“ Non hai ancora capito chi sono?” Il giovane, ferito a morte, alza gli occhi verso l’arciere che si è avvicinato di corsa, “ te lo dirò così porterai all’inferno il mio segreto”.
“ Tu?!”
“ Zitto Lapo, non hai sofferto abbastanza per quello che hai fatto ma i giornalisti si getteranno su questa storia come i cani sulla preda e ti sbraneranno facendo in mille pezzi la tua vita , scoprendo che sei sempre stato un impostore”.
2
“ Qui bello, qui vieni Thor”, il pastore tedesco non ascolta la voce del padrone e continua ad annusare l’aria dirigendosi in un punto preciso del parco.
“ Thor vieni è tardi” il padrone fischia due volte per richiamare l’attenzione del suo cane ma non ottiene l’effetto sperato.
“ Sei il cane più testardo che io conosca. Lo sapevo che dovevo andare al canile e prendere un meticcio…” l’uomo lo insegue fino al laghetto delle anatre, Thor improvvisamente rallenta, si ferma e ringhia. “ Finalmente! Thor, smettila dai”, il padrone gli mette il guinzaglio e fa per andarsene poi alza lo sguardo, il cane si è zittito e punta il muso verso l’acqua: c’è il corpo di un giovane uomo riverso di schiena. Angelo Meli, capo redattore della Gazzetta di Parma, rimane per alcuni secondi immobile ad osservare la scena poi prende il cellulare, fa qualche foto e infine una telefonata.
“ Ciao commissario, sono qui al Parco Ducale, raggiungimi urgentemente. Direi che puoi avvisare anche la scientifica e il medico legale”.
“ Meli, cosa è successo? ”
“ C’è un morto nel laghetto. Ha una freccia conficcata nel petto”.
“ Arriviamo, scusami ma cosa ci fai lì all’alba?”
“ Rincorro Thor!”
“ Chi?!”
“ E’ una lunga storia poi ti spiego”.
3
“ Riva un cadavere al Parco Ducale, chiama gli altri”.
“ Va bene commissario, cosa ci aspetta stavolta?”
“ Robin Hood”.
“ Commissario?!”
“ Scusami”, Baldi a volte non riesce a trattenersi.
“ E la scientifica e il vice procuratore?”
“ Andiamo noi senza il seguito, poi li chiamiamo tutti. Voglio vedere cosa è accaduto senza avere intorno troppa confusione”.
Il commissario Baldi ha trentacinque anni, è un uomo caparbio e intraprendente, ama il caffè ed è bello ma usa parole taglienti con chi prova a lusingarlo per questo. Figlio di un importante avvocato milanese e di una traduttrice di origine turca, ha scelto Parma come sede del suo lavoro, per allontanarsi dal padre che non ha mai condiviso la sua scelta di arruolarsi in polizia. Alla madre amatissima deve il suo nome: Deniz cioè mare nella lingua turca, il mare che avvolge e abbraccia Istanbul , città dove lei era nata.
La giovane squadra investigativa del commissario è composta da quattro elementi: l’ispettore Laura Ruggeri, bolognese di origine, ma parmigiana d’adozione, coetanea del commissario, una donna perspicace che ama cogliere i più piccoli particolari in ogni situazione, osservando tutto ciò che la circonda con le iridi di un verde scuro particolare; il vice ispettore Filippo Riva, trent’anni, lo sguardo riflessivo e un velo di barba ben curata che gli incornicia il viso, ama il silenzio al contrario dell’agente scelto Riccardo Montero, suo migliore amico, istintivo ed estroverso; infine l’agente scelto, Elena Dotti, ventotto anni, gli occhi grigi e una frangetta bionda che tormenta con le dita quando riflette.
Dopo aver parlato con il caporedattore della Gazzetta e osservato la scena del crimine, il commissario fa chiamare la scientifica e la dottoressa Asoli, poi dà ordine di chiudere il Parco Ducale al pubblico.
“ Commissario è arrivato anche il medico legale ed ha chiesto di lei”.
“ Arrivo subito Dotti”.
“ Baldi, l’arciere mancava in questa città non crede?”
“ Dottor Vasari ormai non mi stupisco più di niente, questa però, se non fosse una tragica realtà, sembrerebbe la scena di un film”.
