Come Astolfo sulla Luna, anche Dario affronta un viaggio rocambolesco per recuperare la ragione di Orlando. Un ippogrifo, un coniglietto lunare, un giaguaro e un anziano selenita sono alcuni dei suoi improbabili collaboratori lungo un percorso tra terra e cielo, passando per boschi, montagne, caverne e gallerie, fino al cratere del senno perduto. Mille incontri e imprevisti poco alla volta sradicano ogni certezza, ma soprattutto un sospetto prende piede: davvero la missione è destinata solamente a salvare Orlando?

Perché ho scritto questo libro?
Da quando sono zia inventarsi storie è diventata ordinaria amministrazione e Mun è una di queste. Così, poco alla volta e spesso senza neanche chiedere il permesso, da semplice idea l’avventura di Dario ha preso forma e parole.
Scrivere Mun è stata un’esigenza, dettata non tanto (o non solo) dalla voglia di condividere una storia, quanto dal bisogno di mettere per iscritto il tutto prima di dimenticarmene. Del resto, si sa, per questo genere di cose i bambini hanno la memoria lunga…
ANTEPRIMA NON EDITATA
Anteprima
Caspita! Pensavo fosse solo una leggenda, invece esiste realmente! – farfugliò Kki sgranando gli occhi.
Il coniglietto probabilmente non si era neppure reso conto di star pensando ad alta voce, tanta era la meraviglia per quella scoperta.
Questa non è una liana, ma è il pendolo di un orologio! – continuò a dire, ma stavolta a voce più alta e rivolgendosi al piccolo terrestre.
Dario era perplesso e non riusciva proprio a comprendere come ciò fosse possibile. Era davvero il pendolo di un orologio? Di quelle dimensioni? Ma soprattutto, che ci faceva una cosa simile sulla Luna? Per fortuna le risposte alle sue domande non si fecero attendere.
Sì, questo è l’orologio del tempo perduto! – asserì prontamente il coniglietto.
Poi, allungando una zampetta, gli indicò dove guardare: più in alto la liana di legno andava ad incastrarsi in un groviglio di ingranaggi sormontati da un quadrante con incisi numeri romani.
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Di per sé ciò sarebbe stato sufficiente a convincere Dario, ma Kki decise comunque di proseguire con la spiegazione, aggiungendo altri dettagli. Il ragazzo scoprì così che su quel corpo celeste non si trovava solamente la ragione perduta: stando al racconto di Kki, infatti, sulla Luna si rifugiavano tutte le cose andate perdute sulla Terra, compreso il tempo perso dagli uomini.
Come ciò fosse possibile era tutto da dimostrare.
Dario aveva molti dubbi da dissipare, ma la sua guida lo anticipò: dopotutto, nonostante se ne fosse rimasto zitto fino a quel momento, le rughe d’espressione sul suo visetto lo tradivano.
Il capo villaggio ci ha detto che si può perdere tempo in tantissimi modi… – si affrettò a chiarire Kki. – Alcuni, per esempio, sprecano un sacco di tempo senza fare niente, altri lo perdono quando per mille motivi non colgono le opportunità che si presentano davanti. Altre persone, invece, lo buttano via facendo cose malvagie o, peggio, non compiendo una buona azione quando ne hanno la possibilità…
Gli spiegò poi che quel bizzarro marchingegno lunare immagazzinava ogni secondo perduto sulla Terra e lo utilizzava come energia per poter funzionare.
Mentre il coniglietto parlava il pendolo dell’orologio si muoveva in modo ritmico, senza dare cenno di volersi fermare.
Dario ascoltava la sua guida in silenzio e in contemporanea osservava la scena con un miscuglio di stupore e amarezza.
Quanto tempo sprechiamo! – pensò arricciando la bocca.
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