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Nelle grida dei tuoi silenzi

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Il coraggio è la qualità di cui Micaela, giovane donna intraprendente, è sempre andata fiera… fino a quando incontra Davide, un uomo che si impossessa totalmente di lei, trascinandola in un malato gioco di seduzione fatto di messaggi, frasi provocatorie e strazianti silenzi.
Mentre Micaela cerca di fare chiarezza tra i sentimenti che ancora nutre per il suo fidanzato Alessio, viene travolta da una tormentata relazione che la imprigiona in una trappola emotiva dalla quale non riesce a liberarsi. Ma dopo aver toccato il fondo riuscirà a uscire dalla sua zona di comfort, riappropriandosi di quel coraggio che la porterà a rivoluzionare la sua vita.

22 luglio 2016
Sei libera domani a pranzo? Passo a prenderti io, a mezzogiorno. Pranziamo insieme, scegli tu il posto, aveva digitato in fretta l’uomo che era di nuovo venuto a cercare nutrimento nella mia fragilissima anima. Ho voglia di vederti, così interpretai io il messaggio, priva di difese e di qualsiasi confine emotivo.
Come troppe volte prima di quella, anche durante la notte successiva al suo messaggio lasciai che i miei occhi vivaci si abbandonassero all’immaginazione, accompagnati da una lacrima di indescrivibile felicità che bagnava il mio sorriso.
Nella mia mente era già tutto accaduto, da sempre; ma quella mattina avevo ricevuto davvero il messaggio atteso da troppi mesi: il mio cuore era impazzito alla sola visione del suo nome sullo schermo del cellulare e il battito non ne voleva sapere di riprendere il suo ritmo regolare. I miei occhi castani sembravano illuminare il mondo fuori, avevo il fiato improvvisamente corto. La mia risposta fu immediata, la voglia di vederlo tanta, troppa. Non dovevamo, ma volevamo. Dio, se lo volevamo! E, questa volta, ero certa di come sarebbero andate le cose. Un ennesimo appuntamento clandestino, una stanza d’albergo prenotata all’ultimo momento, un completo intimo comprato con eccessivo anticipo, sperando di avere al più presto l’occasione per indossarlo, una voglia indescrivibile di aversi.

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Dodici mesi prima

Luglio 2015
Buongiorno amore mio, stasera hai voglia di uscire?
Hai già letto i messaggi del gruppo WhatsApp?
Ci andiamo anche noi, vero?
Il puntuale messaggio di buongiorno di Alessio, il mio fidanzato. Per comprendere il suo SMS, tentai di decifrare il messaggio di Miriam con gli occhi ancora semichiusi.
Per prima cosa mi resi conto di essere stata inserita in una nuova chat di gruppo e non ero particolarmente entusiasta di dover ricevere altre notifiche giornaliere.
Solo dopo un po’ compresi che Miriam ci aveva comunicato che Carlo, il suo fidanzato, si sarebbe trasferito definitivamente a Milano e, per festeggiare l’avvenimento, aveva invitato noi e un paio di altri loro amici a un aperitivo di benvenuto a casa sua, alle sette.
Faceva un caldo afoso in quella Milano sempre radiosa davanti ai miei occhi entusiasti. Era un venerdì mattina, il mio giorno preferito dal dicembre 2013: succedesse quel che succedesse, “yes, week-end” era divenuto ormai il mio motto settimanale.