“ Vediamo cosa posso dirle. E’ morto da poco, il corpo è ancora caldo. Credo tra le cinque e le sei di stamattina. La ferita provocata dalla freccia è stata letale, la vittima a prima vista mi pare sottopeso, tra i venticinque e i trentacinque anni. Ha camminato scalzo per un bel tratto i piedi hanno delle escoriazioni, non si lavava da giorni. Il resto lo saprete dopo l’autopsia”.
“ Grazie Vasari, dottoressa Asoli ben arrivata”.
La dottoressa Gioia Asoli si è innamorata del commissario subito dopo averlo conosciuto, ma lui le ha preferito l’ispettore Ruggeri. Nonostante questo, lei non si arrende e appena può flirta con lui o si diverte a tormentarlo con parole pungenti. Intelligentissima, sa usare la sua eleganza, considerata da alcuni troppo appariscente per un pubblico ministero, sempre a suo vantaggio.
“ Baldi, cosa sappiamo?”
“ Per ora molto poco, il corpo lo ha scoperto Meli, la freccia è stata il colpo mortale”.
“ Deniz non vedo l’ispettore, dove l’hai lasciata?”
“ Ha chiesto un paio di giorni di ferie è andata da sua madre a Bologna”.
“ Un paio di giorni…ci sta giusto una cena come piace a me”.
“ Dottoressa Asoli. Gioia non cominciare”.
“ Stai diventando noioso commissario, bellissimo ma soporifero”.
“ Sempre un piacere dottoressa”.
4
“ Buongiorno ragazzi è pronta la vetrina dei best sellers?”
“ Buongiorno, sì Delia, tra dieci minuti possiamo aprire”.
La libreria di via Farini è veramente accogliente, collocata in un antico palazzo ristrutturato del centro storico di Parma si snoda su tre piani con ampie finestre che guardano verso la via chiusa al traffico. All’ultimo piano si entra direttamente nella caffetteria che ha i tavolini anche sulla grande terrazza circondata dai tetti degli altri edifici, un luogo davvero incantevole ora che dai grandi vasi i gelsomini fioriti spandono il loro profumo nell’aria. Delia lavora nella libreria da tre anni, ha iniziato come commessa ma da alcuni mesi è stata promossa direttrice; tutto è in ordine, e puntuale, come ogni mattina, la giovane donna apre la libreria attivando le porte automatiche scorrevoli dell’ingresso. La bellezza di una libreria è vedere le persone che si distribuiscono in ordine sparso tra gli scaffali e si lasciano scegliere dai libri attirate dalle copertine , dal profumo della carta e dalla storia che è stata scritta proprio per loro. Delia è molto fiera del suo lavoro, per un attimo controlla le maniche della camicia di lino leggero di un bel rosso ciliegia che volutamente sono abbottonate all’altezza dei polsi, solo lei sa che le sue braccia portano ancora i segni indelebili di quel giorno di cinque anni prima, trascorso in barca con delle belve.
5
“ Commissario, il dottor Vasari ha chiesto se può raggiungerlo a medicina legale, ha delle informazioni da darci sul caso”.
“ Va bene Montero, viene Dotti con me, chiamala per favore”.
Il commissario e l’agente scelto Elena Dotti entrano nella sala delle autopsie, il dottor Vasari sta compilando alcuni documenti vicino al tavolo operatorio.
“ Buongiorno dottore”
“ Commissario, agente. Non vi faccio perdere tempo, ne ho sempre poco anch’io. Allora, ecco qua”, Vasari alza il lenzuolo che copre il corpo, “confermo che la causa della morte è la freccia che lo ha colpito al cuore, davvero molto abile chi l’ha scoccata , il ragazzo è stato rinchiuso per un certo periodo, forse alcune settimane, nutrito il minimo necessario per mantenerlo in vita , chi lo teneva in queste condizioni non gli ha concesso di lavarsi regolarmente, ma gli ha rasato i capelli a zero”.
“ E’ stato picchiato o torturato?”
“ No, a parte i piedi il resto del corpo non ha subito violenza. Avete scoperto chi è?”
“ Non ancora”.
“ Commissario io penso di sapere chi sia” l’agente Dotti guarda con molta attenzione il viso del giovane morto.
“ Dotti lo conoscevi?” il commissario la guarda incuriosito.
“ Beh no, cioè non di persona. Ecco per me è l’attore Lorenzo Carrisi. Non lo avevo capito quando lo abbiamo trovato al parco, io seguo la serie televisiva di cui lui era uno dei protagonisti. Un mese fa è uscito dalla serie, i giornali dissero che aveva un grave problema familiare”.
