Inspiegabili e ricorrenti sono i sogni di Giuseppe, che ogni mattina, appena sveglio, li mette per iscritto cercando di dare un senso a quello che gli è sembrato di vivere. Comprendere i propri sogni, però, non è un’impresa semplice, soprattutto quando questi si intrecciano così profondamente alla realtà al punto da sembrare legati a una precedente esperienza di vita. È così che, attingendo agli indizi lasciati dall’inconscio, si scopre l’intreccio tra le storie di due famiglie – una in Brianza e l’altra in Inghilterra.
Tutte le contraddizioni e i tormenti della Seconda guerra mondiale, che fa da sfondo, riemergeranno mettendo alla prova i protagonisti, i quali non dovranno dimenticare il senso dell’amore.
PRIMA PARTE
IL SOGNO
CAPITOLO 1: LA SCUOLA
«Attenzione, prof.»
Oh cavoli, a momenti sbatto contro il mio alunno… Ma dove ho la testa… Eppure mentre scendo dalla rampa che unisce il piano superiore, dove ci sono le aule per le lezioni teoriche, al piano terra degli uffici, sale riunioni e laboratori, ho la mente che vaga altrove, ancora stregata dal sogno di questa notte.
Riprendo un attimo il controllo: «Dove vai, Nicolò? Cosa fai fuori dall’aula?».
«Porto i lucidi al professor Farina, li aveva lasciati sul tavolo dell’aula insegnanti.»
«Ok, buona lezione.»
Dov’ero? Ah sì, al sogno di questa notte.
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Non sono riuscito a sganciarmi da quel pensiero neanche nell’ora precedente. Fortunatamente avevo già programmato una verifica scritta, non sarei riuscito ad avere la giusta concentrazione per la spiegazione.
Che ore erano? Le quattro circa. Un lungo rantolo, la tosse, un respiro affannoso, quasi un fischio. Questo è quanto ha descritto Lodovica, mia moglie, che mi ha strattonato per svegliarmi spaventata. Poi ho aperto gli occhi. Ero nel mio letto ma un attimo prima stavo affogando in un mare che non avevo mai visto, all’interno della carlinga di un aereo che stava affondando.
Quanto può essere reale un sogno? Fino a che punto la mente lo gestisce? Non lo so, ma di sicuro se lo sarà chiesto anche Lodovica quando, dopo avermi dato il cambio e un pigiama pulito, mi ha detto: «Sembra che tu sia venuto a letto senza asciugarti dopo avere fatto la doccia… Cos’hai sognato?». Era ancora agitata. Abbiamo dovuto, nel bel mezzo della notte, sostituire la biancheria del letto, ormai bagnata. A volte, durante il periodo dell’allergia, mi sveglio di colpo con la sensazione di non respirare, uno o due spruzzi di Ventolin, un poco di tachicardia e poi si riprende a dormire, se non sono ancora le tre… Dopo le tre, invece, riprendere il sonno è quasi impossibile. In quel caso si continua a leggere il libro che sta sul comodino, mascherando la luce della lampada per non dare fastidio, sperando di riaddormentarsi a un orario ancora decente.
Anche a voi capita di sognare e di ritrovarvi in posti strani che non avete mai visto, se non nei sogni, ma che riconoscete immediatamente? A me succede spesso.
Ci sono dei sogni a stormo – così definisco quei sogni che hanno un legame stretto tra di loro – ti ci ritrovi dentro e, dopo un attimo, la strada la conosci, il profumo di pane ti rimanda al negozio che trovi sicuramente dietro l’angolo a conferma della tua intuizione, la chiesa è in fondo al viale e se prendi la strada alla sua destra c’è il parco. Oh cavoli, sono nel sogno! Mi rendo conto che manca poco prima di svegliarmi, cerco di sfruttare questi ultimi istanti per vedere il più possibile! Inizio una piccola corsa e poi sollevo i piedi, piego indietro le ginocchia e fluttuo più veloce che posso per vedere cosa c’è oltre prima che svanisca! Oh no! Sto uscendo da questo mondo onirico così bello… Il rientro nella realtà a volte è snervante.
Poi ci sono quei sogni che non vorresti mai fare e che fortunatamente all’alba svaniscono, quelli che non ricordi se non dopo qualche giorno… A scatenarne il ricordo è un colore, un alito di vento, un profumo, una carezza.