In quell’incredibile dicembre 2013 – freddo per la maggior parte degli abitanti, ma esageratamente gelido per me, abituata al clima mite del meraviglioso tacco della bella Italia –, io, intraprendente ragazza pugliese nata in un paese di poche migliaia di anime, riuscii a entrare in un team di giovani talenti provenienti da diverse parti dello stivale.
Ogni mattina passavamo ore a donare felicità a chiunque varcasse la porta del paradiso del quale noi possedevamo le chiavi, ubicato in un quartiere abbastanza affollato della città della moda: organizzavamo viaggi, regalavamo la felicità travestita da pacchetto vacanze all inclusive.
Non era una semplice agenzia di viaggi. La nostra inesauribile passione per la scoperta del meraviglioso quanto sconosciuto mondo ci aveva condotti in questa metropoli, alle prese con la disperata ricerca di una stanza singola non troppo costosa ma non troppo periferica, o almeno vicino a una fermata della metro.
Molte delle nostre proposte di viaggio erano frutto di esperienze realmente vissute dal personale del team di cui facevo parte: trasporto, alloggio e molto altro. Prospettavamo ai nostri clienti un ventaglio di possibili itinerari in moltissime località nazionali ed estere, organizzandogli le giornate intere. Itinerari che noi stessi, a turno, avevamo sperimentato, facendo della nostra esperienza una possibile avventura per altri viaggiatori. Ogni nostro itinerario di viaggio era dettagliatamente documentato e inserito sul sito Internet dell’agenzia, in una sezione dedicata ai reportage. Quando si dice trasformare una passione in lavoro… Be’, noi ci stavamo provando e le cose andavano decisamente bene!
Oltre alla passione per i viaggi, vi era un altro motivo che in quel dicembre 2013 mi aveva spronato a stravolgere la mia vita e affrontare un ignoto e inconsueto inverno milanese, il primo di una lunga serie, speravo. Un’altra ragione che, sebbene con troppe indecisioni, mi aveva persuasa e spinta a riempire gli scatoloni con tutto ciò che mi appartenesse: vestiti, scarpe, sogni (tanti), coraggio, paura (troppa), adrenalina, domande senza risposte, risposte alle domande sbagliate, dubbi, ancora sogni, ancora domande. Un altro determinante motivo: Alessio.
Non avevo eccessiva voglia di accettare l’invito di Miriam. Aspettavo il venerdì per dedicare il mio tempo ad Alessio. Il mio tempo, il mio corpo, le mie risate, le paranoie della settimana feriale, i pettegolezzi che circolavano negli spogliatoi della palestra.
Attendevo il venerdì per passare il mio tempo ad ascoltare le sue paranoie lavorative, le sue preoccupazioni, i suoi programmi puntualmente precisi per il week-end. Aspettavo il venerdì per stare con il mio fidanzato, condividere la quotidianità, dormire con il suo odore accanto e svegliarmi con il profumo di caffè gusto extra forte e la colazione pronta. Fino all’arrivo del lunedì mattina, momento in cui i nostri corpi tornavano a essere separati da tre fermate di metro sulla linea verde e attendevano tutte le sere l’arrivo di Morfeo, stesi su letti differenti.
Quando mi ero trasferita in questa città avevamo stabilito che non avremmo condiviso fin da subito un costoso bilocale. Andava bene più a me che a lui, eppure in quel momento sembrava la soluzione più opportuna avere altri coinquilini con cui dividere le faccende domestiche, le utenze, il bagno, e tale condizione, in realtà, non dispiaceva a nessuno dei due. Ci permetteva di vivere la città senza aggiungere ulteriori ansie, organizzare un aperitivo con i colleghi dopo il lavoro, attivare un abbonamento in due palestre diverse. Ci permetteva di desiderarci per quattro giorni consecutivi, regalandoci ogni week-end la voglia di stare insieme.
Quella sera, però, non potevamo rifiutare l’invito. Miriam era una mia cara amica, conosciuta a Milano poco dopo il mio trasferimento, e non era assolutamente contemplata l’ipotesi di mancare alla convocazione-evento e perdermi il momento in cui, con occhi emozionati e mani tremanti, avrebbe spalancato le porte del suo piccolo monolocale, riuscendo a trasmettermi, con un solo intenso abbraccio, tutta la sua felicità.
Per un istante pensai che lei e Carlo sarebbero stati stretti in quel monolocale; ma a rifletterci bene, dopo tre anni in cui troppi chilometri li avevano costretti a una sofferta e ingestibile distanza, forse quel monolocale era l’unico spazio di cui avevano bisogno per tenere uniti i loro respiri, da quel momento nutriti dallo stesso ossigeno.

Avrei preferito degustare due coccole per aperitivo, assaporare i tuoi baci per cena e poi vedere gli altri. Ma dobbiamo dare il benvenuto a Carlo, Miriam ci aspetta. Ci vediamo direttamente a casa sua alle sette. Buona giornata, amore mio, risposi al messaggio di Alessio.

