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Madrigale e la bottega dei Cento mondi

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L’Indifferenza minaccia il mondo.
Con atti di bontà disinteressata, i Cuore Grande le si oppongono e il saggio Madrigale è incaricato di custodire le loro imprese nella sua Bottega, luogo magico che viaggia nel tempo e nello spazio. Ma l’Incappucciato, che vuole impossessarsi dei poteri e delle conoscenze del custode, lo segue.
Solo con l’aiuto di Michele e Paola, due giovani Cuore Grande, Madrigale potrà dare battaglia all’Indifferenza e cercare di mettere un freno alla sua corsa. Il viaggio, però, sarà lungo e impervio, ricco di pericoli da superare, di storie da scoprire, lezioni da imparare e di importanti scelte da compiere.

CAPITOLO ZERO

Un ragazzo esile di circa quindici anni passeggiava tranquillo lungo una via quasi deserta, perso tra i suoi pensieri che, a giudicare dal suo sorriso, dovevano essere molto piacevoli. Era un ragazzo qualunque che sfoggiava un piumino molto colorato e un berretto di lana con sopra ricamato un punto interrogativo, ma qualcosa in lui doveva renderlo speciale, visto che dall’altro lato della strada, stando ben attento a non farsi notare, un altro uomo lo fissava senza perderlo di vista un momento attraverso un paio di occhiali con le lenti verdi.

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L’osservatore portava in testa una curiosa bombetta con appese varie spille, una catenella che gli penzolava da un lato e una piuma azzurra che svettava dall’altro, indossava un lungo trench di pelle, con sotto un panciotto scamosciato chiuso da fibbie trasversali e una camicia bianca con un colletto enorme. Al lato portava una vecchia tracolla di pelle consumata. Una folta barba nera come il carbone gli incorniciava il viso e rendeva difficile capire se stesse sorridendo o meno. Tutto questo, unito all’insistenza con la quale fissava il ragazzo, contribuiva a rendere la sua figura decisamente eccentrica.

Quando era arrivato con la sua originale bombetta, l’orologio della farmacia all’angolo segnava le 14:28, 7°C, mercoledì.
Non erano informazioni che gli servivano, in fin dei conti, ma gli facevano piacere quei segni di ordinaria realtà. Come prima cosa aveva tirato fuori dalla sua tracolla tre bacchette di rame e un ciondolo costituito da una curiosa pietra trasparente con venature azzurre di forma triangolare, circondata da un semplice filo anch’esso di rame che, rigirandosi su se stesso, formava a ognuno dei tre angoli un piccolo cerchio. Con movimenti rapidi e sicuri aveva unito un estremo di ogni bacchetta a uno di questi cerchietti, creando così una piramide stilizzata con la pietra trasparente con venature azzurre come vertice, sorretta dalle tre bacchette a formare gli spigoli. Dopo averla poggiata a terra era rimasto immobile come una statua in attesa che arrivasse proprio quel ragazzo comune, poi aveva portato avanti la sua missione senza che nessuno se ne rendesse conto. Quando ebbe finito erano le 14:39, altra informazione pressoché inutile. Un sospiro profondo; gli era sempre piaciuto associare un odore a ogni raccolta, gli trasmetteva serenità. Si tolse per un attimo la bombetta, si passò una mano tra i capelli e rifletté su quanto aveva visto. Poi, con gesto repentino, indossò di nuovo l’originale copricapo e distolse lo sguardo, tornando così al suo presente, si sfilò gli occhiali e li ripose con cura dentro una custodia di alluminio tutta ammaccata, segno inequivocabile di quanto li avesse usati. Lo fece lentamente, osservandoli bene e apprezzandone il peso. La fine montatura di metallo molto semplice, senza fronzoli, teneva ferme le due lenti ovali color verde acqua. Un pensiero nuovo lo sfiorò: E se li abbandonassi qua, in mezzo alla strada, cosa cambierebbe?

In tutta la sua vita mai si era affacciata in lui un’idea del genere. Perché adesso? pensò, meravigliandosene. Con un cenno del capo scartò quei pensieri e continuò le sue operazioni di routine.

Ripose la custodia degli occhiali nella tasca interna della tracolla, poi si dedicò al resto dell’attrezzatura: raccolse da terra la curiosa piramide stilizzata che aveva utilizzato per il lavoro, staccò le tre bacchette di rame che ne formavano gli spigoli dalla pietra azzurra che serviva da vertice e ripose il tutto nella stessa tasca all’interno della tracolla. Eseguì ogni movimento con evidente cura, dovevano essere oggetti preziosi. A terra, dove prima stava la piramide, era rimasto solo un pennarello nero indelebile di quelli con la punta larga. L’osservò ancora un momento, prima di decidersi a raccoglierlo. Continuò a studiarlo da ogni angolazione mentre si rimetteva in piedi e di nuovo un pensiero malevolo si affacciò: per un attimo fu deciso a lanciarlo lontano, via da sé. Oppure, ancor peggio, avrebbe voluto tenerlo sul palmo della mano aperta, alla mercé degli avvenimenti. Voleva rimanere lì fermo e vedere cosa sarebbe successo, fino a vederlo disintegrarsi. Come accadrà? si chiese. Sparirà tutto d’un tratto, dimostrando tutta la sua fragilità e impotenza? O si dissolverà lentamente, come un castello di sabbia asciutta al vento? Oppure perderà piano piano consistenza, diventando dapprima trasparente e poi sempre di più, fino a poterlo vedere solo in controluce, un momento prima di sparire?

