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Max e la magia della bacchetta

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Nella famiglia di Max la magia, i riti scaramantici e la superstizione non sono nulla di nuovo. Inoltre, attorno alla figura del padre, che Max non ha mai conosciuto, ruota un mistero e il ragazzo, compiuti tredici anni, inizia a domandarsi se la sua omonimia con il famoso Negromante Maximilian sia davvero una coincidenza. Deciso a scoprire la verità che tutti sembrano volergli nascondere, Max parte insieme all’inseparabile cugino Teo per un viaggio nel quale i due incontreranno orchi, maghi, stregoni e folletti e scopriranno che l’equilibrio tra la magia bianca e quella nera sembra essere sempre più instabile.

1. MALATERRA

La compagnia cammina compatta senza sosta da una mezz’ora abbondante, sotto il sole cocente del primo pomeriggio di un giorno di giugno. I ragazzi attraversano i numerosi vigneti e uliveti, che si alternano con regolarità come caselle di un’immensa scacchiera. Talvolta si ritrovano in piccoli appezzamenti coltivati a ortaggi, che regalano alla campagna qualche punta di colore in più: il rosso dei pomodori e l’arancio dei fiori di zucca.

Raramente incontrano campi incolti, ricoperti di sterpaglie che scricchiolano sotto le scarpe da ginnastica. Si arrampicano sui muretti a secco, che spesso fanno da confine tra i diversi poderi, incastrando i piedi nelle fessure esistenti tra le pietre irregolari, con una sicurezza tale che solo l’uso pressoché quotidiano può aver infuso.


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Le sette pedine animate si muovono senza aver definito e concordato alcuna strategia. Arrivare quanto prima a destinazione è l’unico obiettivo. Se ciò significherà sacrificare qualche pomodoro o qualche zucchina, spappolandoli sotto le scarpe, poco male. È un rischio che hanno preventivato, come anche quello di dover scappare a gambe levate se qualche contadino, attardatosi nella raccolta o in qualche altra operazione agricola propria di questo periodo, li dovesse intercettare.

È capitato talmente tante volte che ormai la tecnica è collaudata. Al primo grido dell’uomo – “Ehi! Che ci fate qua?” –, il gruppo si disperde in tutte le direzioni, scattando come tanti leprotti. Il povero diavolo non ha neanche il tempo di capire di quanti componenti sia fatta la truppa, che non vede più nessuno all’orizzonte. Anzi, viene addirittura sopraffatto dal dubbio di aver avuto delle allucinazioni provocate dal caldo torrido. Non può far altro che ripiegare la schiena in avanti, affrettandosi a finire il lavoro e borbottando tra sé e sé: “La prossima volta non mi fregano: li aggiusto io! Devono ringraziare che ho ancora da fare, se no, uno uno, lo riuscivo a prendere per la collottola!”.

«Eccolo!» grida finalmente Luigi che, distante dal resto del gruppo, è stato designato per andare in avanscoperta.

Tutti gli altri si fermano di scatto e alzano lo sguardo, scorgendo, in mezzo agli ulivi, il casolare abbandonato, meta del loro cammino. È un edificio come tanti nelle campagne intorno a Malaterra, paesino di poco più di mille anime. Malaterra non ha apparentemente nulla di speciale, né per gli adulti né tanto meno per i ragazzi, che si ingegnano come possono per passare il tempo, soprattutto ora che la scuola è finita. Apparentemente, già! Perché, andando al di là di ciò che sembra, imparando a guardare diversamente e senza pregiudizio alcuno, si può scoprire un mondo straordinario. Ogni luogo, ogni casa, ogni individuo può nascondere qualcosa di inaspettato che vale la pena conoscere. Anche a Malaterra, come capiranno i protagonisti della storia appena cominciata…

Le imposte di legno tarlato delle finestre della facciata svelano che la casa è abbandonata da molto tempo. Le aperture sono impreziosite da cornici intarsiate, frutto del lavoro paziente di uno dei tanti maestri scalpellini che hanno reso belle le dimore del sud della Puglia nei secoli passati. Al centro della facciata, equidistante da ciascuna finestra, troneggia il grande portale d’ingresso ad arco, segno evidente che si tratta di un casino di campagna appartenuto a una famiglia facoltosa. I ragazzi si guardano l’un l’altro, con un’espressione di euforia e paura al tempo stesso, di fare una scoperta sensazionale, fuori dal normale.

«Ora che siamo arrivati fin qui, non è che vi tirate indietro?» chiede Luigi, il temerario.

Tutti gli altri fanno “no” con la testa meccanicamente. Non sono convinti che andare avanti sia la cosa più saggia da fare, ma non vogliono neanche passare per codardi.

Il ragazzo spinge l’uscio semiaperto e, con un cenno del capo, intima agli altri di entrare: è troppo tardi per tornare indietro. Si ritrovano così in un ambiente vuoto illuminato solo dalla poca luce che, sotto forma di perfette diagonali, si fa strada attraverso le fenditure che il tempo ha eroso negli scuri.

