Siete stati forti e coraggiosi contro ogni tempesta e avversità, non vi siete mai sottratti davanti a niente, anzi molto spesso avete privato le vostre vite di qualcosa, per amore della famiglia. Quanti sacrifici avete fatto per noi e, se ti conosco un po’, anche da lassù non stai di certo con le mani in mano, a goderti lo spettacolo. Quasi sicuramente stai mobilitando tutto il cielo, per far sì che non ci manchi mai nulla. Però stai attenta a non farti cacciare dal padrone di casa!
È stato un anno in cui la nostra fede è stata messa a dura prova dalla tristezza e dal pianto, sbattuta e scaraventata dagli uragani della malinconia, ferita a sangue dalle tante domande senza risposta. In questo anno non è stato facile vivere la tua assenza fisica, vivere quegli spazi e luoghi vuoti di te; non solo luoghi comuni e tangibili, ma anche posti inesplorati come i nostri cuori, hanno sofferto la tua mancanza. Da entrambe le parti però, è bastato cambiare la prospettiva per riuscire a vedere quanta ricchezza fatta di ricordi, emozioni e storie, non solo riempivano e continuano a riempire il vuoto, ma lo fanno traboccare della tua presenza spirituale.
Per trovarti non è necessario andare molto lontano, basta guardarci intorno per scorgerti in mezzo a noi. Basta guardare Grazia per ritrovare la tua instancabile laboriosità e la voglia di fare tante cose; in Teresa troviamo la tua inquietudine, il tuo carattere prorompente e alle volte spigoloso, ma sempre pronto a battersi per le ingiustizie. Di me, riferisco quello che dicono gli altri: “Hai gli stessi occhi e lo stesso sorriso di tua madre”.
E poi ci sono loro, i tuoi tre magnifici nipoti, che se pur con fare differente, portano con sé un pezzo del tuo carattere che li renderà speciali così come lo eri tu.
Questo albero sembra essere cresciuto proprio bene e continuerà a germogliare, nel solco tracciato da te e da papà. Aumenterà le sue foglie e i suoi rami, perché non è da solo. Aprendo lo sguardo vediamo tanti altri alberi (parenti e amici), che hanno voluto intrecciare i loro rami ai nostri, creando legami forti e durevoli. E lo abbiamo visto il giorno del tuo funerale, quando tutti coloro che venivano a portare il loro conforto, il loro saluto, portavano con sé anche un tuo ricordo, un tuo gesto, una tua parola. Ricordo le tante persone che hanno parlato del tuo sorriso. Dispensavi buon umore e allegria a tutti coloro che ti erano attorno. Altri hanno esaltato la tua disponibilità e il tuo coraggio nell’affrontare le prove della vita. Eri vicino a chi soffriva, non mancava il tuo conforto e la tua carezza. Ma il ricordo più bello che conservo racconta il tuo essere madre. Mentre cullavi tra le tue braccia i nipotini e per farli addormentare cantavi la ninna nanna. Quanta tenerezza e dolcezza sono racchiusi in un semplice gesto.
Non dimenticherò mai quello che ho vissuto in quei giorni, perché ho potuto sperimentare sulla mia pelle quanto bene e amore mettevi in ciò che facevi per gli altri… e il bene che fai torna tutto indietro, te l’ho sempre detto! E noi non dimenticheremo quel tuo modo di donarti con gioia all’altro; non dimenticheremo i tuoi insegnamenti: dalla fatica del sacrificio alla bellezza dell’umiltà e della semplicità, dalla cura della casa alla cura dei cuori, dalla fedeltà nel matrimonio alla fedeltà ai valori veri della vita.
Ci hai lasciato questa grande eredità e molto altro ancora, ma non occorre fare un elenco delle tue ordinarie virtù per dire che sei sempre stata straordinaria come donna, come moglie, come madre, come nonna e come amica.
Ci hai lasciato tutto il necessario, attrezzi e istruzioni, per continuare l’opera che hai iniziato: prenderci cura di questa grande foresta umana, e noi faremo di tutto per portare a termine questo compito. È la promessa che faccio oggi, eco di quella promessa scambiata il 6 agosto 1979, giorno del tuo matrimonio, davanti a Dio e legata al dito come segno di fedeltà.
L’ultima volta che sei venuta a trovarmi in sogno, mi hai detto che stavi per partire. Hai ricambiato così il saluto che ti diedi il 25 novembre dello scorso anno, poco prima che i tuoi occhi si perdessero nei miei, restando lì per sempre.
Allora non mi resta che dirti: «Buona vita!». Non mi resta che rubare le parole di Ultimo e cantarti, come una ninna nanna:
Sei la cosa più bella che indosso. Sei risorsa, sei il cielo
e sei il mondo. Sei la strada che porta alla vita.
Donna instabile, sei la mia sfida. Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce. Sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce.
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