30 marzo 2020

Aggiornamento

Ringrazio Eleonora Marsella, blogger e giornalista, che mi ha intervistata per parlare del mio libro Nelle grida dei tuoi silenzi. Intervista completa sui social (pagina Facebook Francesca Contessa e Il blog di Eleonora Marsella) e su Youtube al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=VTFw54BKyKA&feature=youtu.be
11 settembre 2019

Evento

Verona - Sartori Wine Shop Verona, 11.09.2019 Grazie alla disponibilità e accoglienza di Sartori Wine Shop, è stato possibile raddoppiare l'evento e ho dato vita alla seconda presentazione del mio romanzo. Emozionante, stimolante, ricco di confronti e riflessioni. Un libro da esordiente. Dovevo provare a trasmettere a tutti i presenti, quello che in quasi 200 pagine ho cercato di esprimere. Non lo so se ci sono riuscita. Ma stasera è stato straordinario. Lì seduta, a parlare di me, di Micaela, di comunicazione, di relazioni. Avanti tutta, siamo quasi alla fine del percorso. Sartori Wine Shop
27 luglio 2019

Aggiornamento

Parlano di me, del mio romanzo. Con una gioia senza precedenti, "La pescatrice di asterischi" ​ suggerisce agli amanti della lettura il mio libro. Sul suo blog e sulla sua pagina Facebook trovate la notizia completa.
https://lapescatricediasterischi.wordpress.com/2019/07/27/nelle-grida-dei-tuoi-silenzi-di-francesca-contessa/?fbclid=IwAR2VcgPP3H0F0h79d2MxVzyZfffZTTvIAdegXBK8SsxkF-Qi_D5qAD93INs
18 luglio 2019

Aggiornamento

Il testo completo dell'articolo dedicato al mio romanzo è reperibile a questo link.

Nelle grida dei tuoi silenzi, campagna di crowdfunding per il sogno della manduriana Contessa
Il mio romanzo “Nelle grida dei tuoi silenzi” è stato selezionato e, a poco più di un mese dall'inizio della campagna, ho raggiunto il 60% dei pre ordini e sono già molto soddisfatta. Per vedere il mio libro in tutte le librerie d'Italia, ho bisogno che a credere nel mio sogno vi siano almeno altre 80 persone, che pre-ordinino una copia e contribuiscano all'obiettivo. Il tempo, però, non è infinito: la campagna di crowdfunding scade a breve e il vostro aiuto è importante adesso.  

Commenti

  1. (proprietario verificato)

    “Nelle grida dei tuoi silenzi”, un romanzo travolgente, bellissimo . l ho letto con un entusiasmo che raramente provo durante una lettura, una storia d’amore intensa , ho fatto il tifo per Micaela come fosse una mia amica ,ho creduto in lei, spesso mi sono ritrovata nel suo coraggio e nei suoi sentimenti, ho sospirato ansiosa mentre leggevo alcuni passi “era una trappola emotiva un malato gioco di seduzione” …

  2. Francesca Cerutti

    (proprietario verificato)

    «Nelle grida dei tuoi silenzi» è un ottimo romanzo rosa, che soddisferà tutte le aspettative delle amanti del genere e che, nel contempo, si rivelerà una bella sorpresa anche per chi non legge molto spesso questa tipologia di libri. Ci si rispecchia nei sentimenti di Micaela, la protagonista, e si finisce con il fare il tifo per lei dalla prima pagina fino all’ultima. Consigliatissimo!

  3. (proprietario verificato)

    Il romanzo è magnetico.
    Mi ha tenuta incatenata e così, in poco meno di 48h, l’ho divorato.
    Incollata alle parole sul PC o sul mio smartphone, dalla prima all’ultima.
    Emozionante e travolgente ricco di descrizioni minuziose, mai noioso, con sorprese, le stesse che hanno fatto sì che ogni “scena” del tuo scritto fosse assetata dall’altra.
    Il titolo, perfetto.
    Complimenti!
    Non vedo l’ora di averlo in formato cartaceo per poter sottolineare ciò che mi tiene legata a quelle parole.

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Francesca Contessa
è nata a Taranto nel 1987. Cresciuta a Manduria (TA), ventenne si è trasferita a Milano per completare gli studi e conseguire la laurea in Psicologia. Da quattro anni vive a Verona, dove attualmente svolge la professione di psicologa.
Nelle grida dei tuo silenzi è il suo romanzo d’esordio.
Francesca Contessa on Facebook
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