“ Carrisi era parmigiano?”
“No, toscano”.
“ Dottore noi andiamo, le farò sapere se l’informazione dell’agente Dotti è confermata”.
“ Grazie commissario”.
I due colleghi escono da medicina legale e si dirigono verso l’auto ma prima il commissario fa una deviazione verso il bar.
“ Vieni Dotti, lo vuoi un caffè?”
“ Grazie volentieri ma questa volta offro io”.
“ Va bene. Senti come mai sei così sicura che sia Carrisi il morto?”
“ Commissario, seguo la serie televisiva poliziesca “Senza tregua”. Lui era uno dei personaggi principali, poi un mese fa ho letto una notizia in cui si diceva che non avrebbe girato altre puntate per motivi personali. Mi è dispiaciuto era veramente bravo e un gran figo! Scusi”, l’agente arrossisce e si concentra sulla tazzina del caffè.
“ Torniamo in questura e verifichiamo subito se la tua osservazione è corretta. Anzi visto che l’idea è tua lo farai tu”.
6
Sono le otto di sera quando Delia chiude la libreria, non le piace lasciare gli scaffali in disordine e quindi si trattiene sempre oltre l’orario di chiusura. Anche Alberto si è fermato per darle una mano, e per convincerla ad accettare il suo invito a cena più volte rifiutato gentilmente da lei ma lui non demorde facilmente e questo la lusinga.
“ Delia almeno una pizza, cosa ti costa? Tanto devi mangiare comunque no? Andiamo c’è una pizzeria qui vicino vedrai che non rimarrai delusa”.
“ Alberto siccome non voglio diventarti antipatica e sono stanchissima accetto. Non ho proprio voglia di cucinare stasera”.
“ La signora ha detto sì!” L’uomo mima un inchino e poi la guarda.
“ Sei proprio scemo” lei ride divertita.
A pochi metri dietro di loro un’ombra si muove, li segue a debita distanza, ma non ha l’aria di chi sta per compiere un gesto violento. Cammina e ogni tanto, non visto, fa qualche foto alla coppia con il cellulare. Quando Delia e Alberto entrano in pizzeria, l’ombra prosegue come un anonimo passante.
Arrivata vicino alla propria auto l’ombra se ne va, non prima di aver sistemato con molta cura nel portabagagli la custodia e il suo prezioso contenuto: l’arco di legno di tasso intarsiato, il mirino in fibra ottica di alluminio e le frecce per la caccia al cinghiale.
7
“ Deniz andiamo a cena stasera?”
“ Dottoressa Asoli non voglio sembrarti scortese ma preferisco di no”.
“ Cosa temi? Che ti possa rapire?” il viceprocuratore ride al di là della cornetta del telefono.
“ No Gioia ma non so ancora se Laura torna stasera o domattina e vorrei essere a casa”.
“ Da te davvero non me lo sarei mai aspettato. Parli come mio padre, solo che lui ha quasi settant’anni! Quanta bellezza sprecata direi soffocata dal tuo senso del dovere”.
“ Io lo chiamerei amore…ciao Gioia buona serata”.
Il commissario appoggia il cellulare e torna in cucina, sa benissimo che Laura tornerà il giorno dopo, lei lo aveva chiamato appena prima di ricevere l’invito a cena della Asoli. L’uomo sorride pensando che a fargli compagnia a cena sarà un’altra femmina, che vive con lui da alcuni anni e che durante il giorno ama esplorare i dintorni del quartiere.
“ Vieni Nina, stasera puoi dormire sul cuscino qui in cucina, nessuno ti manderà fuori”.
La gatta lo osserva con i suoi occhi di giada e aspetta una carezza sulla testa e il cibo nella sua ciotola, Baldi riempie il bicchiere con il prosecco ghiacciato e porta in tavola un piatto fumante di spaghetti alle vongole che lui sa cucinare divinamente. Nella testa il pensiero di quella strana morte, un omicidio che richiama miti antichi e lontani.
8
Il commissario osserva le foto dell’omicidio appese alla bacheca quando la porta del suo ufficio si apre.
“ Baldi posso?”
“ Meli, vieni accomodati”.
“ Grazie, senti volevo che vedessi un particolare di una delle foto che ho scattato l’altra mattina mentre vi aspettavo. Non ci ho fatto caso subito, ecco guarda”.