«Non oggi» si disse ad alta voce.

Quelle due parole lo riportarono alla realtà, dimostrando a tutto l’universo che non era pronto a mollare: c’era ancora speranza. Ripensò a tutto quello che aveva visto, a tutto ciò che quell’oggetto portava con sé. L’uomo conosceva bene l’importanza del suo operato, ma quel giorno, in quella strada di una città sconosciuta, pensando alle nefandezze di cui il mondo era pieno, si sentiva inspiegabilmente solo e sopravvalutato. Ma sarà davvero utile quello che faccio? O è soltanto una perdita di tempo? E se oggi decidessi di tenere questo stupido pennarello per me, invece di consegnarlo? Cambierebbe qualcosa? Di nuovo si scrollò di dosso quella sensazione, ma sapeva che avrebbe dovuto faticare per non sentirla più.

Da qualche tempo si sentiva strano, distaccato e non capiva perché. Sentiva un freddo costante. Quel freddo delicato e crudele che si sente nelle sere di primavera, quando un’improvvisa brezza ti coglie alla sprovvista dopo una giornata di sole tiepido. Faceva il suo lavoro da tanto tempo, ma ricordava bene il giorno in cui quella era diventata la sua missione, cosa mai poteva essere cambiato da allora? Negli ultimi periodi la sua mente era affollata da dubbi e incertezze, ma ugualmente aveva portato avanti la sua missione e lo avrebbe fatto anche quel giorno. Mise il pennarello al sicuro nella tracolla e si incamminò, un piede dopo l’altro, senza mettere particolare enfasi nella camminata e senza accorgersi della figura alta e slanciata che a sua volta lo teneva d’occhio da dietro un angolo, alle sue spalle, attenta a non farsi notare. Sembrava un gioco di matriosche in cui la bambolina più grande tiene d’occhio quella più piccola e così via.

2022-12-23

Aggiornamento

Siamo felici di comunicarvi che Madrigale e la bottega dei 100 mondi ha superato, nei primissimi giorni di campagna, il goal dei 200 preordini e non solo. Abbiamo superato anche l’obbiettivo dei 250 preordini. Incredibile!! E tutto questo grazie a voi. Ci stiamo muovendo spediti verso l’ultimo obbiettivo, ne mancano appena una trentina alle 400 copie preordinate. Un grazie di cuore enorme per il sostegno ricevuto.
2022-12-22

Aggiornamento

Grazie di cuore a tutti, grazie al vostro sostegno Madrigale sarà realtà. 🎉🎉 Il successo che sta avendo la nostra campagna di crowdfunding va oltre la nostra più rosea aspettativa. In una sola settimana abbiamo raggiunto il primo e il secondo goal andando spediti verso l’ultimo obbiettivo delle 400 copie e questo è tutto merito vostro. Un caro saluto e un abbraccio, a presto. 🤗🤗🤗

Commenti

  1. Matteo Dall'Olmo e Matteo Landi

    Grazie mille Romina e Carla, le vostre parole ci riempiono di felicità. Un abbraccio di cuore

  2. Carla Stefanelli

    (proprietario verificato)

    Abbiamo tutti bisogno di sognare, di trovare un po’ di magia nella nostra quotidianità, di viaggiare e conoscere, amare, soffrire, essere coraggiosi. Questo libro ci fa provare tutte queste sensazioni ed emozioni come una cascata, ci avvolge nell’intrigo, nella scoperta, nello straordinario. Il protagonista ci prende per mano e con la sua curiosità da bambino e il suo cuore grande ci conduce durante tutto il viaggio con sé, insegnandoci che con la speranza, la fiducia, l’amore si può sconfiggere l’indifferenza. Un libro adatto a piccoli e adulti perché ricco di riflessioni, storie, metafore di vita che ci faranno riflettere su situazioni nelle quali tutti ci siamo trovati. Una lettura scorrevole e coinvolgente che vi farà stare col fiato sospeso e la voglia di sapere cosa accadrà dopo.

  3. (proprietario verificato)

    Un libro dai molteplici livelli e adatto a tutte le età. La magia si intreccia alla profondità dei personaggi. Storie dal cuore grande, che ci portano a riflettere su molti temi, la solitudine, la diversità, la generosità, l’amicizia, il valore che diamo alle cose che abbiamo intorno… un libro che aiuta a non permettere che la polvere si depositi sulle nostre emozioni. Il tutto scritto in modo scorrevole e non senza quel tocco di ironia, qua e là, dove necessario. Lettura ovviamente consigliata.

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Matteo Dall'Olmo e Matteo Landi
Matteo Dall’Olmo nasce a Prato nel 1979. Attore e regista per passione, scrive numerosi testi teatrali che porta in scena personalmente, ricevendo ottime critiche e riconoscimenti a livello nazionale.

Matteo Landi nasce a Prato nel 1980. Lavora con dedizione nella ristorazione. Appassionato di fantasy, crea mondi e storie sempre nuove e da alcuni anni si dedica con interesse anche al game design.
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