PROLOGO
«Mamma? Mamma, mi fa male…»
La voce era solo un debole lamento, ma lei poteva quasi sentire il dolore che stava provando suo figlio in quel preciso momento.
«Lo so, premi forte qui» disse lei cercando di non gridare.
«Prova a restare sveglio, ti prego, non ti addormentare.»
Era nottefonda. Tutto era successo in una manciata di minuti e quella casa sembrava un terreno di battaglia.
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Conor era disteso sul pavimento a pancia in su e stava fissando atterrito il soffitto sopra di lui. Provava tante sensazioni tutte insieme e non poteva fare a meno di percepire il calore del suo stesso sangue che gli impregnava il maglione fino alla schiena. Il ragazzo fece uno sforzo sovrumano e cercò di sollevare leggermente la testa per guardarsi il petto, ma una fitta lancinante lo obbligò ad appoggiarlanuovamente sul pavimento. Nella mano destra tremante impugnava uno strofinaccio con cui stava cercando a tentoni il punto giusto del suo addome su cui fare pressione, come gli aveva detto la sua mamma. Andando a tastoni riuscì a sentire con le proprie dita il metallo freddo del coltello conficcato all’altezza del suo stomaco, ma faceva troppo male per premere il panno.
Facendo sempre più fatica a respirare, inclinò la testa leggermente verso sinistra e vide il corpo senza vita di suo padre steso in cucina.
Il cadavere riverso in una pozza di sangue, che pian piano avanzava fino alle schegge di vetro sparse sotto alla finestra rotta della cucina, da cui entrava urlando il vento gelido della notte.
Conor cominciò a singhiozzare e a invocare il nome del padre, ma il suo sussurro era comunque troppo flebile per essere udito da chiunque.
«Vi prego fate in fretta! Sì, esatto, al piano terra e la porta è già aperta!»
La madre impugnava la cornetta del telefono come se ci si fosse aggrappata con tutte le sue forze e stava gridando disperata. Quelle grida erano rimaste l’unico contatto con la realtà, mentre il dolore lentamente si assopiva e un senso di calore iniziava a pervadere Conor fino alle tempie. Pensò: Sto morendo. In quel momento una selva di pantaloni bianchi irruppe nella stanza. Gli occhi azzurri del ragazzo riuscirono a distinguere una mano, dentro a un guanto di lattice bianco, appoggiare in fretta una valigetta arancione proprio di fianco alla sua testa. Poi non vide più nulla.
Maria Vittoria Riccio (proprietario verificato)
Mi leggo subito la bozza integrale e poi aspetto la mia copia!
Antonella Pisoni (proprietario verificato)
Stile di scrittura molto diretto e trama interessante, voglio dargli una possibilità.
Raffaele Mermina (proprietario verificato)
Già dal prologo lo vedo bene per un film o una serie tv. Comprato!
Cristina Pirani (proprietario verificato)
Coinvolgente e travolgente fin dalle prime battute. Promosso!
Matteo Spini (proprietario verificato)
Sono sempre alla ricerca di thriller scritti da emergenti, per uscire dagli schemi dei soliti maestri del genere. Il prologo ha tutte le premesse per non deludere: “omicidi a catena e collegati”, “strascichi psicologici”, “cittadina di provincia”, sono già ingredienti che mi fanno venire l’acquolina in bocca. Non vedo l’ora arrivi la mia copia, seguirà recensione!
Federica Scarpanti (proprietario verificato)
Da appassionata di Donato Carrisi non posso farmi sfuggire un thriller dal prologo tanto avvincente! Copia cartacea acquistata!
Federico James Laidlaw (proprietario verificato)
Altro che serie TV, non leggevo un prologo così avvincente e intrigante da tempo !! Aspetto solo di ricevere la mie copie !!!
Jacopo Di Monte (proprietario verificato)
Introduzione da brivido, ricorda Stephen King.
Non vedo l’ora che arrivi la mia copia!
Alessandro Canavese (proprietario verificato)
Se il resto del libro è come l’estratto pubblico, credo che lo divorerò in un giorno!! Non vedo l’ora di avere la mia copia!!