In lontananza rispetto al corpo immerso nell’acqua del laghetto, si nota una figura umana con una felpa o una giacca che copre con il cappuccio la testa, sulla spalla ha una borsa di grandi dimensioni.
“ Potrebbe essere l’assassino anche se, data la distanza, non capiamo se sia un uomo o una donna. Oppure potrebbe essere un passante che stava attraversando il parco per andare alla stazione ferroviaria o al lavoro, il problema è che le telecamere in quella parte del parco sono inutilizzabili per un guasto al sistema. Comunque grazie Angelo girami la foto che la faccio analizzare dalla scientifica. Posso chiederti che idea ti sei fatto? In base alla tua ventennale esperienza al giornale”.
“ Guarda una cosa così a Parma non era mai accaduta. Ma quello che mi fa pensare è l’arma utilizzata per uccidere, mi confermi che il morto è Carrisi l’attore?”
“ Sì te lo confermo”.
“ Ecco la mia sensazione è che l’arco sia non solo l’arma del delitto ma abbia un significato, quale proprio non lo so. E poi Carrisi era toscano, la produzione della serie poliziesca in cui lavorava fino a poco tempo fa non ha mai girato episodi qui nella nostra provincia”.
“ Concordo con te sul significato dell’arma, ho chiesto ai miei uomini di indagare sulla vita di Carrisi, vediamo cosa emerge, ci deve essere un legame con Parma oppure è pura casualità che la sua morte sia avvenuta qui”.
“ Mi darai intervista esclusiva per aggiornare i miei lettori?”
“ Vediamo…se mi paghi una cena ci posso pensare”.
“ Se porti anche l’ispettore ti dico sì anche adesso”.
“ Cosa c’entro io?” L’ispettore Laura Ruggeri entra nell’ufficio del commissario, i lunghi capelli castani raccolti in una coda e il viso sorridente mentre saluta Meli e Baldi.
“ Ah ispettore lo sa che io ho un debole per lei”, Meli ride ricambiando il saluto, “ sto cercando di corrompere il commissario per avere per primo le notizie su questo nuovo caso, con una cena a cui lei non può mancare. Adesso vado, lo so che il mio tempo qui è scaduto”.
“ Ciao Meli, ci sentiamo presto”.
Il giornalista esce dall’ufficio, e come la porta si chiude Baldi si alza, raggiunge l’ispettore e le mette il braccio intorno alla vita.
“ Stai bene?”
“ Sì…”
“ Davvero?”
“ Sì Deniz”.
“ Il tuo viso dice il contrario”.
9
“ Commissario ha un minuto?”
“ Certo Dotti dimmi”.
“ Ho appena parlato con la produzione della serie televisiva di cui era protagonista Carrisi e ho scoperto che Lorenzo Carrisi è un nome d’arte. Non vogliono parlare senza precise garanzie che la serie non si debba interrompere. Cosa facciamo?”
“ Parlo con la Asoli poi vi dico. Senti sappiamo dove stanno girando adesso?”
“ Da quanto ho saputo sono in pausa, infatti le riprese del nuovo episodio iniziano tra una settimana. Ah pare girino qui in provincia ma come le dicevo la produzione non vuole sbottonarsi senza precise garanzie”.
“ Va bene così per adesso. Laura vieni andiamo dalla Asoli , intanto ti do i dettagli dell’omicidio Carrisi”.
“ Sì arrivo, ah aspetta il telefono. Pronto, questura di Parma sono l’ispettore Ruggeri”.
“ Buongiorno ispettore, sono il commissario Paola Miglio della questura di Livorno, so che state indagando sull’omicidio di Lorenzo Carrisi”.
“ Sì il responsabile dell’indagine è il commissario Baldi”.
“ Non importa ispettore lo dico direttamente a lei. Domani arrivo a Parma e ci vediamo in questura alle dieci. Non mi piacciono i ritardatari e odio perdere tempo. Spero sarete operativi. A domani”.
“ Chi era?”
“ Il commissario Miglio della questura di Livorno. Arriva qui domattina”.
“ E?”
“ Sarà un bel match, Deniz, è tosta”.
“ Chi?”
“ Paola Miglio”.
ALESSANDRA SCOZZESI (proprietario verificato)
Pronti a leggere la nuova indagine del commissario Baldi!