significativi.
Sono proprio contenta…e sono sicura che ci stupirai ancora!
Marino Marieni (proprietario verificato)
Conosco Giuseppe da una vita,prima come compagno di classe, poi come collega insegnante, per questo non mi sono meravigliato quando sul sito (GLAD Livoni) che condivide con la figlia, ho scoperto che aveva vinto il primo premio ad un concorso di inventori e artisti. Ma la sorpresa di trovarlo scrittore di un romanzo tanto avvincente mi ha favorevolmente scioccato. Bravissimo Giuseppe ho consigliato il racconto ad amici e parenti.
Marco Bellinato (proprietario verificato)
Questo romanzo ti tiene incollato alle pagine dall’inizio alla fine! Una storia molto particolare, ma soprattutto molto intrigante l’intreccio tra il sogno e la realtà. Stupisce come un ex professore di materie tecniche e detentore di un brevetto di invenzione industriale riesca a distinguersi anche come scrittore emergente!! Complimenti Giuseppe! Spero di poter trovare presto il tuo libro nelle librerie!
Maria Graziella Rigamonti (proprietario verificato)
Ciao e👏👏👏complimenti allo scrittore. Bella storia ! Bello coinvolgere tutta la famiglia nel racconto. Commovente le parti del diario e poetiche direi quelle dedicate alla Brianza sembra proprio il posto migliore dove stare.
Marina Castelnuovo (proprietario verificato)
Sto leggendo l’anteprima di qs.romanzo e devo dire che la storia mi ha letteralmente rapita. Molto coinvolgente il legame tra la ns.Brianza e l’Inghilterra, la vicenda e’ ben narrata e si snoda tra sogno e realta’. Grazie Giuseppe
Laila Terrin (proprietario verificato)
Ho letto l’anteprima…non vedo l’ora di leggere il libro, c’è un modo di scrivere che mi è molto congeniale…mi sa che non mi scollerò finché non lo avrò finito…ne parlo per consigliarlo…ma sig. Giuseppe lei deve continuare a scrivere….mi raccomando!!!
Roberta Pasqualetto (proprietario verificato)
Non ho ancora finito il romanzo, ma già posso dire che il sogno/realtà riesce a prenderti così tanto che ti vien voglia di leggere subito il prossimo capitolo! Una lettura coinvolgente!
Consigliatissimo!!