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L’universo dentro

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Quando ogni forma di vita raggiunge il suo massimo grado di evoluzione, l’universo deve essere distrutto e poi ricreato. I Saggi dell’Universo indicono quindi un banchetto per mettere alla prova ed educare i futuri Sapiens, così da poter scegliere due degni successori che possano ricreare la vita con un gesto d’amore immenso.

Nel frattempo sulla Terra si verificano eventi strani e tutto sembra interrompersi sul più bello; due ragazzi, però, sono seduti su una panchina e stanno per baciarsi…

LIBRETTO

ATTO I

Circa tredici miliardi di anni fa l’universo iniziò a ritirarsi. Non fu di certo una novità, come ogni cosa il destino del “tutto” ha un inizio e una fine.Lo spazio-tempo si contrasse e come una lattina, come una patatina stretta forte tra le dita, poco dopo, collassò su se stesso. Divenne polvere, poi atomi, poi molecole, poi niente. Il nulla. I Saggi dell’Universo appena estinto, come di consuetudine, salvarono dalla catastrofe un uomo e una donna che, da lì a breve, avrebbero preso il loro posto. In questo modo, attraverso un gesto d’amore enorme la vita avrebbe potuto prima o poi ricominciare.

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Andava avanti così da tempi ormai talmente remoti che nessuno ricordava come ogni cosa avesse avuto principio e nessuno, d’altronde, aveva più voglia di chiederselo. Obsolescenza programmata,così la chiamavano i Saggi. Quando qualcosa non offre più possibilità di sviluppo è giusto che si spenga, che venga sostituita per ampliare le opportunità. Una lezione che veniva tramandata dopo ogni Big Crash.
Tuttavia i motivi che quella volta portarono alla sofferta conclusione universale furono ben diversi. Ben più complicati. Tutto procedeva per il meglio, il nuovo universo si espandeva regolarmente e l’evoluzione sulla Terra sembrava stabile come non mai. Le prime forme di vita avevano iniziato ad abitare le acque per poi raggiungere la terra e farsi forti. Nove miliardi di anni dopo il Big Bang, i primi mammiferi iniziarono a scalare la catena alimentare, ad antropomorfizzarsi. In Africa, alcuni primati come gli scimpanzé, gli orango e i gorilla cominciarono a umanizzarsi. La loro intelligenza sembrava fornire degli strumenti completamente nuovi che, messi al servizio di un corpo coraggioso e reattivo, svilupparono un modo inedito di stare al mondo. Le mani impararono ad afferrare con sicurezza, a modellare la pietra e il legno per creare oggetti utili alla sopravvivenza. La schiena curva di questi primordiali ominidi iniziò piano a raddrizzarsi e l’equilibrio della vita scivolò per i fianchi fino a stabilirsi sulle gambe. Nei mondi precedenti questo processo di erezione strutturale era stato molto più lento e i Saggi non potevano che dirsi soddisfatti. «L’uomo è in piedi,» si dissero sorridendo felici «che impari a migrare, adesso! Che conosca l’amore!»

Troverai qui tutte le novità su questo libro

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Osvaldo Risiglione
ha trent’anni e vive a Centuripe, un piccolo paesino siciliano. Ha frequentato la scuola Holden. Ha già pubblicato una raccolta di racconti, Come ogni dannato giorno, e due raccolte di poesie, Vado mi vendo e torno e Poesie esauste per donne distratte. Suona la chitarra nei Fattori Recessivi da sedici anni e scrive i testi delle loro canzoni. Ha partecipato a dieci Slam Poetry tra Piemonte, Lombardia e Sicilia, vincendone sette. L’universo dentro è il suo primo romanzo.
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