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Magenta 2035

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Il mondo è cambiato: l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dominano, e il nostro continente, U.S. Italia, è ora una filiale degli Stati Uniti. Giovanni, un giovane attore che cerca di fare della sua passione un lavoro, viene rapito durante uno spettacolo e si risveglia all’Istituto Magenta, un luogo misterioso dove scopre di essere solo. Sotto la guida di Mr. D, si adatta a un nuovo ambiente che lo priva della sua umanità ed empatia, sostituendole con un sistema che compensa ogni mancanza in tempo reale. In questa nuova realtà, incontrerà altre persone come lui e si dedicherà a un lavoro più concreto dei suoi sogni. Rassegnazione o felicità? Entra con Giovanni nell’Istituto Magenta per scoprirlo!

Prefazione

Corre l’anno 2035, siamo in U.S. Italy, abbiamo da poco superato la quarta pandemia da Coronavirus, le temperature negli ultimi quindici anni sono aumentate vertiginosamente di un grado e mezzo e il futuro non promette nulla di buono; in estate su al Nord si sfiorano i quarantatré gradi centigradi, quarantotto di media invece giù al Sud, con un tasso di umidità pari al 92%.

Non piove da centonovantotto giorni, siamo a meno ventun giorni dal record storico raggiunto lo scorso anno; il lago di Garda si è ritirato di centodue metri e abbassato di dodici mentre tutti i ghiacciai alpini sono scomparsi otto anni fa durante l’estate più torrida del millennio. Ne è rimasta solo un’ultima testimonianza denominata Grotta delle nevi, fino a qualche anno fa un vero e proprio monolite di ghiaccio, attrazione turistica delle Dolomiti orientali, oggi commovente ombra di ciò che è stato.

Le maggiori potenze mondiali hanno intensificato l’inseminazione chimica di nuvole per agevolare le piogge ma a parte qualche drammatico e potentissimo downburst, ciò ha comportato un tragico effetto contrario, nel cielo pochissime nuvole e solo una permanente foschia color sabbia del deserto.

I grandi fiumi sono rigagnoli, il Po è diventato l’affluente di se stesso e non sfocia più nel mar Adriatico dal 2028, arriva faticosamente a lambire gli ultimi argini all’altezza di Ferrara. Venezia da qualche anno è diventata una città fantasma, il Mose che doveva entrare in azione durante le maree e proteggerla dall’acqua alta si è bloccato miseramente al secondo anno di operatività; la città è visitabile come un grande mausoleo solo nei mesi estivi attraverso gite guidate a bordo di taxi navette, dato che l’aumento del livello del mare ha reso inaccessibili i pian terreni delle abitazioni e delle attività commerciali; alle navi da crociera sopra i trecento metri di lunghezza è consentito il transito tra la Giudecca e piazza San Marco a qualsiasi ora del giorno durante tutto l’arco dell’anno.

Le infrastrutture sono al 40% inagibili; le autostrade Italia, dopo lo scandalo dell’ennesimo cavalcavia tragicamente crollato, questa volta in Basilicata, per mancata manutenzione, sono passate in concessione a una nuova compagnia offshore indiana che ne detiene le quote di maggioranza.

Nonostante gli innumerevoli disagi, i pedaggi rimangono sempre i più cari d’Europa.

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La Liguria è percorribile solo a determinate ore in senso unico alternato a una carreggiata, i bilici sopra le trenta tonnellate non possono più transitare, Savona non è più raggiungibile in auto dal Piemonte: per arrivare nella riviera di Ponente occorre dirigersi verso ovest, entrare in Francia, scendere verso Nizza e svoltare a sinistra in direzione Ventimiglia.

I lavori per il ponte sullo Stretto da tre anni sono fermi: l’indagine sulle gare d’appalto truccate e sull’utilizzo di manodopera non qualificata ha bloccato i cantieri, e pensare che all’inizio i buoni propositi e proseliti dei garanti nazionali avevano fatto ben sperare dopo tutti gli anni bui d’attesa e speculazione, dopo tutte le frasi a effetto pronunciate dai candidati di turno.

Le spiagge demaniali, le poche rimaste, sono state pressoché tutte privatizzate ed ecocementificate, i proprietari sono in maggioranza russi, cinesi, arabi e famiglie benestanti del nord Italia, pochi sono gli spazi rimasti selvaggi e di libero accesso ai comuni mortali.

2024-08-07

Aggiornamento

Buon pomeriggio miei cari sostenitori e lettori, da qualche giorno è iniziata la fase di editing a cura della editor Simona Martignetti e proprio poco fa ho portato a termine la sua prima revisione. Nelle prossime settimane con impegno e determinazione andremo a definire e rifinire i dettagli per regalarvi la miglior versione possibile di Magenta 2035. Ancora grazie e buone vacanze LIMBRUNIRE
2024-03-01

Aggiornamento

Grazie mille per i risultati che stiamo ottenendo, la percentuale dopo appena una settimana dall'inizio della campagna va ben oltre le più rosee aspettative. Sto lavorando all'organizzazione di un evento speciale nel mese di aprile. Stay tuned! Infinite grazie L.

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limbrunire
Limbrunire, pseudonimo di Francesco Petacco, nato a Sarzana (SP), è autore e produttore pluripremiato, vincitore del Premio Lunezia 2009 con “La Giostra”. Ha pubblicato album, EP, singoli, un cortometraggio e due monologhi sonorizzati. “Magenta 2035” è il suo secondo romanzo, dopo “Io, tu e le Piramidi” (Nulla Die, 2021).
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