Gli occhi ci mettono un po’ per abituarsi alla semioscurità. Quando finalmente l’adattamento è avvenuto, i ragazzi prendono coraggio e iniziano a perlustrare lo spazio circostante.

La penombra rende la situazione surreale, considerato che fuori il sole è accecante. Sono entrati all’improvviso nella scena di un vecchio film, proprio come avevano desiderato, anche se, ora che sono lì, il ripensamento è sempre più forte.

«Siete proprio sicuri che sia questa la casa?» chiede timidamente il ragazzino con un buffo groviglio di capelli ricci sulla testa.

«Ancora con questi dubbi! Certo che è questa. Conoscono tutti la storia di Pasanella e sono in tanti che giurano di averla vista dietro la finestra. Mia zia, per esempio, lavorava a giornata da queste parti e l’ha vista con i suoi occhi!» risponde sbuffando Luigi che, a quanto pare, è l’unico del gruppo a conoscere la storia.

«Ed è vero che fa impressione?» chiede ancora il ragazzo riccio, passandosi una mano sulla fronte sudata per la paura.

«Certo! Non c’è niente di più terrificante di una malombra. Assomiglia a una donna vestita di stracci, ma non è umana. È inconsistente, come fumo nero» ribatte Luigi, vantandosi di conoscere tanti particolari.

«Ma io ancora non ho capito cos’è una malombra» dice allora un altro ragazzo, il più alto del gruppo.

«La malombra è uno spirito in cerca di pace, che si diverte a spaventare le persone. Bisogna stare molto attenti a non essere presi. Se hai la sfortuna di entrare nel cerchio della malombra, sei costretto a ballare senza sosta. Non riesci più a fermarti, è più forte di te» spiega Luigi.

Il racconto del ragazzo è costruito ad arte non solo nel contenuto. Il tono della voce è usato in modo da creare mistero in chi ascolta. Gli occhi vengono sgranati per enfatizzare le parole e le braccia ondeggiano per mimare i presunti movimenti dello spirito.

Un rumore metallico di lattina che rotola fa trasalire tutti, fino a quando un gatto irrompe nella stanza, sbucato da chissà dove. La povera bestia, che sembra stia scappando da qualcosa, cerca disperatamente un’uscita. Si lancia prima verso una delle due finestre della facciata, sbattendo contro il vetro che si frantuma in mille pezzi. Ricade a terra e si lancia contro l’altra finestra, come posseduto da uno spirito maligno.

2023-12-03

RTM Manduria

La presentazione del romanzo Max e la magia della bacchetta a Manduria è stata davvero magica! Un ringraziamento a tutti i ragazzi del Liceo De Sanctis e alla loro insegnante Erika Bascià per aver arricchito la serata con la loro musica e la loro voce. Il link per guardare il servizio realizzato dall'emittente RTM è il seguente:
https://www.youtube.com/watch?v=IvM_6oMMujI
2023-11-29

Evento

Manduria Finalmente Max è pronto a incontrarvi! Mercoledì 29 novembre alle ore 18,30 a Manduria presso il Museo Civico, si terrà la presentazione del romanzo a cura della prof.ssa Erika Bascia', con la partecipazione dei ragazzi del Liceo DeSanctis - Galilei e dell'attrice Enza Merico. Un grazie infinito alle amiche della Proloco di Manduria che hanno organizzato l'evento. Ci sarò anch'io ovviamente, pronta a rispondere a tutte le vostre curiosità. Vi aspetto!
2023-01-31

Aggiornamento

Incredibilmente e forse grazie anche a un pizzico di magia, Max è riuscito a raggiungere, dopo poco più di una settimana, il traguardo delle 250 copie in prevendita. Ancora grazie a tutti.
2023-02-26

Aggiornamento

Il traguardo delle 200 copie è stato raggiunto in meno di due giorni! Un risultato che va oltre le mie più rosee aspettative. Questo solo grazie ai tantissimi sostenitori che hanno creduto in questo progetto.
Il viaggio di Max non si ferma qui: ha iniziato la sua corsa verso il secondo traguardo: le 250 copie.
Forza, sosteniamo ancora questo ragazzo! Vi porterà in un mondo dove la magia si nasconde in ogni cosa.
2023-01-25

Aggiornamento

Il traguardo delle 200 copie è stato raggiunto in soli 2 giorni! Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Forza Max, il tuo viaggio continua!

Commenti

  1. Daniela Rossetti

    (proprietario verificato)

    Daniela, bellissimo ! Leggendo questa anteprima mi sono sentita subito “dentro ” la storia.
    … ed è solo l’inizio … 😀

  2. (proprietario verificato)

    Brava Daniela! Anteprima scorrevole e molto piacevole. Sono riuscita a disegnare i luoghi con la mente. Curiosa di leggere il resto!

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Daniela Giovanna Agata Bentivoglio
è laureata in Economia e in Scienze della comunicazione, è amante dell’arte e della storia della propria terra e favorisce la conoscenza e la promozione del territorio per lavoro e non solo. Inoltre, è l’elemento fondante di un gruppo culturale che opera dal 1997 e collabora con varie associazioni in progetti di valorizzazione della cultura locale.
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