In attesa di attraversare il ponte che divide la vita dalla morte, vi racconto una storia che in qualche modo mi appartenne e di cui ora mi spoglio. Sono trascorsi molti anni d’allora e, giunto al momento dell’addio, vi narro di alcuni fatti di cui ora del loro ricordo mi privo. Un frammento di vita da regalare a chi vorrà averlo in dono. Una serie di avvenimenti che sono rimasti appiccicati alla mia esistenza, come una gomma da masticare rimane attaccata alla suola delle scarpe di chi, inavvertitamente, ha avuto la sfortuna di calpestarla. Al mondo esistono molti tipi di individui: c’è chi diventa un feroce assassino e altri che delinquenti non lo saranno mai. La vita scorre e ti trovi all’interno di un ingranaggio più grande di te, dove le sue ruote dentate girano, senza sapere perché; altre volte senza nemmeno capire come. Tuo malgrado i denti dell’una si incastreranno con i denti dell’altra, quasi a mordersi, e tutto sarà destinato a cambiare. Nulla intorno a noi è veramente quello che appare. I nostri occhi vedono ciò che pensiamo di vedere. Il mondo, così come lo conosciamo, è solo una parte dell’esistente, un granello di sabbia in una spiaggia immensa, dentro un mare fatto di altre vite. Eppure, se un albero cade nella foresta, fa rumore anche se nessuno lo sente. Tutto ciò che chiamiamo reale è fatto di cose che solo all’apparenza lo sono. Ci rendiamo conto di avere sciupato la nostra vita solo quando ci troviamo alla sua fine. In modo testardo, immaginiamo che una cosa non possa accadere, per poi scoprire che quella cosa è successa a nostra insaputa. Con quale diritto ci sentiamo così sicuri, non riuscirò mai a capirlo. Tutto è imprevedibile, come è imprevedibile la vita stessa. L’esistenza è un frammento, un’ombra tra quello che esiste e quello che appare, una proiezione estranea perfino a noi stessi. Qualche volta l’ombra prova l’impulso di andarsene; altre volte rimane imprigionata nella nostra vita, come il sudore del giorno prima rimane appiccicato alle camicie già indossate. Durante la nostra vita ognuno si troverà a fare i conti con quello che è stato o con ciò che non ha fatto. Solo al termine del viaggio l’ombra lascerà il corpo, e il perdono e il castigo saranno dosati secondo giustizia. Sino ad allora, camminiamo come viaggiatori incerti, lungo sentieri impervi.
Molti giorni saranno incantevoli, sospesi tra il caldo dell’estate e il freddo che deve ancora arrivare. L’aria di quei giorni investirà i muri di una leggera brezza, che muoverà le chiome degli alberi, rammentandoci quanto sia effimera l’esistenza; fugace come il soffio del vento. Tra la bellezza dei monumenti che alcuni, prima di noi, hanno costruito, pietra su pietra, troveranno posto sottopassaggi pieni di graffiti e stazioni con vagoni sudici, che altri uomini hanno lasciato dopo il loro passaggio. Altrove vi saranno mozziconi di sigarette e negli angoli bui delle strade le carcasse di alcuni motorini carbonizzati. Cosa c’è di normale nel degrado che ci circonda? Francamente, nulla. Eppure esiste ed è lì a ricordarci la parte peggiore di noi. Alcuni diventeranno assassini, altri saranno le loro vittime. Tutti in qualche modo saranno chiamati a recitare una parte. Una recita che finirà per tutti allo stesso modo. Esalando l’ultimo respiro. Uccidere e corrompere sarà per alcuni, un mestiere da nascondere. Qualcosa da non dire alla propria madre, da non confidare agli amici. Un segreto appunto, una cosa taciuta all’interno di una vita di menzogna. Ognuno di loro spinto a sciupare il necessario in cambio del superfluo. Siamo vittime di un maleficio, un sortilegio tutto umano, che non conosce né arresti né crisi. Un male che ha talmente imbevuto della sua essenza la nostra vita da farci diventare impermeabili anche al rimorso. Tutto diventa negoziabile, anche la vita stessa. Alcuni penseranno che nella vita bisogna sapersi vendere e allora si venderanno cercando di portare a casa un buon prezzo. Questo era quello che stava pensando Aisha de la Cutz, all’interno di una stanza nel quartiere Montecitorio a due passi dal centro di Roma.
Stefania Moneta (proprietario verificato)
Sono un’amante del genere. Ho iniziato a leggerlo e mi sta incuriosendo tantissimo, mi sembra anche scritto molto bene, nonostante sia ancora una bozza.
macre (proprietario verificato)
Direi ottimo acquisto
macre (proprietario verificato)
Ho iniziato a leggere la bozza di questo romanzo è mi sono subito appassionata alla storia. Hai voglia di sapere come va a finire.