Uno stormo di questi sogni è cominciato qualche anno fa, nel periodo di aprile-maggio. Ho impiegato del tempo per capirne il legame, poi la gioia o l’apprensione improvvisa quando riconoscevo i luoghi e le persone. Quando mi sono accorto di quanto erano reali, pur svanendo all’alba, ho incominciato a prendere appunti. Tenevo un foglio e la matita vicino al letto e scrivevo o disegnavo l’esperienza appena vissuta con gli occhi ancora assonnati prima che i ricordi si dissipassero nella normalità.
Ora mi ritrovo con tre fogli pieni di appunti: sono otto gli step che mi sono segnato. Alcuni raggruppano più sogni fatti in diversi periodi, anche a distanza di mesi, ma quando riuscivo a scrivere sapevo agganciare il primo all’ultimo di quella serie. Alcune scritte le devo far leggere a mia moglie… È l’unica capace di decifrare i miei geroglifici! Ancora adesso basta una sola parola, o un disegno dopo tanto tempo, per provocare frustrazione, paura, ansia, felicità, libertà, leggerezza, speranza, amore. Queste sono le sensazioni che vorrei potervi trasmettere. Ce la metterò tutta, ma sarà molto difficile… Lo so fin da ora.
Silvia Padovani (proprietario verificato)
L’ho divorato tutto d’un fiato.
La curiosità mi impediva di staccare gli occhi anche solo per un attimo dalla lettura. Coinvolgente e commovente. Quando un libro ti fa perdere la cognizione del tempo direi che ha fatto centro! Bravo Giuseppe!
Rosangela Valsecchi (proprietario verificato)
Bravo Giuseppe!
Un romanzo coinvolgente, che cattura fin dalle prime righe e invoglia a continuare a leggere per conoscere il susseguirsi delle vicende, riuscendo anche a commuovere.
Un insegnante, un inventore, un uomo che sa sempre cosa dire e cosa fare in ogni situazione, ora è anche uno scrittore! Scrittore di un romanzo legato ai sogni; tu, che hai sempre fatto sogni molto significativi.
Sono proprio contenta…e sono sicura che ci stupirai ancora!
Marino Marieni (proprietario verificato)
Conosco Giuseppe da una vita,prima come compagno di classe, poi come collega insegnante, per questo non mi sono meravigliato quando sul sito (GLAD Livoni) che condivide con la figlia, ho scoperto che aveva vinto il primo premio ad un concorso di inventori e artisti. Ma la sorpresa di trovarlo scrittore di un romanzo tanto avvincente mi ha favorevolmente scioccato. Bravissimo Giuseppe ho consigliato il racconto ad amici e parenti.
Marco Bellinato (proprietario verificato)
Questo romanzo ti tiene incollato alle pagine dall’inizio alla fine! Una storia molto particolare, ma soprattutto molto intrigante l’intreccio tra il sogno e la realtà. Stupisce come un ex professore di materie tecniche e detentore di un brevetto di invenzione industriale riesca a distinguersi anche come scrittore emergente!! Complimenti Giuseppe! Spero di poter trovare presto il tuo libro nelle librerie!
Maria Graziella Rigamonti (proprietario verificato)
Ciao e👏👏👏complimenti allo scrittore. Bella storia ! Bello coinvolgere tutta la famiglia nel racconto. Commovente le parti del diario e poetiche direi quelle dedicate alla Brianza sembra proprio il posto migliore dove stare.
Marina Castelnuovo (proprietario verificato)
Sto leggendo l’anteprima di qs.romanzo e devo dire che la storia mi ha letteralmente rapita. Molto coinvolgente il legame tra la ns.Brianza e l’Inghilterra, la vicenda e’ ben narrata e si snoda tra sogno e realta’. Grazie Giuseppe
Laila Terrin (proprietario verificato)
Ho letto l’anteprima…non vedo l’ora di leggere il libro, c’è un modo di scrivere che mi è molto congeniale…mi sa che non mi scollerò finché non lo avrò finito…ne parlo per consigliarlo…ma sig. Giuseppe lei deve continuare a scrivere….mi raccomando!!!
Roberta Pasqualetto (proprietario verificato)
Non ho ancora finito il romanzo, ma già posso dire che il sogno/realtà riesce a prenderti così tanto che ti vien voglia di leggere subito il prossimo capitolo! Una lettura coinvolgente!
Consigliatissimo!!